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Penna a mezz'aria

Post n°780 pubblicato il 16 Giugno 2014 da mullerina

Che scrivere fosse importante l'avevo intuito da sola...
Eppure dopo l'ultima lezione sulle tecniche di apprendimento dall'esperienza in cui è stato ripetuto incessantemente un leitmotiv sull'utilizzo della scrittura per ricordare, concentrarsi, radunare emozioni legate ai fatti e riflettere ad una certa distanza dalla propria esperienza, ho realizzato quanto, grazie anche a questo angolo di web, ho potuto apprendere...
Scrivendo di episodi che mi hanno toccata e cercando di sviscerare quel modo di vivere i momenti, per capire come ha ragionato la mente.
Perchè per quanto il tutto abbia una parvenza di naturalità e quasi istintività (che non metto in dubbio) ci sono moltissime strutture mentali (che restano nell'ombra), che ci fanno emettere spesso pre-giudizi, interpretare ciò che viviamo in una certa maniera e di conseguenza estrapolare dal vissuto alcuni insegnamenti e non altri.
Non è un discorso semplice, dovrò rifletterci ancora un po' per focalizzare bene come io possa utilizzare le esperienze narrate qui per una mia crescita personale ulteriore...

Durante la prima lezione c'è stato chiesto di narrare sul momento un'esperienza legata alla nostra vita, in cui abbiamo imparato qualcosa, a distanza di alcune settimane proprio la mia esperienza è stata scelta per far capire quanto nello scritto possa emergere dei nostri costrutti mentali e quanto sia facile cadere in un'interpretazione dell'esperienza dell'altro basandoci sul nostro modo di vedere le cose, che può essere ben differente...

Prevedibile come ognuno degli "uditori" abbia messo nella mia esperienza del suo, nel rileggere e snocciolare ogni frase. Ammetto di averlo vissuto per certi aspetti come una violenza, questa interpretazione "selvaggia" spinta anche dalla docente...
Illuminante in ogni caso quanto ognuno arricchisca qualcosa con molto di sé, il che porta ad una riflessione su come ho scelto io determinate parole/frasi, quando le ho scritte e quanto esse possano essere soggetto a mal-interpretazioni da parte di chi legge.

Ribadisco tutti questi pensieri erano già nella mia testa, eppure sentirli spiegare ha messo ordine e ha dato nuova luce alla forza dello scrivere, soprattutto se si tratta di esperienze che ci hanno toccato e che hanno modificato una parte di noi, arricchendoci di qualcosa che nessun libro potrà insegnarci...

 

 

Commenti al Post:
PaiazzoPazzo
PaiazzoPazzo il 16/06/14 alle 20:57 via WEB
scripta manent!! la mal interpretazione c'è nello scritto quanto nel parlato...anche se in quest'ultimo ti possono aiutare (ma a volte anche confondere) espressione, tono, gesticolazione della persona con cui stai tentando di comunicare. Non esiste una comunicazione perfetta e sinceramente mi fanno un po' paura chi usa strumenti come la programmazione neuro linguistica x raggiungere certi risultati... Credo che in fondo aiuta se di fronte hai qualcuno che ti vuole ascoltare ...forse è l'unica cosa che conta.
 
 
mullerina
mullerina il 16/06/14 alle 21:09 via WEB
Non ho tirato in ballo teorie come quella della pnl, in cui non mi addentro visto che ne so gran poco... Il senso di quello che ho capito è che rileggendo quello che ho scritto posso riflettere sul perchè a volte ho scelto un termine anzichè un altro, cosa significano determinate espressioni per me, come mi sono sentita o ho reagito a particolari stimoli e questo potrebbe aiutarmi a comprendere se e quali sono i miei pre-giudizi che ho costruito nel tempo e influenzano il mio modo di vedere le cose, comprendendoli si tramuterebbero in qualcosa di cui prendo atto e tengo in considerazione vivendo e rispetto a pensieri futuri. Ammetto che nell'esprimere tutto questo mi intercolo all'inverosimile.
 
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