Creato da ildiariodellalinda il 05/04/2006
 

il senso della vita

per chi crede nella vita, anche quella più piccola nella pancia di una donna. Questa è la mia storia, un esperienza attraverso interruzioni di gravidanza, una morte perinatale e due splendide bambine (ora ragazze).

 

 

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Diciassette, come il giorno che ti ha visto nascere, come il giorno lontano in cui ti ho visto per la prima ed ultima volta. Il tuo ricordo si è sfumato nel tempo, ma la tua presenza è viva ogni giorno in me, come parte integrante della mia vita, come un'ancora, un punto fermo nella marea di sentimenti e nelle piccole difficoltà che questa mi riserva.

Le lacrime si sono asciugate e il dolore è svanito lasciando questa profonda consapevolezza che la vita è solo un passaggio, dobbiamo cercare di vivere al meglio, accettando le nostre imperfezioni e la nostra fragilità umana e quelle degli altri, cercando quell'amore universale che abbraccia la vita stessa e la rende più leggera, più risolvibile, anche quando a volte ci troviamo arresi davanti a ciò che ci accade e non abbiamo altra arma che il confidare e affidarci a voi (a te), che da lassù ci amate e ci custodite.

E quindi cerco di affrontare i giorni con coraggio, in questa altalena di sentimenti tra gioie, problemi, sofferenze e ancora gioie e gli  attimi di felicità li custodisco gelosamente, in modo da ricordarli e trovare sempre l'energia positiva e la luce nei momenti più bui e quei cuori che trovo continuamente, sono il tuo monito "vivi la vita con amore" e li prendo come se fossero tutti i tuoi abbracci e tutti i tuoi baci che mi riservi nella giornata e che mi aiutano sempre a rammentare il tuo amore per noi.

Cara Linda, sai cosa? Mi hai insegnato molto in questi 17 anni, mi hai insegnato a non avere paura della morte; ad apprezzare le cose belle, che non sono fatte di oggetti, ma di sentimenti profondi, di persone che amo, di fede; a guardare sempre il lato positivo, che non è una pecca di superficialità, ma un allenamento, perchè ogni situazione può portare con se del buono, ma soprattutto mi hai insegnato che la cosa più bella della vita, è la vita stessa.

Buon compleanno Linda, che vivi nella perfezione, più gli anni passano e più mi metto tra le tue braccia: io come figlia di mia figlia.

Ti amo.

Mamma

 
 
 

Napoli

 

E' una settimana che siamo tornati da questa città ed è una settimana che penso di scrivere qualcosa, questo mi capita spesso (quello di scrivere) quando non riesco a focalizzare, quando la mia visione è confusa.

Così inizio raccontando dell'incanto:

Il grande cuore dei napoletani, questo raccontarsi a tutti, aprirsi in modo gentile, questa cordialità che non è assolutamente finta, nè di facciata per il turista, tutto ciò mi ha fatto innamorare delle persone. Certo, per una che parla anche con i muri (come ha detto mia figlia) era normale che si trovasse bene, ma il cameriere che consola gentilmente la mia bambina in lacrime con problemi di "cuore" o la chiacchiera con mamma e figlia all'edicola, insomma mi è piaciuto tantissimo quella parola in più, che non è solo il buongiorno di uno che entra e l'arrivederci di quando vai via. Mi piacevano le canzoni napoletane suonate vicino ai ristoranti, le risate che ci siamo fatti in una trattoria, con il proprietario che intratteneva i clienti, mi piaceva anche pulcinella travestito che nonostante avesse bisogno di soldi, vendendo degl'improbabili fischietti, ti strappava una risata con una battuta. 

I dolci, e per me soprattutto le sfogliatelle, mi sono sfinita, dopo il fioretto di quaresima, quarantasei giorni senza dolci, in 4 giorni ho recuperato tutto. 

Il Cristo velato, è una scultura marmorea di Giuseppe Sanmartino, conservata nella cappella Sansevero di Napoli, non ne avevo mai sentito parlare, se non da mia nipote che l'aveva visto, quindi dopo una coda di 2 ore e 1/2, anche io ho potuto ammirare questo incanto, forse, perchè qualche anno fa ho visto la Sindone e sono rimasta colpita, o perchè siamo capitati a Napoli dopo i giorni della Passione e della Pasqua, ma quando sono arrivata e ho visto il Cristo velato, la sua bellezza mi ha commosso, i particolari che si intravedono sotto la leggerezza del velo: le stigmate, la frustata sul costato, i capelli; qualcosa di straordinario.

San Gregorio Armeno, io che adoro i Presepi, ho percorso questa via non so quante volte, ammirando i Presepi antichi, la maestria dei volti e delle vesti, l'arte presepiale in tutte le sue sfaccettature antica e moderna, mi faceva venire voglia di Natale e mi ha fatto apprezzare il fatto di non essere venuta a Napoli in quel periodo (mio grande desiderio) perchè non avrei potuto gustare niente.

I contrasti della città, gli edifici antichi, con edifici più fatiscenti, colonne di monumenti e lenzuoli al vento, una piccola cupola, un santo e un condominio con la facciata rovinata, tutti scorci da fotografare.

Quello che abbiamo appena sfiorato:

Un paio di episodi che ci hanno turbato, colpa nostra, che lasciando per sbaglio il circuito turistico della città, siamo incappati in dinamiche particolari, che non sono usuali nella nostra Firenze e che ci hanno messo un po' di paura.

Quando siamo rientrati a casa, la notizia del giovane attore del"la paranza dei bambini" accoltellato, qualche ora prima eravamo vicino a quella zona o il proiettile vagante che ha colpito la bambina di 4 anni, proprio vicino ad una strada che avevamo percorso, abbiamo iniziato a guardare documentari, film sull'argomento e la paura è cresciuta, insieme alla gioia che alla fine la vacanza era andata per il meglio.

E' allora Napoli cos'è?

Due facce di una moneta, una meravigliosa e straordinaria, fatta dalle brave persone, da quelle che ieri sono scese in piazza per dire basta DisarmiAmo Napoli e l'altra, quella che fa paura a noi, ma anche ai napoletani, quella della camorra che è viva e presente e che forse percepisci anche te come turista.

Sarà la mia tendenza a vedere il bicchiere mezzo pieno, a trovare sempre il bello delle cose, a guardare il cuore delle persone e la speranza che tutto possa migliorare, ma io a Napoli ci tornerei. 

Forse Napoli è proprio quel Cristo velato, la meraviglia e la sofferenza che si intravede sotto quel velo.

Grazie per questi giorni meravigliosi

 

 
 
 

Messaggio ad un'amica

Post n°548 pubblicato il 23 Marzo 2019 da ildiariodellalinda

Io ho capito che in questa vita i momenti di vera gioia e serenità sono proprio "momenti" ed è per questo che ne dobbiamo fare tesoro per i giorni più pesanti. Non esiste una vita tranquilla o perfetta ma la vita è piena di affanni, pensieri, inciampi ...

Ma ... c'è un ma, ovvero non ci sono sempre momenti perfetti o imperfetti ma persone, amore, affetto, è il famoso bicchiere mezzo pieno, è quello che dobbiamo cercare di vedere in mezzo alle difficoltà, perché tutto passa, alla fine tutto si risolve, anche se poi arriverà altro ... Gioie, soddisfazioni ma è pur sempre un altalena di emozioni e noi siamo un po' su e un po' giù.

Non piangere cara amica, tra poco arriveranno gli abbracci che ti tireranno su e poi guardati un po' intorno sono sicura che (la tua figla celeste) ti riserva dei cuori tutti per te ...

 
 
 

Il viaggio a Barcellona

Post n°547 pubblicato il 22 Febbraio 2019 da ildiariodellalinda

Questo viaggio insolito deve essere per forza raccontato e scritto in modo da non perdere i particolari, infatti la partenza per Barcellona con mio fratello e mia mamma per andare a trovare mio nipote Mattia, era davvero un occasione che probabilmente non si ripeterà mai più.

Lasciate le adolescenti a casa, pensi di purificarti in un bel viaggetto (due giorni pieni a Barcellona), ma forse non realizzi che essere una figlia di 46 anni, con mamma di quasi ottanta a seguito non è cosa facile, infatti mi sono resa conto in questi giorni più di sempre, che per loro si è sempre "bambini", o meglio per loro si è sempre degli "adolescenti incoscienti".

Mia mamma è un po' una "macchietta" donna forte e fragile (dichiara sempre di essere stata una bambina grande e da grande una bambina, dicendo a tutti che si sente 12 anni), una grande camminatrice e soprattutto un' igienista con i fiocchi, una di quelle attente ai microbi, che possano trovarsi ovunque soprattutto in aerei, treni, metropolitane etc., di quelle che si consumano la pelle da quante volte si lavano le mani, di quelle che viaggia con la boccetta di disinfettante (appunto, ma questo ve lo racconto in seguito).

Partiamo da Firenze, check in fatto online ma dobbiamo passare i controlli per l'imbarco, quindi ci togliamo tutto e diamo istruzione a lei che ci risponde "ma come mi devo togliere tutto? anche il giubbotto?" "e certo mamma, devono fare i controlli è normale ad un aeroporto" avevo degli stivaletti,il poliziotto mi indica di toglierli, li metto nella cassetta per farli passare al metal detector e da dietro sento una voce "ma Ilaria!!!! Scalza in aeroporto!!!!"  "mammina, è così quando uno porta le scarpe alte te le fanno toglie in modo da vedere che non nascondi niente" (figurati, non è che sono diventata figlia dei fiori ed ho deciso di camminare in libertà, forse nel suo immaginario c'ero ancora io di 12 anni che camminavo scalza per casa e lei che mi inseguiva con le ciabatte).

Finalmente partiamo, dopo 50 minuti di ritardo del volo, poco prima di atterrare, probabilmente passiamo sopra i Pirenei e quindi l'aereo inizia a sobbalzare, devo dire non poco perchè poi alla fine mi era entrato anche il mal di stomaco, così mia mamma mi guarda e dice "ecco vedi, io sto bene con i piedi per terra, a me proprio non piace volare" "mamma fai finta di essere in un pullman che sta percorrendo una strada piena di buche" ... risposta "si, ma non lo siamo!" (non fa una piega) il viaggio per andare a Barcellona è stato veramente breve, comunque dopo poco più di un ora siamo atterrati a El Prat, un aeroporto enorme, praticamente deserto e quindi una meraviglia da fotografare.

Sciopero dei taxi, disagi vari e quindi il nostro autobus che ci doveva portare in placa Cataluna (dove ci aspettava mio nipote), invece è stato costretto ad arrivare in placa di Spagna, quindi abbiamo preso la metropolitana e ci siamo avviati a piedi verso casa di mio nipote che nel frattempo ci veniva incontro (ore 23.30). La cosa più bella di quella giornata è stato l'abbraccio tra nonna e nipote, una cosa quasi incredibile la nonna a Barcellona, la felicità di mio nipote, l'incredulità di mia mamma che pensava a questo viaggio come un sogno che ora finalmente si realizzava.

La mattina siamo partiti alla volta di "Casa Battlò" e poi verso "Santa Maria del Mar" a trovare Mattia nel negozio dove lavora, pranzetto con tapas e bocadillo jamon serrano in un alimentari vicino. Una volta salutato Mattia, ci siamo diretti alla Sagrada Familia (la chiesa più spettacolare che abbia mai visto) e la mamma folgorata dai colori e dai riflessi che inondavano la cattedrale, si è dimenticata di farsi il segno della croce "mamma ti rendi conto che sei entrata in una chiesa e ti sei dimenticata di farti il segno della croce?" "davvero!!! devo rimediare subito, ora mi metto a pregare! ma questa chiesa mi distrae troppo con i suoi colori e i suoi riflessi mi ha incantato, mi distrae troppo". Dopotutto avere una mamma con una grande fede, ma anche una mamma che dipinge e ama le sfumature, gli azzurri e i colori dei tramonti, non poteva chiedere di più.

Il pomeriggio abbiamo raggiunto mio nipote per passare la serata insieme tra chiacchiere e tapas, arrivati all'ora di andare a dormire io e mia mamma ci siamo dirette all'hostal che ci ospitava, lei entra in bagno io mi metto il pigiama, ad un certo punto una blatta di 5 cm. ha iniziato ad aggirarsi sulla parete "mamma stai ferma in bagno e non ti muovere!" corro in pigiama dal signore che gestiva l'hostal dicendo che una "big cucaracha" si aggirava sulla parete, così armato di granata e cassetta ha provveduto ad ammazzarla, ma lo schifo è stato talmente tanto che per due notti non sono riuscita a dormire terrorizzata dal sentirmi camminare un animalone sulla mano.

Il giorno dopo era tutto dedicato al mio nipotino, infatti avevamo programmato di stare insieme a lui che per l'occasione aveva preso ferie, un giro alla Estacio de Franca, bellissima struttura del novecento in ferro, poi verso la Barceloneta per vedere il mare e poi sulla Rambla. Pomeriggio dedicato allo shopping e ai regalini da portare a chi era rimasto a Firenze. Andiamo in un negozio e la mamma trova un paio di pantaloni che le piacciono, prezzo 9.90 euro, così se li prova e visto il prezzo ottimo decide di comprarli, andiamo alla cassa e il costo diventa improvvisamente 14.90 euro "mamma stai tranquilla, ora andiamo a ricontrollare il prezzo e poi torniamo alla cassa" avevamo ragione e quindi siamo tornate, io cercavo di spiegare in inglese l'errore e lei arrabbiata con un monologo in italiano dicendo che non era giusto, si erano sbagliate etc ... "mamma è inutile che gli parli in italiano, hanno capito, stai tranquilla che ora cercano di rimediare!" ma lei naturalmente continuava in italiano a rivolgersi alla commessa. Per fortuna la serata poi è proseguita con una cenetta tranquilla, anche se insisteva che voleva mangiare una pizza "a Barcellona è inutile mangiare una pizza, la paghi 10 euro, domani si torna in italia e ti mangi tutte le pizze e la pastasciutte che vuoi!".

La mattina, i saluti a Mattia con un po' di malinconia per le belle giornate trascorse, poi la partenza verso l'aeroporto, arrivati al check-in passa la mia valigia, quella di mio fratello e quella di mia mamma "puede abrir la maleta gracias!" "este" indicando il beauty case di mia mamma, così tira fuori una boccetta di disinfettante da 250 ml. "señora, non se puede, mira 250 ml!" "caspita mamma!!! te lo avevo detto che non potevi portre liquidi, ma che figura" "va bene, non mi interessa lasciargliela pure, almeno questi due giorni ho disinfettato, menomale che all'andata non l'hanno trovata!" 

E con quest'ultimo siparietto si conclude la nostra bellissima vacanza a Barcellona, un plauso alla nonna/mamma, che è stata bravissima, ci ha seguito in tutte e due le giornate camminando per 9 km il primo giorno e 12 km. il secondo, senza lamentarsi e dall'alto della sua modica età di 79 anni!!! Brava mammina, sei splendida, io Fede e Mattia porteremo questi giorni nel cuore! 

 
 
 

La ruota e il suo criceto

Post n°546 pubblicato il 23 Gennaio 2019 da ildiariodellalinda

La mia passione per la corsa è nata dopo che Linda sparì dalla mia vita lasciando quel corpo morbido senza che un bambino giustificasse le mie rotondità.

La fortuna di vivere in un quartiere con un grande parco è davvero "un invito a correre" così nel mio bel parco dell'Anconella ho iniziato a lasciare sudore e lacrime, dolori e pensieri, in ogni passo, in ogni goccia e in ogni preghiera.

Gli anni sono passati e non mi sono mai cimentata in altro che non fossero i miei 5 km in stretto contatto con la natura, poi una piccola gara fatta per gioco, 8 km e una conseguente infiammazione al ginocchio, una tromba d'aria che ha distrutto tutti gli alberi, hanno fatto sì che mi fermassi per quasi un anno e mezzo (31 luglio 2015 | 9 gennaio 2017).

Poi finalmente sono ripartita un'altra volta da me ed ho riniziato con la mia amata corsa, sempre 5 km e l'incubo che potesse tornarmi l'infiammazione che mi aveva fermata, così come il criceto giravo, correvo a testa bassa sapendo già i sassi che avrei incontrato, conoscendo tutti i cuori incastonati nel terreno.

Poi un paio di frasi in momenti e da persone diverse "perchè non provi ad aumentare?" "ho paura di farmi male e se poi mi tocca smettere? come faccio?" ... Ma il metabolismo che si pianta nonostante la corsa è stato uno sprone più grande di mille parole e piccoli pensieri e imprevisti, così qualche volta sei ... otto ... nove ... fino ad arrivare ai mie 10 amatissimi chilometri, fatti altrove, in centro, nel mio amato parco e oltre, ma è come se fossi uscita da quella ruota e finalmente fossi libera e sicura delle mie piccole capacità.

EVVIVA LA CORSA ... chi si ferma è perduto :))) 

 
 
 

Buon Natale

Post n°545 pubblicato il 19 Dicembre 2018 da ildiariodellalinda

Natale

Le luci intermittenti dell'albero, le musiche natalizie, il profumo di muschio, tutto si prepara per la festa, ma cos'è il Natale?

Quel bambino cha aspettiamo finalmente nasce e la famiglia si stringe a Lui per accoglierlo e accompagnarlo alla vita, così il Natale è la gioia dopo l'attesa, è la famiglia che si riunisce e l'amore che ci avvolge. Natale deve essere quell'amore immenso che si prova guardando un bambino indifeso e la protezione che ci impegnamo a dare per la sua vita, è il desiderio che possa avere tutto quello che c'è di buono e bello al mondo.

La vita ci riserva sempre gioie e amarezze ed oggi, che viviamo in un mondo che a volte non si capisce, in cui tutto sembra andare al contrario, il mio desiderio è: l'esempio di tutto il bene e il buono che c'è, di tutte le persone che s'impegnano affinchè sia un mondo migliore, possa prevalere sulle cose sbagliate ed essere una guida per chiunque.

Tutti dovremmo impegnarci nell'essere onesti, gentili e rispettosi con il prossimo, senza nessuna prevaricazione; partendo dal principio base "non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te"

Se questo principio fosse applicato ad ogni nostra azione, si vivrebbe sicuramente in un mondo migliore, ed allora, con la speranza che questo possa sempre accadere, buon Natale e che sia un buon Natale tutto l'anno e non solo il 25 dicembre.

 
 
 

Le cose belle della vita

Post n°544 pubblicato il 19 Novembre 2018 da ildiariodellalinda

Un tema per la scuola media, un adolescente che deve scrivere "La cosa bella della vita", così mia figlia viene da me per chiedermi quello che pensavo, aveva bisogno di riordinare un po' le idee per l'esposizione del tema.

Iniziamo a parlare e mi racconta quello che di bello c'è nella sua vita ... "wow" penso, sta davvero crescendo, sta diventando grande e questo è davvero una cosa bella della vita, perchè è comunque un privilegio assistere alla loro crescita, anche se faticosa, anche se l'adolescenza mi distrugge, anche se a volte prego perchè Dio mi dia la pazienza.

Così alla fine chiede a me cosa penso e parlando concludo ... "la cosa bella della vita non può essere una sola, se non la vita stessa"

La frase gli è piaciuta così tanto da metterla nel testo. E bravo tesoro!!!!

 

 

 

 
 
 

15 ottobre dalle 19 alle 20, cosa s'ignifica accendere una candela?

Post n°543 pubblicato il 15 Ottobre 2018 da ildiariodellalinda
 

Se sei qui a leggere questo post vuol dire che sei genitore o zio, fratello o sorella, cugino o semplicemente amico di una stella, vuol dire che hai vissuto direttamente o indirettamente il dolore che ha toccato una famiglia, la perdita, la mancanza, l'assenza di una vita, il dolore inaspetatto di una gioia aspettata a lungo. Se leggi sai anche che da questo dolore può nascere la speranza, una nuova vita, altro amore che sconfina dalla terra e passa al cielo, può nascere amicizia e condivisione. Il 15 ottobre è la giornata dedicata alla consapevolezza sul lutto perinatale, accendere una candela vuol dire riconoscere l'esistenza di questi bambini dalle brevi vite sulla terra, ma dall'infinito ed eterno amore in cielo e nei cuori di chi l'ha amati e li ama ogni giorno. Se oggi accendi una candela vuol dire che ricordi la mia Linda, ma anche tutti i bambini passati su questa terra. Perchè non sempre quello che non si vede, non esiste.

Oggi e sempre sono mamma di Siria Livia e Linda

 
 
 

17 maggio 2018

Guardo il cielo e penso che anche io vorrei vivere in un mondo perfetto, dove c'è giustizia, pace, verità, rispetto per gli altri, onestà. Un mondo dove il denaro non conta e soprattutto non conta prevaricare sugli altri per averlo, prevaricare per arrivare a cosa? a quello che il mondo chiama potere?

Il potere per me è un'altra cosa, è quell'aura che ha una persona che ti piace, il potere è l'energia positiva, il buono che senti in un'anima grande e sai che da quell'anima puoi imparare ad essere migliore, puoi prendere una frase, un abbraccio o l'esempio di vita positivo che ti rimarrà per sempre ... 

Ed il mio potere? è quella forza che mi viene da dentro, dallo spirito, la forza che mi aiuta a fare la cosa giusta, sempre, ad ogni costo, il mio potere deriva da te, sono mamma di un angelo e non posso deluderti e con tutte le mie umane debolezze cerco di agire e insegnare alle tue sorelle tutti i valori, come se fossi nel tuo mondo perfetto.

Sai che mi sento sempre di più "tua figlia" perchè ogni giorno mi insegni a vivere, ci custodisci e ci proteggi, come avrei fatto io con te, come ora cerco di fare con le tue sorelle (a volte sentendomi impotente) e sento grande il tuo amore per noi.

Allora non temo, non ho più paura, perchè tu sei al nostro fianco pronta a soccorrerci nelle piccole e grandi difficoltà, pronta non solo ad ascoltare le mie preghiere, ma anche quelle di chi ha imparato a dialogare con te.

Ora che sei grande, non verso lacrime per te che vivi nella perfezione, ma sorrido al cielo grata del tuo abbraccio, grata di essere tua mamma o "tua figlia".

L'amore non si spezza con la morte ... buon compleanno tesoro che corre nel cielo, un giorno ci riabbracceremo e ti darò questi sedici baci (e tanti altri ancora) ... non ti dimenticare di noi, noi non ci dimenticheremo mai di te Linda... perchè non sempre quello che non si vede, non esiste.

 
 
 

Il dovere

Lettera a mia figlia grande...

Le mie priorità sono sempre: la famiglia (come mamma, come moglie, come casalinga e come tassista), il lavoro e solo se il tempo avanza vado a correre oppure mi dedico alle mie amate foto. L'esempio di chi mette il dovere prima di tutto lo puoi vedere tutti i giorni sotto ai tuoi occhi.

Sei una ragazza che sta crescendo e che inizia a raccoglie i frutti delle sue scelte e delle sue priorità, stai costruendo il tuo futuro e comunque vada, la scelta sarà tua, sia se vuoi costruire un futuro sull'argilla, dando la priorità alle scelte futili, sia se lo vuoi costruire di mattoni, dando la priorità alle cose importanti, al tuo unico dovere, che è lo studio.

Hai tutte le capacità di fare bene e di avere un futuro brillante, nessuno ti vuole negare i divertimenti, le amiche, il ragazzo, dovresti solo imparare a mettere avanti il dovere.

Ricordati, la sicurezza arriva dallo studio, mentre la paura quella la devi domare, ma stai tranquilla che più studi e meno avrai paura. E ricordati che quando porti a  casa dei buoni voti, è molto più facile per noi genitori dirti di sì.

Ti voglio una marea di bene.

La mamma   

 
 
 

IO ...

 

 


Wilafirenze

Ilaria Bertini

La mia non è una vita di rimpianti, ma una vita fatta dal presente, proiettata nel futuro e costruita sul passato. Ilaria

 

LE MIE FOTO SU ...

 

IL BLOG PARALLELO

BENVENUTI NEL MONDO DELL'ADOLESCENZA

Se pensi che sia difficile essere adolescente ... prova ad essere sua madre!

Scenette di delirio familiare dalle 7 alle 23

Ma la domanda fondamentale è: Riuscirò ad arrivare ai 20 anni delle mie figlie senza un trapianto di fegato?

 

IL LIBRO

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Della serie "tutti possono pubblicare un libro", ecco la mia storia e quella della mia bambina che è iniziata con un diario della gravidanza, diventato poi una terapia al dolore del tutto personale, passata dopo 4 anni e 1/2 su una pagina web ed ora un libro. Così uno può leggere tutto su internet, oppure con due pagine sul divano. Senza nessuna pretesa quello che con una parola un po' grossa posso chiamarlo:

 

Il mio libro: "il diario della Linda"

 

 

TUTTA LA MIA STORIA

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... la mia storia e quella della Linda, la bambina che mi ha cambiato la vita con il suo breve e luminoso passaggio !  

 

ESPERIENZE D'ABORTO

La parola alle donne che hanno fatto l'IVG, che hanno avuto un raschiamento, che hanno rinunciato per sempre al loro figlio.
Basta chiacchiere e giudizi è ora di leggere.
 

RICORDI MUSICALI

 
 

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