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La democrazia ed il gruviera dei tunnels.

Post n°3182 pubblicato il 13 Maggio 2024 da fedechiara
 

Le manifestazioni in piazza sono eroina pura per i partecipanti più scalmanati. Stimolano l'esercizio dell'urlo, dello sgolarsi nei fantasiosi peana di guerra contro chi di potere ferisce e relega i manifestanti a schiuma effimera di una democrazia dell'apparenza avviata alla sua foce.
Già perché quei dessi, quegli scalmanati, si esaltano al proclamarsi dal palco dei numeri dei partecipanti: 'Siamo in centomila!!' Diecimila per la Questura che, saggiamente, rimanda ai metri quadri della piazza e ai due/due e mezzo di occupanti per metro quadro pena schiacciamento.
Ed è questa l'eroina che agisce.
Centomila pretesi e diecimila nella realtà che si sentono maggioranza nel paese ad onta del governo in carica che 'ha i numeri' per governare – e la sola democrazia accertata è quella delle urne, il resto è fuffa 'propal' e ridda antifascista; più spesso fascistelli e teppistelli da tre palle un soldo che pretendono di zittire gli antagonisti e impedire i comizi e/o la presentazione di libri contrari alle loro convinzioni e gli avvilenti deliri organizzati.
E una dimostrazione collaterale di quanto esposto l'abbiamo vista agli 'Eurovision', con i cantanti in gara che facevano mostra di chiassoso schieramento propal e pro Gaza e i giudici di gara hanno premiato i più scalmanati e politicamente schierati, ma il voto del pubblico (le fatidiche 'urne elettorali') li hanno detti faziosi e minoritari - e la bella cantante israeliana ha conquistato il podio ed è tornata in patria a compiere il suo dovere di cittadina combattente.
Manifestate, manifestate, manifestate. Giova a far sbollire i fastidiosi gas intestinali delle rabbie 'di pancia' di chi mal intende la complessità delle cose reali e si illude che quattro urla in croce e una dozzina di 'sfondamenti' delle transenne facciano cessare le guerre e aprano alle trattative di pace.
Ma la guerra, cari i miei antifascisti immaginari, è la continuazione della politica con altri mezzi ed é in quelle polverose 'agorà' fitte di esplosioni e macerie e di profughi in fuga che si troverà il bandolo della pace possibile e auspicata.
Una volta sconfitte le bande criminali di Hamas e ripulito il gruviera dei tunnels dagli incomodi occupanti.
Chi è Eden Golan, la cantante fischiata all'Eurovision perché israeliana: squalificato l'olandese Joost Klein
ILRIFORMISTA.IT
Chi è Eden Golan, la cantante fischiata all'Eurovision perché israeliana: squalificato l'olandese Joost Klein

 
 
 

Felici ritorni.

Post n°3181 pubblicato il 12 Maggio 2024 da fedechiara
 

Amen e così sia. (Due o tre cose che mi vengono a mente - 2) - 12 maggio 2020

...e se, sul caso del felice ritorno della figliola prodiga in veste verde-islamico (che è diverso dal verde-padano), un vignettista titolato di un giornale 'mainstream' (l'ho scritto, alleluia! anch'io so di inglese!) afferma perentorio che 'la mamma degli imbecilli è sempre incinta' – a proposito delle critiche e degli insulti - ci sorge spontanea la domandona se quella madre sia di destra, di sinistra o di centro, mannaggia! Perché anche la madri hanno una fede, ma la manifestano solo a una certa età e quando i figli sono grandicelli e con il consenso del marito accigliato seduto a tavola.
E il lato oscuro della natura umana ci mostra in penombra il diavolaccio accucciato e cornuto di coloro che si credono eletti e buoni(sti) e colmi di buoni sentimenti verso l'universo mondo disgraziato e disprezzano con arrogante alterigia gli opposti di fede politica e dicono 'spazzatura' tutto ciò che non è conforme al loro Verbo evangelico di titolati esclusivi della Via, Verità e, ca va sans dire, retti comportamenti di Vita.
E, invece, siamo tutti diversi e tutti titolati (perfino gli analfabeti, si, leggetevi la Costituzione, vil razza dannata di sinistri trinariciuti) a dire pro e contro e peste e corna degli eventi crudeli che ci indignano e ci fanno accapponar la pelle, come in questo caso dei criminali rapitori che privano della libertà personale una dolce fanciulla – forse un filo sventata e troppo generosa nei suoi impulsi di bontà e altruismo, come emerge dall'accusa che viene dall'interno della stessa famiglia versus la o.n.g. che l'avrebbe mandata allo sbando impreparata a far fronte ai rischi e ai pericoli che si corrono in terra di missione e a causa della moltitudine degli imbecilli jiahdisti che vogliono redimere manu militari il mondo di coloro che non leggono il corano, bensì il vangelo o le Upanishad e gli altri testi para religiosi.
E dovrete farvene una ragione di questo nostro parlarci addosso e contro per le vie virtuali, care le mie anime belle e pie e che avete ragione sempre e solo voi perché buon(ist)e e ispirate dai vangeli.
Internet è la nuova agorà ateniese dove si scannavano pro e contro Sparta e pro e contro i Persiani – e noi, oggi, ci scanniamo con le tastiere ardenti e fumanti, e ne abbiamo ben donde! pro e contro l'islamismo estremista assassino dei rapitori jiahdisti e pro e contro i maledetti 'radicalizzati sul web': 'cittadini' europei rinnegati degli attentati di Parigi, Bruxelles, Nizza, Monaco, Copenhagen e via elencando.
Vorrete tenerne conto rinsaviti, speriamo, dalla gravità degli eventi che ci dividono politicamente e dalla gravità dei cupi orizzonti di infamia che avviliscono, da gran tempo, l'Europa del nostro scontento a proposito dell'islamismo assassino e nemico degli ultimi anni.
Amen e così sia.
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DAGOSPIA.COM
la sconvolgente intervista al portavoce di al shabaab: ''coi soldi del riscatto ci paghiamo la jihad
la sconvolgente intervista al portavoce di al shabaab: ''coi soldi del riscatto ci paghiamo la jiha

 
 
 

Veli ed altri veli.

Post n°3180 pubblicato il 12 Maggio 2024 da fedechiara
 

La conversione. Il film. 12 maggio 2020

E, ancora una volta, se vogliamo capire ciò che è accaduto e il come della pretesa 'conversione', dobbiamo improvvisarci registi e prepararci a rappresentare i luoghi africani e i giorni eterni e i lunghi silenzi della prigionia di Silvia - rinata Aisha per la gioia esplosiva (è giusto il caso di dirlo, dati i feroci protagonisti di Al Shabaab, kamikaze per vocazione jiahdista), la gioia, dicevo, dei nostri ospiti islamici immigrati, graziosamente divenuti cittadini italiani ed europei dopo lungo soggiorno e auspicata, faticosa integrazione nelle nostre città ospitalissime e i nostri valori civici riconosciuti e condivisi (sic).
Perché è solo nelle immagini del film che andiamo a girare - privo di musiche suggestive, ma solo la colonna sonora del soffiare del caldo vento africano tra le sbarre della prigione – che troveremo la concentrazione mentale sufficiente a capire come la prigioniera, persona gioiosissima nelle foto di prima della cattura, abbia potuto barattare la sua fede religiosa di origine con una 'rinascita' nella cupa religione dei nomadi pastori di Maometto, - il profeta che Dante colloca nel suo Inferno, giusto per rammemorare le storiche e feroci contrapposizioni e le apostasie.
E le immagini del film saranno a camera fissa e grandangolo a mezza altezza che copra l'intera superficie della capanna, il tetto compreso, perché dia il senso dell'oppressione che appartiene ad ogni prigionia – noi che abbiamo vissuto due mesi ai domiciliari una vaga idea ce la siamo fatta di che cosa significhi.
E rappresenteremo, ca va sans dire, il va e vieni dei carcerieri gentili ('sono stata trattata bene', dice Silvia) coi pasti sufficienti a garantire una buona sopravvivenza (Silvia non ci è apparsa denutrita) epperò il persistente, maledetto e usurante vuoto di cose da fare e vuoto di attenzione dedicata lungo tutta la giornata - e la scarsità o le nulle letture varie e diverse perché supponiamo che le sia stato negato l'uso della televisione o dello smartphone e, in quelle poverissime plaghe africane, difficilmente ci sia 'campo' di ricezione.
Ed ecco, finalmente, la generosa offerta del corano, breviario dei monaci combattenti la Jiahd nominati 'Al Shabaab'. Quel genere di cosa che da noi si sintetizzava in: 'O basa 'sto Cristo o salta 'sto fosso.' La fede è fede e non ammette(va) defezioni, bensì castighi in caso di diniego.
Ecco: il nostro film comincia a dare i suoi risultati e cominciamo a capire che la sola lettura dedicata di un libro mitico e importante e 'vincolante' (nome omen), e sommamente gradito ai pii carcerieri perché dimostra la loro buona fede e l'appartenenza a una buona causa (rapire e rieducare e, se ci scappa il milioncino di preziosi euri, tutto di guadagnato per le future azioni militari), in quelle condizioni di prostrazione possa produrre una 'catarsi', una sindrome di Stoccolma letteraria e religiosa ed ecco la miracolosa 'rinascita' di Aisha e, forse, una concausa (insieme ai milioni di euro richiesti) della sua liberazione perché ariete in patria delle buone ragioni della 'sola e vera religione'.
E il suo rifiuto a cambiarsi di abito e velo islamico, una volta atterrata sul suolo patrio, è stata la mossa vincente dei carcerieri che si vedono premiati due volte. Zoomata sulla folla che fa ressa festante davanti alla sua abitazione e titoli di coda.
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Silvia Romano, ecco come sono andate le cose
AFRICARIVISTA.IT
Silvia Romano, ecco come sono andate le cose
Silvia Romano, ecco come sono andate le cose
ILGIORNALE.IT
"Quali terroristi? L'hanno solo rieducata", le frasi choc degli islamici su Silvia Romano
"Quali terroristi? L'hanno solo rieducata", le frasi choc degli islamici su Silvia Romano
La testimonianza di un 'convertito'. https://www.ilgiornale.it/.../presto-silvia-capir-che...
Ma presto Silvia capirà che l'islam annulla la dignità
ILGIORNALE.IT
Ma presto Silvia capirà che l'islam annulla la dignità
Ma presto Silvia capirà che l'islam annulla la dignità
Quanto vale la libertà? – Il blog di Andrea Indini
BLOG.ILGIORNALE.IT
Quanto vale la libertà? – Il blog di Andrea Indini
Quanto vale la libertà? – Il blog di Andrea Indini

 
 
 

Due o tre cose.

Post n°3179 pubblicato il 12 Maggio 2024 da fedechiara
 

Due o tre cose che mi vengono a mente. 12 maggio 2020

Siamo tutti appassionati di 'detective stories', dicono le statistiche sui films più visti e che 'fanno audience' sui palinsesti televisivi. E, da bravi genitori quali tutti siamo, indaghiamo sotterraneamente sugli eventi relativi a quella bustina di mariuana e/o crack che abbiamo trovato nella tasca dei pantaloni di nostro figlio tredicenne per poter offrire agli inquirenti il massimo delle informazioni possibili che finiranno per individuare e far arrestare il maledetto pusher che spaccia impunito fuori dalle scuole.
Per dire che è la verità delle cose che ci appassiona e che riteniamo utile a chiarire il garbuglio degli eventi volutamente nascosti per scopi indicibili e malandrini e/o criminali.
Però, quando le notizie di cronaca ci offrono il destro per dipanare il garbuglio e il groviglio di eventi sottesi, per dirne uno, al rapimento e sua felice risoluzione e ritorno in patria di Silvia Romano, - la nota 'cooperante' partita cristiana e tornata avvolta nel velo della monacazione musulmana – curiosamente partiamo dal fondo della storia e lì ci fermiamo, festanti per il lieto finale e nulla più.
E la cosa più interessante di questa storia, per noi detectives in erba, è, invece, tutto quanto precede e avviene nel corso del rapimento. Come e quando e dove è avvenuto. Chi l'ha detenuta e per quali sordide e/o criminali ragioni. Chi sono gli agenti del nostro servizio segreto che, per lungo tempo, si sono appostati nei dintorni e hanno preso i contatti giusti per arrivare al mediatore e patteggiare la cifra convenuta per il rilascio.
Tutte domande oggi senza risposta e che tali resteranno perché si è convenuto che la segretezza è tutto in questo genere di transazioni e attività dei 'servizi' e l'obbiettivo e le relative 'regole di ingaggio' sono finalizzati a 'salvare vite' - e poco importa dove e in che mani finiranno tutti quei soldi estorti con la crudeltà massima di un rapimento e privazione della libertà personale e se le armi che quei soldi compreranno faranno decine o centinaia di morti in altre battaglie e/o rapimenti, quali quelli che ci hanno consegnato le cronache maledette delle azioni militari di Al Shabab e gli altri gruppi criminali sedicenti 'islamici' e rispondenti ai desiderata di allah, il loro preteso iddio crudele.
Il che, ne converrete, è strano forte. Perché, come notavano i fisici valenti della fisica quantistica, siamo sommamente curiosi di quel battito d'ala di una farfalla che ha relazione quantistica, a migliaia di chilometri di distanza, con un tornado sulle coste del Messico, ma tralasciamo di indignarci e preoccuparci per quest'altra relazione, ben più drammatica, tra un rapimento 'finito bene' e i milioni di euro dei contribuenti italiani che finiscono nelle casse del maledetto terrorismo islamico globale o di zona, con le conseguenze che vi lascio immaginare.
E la congrega, vasta e faconda, dei 'buonisti' nostrani che alza le note cortine di fumo intorno al casus belli di soldi sventatamente elargiti al maledetto terrorismo, concentrando l'attenzione dei lettori e dei radio e tele ascoltatori sulla figura della rapita che scende dalla scaletta dell'aereo sorridente e sul suo velo della sorprendente conversione all'islam.
Questione, quest'ultima, di non minor peso, per noi detectives in erba, perché dirla 'libera scelta' da parte di una persona che è stata privata della libertà per così lungo tempo ed ha convissuto con i maledetti carcerieri in condizioni di sudditanza psicologica massima è parola grossa e davvero poco credibile e sostenibile e solo l'ipocrita 'politicamente corretto' delle anime belle e pie può accettare senza un minimo di perplessità e disincanto che si possano fare e dirle 'libere scelte' nelle condizioni di privazione della libertà personale e relativa 'sindrome di Stoccolma' quale ci è stata ben descritta in molti altri casi di rapimenti e prostrazione psicologica relativa. (segue)
LASTAMPA.IT
Silvia, gli abbracci e la conversione: “Ora sono islamica, è una scelta mia”
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I covi, i trasferimenti e la trattativa segreta per Silvia Romano: “Un milione e mezzo il riscatto pagato”
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Erdogan si è preso l'Africa: cosa rivela la liberazione di Silvia Romano
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Erdogan si è preso l'Africa: cosa rivela la liberazione di Silvia Romano

Prima della monacazione islamica.
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Minuetti di ieri (domani si vedrà).

Post n°3177 pubblicato il 12 Maggio 2024 da fedechiara
 

Uomini forti e s-governi del presidente. 12 maggio 2023
Forse era un passaggio obbligato quello del confronto politico con le opposizioni. E i no erano scontati. Quando mai l'opposizione si accoda senza alti lai e accuse velenose all'indirizzo dei 'nemici' che li hanno trombati alle elezioni. E allora perché quel minuetto istituzionale, l'ennesimo, che è servito solo a ribadire le distanze e le paure?
Serviva a stemperare le polemiche obbligate sul 'governo fascista che impone i suoi diktat' (sic) ci manda a dire la Meloni e il suo entourage. In effetti.
Immaginatevi le grida di dolore e gli accenti d'ira della Schlein e di Conte-lo-Schiaffeggiato-in-piazza se Meloni avesse semplicemente presentato alle Camere il suo disegno di legge sul presidenzialismo, così come lo ha in mente. 'Me ne frego.' avrebbero titolato velenosi i giornalisti amici della stampa mainstream e la Meloni nelle vignette avrebbe avuto il volto gonfio del Duce – e qualche suonato dei centri sociali l'avrebbe effigiata come la Petacci nella foto orribile post esecuzione.
Ma, invece, tutto si sarebbe fatto secondo Costituzione e affini, ben si intende, perché nulla si fa in questo paese che Costituzione non voglia, con annesso il sempiterno coro e gli abbracci patetici del 'partigiano portaci via' dell'organetto meccanico nei musei dedicati.
Ma non basta il rispetto del protocollo istituzionale e il passaggio alle Camere e l'eventuale referendum finale a mettere la sordina alle polemiche stupide dei soliti noti. No, bisogna lasciare alla Schlein e al Conte-Schiaffeggiato il giusto spazio mediatico per poter affermare:
'No ad un uomo o a una donna forte al governo della Repubblica.' (ri sic)
E il ricordo corre a quell'uomo forte, fortissimo che abbiamo congedato politicamente da poco e che l'Europa a guida sinistra ci invidiava (whatever it takes) e perfino la Nato se lo teneva stretto al petto come prossimo sostituto di Stoltenberg (nomen omen). Armamenti all'Ucraina come se piovesse, la Democrazia lo vuole! tuonava - e si portò dietro Macron e Scholtz nel treno notturno a Kiev per lo stucchevole Omaggio all'Eroe.
Un uomo, il Draghi, che ha prolungato oltre misura la melina politica dei voltagabbana con il preteso 'governo di tutti' (e di nessuno), la Meloni esclusa - ed eccovi dimostrata l'ipocrisia dei due oppositori che oggi gridano 'No all'uomo/donna forti!' (tri sic).
Ma Draghi cos'era allora? Cosa è stata la sua epopea breve di 'uomo solo al comando'?
E Mattarella? Che ha deciso di non mandarci a votare nascondendosi dietro al dito pietoso che: 'La pandemia ancora non lo consente' - ma, curiosamente, andammo a votare per le amministrative e non ci fu nessun picco di contagio.
Non è un 'uomo forte e solo al comando' il Mattarella - con quel suo costituzionale fare e disfare e disporre i governi tecnici e 'del presidente' e i partiti attorno a lui con la coda fra le gambe e ad annuire nel corso dei minuetti quirinalizi e a ri-votarcelo per pura disperazione per altri anni sette di una monarchia di fatto?
'No all'uomo forte e solo al comando.' (sic quater).
Ma ci facessero il piacere gli Schlein e il Conte e i loro reggicoda – noiosi parvenus di una opposizione che gli va stretta perché cresciuti e pasciuti nell'ombra dei minuetti quirinalizi e dei 'governi del presidente'.
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