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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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Concerto per te 15

Post n°1123 pubblicato il 31 Gennaio 2016 da lascrivana

Nonostante non vi fosse mai stata, Luciana sapeva benissimo dove si trovava l'abitazione di Marisol. Vi arrivò in una decina di minuti e, dopo aver parcheggiato la macchina accanto al marciapiede opposto, pensò al modo migliore per sorprenderla. Certo, la parte razionale le diceva che, forse, avrebbe fatto meglio a chiamare la polizia. Però non aveva ancora sporto denuncia per la scomparsa di Luke, e Simon poteva anche averle raccontato un sacco di balle. E anche nell'improbabile caso che le avessero dato retta, quale giustificazione avrebbe potuto dare se avessero fatto irruzione e non avessero trovato nulla? Come minimo, avrebbe rimediato una denuncia da parte di Marisol stessa. No, doveva agire da sola e farlo nel più breve tempo possibile, ne andava della vita di Luke. Prima di passare all'azione però, prese il cellulare e compose il numero della polizia.

-Ho sentito un colpo d'arma da fuoco...correte!- quindi, dopo aver dato l'indirizzo di Simon e ignorato la richiesta d'identificarsi, attraversò la strada.

 

Quando, per l'ennesima volta la porta si aprì, Luke pianse. Ormai era allo stremo delle forze, debilitato oltre ogni limite e con i muscoli a pezzi, tutti, tranne quello con cui Marisol lo stava uccidendo. Maledicendo la sua giovane età, e il fatto di non riuscire a trattenersi, alzò un braccio in direzione della donna. Il tintinnio della catena risuonò attutito nella stanza insonorizzata mentre la donna, sorridente e semi nuda, si avvicinò a lui.

-Ti...ti prego...basta...-  uscì un suono gorgogliante e quasi inumano, la supplica di un morente.

-Tesoro...- rispose Marisol allungando una mano verso il suo inguine.

-E' lui che mi vuole, è lui che mi desidera, perché deluderlo?-

Singhiozzando, Luke chiuse gli occhi e appoggiò la nuca alla parete, avvertendo nel contempo il proprio sesso reagire a quelle carezze.

-Avrebbe potuto essere più piacevole, per te. Invece hai preferito quella puttanella, non avresti dovuto farlo sai? Io sono una vera donna, solo io sono in grado di darti il piacere assoluto, io sola posso farti godere sino alla morte!-

Chinandosi in avanti, affondò la testa tra le sue gambe, per poi arrestarsi di colpo. Un rumore, proveniente dal piano superiore, la mise in allarme. Anche Luke l'aveva sentito, alimentando in lui una seppur tenue fiammella di speranza. Apparentemente calma, Marisol si rimise in piedi e lo guardò con un mezzo sorriso.

-Non temere, tesoro, torno presto- quindi si voltò lasciandolo solo.


Giunta nella stanza adiacente la taverna, Marisol indossò rapidamente jeans e maglietta quindi, da un cassetto, prese un lungo coltello da cucina e salì le scale in silenzio. Cosa poteva essere stato? Che Simon avesse deciso di tornare? Così fosse, stavolta gliel'avrebbe davvero fatta pagare, era stufa delle sue menate e dei suoi dubbi. Non avrebbe mai ammazzato Luciana, di questo ne era certa. Nonostante le arie da duro, era solo un pusillanime senza palle, e ne aveva dato ampia dimostrazione durante l'aggressione a Luke. Nell'imboscata infatti, si era rifiutato di colpirlo, costringendola a strappargli il bastone di mano e farlo lei stessa. Guardinga, aprì lentamente la porta che dava nell'appartamento, il coltello proteso dinanzi a se e pronto a colpire.

La mazzata la prese proprio sul braccio, all'altezza del gomito. L'arto si paralizzò e, mentre il dolore le risaliva sino al cervello, il coltello le sfuggì andando a ruzzolare sul pavimento. Non ebbe neppure il tempo di capire ciò che stava accadendo quando il secondo colpo, ancor più potente, la raggiunse alla bocca dello stomaco. Piegandosi su se stessa, scossa da violenti conati, impattò con le ginocchia al suolo cercando di vedere chi fosse l'aggressore. Non fece in tempo.

Il terzo colpo, se possibile ancor più forte, la centrò appena sopra l'osso sacro.

Come una bambola di pezza si afflosciò del tutto, poi fu solo buio.



Bene, cara Laura, siamo giunti all'epilogo ormai. E' chiaro che l'aggressore è Luciana, e questo lo capiranno tutti ma, come ogni tanto mi piace fare, vorrei che fossero i tuoi lettori a decidere che fine debba fare Marisol.

Cosa farà la stessa Luciana una volta che avrà liberato Luke? Penserà solo a lui, portandolo magari in ospedale? Oppure, insieme, decideranno della sorte di Marisol? Oppure sarà lo stesso Luke a voler vendicarsi della sua torturatrice? Gli scenari sono molti, come puoi ben vedere :) 

Se non ti va questo finale un po' strambo, nessun problema, decidi tu cosa vuoi fare. Onorato ancora una volta di aver collaborato con te :) 

Danio e Laura

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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