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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Aida 6

Post n°1052 pubblicato il 10 Settembre 2015 da lascrivana

 

Rinchiusa nella propria stanza, Aida si rigirò nervosamente nel grande letto matrimoniale.

Nemmeno il ticchettio della pioggia che batteva ritmicamente sui vetri riuscì a calmarla. Il pensiero del marito a letto con la giovane Giulia l'aveva infastidita più che offesa, anche se poche ore prima li avrebbe ammazzati volentieri entrambi. La sera precedente infatti, pur non essendo riuscita a parlare con Ovidio aveva però ricevuto buone notizie dal chirurgo che l'aveva operato. Recatasi presso la sua abitazione con l'intenzione d'informare la nipote, si era però trovata dinanzi a una sgradita sorpresa. Non appena aveva oltrepassato il cancello, aveva infatti dovuto nascondersi dietro uno dei grandi alberi del giardino.

Pensando di non essere visti, Giulia e Marco stavano amoreggiando seduti sopra una delle numerose panchine. Una visione che le aveva provocato un’ondata di disgusto e di rabbia. Furibonda, aveva lasciato silenziosamente l’abitazione prima che i due si accorgessero della sua presenza. Marco aveva oltrepassato ogni limite di decenza, si sentiva umiliata come non mai. No, questa volta non gliela avrebbe fatta proprio passare liscia, gli avrebbe reso pan per focaccia. Anche se, al momento, colui che avrebbe dovuto aiutarla era fuori combattimento. Alzandosi dal letto, si recò in cucina e si versò un bicchiere d'acqua.

Il chirurgo era stato chiaro. Per guarire in modo ottimale, Ovidio avrebbe avuto bisogno di una convalescenza tranquilla e serena. Inizialmente, Aida aveva pensato di ospitarlo nella residenza estiva, naturalmente assieme a Giulia.

Ma dopo aver assistito a quella scena ripugnante, decise che avrebbe invitato solo Ovidio, e al diavolo anche Marco. Che si provasse a fare qualsiasi obiezione!

Col bicchiere in mano, si avvicinò alla finestra e scostò le tende.

Il cielo, completamente ricoperto da nuvole nere e minacciose, sembrava andare di pari passo col proprio stato d'animo. Non aveva nessuna voglia di trascorrere la giornata da sola. Così, dopo una breve colazione, prese un libro dalla biblioteca e si recò di nuovo in ospedale con l'intenzione di far compagnia a Ovidio.

Per l'occasione, aveva indossato un elegante abito grigio perla che, grazie al suo fisico asciutto, le dava un aspetto austero e regale.

Attraversando i corridoi dell'ospedale, salutò con cortesia infermieri e pazienti che, di volta in volta, incrociava.

Arrivata davanti alla stanza occupata da Ovidio, ebbe un istante di esitazione.

Diversamente dal solito, la porta era socchiusa. Avvicinandosi ulteriormente, riconobbe la voce del chirurgo.

-Caro signor Strani, lei si deve ritenere un uomo molto fortunato. L'operazione è riuscita perfettamente, e le possibilità di avere rapporti intimi non sono precluse. Però, se posso permettermi, le darei un consiglio. La sua fama di dongiovanni è ben nota per cui, in futuro, faccia molta attenzione con chi si accompagna-

A quelle parole, Ovidio parve rabbuiarsi. Ma fu solo un istante fugace. Sorridendo, fissò il medico con decisione.

-Credo d'aver imparato la lezione, dottore. E poi, credo di essermi innamorato alla follia di una donna-

Il chirurgo sorrise a sua volta e, dopo un istante, lasciò la stanza.

Aida si era sentita avvampare ascoltando le ultime parole di Ovidio. Ma di che donna stava parlando? Possibile si trattasse di lei?

Combattuta tra gelosia e desiderio, entrò e si richiuse la porta alle spalle.

-Ciao, come stai?- chiese con un tono informale che non sfuggì all'uomo disteso sul letto.

-Cosa succede, Aida. Ho fatto qualcosa di sbagliato? Lo so, avrei dovuto parlarti prima della mia malattia. Ma avevo paura di perderti, perdonami-

Pian piano, Aida sentì la rabbia sciogliersi come neve al sole. Il pensiero di ciò che aveva fatto con Maria svanì all'istante.

-No, Ovidio...- rispose con dolcezza -...anzi, vorrei dirti una cosa- Tornando verso casa, Aida organizzò mentalmente i preparativi per la partenza. Sperò con tutto il cuore che Marco non fosse ancora rientrato, non voleva affrontarlo. Gli avrebbe lasciato due righe, tanto si meritava.

 

 

Era ormai sera e Ovidio, dopo aver cenato, fece due passi in corridoio. Si sentiva rinfrancato dopo la conversazione con Aida. Aveva aspettato sin troppo tempo prima di dichiararle il suo amore. L'indomani sarebbe stato dimesso, e la prospettiva di passare la convalescenza con lei lo entusiasmava. Non provava nessun rimorso nei confronti di Marco. Avevano condiviso molte avventure insieme, e appunto perché erano amici si era sempre tenuto lontano da sua moglie. Ma, da quando aveva intuito le sue mire nei confronti di Giulia, aveva iniziato a odiarlo. Ed era di quello che voleva parlargli prima di essere colpito dal malore.

Dopo la passeggiata, tornò in camera e si mise a letto.

Era buio pesto quando, di colpo, sbarrò gli occhi. Un'ombra, ingigantita dalla piccola lama di luce proveniente dalla finestra, incombeva su di lui con fare minaccioso.

Danio e Laura

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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