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HO TROVATO UN TESORO, ANZI DUE

Grazie al decoder MySky, che mi consente di registrare i programmi notturni, ho recentemente fatto una piccola grande scoperta.

Qualche settimana fa avevo salvato e poi visto Texasville, film di Bogdanovich del 1990, interpretato da Jeff Bridges, di cui avevo una vaga idea come prodotto d'autore un pò palloso.
In effetti, immagini ben lontane dall'HD, il cognome serbo del regista ed il ritmo lento mi avrebbero subito scoraggiato se l'avessero passato in prima serata.
Invece, avendolo comodamente registrato, alla prima occasione in cui non c'era nient'altro di interessante me lo sono guardato, ed è stato una piccola rivelazione.

Perchè il film sarà anche ambientato in un paesino del Texas, una realtà distante migliaia di miglia dalla nostra, ma a ben vedere solo in senso fisico.
C'è molto in cui riconoscersi, ed alcuni personaggi, alcuni dialoghi, sono davvero notevoli.
In Duane, interpretato da Jeff Bridges, è molto facile immedesimarsi, ma anche la poco nota (almeno per me) Annie Potts, che interpreta sua moglie, mi è piaciuta davvero.
E comunque ci sono parecchi altri attori di medio livello, su tutti Randy Quaid, alle prese con caratterizzazioni ironiche ed intelligenti.

Trovate una serata tranquilla, senza fretta o rotture di coglioni, e guardatevelo tutto d'un fiato.
Non vi aspettate un capolavoro assoluto, ma semplicemente un bel film, altrimenti potreste restare delusi.
Concentratevi sui personaggi e sui (sintetici) dialoghi.
A qualcuno non piacerà, è ovvio, ma altri troveranno assonanze personali da gustare con calma, come un bicchierino di grappa barrique.

Poi, qualche giorno fa, sempre grazie a MySky, ho fatto una seconda ed inaspettata scoperta.
Texasville è il seguito di un film ancora più bello del 1971, L'ultimo spettacolo, dello stesso regista e con gli stessi personaggi, luoghi ed interpreti.
E' girato in bianco e nero e l'unica colonna sonora è la splendida musica di Hank Williams o Buddy Holly che esce da radio e jukebox, ma non pensate che sia una palla.

Il bello è stato che non sapevo affatto che i due film fossero collegati, e nei primi minuti non avevo fatto nessuna associazione, e me ne sono accorto solo quando ho riconosciuto le stesse strade e casette monofamiliari immortalati in Texasville.
Quando l'ho capito, è stato entusiasmante, cosa che non mi capita poi spesso guardando la tv.

Come ho detto, personaggi ed interpreti sono gli stessi, solo che il film è ambientato negli anni 50, e cioè circa 30 anni prima.
Jeff Bridges in The Last Picture Show non è, di fatto, nemmeno l'attore protagonista, ma solo uno dei parecchi bravissimi caratteristi.
Ho scoperto tra l'altro che sia Ben Johnson (che vi recita un monologo memorabile) che Cloris Leachman (che in seguito vestirà anche i panni della mitica Frau Bluecher!) avevano vinto con questa interpretazione Oscar e Golden Globe nel 1972 come migliori attori non protagonisti.
Inoltre c'è una Cybill Sheperd ventenne, che se in Texasville era già un pò sfiorita, qui è di una bellezza incredibile, e pure brava.

Raccontare le trame dei due film non ha molta importanza, quel che vi viene rappresentato è il lento, agrodolce, disfacimento di uomini, donne e speranze in un limbo di provincia estrema.
Nel primo "episodio" sono ancora ragazzi, che iniziano a lambire timidamente le incongruenze della vita adulta, specie venendo a contatto con persone che di questa strana razza già fanno parte.
Nel secondo i ragazzi sono diventati quarantenni, e sono alle prese con tanti problemi ed ipocrisie, ma comunque senza perdere del tutto una sottile e piacevolissima patina
(auto)ironica e la capacità di convivere con i propri errori e delusioni.

Se avete la mia età, ve li consiglio.
Ma, ripeto, guardateli come si dovrebbe sempre guardare un film: senza interruzioni, computer/telefoni accesi o altri scassamenti di minchia.
E magari di notte.