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Le vacanze al tempo della crisi

e sveliamo il mistero cpccioso

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Prologo:

La nostra bolletta energetica, luce e gas, supera i 4.000 euri l’anno, ma zompa agevolmente oltre i 5.000  se ci aggiungiamo acqua, fognatura e raccolta immondizie.

Abbiamo deciso di darci un taglio, almeno di un terzo per quest’anno, puntando a una quasi autosufficienza futura.

Alcuni consumi non sono comprimibili, per cui la leva del risparmio non funziona ed è quindi preferibile agire sulla produzione.

Ragione per cui, in questo momento ho tre uomini sul tetto, senza cane, che stanno installando 26 pannelli fotovoltaici che ci assicureranno, sperem ben che sia vero, una produzione di circa 8.000 kwh all’anno. Noi ne consumiamo mediamente 7.000, per cui dovremmo essere autosufficienti, quanto a energia elettrica.

Ci allacceranno all’Enel entro il 30 giugno e rientreremo quindi nell’incentivo del GSE di 0,274 cents per kwh prodotto  (sto diventando un’esperta!).

Costano carucci, 19.000 euri, ma sono auto paganti, nel senso che non paghiamo nulla, ma per i primi 12 anni e mezzo l’incentivo se lo becca la finanziaria che ci presta i soldi, poi sarà nostro per i residui 7 anni e mezzo.  A noi dà subito il risparmio in bolletta, circa 1.000 euri annui, ma i costi fissi rimangono, e la soddisfazione integrale di non dipendere dall’Enel.

E via già un quarto della bolletta.

Per arrivare al fatidico terzo, condizionale d’obbligo, ci mancherebbe ancora un xxx (help! la matematica oggi non mi assiste), e sfrutteremo i residui 1000 kwh per un pannello in fibra di carbonio di circa un mq, che appenderemo in studio, la stanza più frequentata e più fredda della casa.

E siamo al capitolo gas, per cui mi dà un fastidio tremendo vedere che in bolletta i costi del gas incidono per poco più della metà e il resto sono tasse, variamente chiamate. Ma noi metteremo a riposo la caldaia da aprile a ottobre.

Per la produzione estiva di acqua calda, sfrutteremo la nostra energia elettrica  affidandoci a un boiler elettrico da 100 litri.

Per ridurre ulteriormente il rischio di sincope da bolletta del gas (749,50 € per i consumi stimati di maggio-giugno-luglio!) metteremo in cucina la mia adorata cucina economica a legna ed eventualmente un’altra stufa in soggiorno.

Però ci mancano le canne fumarie, costo stimato 1.500 euri più iva.

Sarebbe bello poter anche cambiare la caldaia attuale con una più efficiente a condensazione, ma a questo punto il consorte è già stramazzato al suolo, stordito dai costi esorbitanti di tutto questo risparmio.

PQM, quest’anno abbiamo deciso di ridurre le nostre vacanze, ma….. Dio vede e provvede.

Dal 1 luglio, tien duro cpc, sarò una felice pensionata.

Approfittando di ogni pertugio e finestrella dimenticata aperta dalla fornero, non merita la mia maiuscola, ho anticipato di 3 anni la mia uscita; rimettendoci invero un po’, ma la libertà non ha prezzo.

Comincia una nuova fase della mia vita in cui, libera dal legittimo bisogno del pane e companatico, potrò dedicarmi a fare le cose che mi piacciono; lavorare per la soddisfazione, scegliere cosa fare. Magari guadagnandoci anche un po’, per realizzare tutte quelle idee che il consorte non condivide.

E veniamo all’epilogo che spiega il titolo del post.

Sentito che da luglio sarò libera, una conoscente mi ha chiesto se posso darle una mano con sua madre in montagna. Why not?

In pratica mi dà l’uso di un suo appartamento ad Asiago per 5 settimane, di più non posso che ad agosto ho altri impegni compreso fare la dog sitter per il grande e godermi il ritorno del medio, oltre che conserve e opere varie in casa, leggi installazione canne fumarie.

In cambio assisto sua madre alla mattina fino a pranzo. E mi vien fuori anche il boiler elettrico.

Il marito non era tanto d’accordo, ma visto che in questo periodo lavorerà da casa, e casa può essere ovunque, ho fatto presto a convincerlo a trasferirsi al fresco dei monti.

Pensando, però, alla situazione dell’economia italiana, mi fa un po’ tristezza questo ritorno all’economia del baratto.

P.S. Post scritto a puntate per cui forse l’italiano e la consecutio traballano un po’. Amen.

P.P.S. Sono stata da Nicola e ho detto addio alla mia fluente chioma.

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