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Le festose accoglienze e gli assassini seriali

Post n°413 pubblicato il 02 Ottobre 2017 da fedechiara
 

La polizia di Marsiglia, si legge nelle cronache, non rintraccia l’assassino delle due ragazze nella lista degli schedati con la lettera ‘s’ – lista che elenca ben dodicimila sospettati di affiliazione e/o forte interesse per i proclami assassini dell’Isis. Avete letto bene: dodicimila. Quanti ne può annoverare un piccolo esercito di una piccola nazione, ma con la marcia in più dell’esaltazione islamico radicale che li dice pronti al martirio e all’azione disperata dei ‘kamikaze’.
I ‘kamikaze’ giapponesi, se ben ricordate, furono una spina nel fianco dell’esercito americano che operava nelle acque del Pacifico e le loro imprese militari una delle ragioni che indussero i vertici politici a sganciare l’atomica su Hiroshima e Nagasaki.

L’Europa, per fortuna nostra di figli del terzo millennio, non ha questa opzione estrema e terrorizzante in calendario perché il nemico ce l’ha in casa, ospitato nelle enclaves delle immense banlieues a maggioranza di immigrati islamici e molti tra gli assassini ‘allah u akbar’ sono naturalizzati e riconosciuti dai paesi che subiscono gli attentati quali ‘cittadini’ (compresi quelli che tornano scornati dalla Siria) per virtù delle stesse loro leggi – compreso lo ius soli – e, tra le ragioni pro o contro la nefasta legge di cittadinanza, non sarebbe male evidenziare il rischio statistico di ‘radicalizzazione sul web’ dei nuovi cittadini e agire e decidere di conseguenza, dato il proliferare in cronaca dei vigliacchi assassini di vittime inermi e la ricorrenza sempre più fitta di morti ammazzati, il Canada compreso, i cui s-governanti si battono il petto e forse ripensano con maggiore lucidità e ponderatezza le loro politiche di festosa accoglienza conclamata.

Un uomo è stato ucciso nella stazione Saint-Charles a Marsiglia dopo aver attaccato alcuni passanti con un coltello. Lo riferisce la stampa francese.…
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