Massimo Coppa

Il presidente della Regione Puglia veste i panni
dello storico personaggio in un processo virtuale
QUEL MASANIELLO DI NICHI VENDOLA…
MA SOLO A TEATRO

Diciamo la verità: un presidente di Regione (oggi vengono impropriamente detti “governatori”, neanche l’Italia fosse uno Stato federale modello USA) che recita in teatro non è cosa di tutti i giorni.

È quindi con stupore che si apprende che Nichi Vendola, il famoso e controverso presidente della Regione Puglia, si è esibito al famoso teatro Petruzzelli di Bari, aggiungendo un’altra perla alla collana delle sue originalità.

Lo spettacolo era costituito da una sorta di processo virtuale alla famosa rivolta dei napoletani del 1647, durante il dominio spagnolo. Quel sollevamento, nato per l’estrema indigenza della popolazione, trovò il suo leader naturale in Masaniello: e Vendola ha interpretato proprio Masaniello, quasi a voler rimarcare una vicinanza tra personaggi che possono essere amati ed odiati, ma che non lasciano indifferenti.

Nichi Vendola, infatti, è un politico che ha molti fans ed altrettanti detrattori; così come Masaniello il quale, mutatis mutandis, capeggiò una ribellione che presentò anche lati oscuri e problematici e, infine, finì nel sangue ma anche nell’ignominia del suo capo, storicamente diventando l’antesignana di ogni populismo e di ogni rivoluzione tradita.

In questo processo surreale Masaniello ha arringato la platea teatrale difendendo il suo operato e la sua ragion storica; a rappresentare l’accusa era nientemeno che Giancarlo Caselli, procuratore della Repubblica di Torino, mentre consulente scientifico della difesa (o perito di parte che dir si voglia) era Giuseppe Galasso, uno storico e scrittore napoletano abbastanza noto agli addetti ai lavori.
Com’è finita? Masaniello è stato assolto “perché la giustizia prevale sul formalismo del diritto”.