Creato da CucinaConPassione il 13/05/2011

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Cibi afrodisiaci

Post n°10 pubblicato il 08 Giugno 2011 da CucinaConPassione
 

Sono parecchi gli alimenti considerati afrodisiaci, o cibi dell'amore o stimolanti per l'attività sessuale. Spesso soltanto come risultato di tradizioni popolari o credenze che si sono tramandate nel tempo, che non sostituiscono le cure mediche tradizionali, ma ci aiutano a rendere la nostra cucina più creativa, stimolante e divertente.

 Aglio e cipolla
Considerati eccitanti in tante culture, aglio e cipolla sono proibiti invece in molte congregazioni monastiche sia in Oriente che in occidente. Sono i più popolari cibi afrodisiaci conosciuti al mondo.
Ovidio consigliava agli amanti insalata di aglio e cipolle; Galeno definì il bulbo "eccitante per Venere".

Il ricettario popolare ci insegna che è possibile preparare anche bevande stimolanti, ad esempio facendo bollire in mezzo litro d'acqua tre spicchi d'aglio, un gambo di sedano e un rametto di santoreggia; infatti di queste tre piante, tutte eccitanti, sono stati proibiti per tantissimi secoli la coltivazione e il consumo all'interno dei conventi. Oppure si può preparare un vino "rafforzante l'amore" schiacciando una testa d'aglio e facendola macerare in un litro di vino bianco secco per dieci giorni; la bevanda va consumata prima dei pasti, come aperitivo, associata ad altri piatti afrodisiaci. Attenzione: per evitare che l'alito sappia poi di cipolla o di aglio, si possono usare molte erbe aromatiche fresche insieme, come prezzemolo, basilico, rosmarino, salvia...che hanno un ottimo effetto "deodorante", ovviamente da usare crude. Oppure si possono utilizzare le spezie essicate come i semi di finocchio, di coriandolo, di anice, di cumino che hanno il vantaggio di essere efficaci sia crudi che cotti. Ancora meglio sarebbe sgranocchiare a fine pasto qualche frutto di cardamomo, che libera un fresco aroma in bocca e favorisce la digestione.
Attenzione: evitare il cardamomo color avorio che può essere trattato chimicamente, ma scegliere quello verde chiaro. 


 Cacao
Grazie ad alcune sostanze contenute (teobramina e feniletilamina può avere un effetto stimolante ed eccitante. La forma più efficace è il cioccolato fondente nero al 70% di contenuto minimo di cacao. 

 Cannella
Insieme allo zenzero è consigliata nella medicina ayurvedica come rimedio all'impotenza. E' perfetta anche per le sue virtù riscaldanti, digestive e carminative (contro i gas intestinali). 
 

Finocchio
I semi, o ancora meglio i frutti del finocchio, sono dotati di proprietà digestive e carminative utili in alcuni momenti "cruciali". Inoltre purificano l'alito se masticati a fine pasto, e in ogni incontro d'amore questa è una cosa gradita! 

 Frutti di mare
Tutti i molluschi, come le cozze, vongole e ostriche sono famosi cibi afrodisiaci.
Devono questa loro fama sia al loro aspetto, che ricorda gli organi sessuali, sia al forte contenuto di zinco, un minerale indispensabile per mantenere in buona salute l'apparato riproduttivo. Anche l'aragosta è ritenuta un cibo afrodisiaco, come le ostriche, per il modo in cui si mangia: difficile cibarsene con le posate, obbligando i commensali a consumarla con le mani, succhiandone alcune parti, come la coda.
 

Mango 
Dolce, succoso, dal colore acceso e dall'aroma sensuale, questo frutto non ha bisogno di altre giustificazioni per entrare a pieno diritto nella schiera degli alimenti afrodisiaci. Perfetto per concludere un pasto ma anche per fare un ottimo frullato profumato allo zenzero e cannella. 
 

Peperoncino e pepe nero
Il consumo di peperoncino può favorire il rilascio di endorfine, sostanze prodotte dal cervello che danno un senso di benessere. Il pepe e il peperoncino sono alimenti che hanno proprietà di vasodilatatori e possono quindi contribuire all'efficienza sessuale. 
 

Pesce
Forse la sua fama è determinata anche dalla presenza di acidi grassi omega 3, i cui effetti anti ossidanti e anti infiammatori ne fanno una specie di elisir di giovinezza e quindi di efficacia sessuale. Le tipologie considerate maggiormente afrodisiache sono: il pesce azzurro, salmone e merluzzo. 
 

Pinoli
Sono considerati potenti afrodisiaci dai tempi antichissimi in tutto il Mediterraneo. Il medico greco Galeno ( 28 secolo d.c.) li consiglia come rimedi contro l'impotenza.  
 

Rucola
La sua fama di afrodisiaco risale al tempo dei romani che ne seminarono le piantine vicino alle statue falliche innalzate in onore di Priapo. Nel medioevo era proibito coltivarla nei monasteri in quanto considerata un potente eccitante. 

 Salvia
 Contiene una sostanza (tujone) che può avere effetti simili a quelli degli estrogeni. E' usata in fitoterapia come rimedio ai disturbi dell'apparato genitale femminile. 
 

Santoreggia
Tra le erbe aromatiche nostrane è quella considerata più efficace. Sembra che possa agire con un effetto stimolante sulle ghiandole surrenali.
Ha un aroma che ricorda quello del timo e dell'origano.
 

Sedano
Stimola le ghiandole surrenali e contiene ormoni steroidei simili ai feromoni. 
 

Tartufo
  Fin dall'antichità questo fungo è stato ritenuto afrodisiaco.

 Uova
Le uova sono da sempre il simbolo della fertilità e della procreazione. 


 Vaniglia
Il suo dolce e sensuale aroma giustifica forse la sua fama di potente afrodisiaco. Da usare soltanto la vaniglia naturale in bacche, la vanillina è un aroma sintetico. 
 

Zenzero
E' il re delle spezie afrodisiache. Consigliato dalla medicina ayurvedica come rimedio all'impotenza. Agisce come vasodilatatore e può quindi contribuire a migliorare l'efficienza sessuale.

Tratto da: "I ricettari volanti della cucina biologica" a cura di: Il Baule Volante

 
 
 

La cucina afrodisiaca

Post n°9 pubblicato il 08 Giugno 2011 da CucinaConPassione

I cibi dell'amore sono tantissimi, e sono considerati efficaci nella tradizione popolare e nelle medicine antiche. I cibi afrodisiaci con i loro benefici sull'attività sessuale, sono stati riconosciuti per la loro efficacia anche dalla moderna ricerca scientifica.


Il termine afrodisiaco deriva dal nome Afrodite, dea dell’amore e della bellezza, donna creatrice ed amante. Chiamata dai romani Venere, rappresentata dal Botticelli nell'opera "La nascita di Venere". Nella mitologia greca, Afrodite era una presenza che incuteva reverenza, perchè provocava nei mortali e nelle divinità l’innamoramento ed il concepimento di una nuova vita.

La ricerca di alimenti
o rimedi che servano a dare maggior impulso all'attività sessuale è da sempre stato argomento di grande interesse nel corso della storia. Da millenni ci si affanna a trovare "pozioni" o cibi che attirino l'oggetto del proprio amore, o che accendano il desiderio, sciolgano le inibizioni o aumentino la potenza sessuale, per questo le tradizioni e credenze sui cibi come stimolatori del sesso sono diverse e di tutte le culture.


L'alimento-viagra non esiste. Questo va subito chiarito. Non ci sono cibi o alimenti in grado di provocare in tempi brevi forte eccitazione o aumentare la propria potenza sessuale. Malgrado questo in molte tradizioni e culture si attribuiscono qualità afrodisiache a molti alimenti. Molti cibi si possono considerare erotici perchè stimolano la fantasia e i sensi, sia perchè hanno proprietà gastronomiche note, sia perchè si attribuisce loro un significato simbolico, personale o culturale.


Una ricetta può essere afrodisiaca perchè: stimola i sensi dell'olfatto, della vista, del gusto. Forma, colore, aroma, sapore e consistenza di un piatto sono importanti a renderlo più o meno sensuale. Sono state fatte alcune scoperte sugli effetti extra nutrizionali dei cibi che confermano un legame tra alimentazione e attività sessuale. Un esempio è quello del sedano, considerato afrodisiaco nella tradizione popolare, che esercita un'azione stimolante sulle ghiandole surrenali e contiene ormoni steroidei simili ai feromoni che nell'uomo e in altri animali fungono da richiamo olfattivo per la riproduzione
.


Il cioccolato, uno dei classici cibi afrodisiaci, contiene una rilevante quantità di feniletilamina, una sostanza dalle proprietà simili all'anfetamina che si sviluppa nel corpo quando si è innamorati, oltre che contenere un'altra sostanza che agisce sull'umore.
Il peperoncino stimola il rilascio di endorfine sostanze in grado di dare un senso di benessere.




Tratto da: "I ricettari volanti della cucina biologica" a cura di: Il Baule Volante

 
 
 

La cucina molecolare

Post n°8 pubblicato il 08 Giugno 2011 da CucinaConPassione
 

La cucina molecolare nasce da una disciplina scientifica che analizza le possibilità di manipolazione e modificazione degli alimenti dal punto di vista chimico e fisico con obiettivi diversificati.

Infatti, se da un lato la cucina molecolare punta alla creazione di ricette innovative, dall'altro introduce nuovi ingredienti, tecniche e macchinari per studiarne le potenzialità ed ampliare il panorama culinario usuale.

Individua e sperimenta insomma nuove tecniche di cottura e nuovi sapori sfruttando le proprietà fisico-chimiche dei cibi.  

La cucina molecolare approda in Italia nel 1990, quando per la prima volta nel Paese natale della dieta mediterranea ha luogo l'Atelier Internazionale di Gastronomia Molecolare, che da allora si tiene con cadenza annuale in Sicilia, alla ricerca di nuovi sapori e sperimentazioni.

Il Manifesto della cucina molecolare

1. Ogni novità deve ampliare, non distruggere, la tradizione gastronomica italiana

2. Le nuove tecniche e i nuovi piatti devono valorizzare gli ingredienti naturali e le materie prime di qualità

3. Sarà una cucina attenta ai valori nutrizionali e al benessere di chi mangia, non solo agli aspetti estetici e organolettici

4. Realizzerà i suoi scopi creando nuove testure di ingredienti scelti in base ai criteri sopra enunciati. Creerà le nuove testure studiando le proprietà fisiche e chimiche degli ingredienti e progettando, a partire da queste, nuove architetture microscopiche.

Le applicazioni pratiche della cucina molecolare sono molteplici e vanno dal congelamento mediante azoto liquido all'uso del tabacco in cucina, dalla frittura nello zucchero all'uso del vuoto spinto per la preparazione di mousse e meringhe.

Grazie alla cucina molecolare, dunque, sono state inventate e sperimentate nuove modalità di preparazione, abbinamento e presentazione delle pietanze e si è raggiunta una conoscenza più approfondita dei meccanismi che regolano la cottura e la trasformazione dei cibi, consentendo di sfruttare le proprietà fisiche e chimiche degli alimenti per ottimizzare le tecniche di preparazione.

La cucina molecolare oggi, tra polemiche e sperimentazioni

Dopo le prime sperimentazioni e dimostrazioni pubbliche, la cucina molecolare si è rivelata una tendenza che va ben oltre la moda del momento: se sono pochi i ristoranti in cui gustare un menù molecolare, sono molteplici le applicazioni delle teorie molecolare ai fornelli, dove sempre più spesso gli chef sfruttano le tecniche scientifiche prese in prestito da questa forma di gastronomia.

In pratica, a differenza della gastronomia molecolare "pura" che persegue l'estremizzazione dell'inusualità a scapito di gusto, consistenza e temperatura, i cuochi oggi propongono piatti "normali", ma li realizzano mediante le tecniche scientifiche scoperte e teorizzate dalla cucina molecolare.

E' così che la gastronomia molecolare ha modificato la sua fisionomia e si presenta come l'applicazione della scienza e della fisica in cucina, permettendo alla ristorazione non di inventare pietanze nuove ed inusuali, ma di sfruttare la conoscenza dei fenomeni fisico-chimici che regolano la preparazione dei piatti per migliorare le pietanze stesse.

Newsfood

 
 
 

L'aglio

Post n°7 pubblicato il 08 Giugno 2011 da CucinaConPassione
 

Vecchi rimedi per spelare meglio l'aglio, per digerirlo meglio, per togliere l'odore dalle mani e tanti altri consigli. Provare... per credere!

Spelare l'AGLIO facilmente

Per spelare facilmente l'aglio basta schiacciarlo con la parte piatta del coltello e la buccia verrà via facilmente oppure bollire gli spicchi per 30 secondi, scolarli, passarli sotto l'acqua fredda, schiacciarli con le dita e l'aglio scivolerà fuori dalla sua buccia con estrema facilità!

Senz'anima, l'AGLIO è più digeribile

Togliete all'aglio l'anima; tagliando lo spicchio a metà negli spicchi un po' vecchi si trova una parte nel centro che è facilmente asportabile. Toglierla e buttarla.

L'AGLIO "vestito" è più digeribile

Mettere in padella l'aglio "vestito", cioè senza togliere la pelle, in questo modo la parte che si imbrunisce è la buccia. Per mantenerne di più l'aroma, lo si può soffriggere "vestito" dopo averlo schiacciato con la parte piatta della lama del coltello.

L'odore
dell'AGLIO
sulle mani

Per eliminare l'odore dalle mani lavale con sapone di marsiglia a cui avrai aggiunto un cucchiaino di caffè in polvere. Lo stesso si può fare per eliminare anche l'odore della cipolla dalle mani.

Oppure si può utilizzare un comodo utensile adatto proprio per spellare l'agio senza toccarlo con le mani.

Alito che sa di AGLIO

Alcuni affermano che masticare qualche seme di coriandolo dopo un pasto a base di aglio può liberare dal fastidioso odore...

Far dorare l'AGLIO in poco olio

Per fare dorare l'aglio velocemente in poco olio è importante che sia spellato. Ponendolo direttamente a contatto con l’olio inclinando la padella, radunando tutto l'olio in un punto, l'aglio in poco tempo avrà insaporito l'olio.

Alimentipedia.it
 

 
 
 

Conservare verdura e frutta

Post n°6 pubblicato il 08 Giugno 2011 da CucinaConPassione
 

Alcuni accorgimenti e tecniche per conservare e rendere quindi disponibili durante tutto l'anno le verdure.

Se ben realizzata la conservazione mantiene inalterate le caratteristiche nutrizionali, proteggendo l'alimento dall'attacco di agenti esterni. E' necessario prestare sempre la massima attenzione prima di consumare un cibo conservato.

CONGELAMENTO

Utilizzato come sistema di conservazione casalingo per vegetali crudi o cotti. Importante considerare che l'alto contenuto di acqua unito ad un abbassamento di temperatura produce cristalli di ghiaccio interni che possono rovinare l'aspetto dell'alimento. (Vedi "Come si fa a congelare i funghi").

ESSICAMENTO

Si ottiene con l'esposizione all'aria e al sole di prodotti freschi come per esempio i pomodorini e i fichi. Si tratta di una tecnica di conservazione antica, oggi usata in modo piuttosto artigianale.
(Vedi "Come si fanno i funghi sott'olio e sotto aceto ").

LIOFILIZZAZIONE

Usata solo in ambito industriale consiste nel surgelare i cibi e sottoporli ad una condizione di vuoto spinto. La pellicola di vapore che si forma è aspirata ed eliminata fino a completo disseccamento. Il prodotto è poi sigillato e conservato a temperatura ambiente. Si mantengono tutte le caratteristiche nutrizionali dell'alimento.

MESCOLANZA CON ZUCCHERO

Usata per la frutta e verdure, lo zucchero agisce come il sale. Esempi di conservazione dolce sono le confetture di pomodori o lo zenzero candito.

SALAMOIA

Si tratta di una soluzione di acqua e sale. Efficace per ogni tipo di ortaggio che va poi asciugato bene prima di consumarlo.

SOTTO ACETO

Da solo o abbinato allo zucchero l'aceto preserva le verdure in genere già cotte. Tra le preparazioni più comuni si ricordano i crauti, che si ottengono dal cavolo cappuccio tagliato a listarelle e lasciato fermentare in aceto e spezie per alcune settimane.(Vedi "Come si fanno i funghi sott'olio e sotto aceto " e "Come si fa a sterilizzare i vasetti").

SOTT'OLIO

Simile all'aceto, l'olio, previa cottura dei vegetali inibisce le muffe e i batteri. In recipiente aperto la conservazione si protrae per qualche giorno, in recipiente chiuso per settimane.
(Vedi "Come si fa ad essicare i funghi" e "Come si fa a sterilizzare i vasetti").

STERILIZZAZIONE

Processo condotto a 130° con apposite  macchine. A livello domestico la pratica si può usare facendo bollire i barattoli per 20-30 minuti. (Vedi e "Come si fa a sterilizzare i vasetti").

SURGELAZIONE

Sistema da preferire al congelamento perchè l'abbassamento della temperatura avviene in tempi molto rapidi e permette di arrivare a temperature inferiori. I cristalli di ghiaccio che si formano all'interno dell'alimento sono di dimensioni ridotte e non danneggiano il cibo. Il risultato è la mancata fuoriuscita di acqua vegetale insieme a maggior turgidità dell'alimento.

TINDALIZZAZIONE

Pratica (utilizzata soprattutto per verdure sott'olio) che consiste nel portare a ebollizione per tre volte a distanza di 24 ore l’una dall’altra i vasetti pieni avvolti in una tela in modo che non si crepino. La bollitura deve durare circa 45 minuti e i vasetti devono restare nella pentola finchè l’acqua non sarà fredda. In questo modo eventuali spore di microorganismi presenti nella conserva sbocciano, ossia sporificano, liberando il batterio che si moltiplica ma senza aver tempo di produrre spore e con le 3 bolliture verranno debellati.

 alimentipedia.it

 
 
 

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