Creato da enca4 il 15/02/2010
PENSIERI E PAROLE
 

W. Allen

NON E' CHE HO PAURA DI MORIRE.

E' CHE NON VORREI ESSERE LI'

QUANDO QUESTO SUCCEDE.

W. Allen

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 

Tag

 
Citazioni nei Blog Amici: 39
 
 

CANZONE

Che giorno è

E' tutti i giorni

Amica mia

E' tutta la vita

Amore mio

Noi ci amiamo noi viviamo

noi viviamo noi ci amiamo

E non sappiamo cosa sia la vita

Cosa sia il giorno

E non sappiamo cosa sia l'amore

Jacques Prévert

 

I ragazzi che si amano si baciano

In piedi contro le porte della notte

I passanti che passano se li segnano a dito

Ma i ragazzi che si amano

Non ci sono per nessuno

E se qualcosa trema nella notte

Non sono loro ma la loro ombra

Per far rabbia ai passanti

Per far rabbia disprezzo invidia riso

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno

Sono altrove lontano più lontano della notte

Più in alto del giorno

Nella luce accecante del loro primo amore.

Jacques Prèvert

 

DALLA - CANZONE

 

N. de Chamfort

CHE COSA DIVENTA UN PRESUNTUOSO

PRIVO DELLA SUA PRESUNZIONE?

PROVATE A LEVAR LE ALI AD UNA FARFALLA:

NON RESTA CHE UN VERME.

N. de Chamfort

 

GLI APOSTOLI DIVENTANO RARI,

TUTTI SONO PADRETERNI

A. Karr

 

 

« COME E' DIFFICILE ESSERE FELICIRICATTO (SEMISERIO) AD U... »

UNA LETTERA DAL PASSATO

Post n°318 pubblicato il 17 Gennaio 2011 da enca4

                Faccio collezione di francobolli, buste affrancate, cartoline. Ogni tanto mi capita di trovare, dentro qualche busta vecchia di anni, una lettera sbiadita dal tempo, una bolletta da pagare, e tante altre cose.

                Qualche anno fa, tra le varie cose, trovai una busta celeste con una lettera dentro. La lessi, allora, quasi con la paura di violare qualche segreto. Poi la misi da parte e non ci pensai più.

                Pochi giorni addietro, mettendo a posto tra le mie carte, la busta, e la lettera, sono tornate fuori, quasi sono riapparse. L’ho letta di nuovo, quella lettera. Anzi, a dir la verità, l’ho letta più volte e ogni volta ha creato una sensazione diversa dentro di me.

                La lettera è scritta da un militare, un certo Sig. Osvaldo al 3° giorno di naja, ed è indirizzata alla sua fidanzata, Graziella, che lui chiama Cilia. Riporto i nomi, sono passati quasi 60 anni da quando è stata scritta e non credo perciò che sia così importante un nome.

                Adesso vi trascrivo la lettera dall’inizio alla fine. Con gli errori che contiene, con la punteggiatura e la spaziatura originale, con le frasi che si adoperavano allora per dire all’amata: “Ti amo”.

 

“Cilia mia,

Oggi è domenica e percio abbiamo libertà dalle 12 alle 21, libertà di stare in branda, non è vero perché è arrivato un caporale e via fuori. Amore mio sapessi che vitaccia, dura veramente dura, ora sono in sala di scrittura e ho ricominciato a scrivere.

Sono passati tre giorni e mi sembra già un millennio come vorrei poterti soltanto vedere, sentire soltanto dire ti amo.

Ma bando alla malinconia ho una notizia buona, sono stato destinato a fare il cronometrista e da un caporale ho saputo che questi dopo il C. A. R. vanno ad Anzio, o alla cicchignola, percio se il sig. P. fallisse, sarei già a posto.

Vecchia mia, non è colpa mia se le lettere sono scritte male perché debbo ogni cinque secondi spostarmi di qui, di la.

Spero che stai bene e che fai la brava bimba. Io non spero altro, sapessi come è bello pensare che lontano 600 Km. da qui c’è una pupetta che mi pensa, è veramente una gran cosa.

Il mangiare qui è repellente, fortunatamente c’è uno spaccio ben fornito, ed io è li che mi rifornisco. Mi sono fatto parecchi amici così di camerata che sono in buona parte di Roma percio fra noi ci comprendiamo.

E’ una cosa dura qui sai veramente ma io non me la prendo, un giorno tanto finirà e allora si che sarà bello.

A proposito mi sono fatto la fotografia e martedì la spedisco vedrai quanto sono bello sembro proprio il marmittone del corriere dei piccoli.

Gioia mia mi raccomando telefona a casa mia spesso, e esci con loro. Hai capito? Sii brava come mi hai promesso perché se tu mi fai una puzzonata io non potrò più vivere, perché sei la luce dcel mio cuore, e la più bella cosa della mia vita.

Ora la pianto di scrivere perché non ho più sigarette e debbo andare a far la fila. Sono le 4,15 e spero per le 7 di averle comprate.

Amore mio ti mando un bilione di baci e uno strilione di Pop Pop.

                                                               Il tuo, solo tuo, sempre tuo

                                                                                                              Osvaldo

Mi raccomando fai la Brava e scrivimi

                                                               Ancora un bacio

                                                               Ancora un Pop

                                                               E un ciao

                                                               Da colui che non si stanca mai di pensarti

                                                               Ossia

                                                                              Osvaldo”

 

Non la trovate bellissima? Cosa è cambiato dal allora, 1953, ad oggi? I sentimenti sono sempre gli stessi, amore, passione , gelosia, speranze, certezze, stimoli. Forse è cambiato il modo di presentarli, non certo le persone.

                                                                              Enrico

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963