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PENSIERI E PAROLE
 

W. Allen

NON E' CHE HO PAURA DI MORIRE.

E' CHE NON VORREI ESSERE LI'

QUANDO QUESTO SUCCEDE.

W. Allen

 

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CANZONE

Che giorno è

E' tutti i giorni

Amica mia

E' tutta la vita

Amore mio

Noi ci amiamo noi viviamo

noi viviamo noi ci amiamo

E non sappiamo cosa sia la vita

Cosa sia il giorno

E non sappiamo cosa sia l'amore

Jacques Prévert

 

I ragazzi che si amano si baciano

In piedi contro le porte della notte

I passanti che passano se li segnano a dito

Ma i ragazzi che si amano

Non ci sono per nessuno

E se qualcosa trema nella notte

Non sono loro ma la loro ombra

Per far rabbia ai passanti

Per far rabbia disprezzo invidia riso

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno

Sono altrove lontano più lontano della notte

Più in alto del giorno

Nella luce accecante del loro primo amore.

Jacques Prèvert

 

DALLA - CANZONE

 

N. de Chamfort

CHE COSA DIVENTA UN PRESUNTUOSO

PRIVO DELLA SUA PRESUNZIONE?

PROVATE A LEVAR LE ALI AD UNA FARFALLA:

NON RESTA CHE UN VERME.

N. de Chamfort

 

GLI APOSTOLI DIVENTANO RARI,

TUTTI SONO PADRETERNI

A. Karr

 

 

« LA TRANSUMANZAYARA »

C'E' UN SEGRETO DIETRO LA MORTE?

Post n°344 pubblicato il 25 Febbraio 2011 da enca4

           Vorrei conoscere il segreto della morte, ma so che per poterci riuscire devo prima conoscere la vita. Vorrei conoscere il segreto della vita, ma so che per poterci riuscire devo prima conoscere l’amore.

Vivere è amare. Morire è amare.  Qualsiasi cosa facciamo nella nostra vita, fin dal primo giorno di vita, è guidata da un atto d’amore. Così, come il bambino appena nato si avvicina al seno della mamma non solo perché può calmare la sua fame, ma perché quel seno è per lui uno strumento dove il suo amore e quello di sua madre si incontrano e si mischiano per sempre, anche morire racchiude un ultimo atto di amore. L’ultimo sguardo che un moribondo rivolge ai suoi cari è uno sguardo d’amore. L’ultimo pensiero che si ha un attimo prima di morire è un pensiero pieno d’amore verso chi lasciamo.

La vita e la morte sono una cosa sola. Nessuna delle due può prescindere dall’altra. Una madre penserà sempre al momento in cui suo figlio, come tutti, dovrà lasciare il suo spazio a qualcun altro. Lei, la madre, non ci sarà più, allora, comunque avrà il cuore pieno di tristezza al solo pensare che anche suo figlio un giorno dovrà morire.

E questo è amore.

Ho paura della morte. Ma forse, più che della morte, ho paura di ciò che troverò dopo, se ci sarà un dopo.  E, ancor più, ho paura che dopo la vita non ci sia più nulla, per nessuno di noi.

Forse, però, la morte non ha segreti. Certamente ha più segreti la vita che la morte. Forse la morte non nasconde niente di così terribile da metterci paura al solo pensiero di incontrarla. Se solo pensassimo a quello di negativo, di pesante, di greve che la vita ha destinato ad ognuno di noi, non avremmo paura della morte.

San Francesco la chiamava: “Sorella Morte”. Ma lui era San Francesco, mentre io sono un uomo solamente.

Gibran dice che solo se riusciremo a stare in pace veramente con noi stessi in vita, “danzeremo veramente” quando dovremo morire.

Allora il problema è vivere in pace con noi stessi?  E’ un problema grande da affrontare da soli. E’ un problema che ci porterà sempre a prendere decisioni sbagliate, che ci porterà a rifugiarci nelle cose futili ed inutili nella speranza che esse ci aiutino a raggiungere, in un modo o nell’altro, la felicità e, con essa, una nostra pace interiore.

Dovremmo essere più cattivi con noi. Non dovremmo, sempre, giustificare i nostri comportamenti, almeno non dovremmo autogiustificarceli. Non possiamo vivere pensando che noi, e solo noi, siamo i portatori della sola ed unica verità. Perché la verità la troveremo solo quando daremo la nostra mano a “Sorella morte”.

                                                                              Enrico  

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Commenti al Post:
raggiodisoledgl20
raggiodisoledgl20 il 25/02/11 alle 21:39 via WEB
mio caro enrico se sei credente in Dio.....dovresti sapere che dopo la morte c'è la vita dell'anima.....non avremo più un corpo ma la nostra anima vivrà in eterno.....quindi non dobbiamo affliggerci mentre viviamo con il pensiero della morte.....ma vivere serenamente perchè dopo ci aspetta un'altra vita......buon fine settimana e un bacio.....cinzia
 
lucia1958
lucia1958 il 25/02/11 alle 23:25 via WEB
***non ci è dato sapere cosa vi sia oltre la vita di certo ciò che so è che vivere con amore la vita e la via al prosieguo di ciò che siamo, è solo amare e porci con amore verso tutto... un caro abbraccio caro Enrico bye Lucia :-)
 
cekas
cekas il 26/02/11 alle 00:04 via WEB
Credo che noi possiamo essere portatori soltanto della nostra personale verità. E come potrebbe essere altrimenti? Possiamo solo condividere quello che abbiamo imparato, quello che è realmente nostro. In quanto alla morte, non possiamo saperne niente fino al momento in cui la vivremmo, o meglio ne avremo l'esperienza. Credo, tuttavia, che sarà come il momento della nascita, quello in cui ci addormentiamo, ogni giorno, qualcosa di indefinito che non possiamo cogliere esattamente. La vita, invece, la conosciamo bene, con tutti i suoi dolori sia fisici che non, e con tutti i sui travagli. La morte non può essere peggiore.
 
ironwoman63
ironwoman63 il 26/02/11 alle 01:35 via WEB
essere piu cattivi con noi stessi non serve ad arrivare piu sereni al momento del cambiamento...anzi.. non aiuta il distacco dalle cose terrene... la verità vive con noi, dentro di noi e dentro ad ogni cosa che ci circonda.. il segreto della vita è strettamente legato a quello della morte.. poiche ambedue vedono inizio in una nascita.. morire è nascere ad altra forma... quale sarà non ci è dato sapere, ma sarà comunque un atto d'amore nei confronti dell'universo.. un bacio e buon fine settimana, caro Enrico, ciao.
 
ormalibera
ormalibera il 26/02/11 alle 17:09 via WEB
Credo sia uno fra i post più belli che hai pubblicato. Per la mia esperienza, dici il vero. Posso solo dirti che molto tempo fa, quando ancora non avevo iniziato alcun cammino interiore e spirituale, mi capitò involontariamente di uscire fuori dal corpo. Chiesi a Dio di rientrare perché non volevo che i miei figli piccoli restassero soli. Ma dopo essere "rientrata" riprendere la vita quotidiana fu molto difficile. Per giorni e giorni ebbi difficoltà a interagire con il mio corpo così goffo e pesante. E non vedevo l'ora che venisse il tempo della partenza. Sono passati tanti anni, ho quasi dimenticato. Ho anch'io paura della morte. Ma la mia arma più efficace è quella di vivere ed amare pienamente. Fino a che siamo in campo dobbiamo giocare, sapendo che quando usciremo potremo solo guardare. Un grande abbraccio
 
fatamatta_2008
fatamatta_2008 il 26/02/11 alle 23:24 via WEB
Ciao Enrico scusami se è un po' che nn vengo a leggerti...molto bella questa tua riflessione...io credo che la morte sia qualcosa di naturale che si dovrebbe abituarsi ad accettare fin da bambini..come dici tu quello che si deve affrontare per vivere è già così pesante a volte che il resto nn dovrebbe spaventarci...credo che la morte sia un peso che debbono affrontare quelli che rimangono e che ci hanno voluto bene...e ognuno di noi per l'amore che vogliamo a chi ci sta vicino, dobbiamo affrontare il nostro destino serenamente in modo che ci vedano andare via in pace...ciao Lilly
 
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