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Tra i banchi di scuola

Post n°821 pubblicato il 13 Marzo 2016 da mullerina

Quest'anno sta correndo via a più non posso, ho il fiatone ormai!
Ho capito di non starci dietro quando mi sono accorta di non aver girato la pagina del calendario; mi ostinavo a guardare i giorni di Febbraio, non capendo perchè non combaciassero con quelli di Marzo.
Ho un sacco di scadenze che si rincorrono nella mia testa e mi sembra di non riuscire a combinare poi molto, di quella marea di cose che dovrei fare. Ho questo senso di immobilità, nel mio lasciarmi trascinare dall'ondata di attività che quasi non mi accorgo di fare.
Mi sento come una bottiglia di vetro spostata dalle onde, ferma nel suo essere, ma in continuo movimento. In realtà in quella bottiglia stanno entrando e uscendo moltissime idee. L'esperienza di stage si sta rivelando incredibilmente arricchente e stimolante. È giusto fermarsi un attimo a rifletterci su...

Per lo stage sto frequentando il mondo della scuola. Una realtà che ho abbandonato non da molti anni (solo sei anni fa mi sono diplomata) eppure l'ho ritrovata profondamente diversa.
I problemi dei ragazzi non sono poi tanto cambiati, i bulli ci sono sempre stati, le ossessioni per il corpo pure, la ricerca di attenzioni nei modi più estremi anche... tuttavia queste problematiche mi sono apparse estremizzate.
Si parla di classi con almeno 3-4 ragazze che soffrono di anoressia, l'abuso di droghe si è esteso alle scuole medie (o scuola secondaria di primo grado, credo, non ci capisco nulla!), il consumo di alcol è all'ordine del giorno e quasi non più definibile come -lo sballo del sabato sera-, visto che i ragazzi hanno a volte gli zaini tintinnanti di vetro, la conoscenza della sessualità avviene grazie a YouPorn e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili sembra essere un argomento di secondo piano, non conosciuto o in ogni caso dove le incomprensioni e le false verità sono allarmanti, è lontano il periodo in cui erano caduti i taboo per la paura dell'Aids. Su tale argomento poi si potrebbe dibattere molto a lungo, visto che i recenti movimenti antigay / contro le unioni civili / contro l'educazione alla parità dei generi (resto generica in maniera voluta) ha creato un buco che temo prima o poi si pagherà. Molte scuole, costrette dai comitati genitori, hanno infatti smesso di garantire un minimo di ore dedicate all'argomento. Se l'ignoranza è protezione, siamo a cavallo!
In ogni caso il quadro che mi si è presentato davanti mi ha lasciata alquanto amareggiata e sconfortata. Eppure qualche bagliore si intravede, in una generazione di professori nuovi (di mente non necessariamente d'età), quelli non ancora schiacciati da meccanismi che toglierebbero motivazione e interesse in chiunque. La voglia di riprendere in mano argomenti "non scolastici", ma fondamentali per vivere bene, in fondo è giusto insegnare a vivere e sviluppare intelligenze multiple.
Non si sopravvive solo grazie all'intelligenza logico-matematica e linguistica. C'è un mondo da non dimenticare, come quello dalla capacità di relazionarsi con gli altri e prima di tutto con se stessi, altrimenti cresceremo persona capaci di fare cose ma incapaci di goderne a pieno, persone che non sono abituate a interrogarsi sulle proprie emozioni, a capirle e a migliorarsi, figuriamoci a mettersi in relazione con gli altri.
Le risorse sono all'osso e quando le cose sono così è importante la creatività... e chi ha detto che non si possa parlare di emozioni anche solo leggendo "I promessi sposi", in cui ogni capitolo trasuda di sentimenti, grazie ai quali pensare ai propri.

 

Commenti al Post:
pf2008
pf2008 il 17/06/16 alle 13:45 via WEB
sei stata sfortunata che quest'anno sia bisestile altrimenti i giorni di febbraio sarebbero stati in successione gli stessi di marzo :-) Mi capita spesso di confrontarmi con i miei figli sulla loro situazione socio-scolastica devo dire che non è cambiata molto. Forse la tua esperienza passata faceva parte di qualche isola felice. Da me lo spaccio avveniva, appunto, fuori dalle medie. Forse la cosa triste è che non si riesca ad arginare il problema anche dopo anni di battaglie. Devo dire però che l'informazione è buona dipende da chi l'ascolta. E' vero che c'è molta più libertà di accesso ai contenuti espliciti ma almeno l'argomento non è più tabù e se ne parla anche in famiglia. Forse manca solo un po' di socialità alterata in modo subdolo dai social ma magari un giorno qualcuno se ne accorgerà ;-)
 
 
mullerina
mullerina il 24/06/16 alle 16:49 via WEB
Io ho assolutamente vissuto in un'isola felice, per lo meno al liceo. Alle medie il caos e le differenze sono molte di più. Alle superiori ero in un ambiente forse un attimo più selezionato (anche se è brutto da dire). Probabilmente ho anche frequentato persone più "sagge" e con un minimo di amor proprio per cui giri di droghe o altro non li ho nemmeno mai incontrati. Spacciavano alla fermata dell'autobus, ma questo comunque lo consideravo normale vista la zona. Forse ripensandoci non è tutto così estremizzato come mi è apparso, ma probabilmente ritrovarmi in quel mondo a distanza di tempo mi ha fatto sentire un po' un pesce fuor d'acqua. Parlare di salute e benessere ai ragazzini che si sono appena fumati una canna e guardano solo il tuo culo non è semplice, diciamolo! Poi è importante trovare il modo giusto di parlarci, se ti vogliono ascoltare...
 
   
mullerina
mullerina il 24/06/16 alle 16:50 via WEB
In ogni caso non ho invidiato affatto gli insegnanti! Soprattutto di alcune scuole, in cui determinati problemi erano evidentemente più radicati e marcati.
 
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