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un`italiana in Polonia- anno quindicesimo
 

 

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l`orecchio amico

Post n°547 pubblicato il 19 Aprile 2012 da anna0772

Sfogo. Perche` a questo serve fondamentalmente l`orecchio amico: ad ascoltare lo sfogo e a dare una visione dei fatti  diversa,  per permettere all` amico di  vedere le cose  da un altro punto di vista.

 L`orecchio amico e` per definizione altro da se`, non coinvolto emozionalmente e se coinvolto ha la giusta dose di freddezza per poter essere almeno un po` oggettivo. Poi, quando ha ascoltato, interviene. Perche` un orecchio muto a che serve?

E che ci vuoi fare se i momenti in cui c`e` bisogno dell` ascolto dell` orecchio amico sono piu` di quelli in cui l`orecchio amico si trasforma in cuore con cui gioire? e` cosi. Dopotutto anche i tuoi momenti, in cui  tu hai bisogno di un orecchio amico, sono di piu` di quelli in cui vuoi condividere con me una tua gioia, non e`forse cosi?

Oggi sei tu, il mio orecchio amico, domani saro` io il tuo.

Poi ci sono le giornate come queste in cui se bussi, non trovi nessuno. O forse non trovi nessuno perche` non e` chiaro che stai cercando. Sara` il grigiore o la sensazione di non vedere piu` cosi bene o quei capelli bianchi che sempre piu` numerosi spuntano sulle tempie, oppure il raggiunto livello di saturazione nell` assorbimento dei problemi altrui sul lavoro. Fatto sta che e` cosi.

 Allora invece che farsi chiudere la gola da questa angoscia  che rende pesanti e apatici, sul filo della depressione, si reagisce. Si telefona  ad un` amica, poi ad un altra, poi ad un` altra ancora.  Sono sicura che se mi lamentassi un po`, l`angoscia mi passerebbe. Ma , chissa` come mai, tutti anno altro di piu` urgente da fare. Sono cordiali e gentili ma visibilmente impegnati a fare altro.

Il senso di solitudine allora prende e  sbatacchia.

Il pensiero scorre velocemente il notes dei legami, passando da quelli che si pensano essere importanti a quelli che di solito disprezziamo, e arriva alla fine li, all` ultimo legame che a questa eta` si considera amico : la mamma.

Ma non ero io stessa, non molto tempo fa, a sentirmi soffocare solo all` idea che lei mi chiamasse piu` di una volta la settimana? Non mi pesava con i suoi commenti? Non mi infastidivano le sue osservazioni e i suoi desideri?

 Ecco oggi avrei voglia di sentire proprio lei: a chi altro potrei raccontare di stupidaggini e di cose importanti con la stessa sottile leggerezza? chi ha desiderio di darmi veramente un consiglio spassionato solo per il "mio" bene, perche` mi ama di un amore disinteressato?

 Ed e` cosi che a 40 anni  chiamo mamma. E non mi sento inferiore per questo, ne` mammona, ne` infantile. 

Ecco il suo bel viso dietro lo schermo, il sorriso, gli occhiali e quelle rughe che son solo sue. Il tibro della voce porta con se` gia` calore. Che poi non ho da dire nulla di speciale, tranne che, si, mi sento depressa in questa primavera polacca, che nemmeno so io perche`. E lei mi sta ad ascoltare.

 E basta.

Grazie mamma.

 
 
 
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