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Venezia, la luna e tu

Post n°583 pubblicato il 19 Agosto 2018 da fedechiara
 

20 agosto 2013

Il rischio futuro di un turismo incontrollato

Non ci sono solo le gondole che vengono fracassate dai vaporetti e ci scappa il morto a dire questa città (fino a ieri pacioccona e 'disneyland' di un turismo beota, dove tutto si riduce alla gioia ridevole di uno scatto fotografico ulteriore e : 'Fermati e fatti più in là, ché ci ho la foto da fare al nipotino e/o alla fidanzata.'), dirla, dicevo, città pericolosa e ad alto rischio di fronteggiamento e scontri interpersonali anche violenti. Vedi le fughe dei giovani neri del commercio illegale che travolgono e mandano all'ospedale le vecchiette o le madri con i bambini allato.

A me capita, ad esempio, di essere 'bocciato', sempre più spesso, nel tragitto che mena a casa mia dalla stazione, malgrado io tenga rigorosamente la mia destra e gratto infino il muro colla spalla, provandomi invano di evitare gli impatti col gregge disordinato dei turisti e/o degli indigeni in sorpasso rabbioso.

E stamane un tale, dopo avermi bocciato duramente, ha pensato bene di aggiungere l'insulto sanguinoso - e alle mie rimostranze per avergli fatto notare il suo torto e l'azzardo del sorpasso e l'invasione della corsia opposta, ha preso a spintonarmi e ha iterato e variato l'insulto e 'messo le mani addosso' - ed era quel tipico botolo ringhioso che io dico appartenere alla tribù veneziana sopravvissuta nei millenni dei 'Neanderthal': gente dalla vocalità volgare e oscena e l'orecchino d'oro sui lobi e i tatuaggi orrendi sulle braccia e le spalle a dirli avanzi di galera e/o frequentatori abituali del reparto neurologico del Civile o del Boldù. 
Che se ti capita di incrociarci i ferri - Dio non lo voglia- perché il caldo afoso esaspera le reazioni e la rabbia si fa incontenibile, finisci all'ospedale oppure, per estrema difesa, afferri la bottiglia del vino che hai nella borsa della spesa e la rompi sulla tempia dell'idiota, - ma hai rovinato la tua vita per sempre perché ne segue il calvario giudiziario e il carcere.

E mi è capitato di vedere all'opera due vecchiette rabbiose, in giorni diversi, che spintonavano e apostrofavano i turisti seduti sui ponti a mangiare o che intasavano la fondamenta coi bicchieri dello sprizz in mano, incuranti del transito delle persone, e solo l'età e l'appartenenza al genere femminile delle due furie grigie ha addolcito le reazioni dei malcapitati e li ha convinti a lasciar spazio senza apostrofare a loro volta.

Ma tutto questo disputare che facciamo sugli spazi acquei sempre più pieni di barche e nelle calli e nelle fondamenta di maggior transito e/o dentro ai vaporetti: di persone ormai ridotte a muoversi come dentro le scatole delle sardine dovrebbe far scattare l'allarme presso amministratori che più 'muro di gomma' non si può e non sanno dare seguito e risposta alle mille segnalazioni che, da anni, vengono dagli uffici-studi dell'Unesco e dalle Università di mezzo mondo - che segnalano il dramma e il terribile 'impatto ambientale' di numeri altissimi di visitatori e non più tollerabili per un tessuto urbano di tanta fragilità e storia.

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VENEZIA - Quattro condanne per la morte di Joachim Vogel, il turista tedesco colpito da un vaporetto mentre stava facendo un giro in gondola con moglie e figli in Canal Grande, vicino al ponte di...
 
 
 
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