S_CAROGNE

Mi lancio in un tentativo di spiegare la mia notte di follia... il week end è stato deprimente e a tratti disastroso, poca possibilità di riposare, tante incazzature...
Entro su S_CAROGNE un po' distrattamente, avrei voluto dedicarci giusto il tempo di un'occhiata, non leggo i post pubblicati ma solo qualche commento.
Se fossi stato in una condizione normale sarei intervenuto co cazzeggi vari su alcuni commenti che non condividevo, il fatto che io non li condividevo non vuol dire che non fossero legittimi; quando si parla di un decennio si abbraccia una bella fetta di vita ed è impensabile che tutti l'abbiano respirata allo stesso modo.
La stanchezza, la frustrazione per un'occasione di riposo buttata via, mi hanno fatto rispondere con violenza ad alcuni commenti edi in particolare a quelli di Stellina.
Mai ho pensato di attaccare qualcuno sul piano della scarsa cultura, il mio oltretutto sarebbe un pulpito inadatto non essendo io persona particolarmente colta, detesto oltretutto i classismi di ogni genere. Il mio riferimento era ad un clima di perenne cazzeggio, non al livello culturale.
Ringrazio Benedetta per aver preso le mie difese, ma credo più di tutti di aver dimostrato che so difendermi bene da solo: in nessun modo l'invito di Stellina ad una soddisfacente scopata mi ha toccato, anzi ne ho preso nota come un consiglio prezioso; sono un adulto e so anche sorridere un un insulto concepito bene.
Aggiungo che non amo sentir parlare di fascismo per così poco, il fascismo è altra cosa più seria e più grave di uno scazzo fra commentatori di un blog.
A Stellina dico che se lei dovesse non essere più presente fra i commentatori ne sarei particolarmente ferito, mi sentirei come chi ha precluso uno spazio di libertà a qualcun'altro, un crimine per il mio modo di concepire il WEB.
Quello che mi sento di fare io, Michele, è di chiedere scusa alla Signora che si cela dietro il nick di Stellina, scusa per averla volgarmente aggredita senza che ce ne fosse la benché minima ragione. Un conto è la realtà virtuale, un conto è la vita reale.
Ora, scusatemi, ma vado a cliccare una cinquantina di volte sui banner...