SFIDE DI PENNA

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Creato da ParafrasandoOblii il 19/02/2010
 
 
 

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In amore non può esserci tranquillità, perché il vantaggio conquistato non è che un nuovo punto di partenza per nuovi desideri.
Marcel Proust

Tutte le decisioni definitive sono prese in uno stato d'animo che non è destinato a durare.
Marcel Proust

L'esser contenti è una ricchezza naturale, il lusso è una povertà artificiale.
Socrate

Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo.
Isabel Allende

Eravamo insieme, tutto il resto del tempo l'ho scordato.
Walt Whitman

La moda è una forma di bruttezza così intollerabile che siamo costretti a cambiarla ogni sei mesi.
Oscar Wilde

L'uomo stolto cerca la felicità lontano, il saggio la fa crescere sotto i propri piedi.
J.
Robert Oppenheimer

"...è uno strano dolore... morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai..
." Baricco-Seta

La felicità è benefica per il corpo, ma è il dolore che sviluppa i poteri della mente.
Proust

Ti amo, ma la cosa non ti riguarda. Holderlin

 

 

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INTO THE WILD

Post n°7 pubblicato il 28 Maggio 2010 da ParafrasandoOblii
 

Sublime la scena finale, il suo sguardo che vede quello che vuole vedere, una finestra di cielo azzurro nel vuoto di una solitaria libertà. Non so se c'è una risposta, so però che possiamo chiederci perché ci ostiniamo a cercare dove non c'è, a rincorrere false sembianze di felicità.

Possiamo chiederci perché l'uomo continua a costruirsi alibi vigliacchi e finti scopi per nascondere una bellezza che c'è, è lì, e noi non sappiamo guardarla.

Io penso che chi abbandona la civiltà, non abbandona l'uomo, piuttosto abbandona quegli alibi e quei fini. C'è una piramide di letame che l'uomo adopera per tentare di scalare l'invisibile ed arrivare al cielo. Poi ci sono uomini che scavano nel letame perché forse hanno capito che è lì sotto la verità. La bellezza è nell'essere umano in quanto tale, nei suoi occhi che possono guardare il mondo e cambiarlo. Quando tutto non risponde all'immagine che vorresti, un'altra immagine, un fantasma dell'inadempiuto futuro si affaccia nella tua mente e ti propone fantastiche verità. C'è chi le coglie e ne fa il suo mondo, la sua realtà, inoltrandosi nel selvaggio. C'è chi invece si abbandona alle abitudini e sogna nell'inerzia di un divano che prende le forme del corpo.

Ci sono uomini che sfidano se stessi, in realtà non stanno cercando di vincere la natura selvaggia con i suoi accidenti atmosferici, in realtà stanno cercando la bellezza dove non c'è l'uomo. E' l'identità che cerca l'identità senza l'altro, senza lo scontro di sguardi che l'altro presuppone. Ma una volta trovata, una volta di fronte la bellezza, di fronte la verità, vorrebbe correre, gridare a tutti che l'ha trovata, che è lì. Vorrebbe dire a tutti di vederla, di smettere di cercarla dove non c'è. Da sempre il saggio, l'uomo che trova la verità, come nel mito della caverna di Platone, tenta poi di trasmetterla agli altri. Come il grido di gioia di un successo, come la telefonata all'amico per l'esame vincente, come il pianto di commozione sulle spalle dell'altro, così la bellezza della verità deve per sua natura traboccare, esternarsi, perché la bellezza, che è verità, è che la verità è bellezza.

Che il mondo è bellezza, che l'uomo ha nel mondo il suo paradiso di verità e bellezza, questa è la verità. Per natura questa verità deve specchiarsi negli occhi dell'altro. Perché se il mondo è bellezza l'uomo può essere bellezza solo essendo uomo, custodendo il suo posto nella natura. Se l'identità non è altro che una non alterità l'uomo è uomo solo davanti il sorriso o il pianto di un altro. Se l'uomo che è bellezza è uomo solo con l'uomo allora non è nella solitudine la bellezza. Tutti i tramonti e i cieli sconfinati che si perdono nell'orizzonte della natura selvaggia sono bellezza che si perde, che non si specchia, che non è verità, laddove non c'è uomo che osservandola senta il bisogno di condividerla.
"La felicità è reale sono quando è condivisa"

 
 
 
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