SFIDE DI PENNA

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Creato da ParafrasandoOblii il 19/02/2010
 
 
 

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In amore non può esserci tranquillità, perché il vantaggio conquistato non è che un nuovo punto di partenza per nuovi desideri.
Marcel Proust

Tutte le decisioni definitive sono prese in uno stato d'animo che non è destinato a durare.
Marcel Proust

L'esser contenti è una ricchezza naturale, il lusso è una povertà artificiale.
Socrate

Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo.
Isabel Allende

Eravamo insieme, tutto il resto del tempo l'ho scordato.
Walt Whitman

La moda è una forma di bruttezza così intollerabile che siamo costretti a cambiarla ogni sei mesi.
Oscar Wilde

L'uomo stolto cerca la felicità lontano, il saggio la fa crescere sotto i propri piedi.
J.
Robert Oppenheimer

"...è uno strano dolore... morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai..
." Baricco-Seta

La felicità è benefica per il corpo, ma è il dolore che sviluppa i poteri della mente.
Proust

Ti amo, ma la cosa non ti riguarda. Holderlin

 

 

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IL CURIOSO CASO DI B. BUTTON

Post n°6 pubblicato il 28 Maggio 2010 da ParafrasandoOblii

C’è una bellissima canzone di Roberto Vecchioni che dice “Vorrei essere tua madre per guardarti senza voglia, per amarti di altro amore…”. Questo film ci mostra un amore insolito, un amore che riesce ad oltrepassare l’erotismo sconfinando in un oltre che vince la normalità, vince il quotidiano crescere insieme. Lui nasce vecchio e morirà giovane, lei nasce giovane e morirà vecchia. La fine e l’inizio si intrecciano, si confondono, l’una diventa l’altro e l’altro l’una.

Come due passeggeri di treni diversi fermi per pochi istanti alla stessa stazione così i protagonisti si ameranno, con la consapevolezza di un futuro in cui l’altro sarà assente. L’impossibilità di amare si trasformerà in un altro tipo di amore, un amore che abbraccia la diversità.

Lei lo amerà ancora, anche quando sarà un bambino, anche quando non ci sarà più niente in lui dell’uomo che ha amato, lei lo prenderà tra le braccia e lo amerà. Lo cullerà come una mamma in un amore che si farà dolcezza, stringerà al seno un bambino che è lo stesso uomo virile e forte che l’ha resa madre. Lui l’amerà anche quando lei perderà la linea del corpo, amerà le sue rughe, le sue calze da donna matura, i capelli legati.

Lui è stato un vecchio bambino incompreso, disadattato, non amato dai genitori, lui sa dove sta andando lei, sa a cosa va incontro. Lei è stata come tutti i bambini irrequieta, dipendente dagli altri, lei non può non capire a cosa lui va incontro. Entrambi custodiscono la fine dell’altro, così si comprendono come nessuno potrebbe mai, così si amano come nessuno potrebbe mai.



Nel film c’è anche una storia particolarmente bella di un orologiaio che perde il figlio in guerra e che costruisce un orologio che invece di andare avanti va indietro.
Lo fa perché dovrebbe essere così, dovrebbe andare davvero indietro il tempo, il treno camminando come un gambero sui binari gli riporterebbe il figlio soldato partito per la guerra e lui potrebbe vivere, studiare, lavorare, sposarsi, avere dei figli, lui potrebbe amare. Solo andando in dietro lui può sperare di riscrivere un futuro ingeneroso.

Così va all’indietro anche la vita del protagonista, partendo da un futuro infelice, fatto di cecità e artrosi e calvizia e tutto quanto attende inesorabilmente l’uomo, migliorando poi lentamente, avvicinandosi progressivamente alla perfezione della pelle di un bambino, sogno dei chirurghi plastici affannati a ricostruire l’uomo. Incolliamo quello, tiriamo quell’altro… l’uomo diventa un fantoccio nelle mani di altri uomini, fino a situazioni paradossali.

Almeno il bambino non è abbastanza maturo per soffrire la dipendenza dall’uomo, sofferenza che è direttamente proporzionale all’età.
Un anziano, invece, in cui brilli ancora un minimo di coscienza e riflessione, quell’anziano che deve sentire l’urina bagnargli i calzoni, quell’anziano è uno spaventapasseri, un fantoccio ridicolo e solo, che va solamente verso il nulla, nella consapevolezza che ci sta andando.

Così molti uomini preferirebbero vivere al contrario, come dice Woody Allen, nascere al contrario.
Qui è tutto sbagliato
La vita dovrebbe essere vissuta al contrario.
Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete tracchete il trauma è già bello che superato.
Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno.
Poi ti dimettono perchè stai bene, e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione, e tela godi al meglio.
Col passare del tempo, le tue forze aumentano, il tuofisico migliora, le rughe scompaiono.
Poi inizi a lavorare, e il primo giorno ti regalano un' orologio d'oro.
Lavori quarant'anni finchè non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa.
Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare.
Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finchè non sei bebè.
Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in unposto che ormai dovresti conoscere molto bene.
Gli ultimi 9 mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service etanto affetto, senza che nessuno ti rompa i c......i.
E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo

 
 
 
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