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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Aida 7

Post n°1053 pubblicato il 13 Settembre 2015 da lascrivana

 

-Chi sei...cosa vuoi!- esclamò Ovidio mettendosi a sedere sul letto.

L'ombra si avvicinò e, ancor prima che l'uomo potesse fare qualcosa, si tolse il cappuccio da sopra la testa.

-Ma...ma cosa ci fai tu qui?-

Sbalordito e incredulo, Ovidio puntò i propri occhi in quelli della donna.

-Voglio solo sapere, signore. Non avevo il coraggio di venire durante il giorno. Ma ho paura, e ho sentito cose orribili sulla vostra malattia. Vi prego, ditemi che non mi accadrà nulla!-

Ovidio impiegò qualche istante per capire. Quindi, esplose in una fragorosa risata.

-Stupida servetta da quattro soldi, cosa credi che ti possa accadere? Hai solo usato la bocca, e male tra l'altro, quale sciagura vuoi che ti colga?- disse sprezzante.

Nonostante il parziale sollievo, Maria non poté fare a meno di sentirsi offesa per quel tono duro e accusatorio.

-Ma a voi piaceva anzi, continuavate a esortarmi a proseguire, perché dite queste cose?-

Ovidio si alzò, stupito dalla sfrontatezza della ragazza.

-Ma come ti permetti? Non ho certo bisogno dei servizi di una sgualdrina per le mie esigenze. Se sei venuta con l'intenzione di estorcermi del denaro, ti avverto che ho amici molto potenti nelle autorità, potresti pentirtene amaramente!-

Maria non indietreggiò, per nulla intimorita da quello scoppio d'ira. Come molte altre donne, era stata inizialmente conquistata dal suo aspetto fisico e dal modo di fare mirato e studiato. Ma, una volta tra le lenzuola, si era rivelato un'autentica delusione, a prescindere dalla malattia.

-Non voglio certo del denaro da voi...- rispose piccata -...ma una cosa ve la prometto. Farò di tutto affinché non prendiate in giro la signora Aida!-

Il volto di Ovidio divenne paonazzo. Non riusciva a credere che quella impudente potesse arrivare a tanto.

-Come...come osi nominare chi ti da il pane per vivere, dovresti vergognarti!- urlò quasi.

Rimettendosi il cappuccio, Maria si avvicinò alla porta.

-Per vostra informazione, la signora mi ha licenziato proprio stamattina. Ma non le serbo rancore. Come me, ha creduto e crede ancora nelle vostre false promesse, ma farò di tutto affinché possa cambiare idea-

Ovidio avvertì una scossa percorrergli la spina dorsale. In un istante, si rese conto che quella maledetta avrebbe potuto rovinare i suoi piani. Ancor prima che la donna potesse richiudersi la porta alle spalle, fiondò giù dal letto e la raggiunse. Pur essendo ancora debole, non ebbe alcuna difficoltà a cingerla per la gola.

Maria si dimenò come una forsennata, cercando disperatamente di liberarsi dalla stretta. Tentò di urlare ma, a causa della pressione sulla carotide, dalla sua bocca uscì solamente un verso stridulo e gracchiante.

Il buio divenne ancor più buio, mentre il battito del suo cuore le esplose nelle orecchie come un tuono.

*****

 

Marco rientrò molto tardi quella sera. Sul volto, aveva ancora ben impressa la soddisfazione per il pomeriggio appena trascorso. Finalmente, dopo lungo penare, era riuscito nel suo intento. Giulia non era più una ragazzina e, con la scusa dell'assenza dello zio, aveva subito ceduto alla sua corte serrata e asfissiante. Non che si aspettasse molto. Sarebbe sempre stata un'ottima compagnia, una donna giovane e vogliosa in grado di esaltare il suo ego di maschio ancora in perfetta forma.

E poi c'era Aida, la moglie devota, la madre dei suoi figli. Agli occhi della società, avrebbero dovuto sempre apparire come una coppia affiatata, lontana da scandali e dicerie.

Poco importava che lei, da sempre, fosse infatuata di Ovidio. Per un tacito accordo, i due uomini avevano stabilito che nessuno dei due avrebbe oltrepassato certi limiti. Eppure, lui l'aveva appena fatto anche se Giulia, in fin dei conti, non era l'amante di Ovidio.

Rientrando in casa, fu accolto da un silenzio totale. Era ormai troppo tardi per qualsiasi discussione, quindi si diresse senza indugi verso la propria camera. Ma, attraversando il salone, una busta appoggiata sopra il tavolo attirò la sua attenzione.

“Per Marco” vi era scritto semplicemente sopra.

Un campanello d'allarme gli risuonò nella testa. Freneticamente, strappò il bordo e iniziò a leggere.

Danio e Laura

 
 
 
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INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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