S_CAROGNE

Mi sono addormentato sul divano, nella transumanza che mi condurrà a letto, un letto rigorosamente sfatto, vi lascio il mio assonnato commento.
Il cambiamento
Progressista convinto adoro per principio il cambiamento nella convinzione che nel nuovo ci sia sempre qualcosa che valga la pena di sperimentare. Alcuni cambiamenti, come quelli che la vita politica di questi giorni ci propone sembrano essere regressioni, ma io sono comunque convinto che nell'arco dell'evoluzione sociale un piccolo passo indietro preluda a due futuri passi in avanti, l'evoluzione, anche quella sociale, non può essere arrestata.
Il cambiamento parlamentare avvenuto in questi giorni ha sicuramente un risvolto estremamente positivo il cui merito va ascritto interamente a Veltroni, non possiamo non riconoscerlo qualunque sia la nostra appartenenza politica, il risvolto positivo sta nella scomparsa di quella miriade di partitini che avevano il solo effetto di paralizzare la vita parlamentare. Finalmente, volgendo il nostro sguardo a sinistra, vedremo due soli partiti. Finalmente la si pianterà con la baggianata secondo la quale un parlamento multicolore rispetta le minoranze, finalmente un po' di rispetto per le maggioranze!
Personalmente ero nauseato dal fatto che si ritenesse espressione di democrazia fondare un partito per ogni istanza che si volesse avanzare: "il partito dei lavoratori" "il partiro dei verdi" "il partito dei pensionati" "il partito delle casalinghe alle quali si è bruciato il sugo" ecc.
Un parlamento moderno è un parlamento che decide e che lo fa in tempi rapidi perché rapidi sono i cambiamenti, ciò è incompatibile con la frammentazione politica.
La politica come concepita dalla sinistra radicale è incompatibile con l'Italia di oggi. Se si vuiole fare della filosofia si concorra per una cattedra di filosofia, si fondi un circolo culturale, si apra un blog, ma se si vuole governare si devono interpretare i bisogni della maggioranza e la maggioranza da anni e anni urla che fra i suoi bisogni non ci sono quelli proposti dalla sinistra radicale.
Concordo pienamente con Veltroni, lo snellimento del parlamento non equivale alla tacitazione della voce della minoranza equivale ad uno snellimento procedurale: le minoranze dovranno e potranno far sentire la loro voce o in movimenti di opinione o nell'ambito di un contenitore che rappresenta, nel mio caso, il popolo di sinistra; se la loro voce sarà convincente e forte nulla vieta che il baricentro del contenitore si sposti a sinistra; di nuovo c'è che finalmente si va nella direzione secondo la quale tutte le diatribe devono essere affrontate e risolte fuori dal parlamento; il parlamento diventa così istituzione decisionale e non sede di scontro politico.
Detto questo, tremo al pensiero di quello che ci aspetta per 5 anni...