Creato da enca4 il 15/02/2010
PENSIERI E PAROLE
 

W. Allen

NON E' CHE HO PAURA DI MORIRE.

E' CHE NON VORREI ESSERE LI'

QUANDO QUESTO SUCCEDE.

W. Allen

 

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CANZONE

Che giorno è

E' tutti i giorni

Amica mia

E' tutta la vita

Amore mio

Noi ci amiamo noi viviamo

noi viviamo noi ci amiamo

E non sappiamo cosa sia la vita

Cosa sia il giorno

E non sappiamo cosa sia l'amore

Jacques Prévert

 

I ragazzi che si amano si baciano

In piedi contro le porte della notte

I passanti che passano se li segnano a dito

Ma i ragazzi che si amano

Non ci sono per nessuno

E se qualcosa trema nella notte

Non sono loro ma la loro ombra

Per far rabbia ai passanti

Per far rabbia disprezzo invidia riso

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno

Sono altrove lontano più lontano della notte

Più in alto del giorno

Nella luce accecante del loro primo amore.

Jacques Prèvert

 

DALLA - CANZONE

 

N. de Chamfort

CHE COSA DIVENTA UN PRESUNTUOSO

PRIVO DELLA SUA PRESUNZIONE?

PROVATE A LEVAR LE ALI AD UNA FARFALLA:

NON RESTA CHE UN VERME.

N. de Chamfort

 

GLI APOSTOLI DIVENTANO RARI,

TUTTI SONO PADRETERNI

A. Karr

 

 

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SARA' COS'? SPERIAMO DI NO

Post n°166 pubblicato il 16 Luglio 2010 da enca4

Ieri sera una mia cara amica, commentando il mio ultimo post, mi ha detto: “ Sono preoccupata per come i media influenzano la nostra vita, ma sono oltremodo preoccupata per i miei figli. Vorrei che se ne andassero da qui. Ma poi, è così da tutte le parti?”

Premetto che  non sono assolutamente un esperto di comunicazione di massa (riesco a malapena a comunicare con me stesso se sono in giornata buona), tuttavia leggendo e tenendomi informato su quello che avviene non solo nel nostro disgraziato Paese, ma anche in altre parti del mondo, è facile arrivare alla conclusione che si, il problema non è solo nostro, è globale. Investe tutti i quasi sette miliardi di abitanti del pianeta Terra, ma che, sicuramente, viene affrontato in modo diverso dal nostro.

Se parliamo del potere che ha l’informazione nella vita di ogni singolo individuo, specialmente a livello politico, sociale, economico, allora veramente il fenomeno ha raggiunto caratteri allarmanti.

In Italia sappiamo benissimo come viene utilizzata la possibilità che hanno certe persone di poter gestire a loro piacere i mezzi di comunicazione. Ma la cosa ancor più allarmante è che chi comanda e indirizza l’opinione pubblica, utilizzando le proprie testate giornalistiche, i propri telegiornali, le proprie catene pubblicitarie, le proprie banche d’affari in modo subdolo, ma mascherato da servizio di pubblica utilità, non si accontenta più di quanto ha ottenuto fino ad ora, vuole sempre di più.

Tanti anni fa si diceva, ed era vero, che il Partito Comunista Italiano avesse la migliore organizzazione a livello informativo dell’intera Europa. Questo era possibile con i contributi provenienti dall’allora URSS. In Italia che usciva da un conflitto mondiale con le ossa rotte, le masse da indottrinare erano le così dette forze povere: contadini, operai, piccoli commercianti, emigranti, pensionati, casalinghe, vedove di guerra. Persone con un grado di istruzione il più delle volte al di sotto della media e, pertanto, facilmente influenzabili a livello politico.

Sapevamo tutti, allora, che l’Italia aveva bisogno di essere ricostruita  da cima a fondo e non solo materialmente, ma che la ricostruzione doveva avvenire prima di tutto nelle menti delle genti.

L’allora PCI tutto questo lo capì prima di tutti. La politica dell’allora Partito Comunista si basava su due fronti ben distinti tra loro, e cioè: “Lavoriamo e verremo pagati; se non verremo pagati abbiamo un arma in mano che si chiama sciopero, facciamola fruttare.”

Di contrasto la Democrazia Cristiana affidò il proprio risorgere politico ad un elemento che sempre ha fatto breccia nel cuore della gente: la Religione, la Chiesa.

Da una parte sorgevano le Case del Popolo, dall’altra gli Oratori. In questi due ambienti sono cresciuti gli elementi che ci hanno guidato e comandato almeno fino a tangentopoli.

Se allora si cercava di far aderire al proprio credo politico più gente possibile per mezzo di una comunicazione più che altro verbale (erano pochi i giornali di partito o politicamente schierati), adesso è molto più facile trovare il favore delle persone.

Un esempio che prendo da due telegiornali della sera di ieri: TG1 delle ore 20,00: Le famiglie povere in Italia sono circa 2.000.000, (circa il 3,3% della popolazione totale italiana). TG2 delle ore 20,30: Le famiglie povere in Italia sono 2.670.000, (circa il 4,4% della popolazione totale9.

Tutti sappiamo come è schierato politicamente il TG1 e sappiamo anche come è schierato il TG2. Quale delle due notizie è quella giusta? 670.000 famiglie, sono, mediamente circa 2.000.000 di persone, vale a dire 1,1% dell’intera popolazione.

Poi la Signora Maria, la pensionata del secondo piano con un reddito di 540 Euro al mese, sente ripetersi venti volte al giorno dal vari TG5, TG4, Studio Aperto, TG1 che il Governo, scelto dal Popolo Italiano è l’unico che ha il diritto di governare anche perché sta facendo le cose nella dovuta maniera, perché è vero che ci sono da fare sacrifici, ma tutti li fanno e li fanno con piacere (?); che stiamo uscendo dalla crisi alla grande, che le altre nazioni, invece sono ancora rimaste alle domande su come superare il momentaccio; che il nostro Premier ha il 64% di pareri favorevoli all’operato suo e del suo Governo; che siamo invidiati da tutto il resto del mondo per come abbiamo risolto problemi che ad altri sarebbero risultati insormontabili; che è la Stampa e la Magistratura, di sinistra, che getta discredito a piene mani ma che, comunque, l’elettore sa cosa ha fatto e lo rifarebbe altre mille volte perché una cosa è appoggiare un governo che non esiste un’altra è appoggiare il Governo del Fare.

Ci vengono ricordate però solo le prime puntate delle catastrofi naturali o non che il nostro paese ha affrontato negli ultimi anni. Solo le prime puntate ci vengono ricordate, le susseguenti ci verranno raccontate dalla Magistratura, quando forse, tra 20 o 30 anni, si saprà cosa è successo all’Aquila, a Sarno, in Sardegna per l’eolico, alla Fiat di Pomigliano d’Arco.

Però continuiamo a sequestrare beni alla mafia, alla camorra, alla ndrangheta. Beni che verranno ceduti ad associazioni ed enti creati appositamente affinché vengano gestiti per scopi veramente utili.

Titoli di giornali a nove colonne. Servizi televisivi dalla durata di 20 minuti.

E la Signora Maria batte le mani. E’ contenta, la poveretta. E’ quasi certa che quei soldi che entreranno di nuovo nelle casse dello Stato, vadano poi a finire ad incrementare la sua pensione.

E i giovani? Uno Stato che si rispetti basa la propria sopravvivenza sulle generazioni future e sulle esperienze del passato. Per quanto riguarda le esperienze del passato stendiamoci un velo pietoso, non mi risulta che ci siano 45-50enni che siano stati di nuovo assunti in qualche azienda, dando così il loro apporto fatto di serietà e saggezza.

Riguardo i giovani la cosa positiva è che partono tutti dallo stesso punto, siano essi diplomati o laureati, con il minimo od il massimo dei voti.

Chi ha la forza di tentare una avventura diversa da quella che gli viene offerta in Italia, allora preferisce specializzarsi all’estero dove l’ingegno, la volontà e la voglia di emergere che sempre ci hanno contraddistinto sono ancora tenuti in debita considerazione.

Gli altri? Qualche concorso, qualche cappuccino al bar, qualche serata con gli amici.

E allora? Cosa fare? Cambiamo canale? Nel senso che forse è meglio andarci a d affogare in un altro fiume invece che nel Po, visto che per andare nel Nord-est dell’Italia ci vuole il passaporto?

Ragazzi, su con la vita. Prima o poi la Sanità riprenderà a funzionare come deve essere in ogni paese che si rispetti. Sicuramente, ci toglieremo di mezzo le così dette Toghe Rosse, rendendo così più snella la burocrazia che attanaglia il nostro sistema legislativo. Indubbiamente ci inventeremo degli incentivi per chi vuole sostituire il vecchio tostapane con uno di ultima generazione. Venderemo l’acqua a chi la paga di più; abbasseremo i canoni di affitto degli stabilimenti balneari; venderemo caserme in disuso, carceri che non funzionano più da decenni (in modo che poi si possa appaltarne la costruzione di nuovi e più funzionali); toglieremo di mezzo, finalmente,le intercettazioni telefoniche, in modo che i nostri politici possano chiamare casa quando vogliono e dire alla propria consorte: “Cara, sto arrivando, butta la pasta”, senza correre il rischio di essere capiti male da chi ascolta dall’altra parte.

Daremo più spazio alla ricerca (del lavoro); L’On. Brunetta diventerà finalmente il paladino di un’Italia che vuole lavorare e produrre.

E il nostro Presidente del Consiglio? Nessun problema per lui. Ormai è richiestissimo in tutte le corti di mezza Europa. Come fa ridere lui non fa ridere nessuno.

                                                                       Enrico

 
 
 
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