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Un blog creato da sara_1971 il 13/07/2007

S_CAROGNE

Avvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore

 
 

Sara

 

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Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...

 

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Superciuck

Post n°673 pubblicato il 03 Luglio 2010 da sara_1971

Giovedì 17 Giugno 2010.

 

Sara torna a casa stravolta dall’afa e trova ad attenderla una gagliarda notifica del Tribunale. Mentre rimugina sul perché invece Damiani, per dire, non le mandi mai nulla, squilla il cellulare. E’ Anonimo che l’attende all’uscita Bari Sud.

Ma come? Appena quattro ore fa era a Bologna? – si interroga Sara.

Sul perché una persona garbata e normale si lasci stravolgere la vita da una sordida nevrotica conosciuta sul Web ci sarebbe da scrivere un trattato scientifico, ma probabilmente non è questa la sede atta a discutere di certe patologie.

L’arrivo è pacifico: Sara, prodiga in rassicurazioni  (tipiche dei pazzi gentili) scorta il fedele amico fino a casa e, dopo averlo lasciato inciampare in uno zerbino mordicchiato e una pallina puzzolente, apre una maniglia untuosa lasciando che il branco socializzi con l’ospite*.

Il primo step è quindi di tipo etologico: osservare la reazione della vittima durante quelli che crede essere i suoi ultimi istanti di vita.

La seconda fase prevede la mera sopravvivenza.

Nella cambusa di casa_1971 trovano accoglienza solo ortaggi perciò Anonimo viene gentilmente invitato a procacciarsi il cibo di cui necessita in maniera autonoma. L’ospite, carico come uno sherpa tibetano, si avvia alla più vicina cassa del discount che, ricevendo di solito solo clienti precari, immigrati e single, non ha mai segnato un numero a tre cifre (potendo avrebbe comprato anche la cassiera).

Tra il disappunto generale le provviste a base di carne vengono riposte in uno scomparto isolato del frigo, opportunamente pressurizzato.

Essendo Sara in uno dei suoi migliori periodi di misantropia la sera non si esce (ma lo faccio per il bene altrui: se mettessi la testa fuori dal balcone impaurirei i piccioni). Le attività principali variano quindi dal contemplarsi le unghie con lo smalto offeso al fissare nello specchio l’accattivante colorito verde monitor.

Gli orari, il cibo, le abitudini sono formalità cui assuefarsi da subito per cui Anonimo (che fino a qualche giorno fa trascorreva le notti in giro per locali) viene costretto a svegliarsi la mattina alle 5.30 grazie ai latrati del branco e al sobrio ciabattare di Sara che in casa ama indossare zoccoletti dal peso simile a quelli dell’Olandesina Miralanza. La conseguenza di tutto ciò è che il poveraccio durante il giorno si appisola ovunque (in auto, nel bagno, a volte persino a tavola) e alle 21.00 implora la sua branda.

Sara, ricordiamolo, sa essere dispettosa come un macaco, perciò esercita il sempiterno fascino del disturbo instaurando simpatici diverbi su temi particolarmente profondi quale: la salatura della pasta, gli aggiornamenti del computer, la corretta alimentazione. Naturalmente la Ragione è una ed una sola ed è sempre dalla stessa parte. (E ci mancherebbe, tsk).

Dopo aver denigrato in malo modo le abitudini dell’amico Sara, querula e carognosa,  si dedica alla fissa del momento, ovvero il giardinaggio. Attività che riguarda la sottoscritta solo per quel che concerne il vagare tra le piante accarezzandole e parlando loro come si farebbe con il proprio analista. Tutte le altre mansioni di bassa manovalanza (dissodare zolle, spiantare alberi, recidere rami, trascinare sacchi di terriccio – che orrore!) sono naturalmente delegate all’ospite, come è giusto che sia in un regime dittatoriale. A volte allo stesso viene chiesto di occultare la montagnola escrementizia canina con espedienti un po’ ingenui (ricoprendola con foglie secche, per esempio) a cui Anonimo risponde con una dose di buonismo che potrebbe portare alla soluzione definitiva e pacifica del conflitto mediorientale tra Israele e Palestina.

Infatti ha commentato con un capolavoro di savoir faire: Sarei proprio curioso di sapere dove abita il Marajà e a che ora porta a passeggio l’elefante. E basta.

Dalla qual cosa si evince che Egli ha davvero un buon carattere e possiede una pazienza pressoché infinita.

Il fatto che me ne se sia accorta mentre ero seduta sul cesso e litigavo con lui attraverso la porta circa l’uso smodato della carta igienica spoglia l'evento di tutta la sua poesia.

Ovviamente con la convivenza le abitudini si modificano al fine di permettere un proficuo scambio di idee: nel caso specifico Anonimo non fuma però vedo che sempre più spesso prende l’accendino, forse per scaricare la tensione, forse per darmi fuoco.

Non dico niente, però il Valium non è stato usato. Almeno non ancora.

In compenso quella trascorsa all’Indiana Park resterà una giornata memorabile: aver scoperto di potermi (ancora) arrampicare come una giovane scimmia ha giovato al mio umore (almeno momentaneamente).

E poi sono giunta ad alcune interessanti conclusioni.

La prima è l’essermi resa conto che il giardino è diventato splendido. Peccato che nel frattempo la casa sia ridotta una Cambogia, periodo Pol Pot.

La seconda è l’aver scovato un ristorante a Castellana dove si pranza davvero bene. Ed è possibile pagare con il Bancomat nonostante il conto sia in rosso.

La terza l’essermi ricordata che il vino primitivo mi piace tantissimo.

Parliamone: tagliare una delle gioie della mia vita solo per averne un ritorno in termini di presentabilità non mi attrae, preferisco rimanere zitella (tanto lo rimarrò uguale) (almeno sono zitella e ubriaca).

Prosit

 

*Postilla: convincere una persona a vivere due settimane con Sara è devastante, costringerla ad abitare con Sara ed un branco di belve è una esperienza irripetibile. Vi dico solo che il poveretto (giustamente terrorizzato) torna quotidianamente a casa con ossa della lunghezza di un femore di dinosauro per placare le belve. (Illuso!)

 

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
France il 04/07/10 alle 10:49 via WEB
Carramba, che sorpresa! Mi accingevo a fare una ricognizione pre-doccia (o forse necessitavo di ombretto, cos’altro si potrebbe fare in una sala da bagno?) quando ho intercettato una raffica a salve: maledetti piccioni! Potrei rispondere così per compiacere Losc (avrei scritto che mi dispiace per il tuo incidente, sinceramente e senza alcuna ironia, ma adesso suonerebbe da lecchino; facciamo che conguaglio a saldo la prossima volta che ti rompi qualcosa; quest’ultima battuta con ironia, naturalmente), in verità desisto. Sarebbe d'effetto, non v'è dubbio, come il wild web, il selvaggio web di Panglos: cosa darei per vivere un'avventura come la tua! Già ti vedo, fiero e libero, surfare intrepido tra i post. Click, click, barra, copia e incolla, click, tastiera, click. Eccitante. Ho i brividi.
Leggo che non puoi fare a meno di "citare", come lo chiami tu: mi rendo conto, ci si sente meno soli. E' un sintomo d'insicurezza oltre che un mediocre tentativo di portare a sé consensi: noi lo usano anche i politici, persino le aziende nelle réclame, trasmette appartenenza. Un adepto l'hai trovato, chissà se Losc avrà letto anche i precedenti commenti. Quello che scrive commenti di altissimo livello è Panglos, non io. E sempre Panglos è quello che elargisce con generosità sapere regalandoci preziose lezioni di vita. Egli sa trollare, perché trollare è un'arte. Tutti gli altri di web non capiscono un cazzo. Mentre io - me ne rendo conto! - sono il saccente e presuntuoso. Singolare interpretazione.
Vedi, Panglottino, sei arrabbiato e io ti capisco, ma non è il caso di sbroccare, hai trovato uno che ti contraddice: capita nella vita reale dove si è costretti, giocoforza, a confrontarsi con gli altri. Una cosa non ho capito (si, un’altra): ma questo famigerato wild web non era quello in cui si risponde con un sorriso ad un vaffanculo? Di questo ne riparleremo.
Che poi, io queste offese di France a Panglos non le ho lette. Astioso, saccente, presuntuoso, ottuso, necessiti dello psichiatra, non abituato a pensare: non ti sembra troppa roba in risposta a considerazioni di basso livello su blog e blogger? Cos’è, di colpo il selvaggio web ti sembra troppo selvaggio? Eppure non mi sono nascosto dietro un diverso nick, non ho trollato come piace a te e come solo tu sai fare, niente affatto. Non ti ho spammato i commenti (a proposito, a questa cosa dei commenti spammati da me dovresti dedicare alcune sedute, non devi sottovalutare il problema del sentirti perseguitato). Nossignore. Hai la coda di paglia, forse. E sei permalosetto. E’ indubbio che la tua reazione sia eccesiva, specialmente per uno che si professa Re incontrastato del web, uno che “si diverte se il ciaoino se la prende”, che “non pretende che si divertano, ma solo che spengano il computer”. Non v’è dubbio, hai dei validi argomenti e svetti su tutti (anche) per razionalità: a nessuno piace essere preso per il culo. Perché questo è quello che sto facendo. Rullo.Di.Tamburi.
Lo so, è triste avere bisogno dei sottotitoli per capire. Butti un amo, il pesce abbocca: ma che razza di battilocchio sei?
Tracciamo una linea di confine, esattamente qui.

Adesso calmati, poi metti in fila i miei e i tuoi commenti e rileggili piano, scoprirai che ti sei contraddetto su tutto, a partire dalle persone. Io sono una persona, tu sei una persona. I fatti sono che Francesco ha preso per una volta per il culo Michele (e non mi sono divertito, evidentemente non sono un fuoriclasse come te). Che Michele è affezionato a Sara. Che a Losc sta un po’ sulle palle France. Sentimenti, emozioni, rabbia. Variopinta umanità (variopinta mi piace, fa tanto fauna). Di selvaggio nella nostra vita, ahimè, non è rimasto un ficus, nel senso che pure quelli si fabbricano per essere venduti, in produzione controllata. Non è divertente essere presi in giro e non è la prima volta che reagisci male sul blog, ciò vuol dire che tutte quelle storie sui nick e le proiezioni e la presunta frustrazione di chi si offende non sono poi come le racconti tu. La verità è che a nessuno piace essere maltrattato (tranne ad Anonimo quando fa sesso, ma questo doveva essere un segreto; va be’, ormai è di dominio pubblico): alcuni reagiscono con noncuranza o indifferenza, altri diversamente. Ti piace provocare? Perché praticamente anche questo hai detto. Non a tutti piace subire le altrui provocazioni, a quanto pare neanche a te.
Veniamo a noi. Il mio primo commento, che, è bene ricordarlo, non era rivolto a te (eppure ti sei sentito in diritto di chiedere una spiegazione; nessun problema, il commento era pubblico), era giustamente incomprensibile per i più. L’infierire era rivolto ad Anonimo, così come l’aggiungere qualcosa. Il “17” era un riferimento alla data del post, in particolare ad Anonimo che si reca a casa di Sara. Ci sono novità, infine, riguardava sacrosanti ‘azzi privati che volevo raccontare alla padrona di casa. Del nuovo corso ne abbiamo parlato e non mi aspetto che altri condividano ciò che penso. Tra ananasse di tutti i tipi, 4f ed ex cavoliamerenda, talvolta sotto mentite spoglie (il falso del falso, ma non è una figata, fa cagare in verità), il blog ha perso attrattiva. Se Sara posta e vengono Anonimo, Xileo, Terremoto, Benedetta, Erba e altri a commentare ci si diverte: per un’ora il blog s’illumina e si sta bene. Perché è questo, in fondo, non altro. E’ questo che ci spinge a commentare anche dopo, quando non c’è nessuno, come se questa fosse la nostra bacheca o il block notes sulla nostra scrivania. E’ questo che lo rende diverso dagli altri blog. Scarogne fa un po’ casa o piazzetta, ti sei mai chiesto perché altri blogger lo chiamano semplicemente il blog, come se ce ne fosse uno soltanto? Se ci sono troppi anonimi (i soliti tre fessi, proprio quelli per i quali nessuno vorrebbe scrivere post) che hanno quale unico scopo quello di prendere per i fondelli gli altri, il blog muta, non ha più la stessa anima. Avrà forse pari numero di commenti o addirittura superiore, ma non sarà più lo stesso. Con una costante presenza non diminuiranno gli utenti (si, magari si riuscirebbe), ma che senso avrebbe venire su un blog così? Se non posso incontrare Sara, Anonimo e altri, beh, che ci vengo a fare io qui? Il resto a volte è invadente e stona, preferisco gli utenti veri. Anche nuovi, ma veri.
Una nota a margine: tutto questo solo per giustificare il tuo comportamento? Ti piace sfottere la gente nascondendoti dietro un monitor, lo abbiamo capito. Ma non riuscirai a convincerci che è un’attività da pochi eletti. Al contrario, ti dico, molti pensano che sia una cosa sciocca e certamente fastidiosa. Se io ti critico è perché sono intellettualmente onesto, altri tuoi “amici”, gli utenti che anche su questo blog ti difenderebbero, probabilmente pensano peste e corna di te e non te lo dicono. Appartenenza. Falsa, ma pur sempre appartenenza. Fare parte del branco non cambia però la sostanza delle cose. Questo per dirti che hai sbagliato ad offendermi per avvalorare le tue tesi, non hai portato acqua al tuo mulino e ti sei distratto. Era una semplice, antipatica, casuale e ben definita provocazione.
E adesso facciamoci una risata. Se ti può aiutare, pensa di avere appena preso un vaffanculo e sorridi. Scarogne è anche questo.
 
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