Io sono una di quelle persone che non si diverte a "distruggere", cerco sempre di
trovare lati buoni in qualsiasi cosa. Eppure, nonostante questa mia capacità,
devo arrendermi all'evidenza: posso salvare poco o niente di "Mangia, prega, ama",
film che ho visto ieri al The Space Cinema Moderno di Roma
in anteprima europa. Oltre la sfilata di celebrità, come sempre bellissima
Julia Roberts in abito nero ricamato; oltre le splendide ballerine stile indiano, proprio
riferendosi ad una delle parti del film dirette in India; oltre la scena della carbonara
a Roma e della pizza da Michele a Napoli, magistralmente dirette, c'è proprio poco da dire.
Il film ricalca la struttura dialettica del titolo, suddividendosi così banalmente in
queste 3 parti. Niente da dire se poi le tre parti fossero dignitosamente realizzate.
Invece, sono un susseguirsi di stereotipi (la vita romana, gli italiani del dolce far niente,
la bambina napoletana che fa i gesti agli stranieri, ecc. giusto per citarne alcuni)
e dialoghi così banali da far accapponare la pelle. La sensazione era quella di
una struttura narrativa incerta,fragile, voluta a forza fa rientrare nel trittico:
corpo, spirito, cuore. Salvabili solo i monologhi, riflessioni della protagonista,
forse a buon diritto estrapolati per intero dal romanzo. A parte queste,
nelle azioni, nella trama e nel rapportarsi dei personaggi le preoccupazioni, istanze
psicologiche, della protagonista sono labilmente visibili e questo non fa che accentuare
lo scarto tra quanto avrebbe dovuto esserci e quanto, invece, non c'è proprio. Flebili
persino i caratteri, senza alcuno spessore e dignità artistica, cosa che rende impossibile
l'immedesimazione e quindi una buona fruizione estetica del prodotto.
La cosa che più di tutte non ha proprio funzionato è stata l'intenzione di rendere
il film una commedia romantica "seria", non riuscendo ad essere né una commedia
romantica piacevole e scorrevole (pur nella banalità) e tanto meno una di quelle
commedie impegnate. Tant'è che ipotizzo non possa piacere a nessuna delle due
frangenti di pubblico. L'unica cosa seria del film è, infatti, la durata di ben due ore e mezza,
spese a vedere un film che non lascia assolutamente niente allo spettatore: né il puro
divertimento, né il classico sognare ad occhi aperti tipico dell'illusione di una classica
storia d'amore americana, ed assolutamente niente di riflessivo ed intensionale.
Inviato da: porno_zombie
il 16/02/2012 alle 16:26
Inviato da: rubenviola1975
il 19/01/2011 alle 13:07
Inviato da: cherytamtam
il 16/10/2010 alle 00:58
Inviato da: ParafrasandoOblii
il 14/10/2010 alle 22:28
Inviato da: ilmaredinotte71
il 14/10/2010 alle 21:09