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Moto & Radio (appendice 2)

Nei due ultimi tour in moto ai quali ho partecipato, Sardegna e Lago Maggiore ho messo in pratica quanto riportato nel mio mini corso "Comunicare in moto via radio" a suo tempo recensito su Motociclismo, il sistema era già stato collaudato diverse altre volte anche nel corso dell'anno scorso, ma sempre utilizzando apparati PMR.

Quest'anno, grazie alla partecipazione del mio amico motociclista/radioamatore Maurizio R. IZ4JIR ho avuto modo di apprezzare invece al pieno tutte le potenzialità della comunicazione tra motocilcisti radioamatori con ricetrasmettitori radioamatoriali sfruttando quando necessario ripetitori radio.

Per meglio capire le situazioni vi consiglio di leggere la seconda e terza parte del report relativo al raid in Sardegna dove a settembre ci siamo trovati in condizioni meteo veramente estreme, considerate che furono chiusi gli aeroporti per il forte vento e mentre sterravamo all'interno dell'isola a pochi metri da noi passò una tromba d'aria, senza contare fulmini e pioggia torrenziale, tanto che qualsiasi indumento antiacqua non riuscì a resistere.

Poter contare sulla possibilità di comunicare ovunque ci si trovi e a distanze praticamente internazionali aumenta notevolmente la sicurezza di un gruppo in viaggio, soprattutto quando ci troviamo lontani da centri abitati, non importa che ci sia campo per i cellulari e l'oggetto della comunicazione viene propagato a chiunque si trovi in ascolto, non serve comporre un numero telefonico, non costa niente, e tramite i ripetitori e i link nazionali si può comunicare anche a distanze molto elevate senza che ci sia visibilità diretta.

E' necessario ora chiarire che l'utilizzo di un apparato radioamatoriale non è libero e la sola detenzione di un RTX (ricetrasmettitore su frequenze radioamatoriali) se non in possesso di Licenza di Radioamatore deve essere denunciata alle autorità competenti, è bene quindi capire con precisione in cosa consista l'attività di un radioamatore, vi invito quindi ad un'attenta lettura di quanto sotto riportato:

Con tale denominazione si identificano esclusivamente operatori che dopo aver sostenuto un esame di cultura radiotecnica hanno conseguito dal Ministero delle Telecomunicazioni (ora MISE), tramite un esame scritto di radiotecnica (*) l'autorizzazione a gestire una stazione radio, se ne evince pertanto che fenomeni come i 27Mhz CB, PMR, LPD od altre attività siano completamente estranee a quella di radioamatore.

L'esatta interpretazione della definizione di radioamatore va vista nell'ottica di una specifica categoria di tecnici radio che pur operando spesso per hobby è in possesso di un bagaglio tecnico di grande vastità e complessità.

Ai radioamatori si devono in questi ultimi anni quasi tutte le innovazioni tecniche che hanno segnato il cammino della radio, questo formidabile strumento che ha abbattuto tutte le distanze tra i popoli, nato dal genio di Guglielmo Marconi. Il collegamento tra radioamatori avviene in ogni angolo del mondo sia con la voce, che con il codice Morse che con la telescrivente sino alle ultime tecniche computerizzate dai segnali radio chiamati Packet.

In tutto il mondo si contano oltre tre milioni di radioamatori. Il globo terrestre è coperto da una fitta rete di stazioni radio di radioamatori collegabili tra loro la cui lingua ufficiale è l'inglese.

Le istituzioni si sono rese conto che nessuno meglio dei radioamatori poteva garantire per vastità e capillarità una copertura in caso di emergenze, ecco allora che i radioamatori, organizzati nelle loro associazioni (A.R.I. - C.I.S.A.R.) sono divenuti parte di varie Protezioni Civili stabilendone un legame molto stretto, anche in Italia (soprattutto dopo il terremoto in Irpinia del 1980) per fornire alle comunicazioni dei mezzi dello Stato un grande supporto. I radioamatori sono i primi ad intervenire e gli ultimi a lasciare la zona dell'emergenza quando si ristabiliscono le comunicazioni telefoniche.

Nonostante l'avvento dell'era di internet abbia certamente modificato o quantomeno condizionato l'interesse verso il mondo della radio, i radioamatori rappresentano oggi più che mai un patrimonio tecnico - culturale unico in tutto il mondo, che costituisce la
base della ricerca e dello sviluppo di tutti i più sofisticati sistemi di telecomunicazione.

Il futuro della radio è il futuro di tutti i sistemi di comunicazione.

(ndr) Il testo di cui sopra è stato tratto dal catalogo Marcucci ed integrato con alcune note dal sottoscritto.

(*) N.B. Il superamento dell'esame non comporta automaticamente il rilascio della licenza per gestire la Stazione Radio, ma riconosce un'abilitazione tecnica alla sua conduzione, soltanto dopo un ulteriore controllo da parte di altri organi preposti, come ad esempio il Ministero dell'Interni, viene rilasciata la suddetta Licenza che abiliterà il Radioamatore tramite un apposito nominativo internazionale ad operare con i Radioamatori di tutto il mondo.

Corsi per il conseguimento della patente vengono svolti, generalmente in modo gratuito, presso alcune sedi delle associazioni indicate precedentemente, sui cui siti si trovano anche dei testi di preparazione all'esame richiedibili on-line. Un lodevole strumento di educazione ed informazione viene perseguito anche nelle scuole con il programma "La Radio nelle scuole"

In poche parole non eiste un "automatismo" per cui vista l'utilità, da motociclisti si può diventare radiomatori in un sol colpo, ma se a qualcuno di voi è venuta un pò di curiosità vi consiglio di approfondire l'argomento, vi si aprirà un mondo che non immaginate nemmeno, magari iniziate con leggere tutte le puntate del mio mini corso sulla radio, poi magari, chissà......

Continua nell'appendice 3.


'73 de I5EKX Alex OnTheAir