Creato da enca4 il 15/02/2010
PENSIERI E PAROLE
 

W. Allen

NON E' CHE HO PAURA DI MORIRE.

E' CHE NON VORREI ESSERE LI'

QUANDO QUESTO SUCCEDE.

W. Allen

 

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CANZONE

Che giorno è

E' tutti i giorni

Amica mia

E' tutta la vita

Amore mio

Noi ci amiamo noi viviamo

noi viviamo noi ci amiamo

E non sappiamo cosa sia la vita

Cosa sia il giorno

E non sappiamo cosa sia l'amore

Jacques Prévert

 

I ragazzi che si amano si baciano

In piedi contro le porte della notte

I passanti che passano se li segnano a dito

Ma i ragazzi che si amano

Non ci sono per nessuno

E se qualcosa trema nella notte

Non sono loro ma la loro ombra

Per far rabbia ai passanti

Per far rabbia disprezzo invidia riso

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno

Sono altrove lontano più lontano della notte

Più in alto del giorno

Nella luce accecante del loro primo amore.

Jacques Prèvert

 

DALLA - CANZONE

 

N. de Chamfort

CHE COSA DIVENTA UN PRESUNTUOSO

PRIVO DELLA SUA PRESUNZIONE?

PROVATE A LEVAR LE ALI AD UNA FARFALLA:

NON RESTA CHE UN VERME.

N. de Chamfort

 

GLI APOSTOLI DIVENTANO RARI,

TUTTI SONO PADRETERNI

A. Karr

 

 

« SARA' COS'? SPERIAMO DI NOCARO IL MIO DIARIO 12 »

DI NUOVO PER LEI ONOREVOLE SILVIO BERLUSCONI

Post n°167 pubblicato il 17 Luglio 2010 da enca4

SECONDA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ON. SILVIO BERLUSCONI

 

Sig. Presidente,

            capisco che Lei non leggerà le numerose lettere che giornalmente Le inviano i cittadini.

Non può leggere tutto quello che Le viene trasmesso sia sotto forma epistolare che tramite web, mail o altro. In modo particolare non vorrà certamente leggere la corrispondenza di chi, come me, non ha lodi da farLe, ma critiche da muoverLe.

            Anche ieri sera, Venerdì 16 Luglio 2010, le Sue Tv (e per Sue intendo tutte le Tv esistenti in questo travagliato Paese), hanno evidenziato le dichiarazioni ottimistiche da Lei rilasciate sullo stato dell’economia Italiana.

            Sono veramente contento, felice, radioso, deliziato, estasiato del fatto che meglio di così non potessimo stare.

            Di colpo la malinconia che, mio malgrado, mi porto dietro da qualche anno causa un tumore che mi sta debilitando inesorabilmente, si è trasformata in allegria, in voglia di vivere, in spensieratezza.

Avrei voluto averLa vicino, mi creda, per poterLe offrire da bere così da poterLa ringraziare per questi pochi ma giusti attimi di buonumore che giornalmente mi fa vivere.

            Certo, non avrei potuto offrirLe uno Champagne di marca, come sicuramente Lei è abituato a bere, ma un buon caffè si, quello, mi creda so farlo molto bene.

            Altra cosa che mi ha allietato è il saperLa convinto che tutti i recenti “scandali” venuti a galla in questi ultimi giorni, non sono altro che frutto della immaginazione, veramente fuori del comune della Magistratura, dei media, e della sinistra in particolare.

            Io, come uomo di sinistra, dopo le Sue giuste rimostranze, ho deciso di non leggere più alcun giornale che non segua una linea di condotta dettata da Lei. Addirittura, e mi creda è per me uno sforzo immane, ho deciso di seguire un solo Telegiornale, il TG4.

            Vede, Signor Presidente, per chi come me ha talmente poche occasioni per poter sorridere durante la giornata; chi come me ha un unico pensiero, fisso, indelebile, perpetuo che è quello di chiedersi se domani mattina avrà modo di aprire gli occhi ancora una volta, ridere così, e per giunta gratis, è sicuramente una delle ultime cose a cui non  rinuncerei mai.

            Allora evviva se Lei ha a cuore il morale delle persone come me. Evviva Lei che sta facendo del tutto per non lasciarci abbattere dalle circostanze avverse. Evviva Lei, e i Suoi paladini, se il teatrino che avete messo in piedi, trova sempre più spettatori, anche se non d’accordo con quello che dite e fate.

            La prego, Signor Presidente, la prego di proseguire in questa che è, forse, l’unica battaglia che Lei è ancora in grado di portare avanti. La battaglia contro la tristezza, la malinconia. Ridere, per noi malati oncologici è fondamentale. Significa non pensare. Significa superare in letizia qualche momento di sconforto. Non potremo andare in ferie a divertirci, visto che, nonostante l’impegno massimo preso dal Suo Governo le nostre pensioni hanno perso buona parte del loro potere d’acquisto, ma già il saperLa che fra pochi giorni sarà Lei a rappresentare tutti noi nei mari più belli del mondo ci riempie il cuore di gioia. Anche il caldo che impietosamente ci martella, è più sopportabile, mi creda.

            Vada, vada pure a divertirsi, Signor Presidente. E’ giusto che sia così. Dopo che ha avuto l’accortezza di far divertire noi, (e tutti noi sappiamo quanto Le sia costato), è giusto che si prenda il Suo meritato periodo di riposo. E giusto che anche Lei ricarichi le batterie e che sia pronto, al Suo ritorno, a deliziarci ancora con le Sue solite stronzate.

                                                                                  Enrico

 
 
 
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