Creato da anna0772 il 06/01/2008
un`italiana in Polonia- anno quindicesimo
 

 

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anno quindicesimo

Post n°548 pubblicato il 22 Maggio 2012 da anna0772

 Anno quindicesimo. E` come una pietra miliare  della mia vita l`aprile  del 1997: il momento da cui ho cessato di essere italiana per essere "italiana in Polonia" : straniera per i polacchi e non piu` del tutto italiana per gli italiani.

Questa mia pietra  miliare e` lo spartiacque che divide il "prima" dal "poi" , la destra dalla sinistra, il buono dal cattivo. E` il punto zero dal quale inizio a contare gli anni che passano, che mi serve da faro a ricordarmi perennemente della mia ingenuita`.

 In questo inizio del quindicesimo anno del mio esilio volontario in questa terra verde dell` est ho accertato che il mio livello massimo di sopportazione di lontananza da casa e` di sei mesi.

 Dopo i sei mesi inizio a non riuscire a fare piu` fronte alla nostalgia che mi pervade, dipingo nel mio cuore l`Italia a tinte decisamente  troppo rosa, sono irascibile, nervosa, concentrata sull`altrove. Perdo il senso del qui e ora, mi faccio prendere dal fatalismo al quale attribuisco erroneamente la causa di quella che invece e` una mia scelta e mi convinco dell` impossibilita` di uscirne ( impressione ovviamente delle piu` illusorie).

 Solo un breve ritorno " a casa" , in veneto, mi aiuta a riprendere quella voglia e lena necessarie per poter continuare ad essere qui. Solo il ritorno alla realta` Italiana mi aiuta a riequilibrare nella mia testa  i "pro" e i "contro" diminuendo di molto il peso di questi ultimi. Non perche` li  da voi sia brutto o si stia male. Nonostante i terremoti, Monti e le tasse, il conflitto sociale, la difficolta` di arrivare a fine mese, le corruzioni e gli strapoteri,  la tav e le cementificazioni avete una cosa  preziosa che magari vi sfugge: la vicinanza di chi vi ama.

 Che alla fine della fiera e` quello che conta di piu`. In queste relazioni si puo` coltivare quel benessere interiore che magari sfugge per ogni altra condizione "oggettiva" esteriore che peggiora.

E` questa la fonte della  vera gioia.  Non il lavoro fisso , la carriera, i vestiti, le scarpe, la casa e  nemmeno il cibo nel desco ma l`amare ed il sentirsi amati.

 Se ogni sei mesi posso riabbracciare e risentire l`affetto di chi mi ama e che amo , posso  anche stare qui, felicemente, fino a quando Dio vorra`.

 
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