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Metamorfosi di una farfalla - Mindfulness & Love Coaching

 

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L’amore al capolinea: come ci siamo arrivati? Tre domande strategiche da farti per evitare il peggio.

Post n°543 pubblicato il 30 Marzo 2021 da irene.74

"Come ci siamo arrivati?" Ce lo si chiede di frequente quando si prende coscienza di una relazione che sembra destinata a franare inesorabilmente. Una constatazione, questa, che spesso arriva improvvisa, come fosse una doccia gelata con cui ci si ritrovi a dover fare i conti quando meno ce lo si aspetti.

Ma se si ha il coraggio di andare oltre le frasi fatte e i luoghi comuni, si scoprono verità scomode da accettare. Una relazione non frana dall'oggi al domani. E' impossibile che un giorno si sia felici ed appagati ed il successivo ci si dica addio. O si prenda coscienza di falle irrecuperabili. A meno che quella felicità non fosse soltanto apparente...

Come ci siamo arrivati al capolinea, allora?

Ignorando segnali importanti, sicuramente. O quanto meno sottovalutandoli. Una cosa che dovremmo imparare a fare è tenere viva la memoria dei primi tempi passati insieme. Quando la magia era nell'aria. Quando bastava guardarsi negli occhi per ritrovare in quella complicità la ragione spontanea e naturale di ogni possibile sorriso.

Se è vero che lo scorrere del tempo inevitabilmente incida sull'assestamento di quegli equilibri incantati, resta però ingiustificabile l'accorgersi di essere diventati trasparenti agli occhi del partner.

E' un primo campanello che dovremmo sentir suonare per consentirci di correre ai ripari ed evitare il peggio. Sfatiamo un mito: non è assolutamente normale che dopo i primi tempi il partner non si accorga neppure se rientri a casa con la cresta e il naso tinto di verde.

E' un chiarissimo segnale di pericolosa indifferenza che ti dovrebbe suscitare una legittima domanda: se la sua attenzione non ruota attorno a me, dove mai si sarà andata a dirottare? Un partner innamorato adora guardare la persona amata, lo fa spesso perché gli procura piacere ed emozione. A cosa siamo invece indifferenti? Agli oggetti che stanno immobili nello stesso posto da sempre, alle cose che preferiamo ignorare perché scomode (tipo la sedia con l'interminabile cumulo di robe da stirare...) Credo non ci sia molto da aggiungere...

Altro segnale da non sottovalutare, la mancanza di dialogo. Ci sono coppie in cui la comunicazione si riduce a: "Cosa mangiamo oggi? Hai pagato la bolletta? Il cane lo porti a passeggio tu?" Non è ammissibile che si finisca col vivere la dimensione della coppia come se si trattasse di due co-inquilini che beneficiano della possibilità di dimezzare bollette ed affitto... Il dialogo è un collante portentoso, offre la possibilità di cementare la complicità nonostante gli inevitabili cambiamenti che possono avvenire nel corso degli anni. Con chi non parliamo? Con gli stupidi, con le persone il cui parere ci interessa poco e niente, con gli estranei. E non so in quale delle tre categorie sarebbe peggio vedersi inquadrati...

Potremmo continuare la carrellata di segnali da non sottovalutare ancora per parecchio. Ma a questo punto preferisco fermarmi. E invitarti a lavorare in modo preventivo imparando a prestare attenzione a 3 semplicissime domande che ti possono dare esattamente il quadro preciso della tua situazione di coppia, aiutandoti ad evitare il peggio.

1) Siete felici?

Ridete insieme, vi divertite a condividere momenti ed esperienze, non vi basta mai il tempo passato insieme? Se sì, tutto ok

2) Se un osservatore esterno vi guardasse, capirebbe che siete una coppia?

O potrebbe scambiarvi per fratello e sorella? Son tante le relazioni in cui manca totalmente la complicità, quella capacità di lanciarsi messaggi anche solo con un sorriso o uno sguardo, di cercare costantemente il contatto col partner che si tratti di una carezza, un abbraccio, un bacio, una mano sfiorata... Se la risposta a questa seconda domanda è sì, tutto ok

3) Vi sentite reciprocamente importanti e interessanti agli occhi del partner?

Più della sedia di cui parlavamo prima, quanto meno :) Se gli rivolgi gesti carini, prepari un pasto speciale, gli organizzi una sorpresa e non manifesta alcuna emozione, se ti vesti con cura, scegli qualcosa che gli piace particolarmente, cambi profumo e non si accorge di nulla... Preoccupati!

Prova ad utilizzare queste domande come fossero una sorta di termometro che ti possa aiutare a tenere la situazione sotto controllo. Poi, se ti va, mi scrivi cosa succede...

 

 

 
 
 
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Un blog di: irene.74
Data di creazione: 30/09/2013
 
 

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