Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

fedechiaraamorino11Crowuglybadbanderuola0Anthony101990Jonesossimoraalice.100dgl0Wawkinssurfinia60QuartoProvvisorioKevinYaoing.canalegasparesportautomotoaracnoid.999
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Il pecorino zen.Congedi ed esili. »

Del 'perplimersi'.

Post n°2351 pubblicato il 08 Dicembre 2022 da fedechiara
 

Sono perplesso. La democrazia ha i suoi riti di fondazione e i suoi martiri, ma quello a cui assistiamo, buon ultimo, nell'Iran degli onnipotenti pretoni islamici al potere, mi perplime (mio neologismo) alquanto.
Morire per la fede ha le sue ragioni e gratificazioni e consolazioni ultra terrene e non si contano i martiri sui calendari, ma morire per la democrazia – questo supposto e teorico 'governo di popolo' che prevede brogli, corruzioni, sprechi, torti verso la classi popolari meno forti elettoralmente?
E quanto succede in Iran mi fa venire in mente quel tempo ormai lontano in cui il governo era di uno Shah, reggente la cosa pubblica quale 'dittatore', si diceva, ma chissà cosa avrebbero scelto gli iraniani che scesero in piazza per destituirlo e premiarono in sua vece il prete nero esiliato a Parigi Komeini – l'uomo delle fatwe assassine contro i suoi pretesi nemici (nemici di un preteso islam), l'uomo della teocrazia dei veli neri imposti alle donne che oggi, a migliaia, gli si rivoltano contro e sfidano la morte e pretendono di godere delle libertà a cui rinunciarono al tempo delle folle oceaniche (tutte maschili?) che tributarono l'omaggio al nuovo dittatore teocratico.
Chissà che cosa avrebbero scelto con il senno di poi, considerati i misfatti, le pubbliche esecuzioni degli oppositori e le altre nefandezze del regime teocratico.
Certo, possiamo azzardare che tutto si fece in un ambito di gestione della 'cosa pubblica' tutto e solo maschile - bisognerebbe rivedere i filmati delle manifestazioni in cui si osannava il teocrate di nero vestito che salì al potere dopo la fuga dello Shah per poterlo affermare con certezza, ma già ora possiamo dire, ragionevolmente, che la massa di manovra di quegli eventi lontani era effettivamente e maledettamente maschile, in larghissima maggioranza, e le donne chiuse in casa e impossibilitate a dire e recriminare e scegliere.
La qual cosa suscita la nostra ammirazione e la commozione per quelle 'martiri per la democrazia' che si sono immolate non solo per togliersi il velo e vestire all'occidentale, bensì per quella somma di libertà essenziali a cui ogni essere umano ha diritto e che riscontriamo nella cornice universale dei 'diritti dell'uomo e del cittadino' di cui alle rivoluzioni d'antan dei progenitori, ma che, di decennio in decennio, richiedono il 'sacrificio di Isacco': lo spargimento di sangue innocente di creature fragili per poterle riaffermare contro ogni maledetta dittatura, teocratica o meno.
Potrebbe essere un cartone

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963