il bagnasciuga

Il Convegno

"Se non iniziamo entro cinque minuti io stramazzo a terra qui e poi vi arrangiate!" Ormai è mezz' ora che attendo l'inizio del convegno ed i miei nervi stanno cedendo.
Le emozioni mi si sono sempre lette in faccia e anche chi non mi conosce bene oggi si accorge che sono devastata dalla tensione. Non c'è bisogno di essere psicologi, come sono le persone che mi circondano e mi chiedono perchè sto così male. Già, perchè? In realtà sono mesi che sto male ma quest' ultimo mese è stato un autentico delirio e c'è voluta tutta la pazienza di Scuttle per sopportarmi.
" Ho mal di stomaco, esattamente come Cucciolo quando aveva l' interrogazione."
Mi chiedo perchè mi vado a cacciare sempre in queste situazioni assurde. Ho avuto due mesi pieni di impegni, non c'è stato nemmeno il tempo per pensare e capire fino in fondo. Ho saputo da subito però che questo proprio non volevo farlo ed ho cercato in tutti i modi di passare a qualcunaltro la patata bollente. Non c'è stato niente da fare e così adesso sono qui e mi sento schiacciata dalla responsabilità di rappresentare l' associazione ed in particolare le famiglie dell' associazione davanti a tutta questa gente. Che poi se fosse solo gente non sarebbe niente, ho già parlato altre volte davanti a tante persone, ma qui ci sono professori universitari, mostri sacri nel campo delle neuroscienze, i massimi rappresentati regionali dei loro rispettivi ordini professionali, politici, dirigenti sanitari, dirigenti del Miur e dirigenti scolastici e mamme. Poche, spaurite mamme, ciascuna con occhi grandi pieni di speranza e il cuore traboccante d' amore per un figlio speciale.
                      
Poi si inizia e non so più nemmeno chi sono. Mi attribuiscono un titolo che non mi appartiene: dottoressa. Questo come sempre mi mette a disagio, mi fa sentire un' usurpatrice e mi rinnova il senso di colpa che mi porto dentro per non aver realizzato il sogno di mia madre di vedermi laureata.
Tocca a me. Mi porto dietro due libri e la tesina dell' esame di maturità di Cucciolo, nell' altra mano il cellulare per guardare l' ora e non perdermi dietro all' onda dei miei pensieri. Ieri, o meglio  la scorsa notte, ho preparato delle slide, giusto qualche immagine per ricordarmi quello che devo dire.
Cerco in mezzo alla gente i volti familiari di Scuttle e delle mie amiche mamme ma anche se so perfettamente dove sono seduti non li trovo, forse non voglio trovarli perchè non voglio vedere le loro reazioni a quello che dirò, altre volte mi sono persa nei loro occhi ed ho finito con l' emozionarmi e dire tutto tranne quello che mi ero preparata prima. Stavolta non posso farlo, stavolta non mi devo perdere.
Inizio a parlare e mentre parlo non sono più sola, dal cuore affiorano i volti e le storie di Ciccio bello e Luna piena, di mio papà, di Cucciolo e Charlie, di Marghe ed Elisa.
Ed alla fine sono sopravvissuta anche al Convegno della Regione Lazio.