il bagnasciuga

Rerun

E ora che di Convegno ne ho archiviato un altro, torno a prendermi del tempo per me.
Ci ho dovuto pensare parecchio per digerirle bene, le ultime novità, prima di parlarne altrimenti sarei scivolata nel patetico o nel rancoroso a seconda della "novità" da raccontare. Il bisogno di fare autoanalisi scrivendo però era diventato impellente e quindi, redatta la statistica dei partecipanti all' ultimo evento che chissà perchè non quadra mai, lascio fluire i miei pensieri e cerco di afferrarne almeno uno.
  Quello che trabocca dal cuore.
  Sono due settimane che Cucciolo e Rerun sono      partiti per frequentare l' accademia di belle arti.
  Mi manca Cucciolo.
  Mi manca anche Rerun ma in modo diverso.
  Rerun è molto introverso e il nostro rapporto è fatto di silenzi e porte chiuse. Quando è all' accademia lo  sento lontano ma spesso è lontanissimo anche quando è a casa, tuffato nel suo pc e perso nei suoi lavori di cui non parla mai.
Negli ultimi anni è cambiato moltissimo, almeno così sembra, e oggi mi sono resa conto di quanto non lo conosco più.
Perdo tanto tempo su facebook quando non voglio affrontare qualcosa che mi fa star male o non mi piace così ieri ho letto qualcosa che ha scritto e mi sono meravigliata che avesse pensieri così profondi e sapesse esprimerli così bene.
Inizialmente ho pensato avesse scopiazzato da qualche parte. Poi mi sono resa conto che Rerun ormai è un uomo, che in questo ultimo anno è cresciuto senza che me ne accorgessi ed ora ha pensieri e parole da uomo.
Mi sorprendo quando mi ritrovo davanti alla vita che i miei figli vivono lontano da me, a cui io non prendo parte in alcun modo, in cui io non ci sono. La guardo ed è come la vita di estranei che non conosco, li vedo sotto una luce diversa.
Mi è successo quando Charlie è tornato dalla missione di pace con un hardisk di foto della sua vita a Fossano ed Herat. Mi è successo questa estate quando Rerun se ne è andato con il suo Professore e il suo gruppo a fare spettacoli a Roma e Alghero e tutto quello che avevo di lui erano la foto di un bel ragazzo davanti ad un pc ed un nome alla fine di un video.
Mi è successo oggi quando ho capito che ho sempre sottovalutato Rerun.
Rerun era il figlio perfetto, affettuoso, premuroso, studioso ed altruista. Sempre bravissimo a scuola tanto che i suoi successi erano scontati. Fedele agli amici di sempre, con la passione per il calcio ed i motori nel cuore, un futuro da attore ed una vena comica da lui rifiutati e stroncati sul nascere ma che sono prepotentemente riaffiorati facendo di lui uno youtuber emergente. Rerun negli anni delle scuole superiori, proprio come suo fratello, mi ha molto raramente mostrato qualche suo lavoro, forse temendo il mio giudizio.
Così oggi sono rimasta a bocca aperta quando dal mare di anonime bandiere francesi è spuntata fuori la sua rivisitazione di un famosissimo quadro, il suo video come un semplice tributo alle vittime. Va bene che sono la madre ma se, come penso, arte è comunicare le proprie emozioni in modo che chi vede o ascolta possa entrare in sintonia con l' artista e incontrarne l' anima, allora mio figlio è un artista e io non lo sapevo.