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Ma come mi vesto?

Per il mio ultimo giorno di lavoro ho scelto un abito longuette color pervinca. Orecchini di acquamarina e collana di perle di fiume.

Capelli con taglio sbilenco, il mio hair-stylist lo definisce asimmetrico, con effetto spettinato e bagnato; sudaticcio dice il consorte.

In ufficio pensavo di prendermela comoda,  passare a salutare in giro, invece niente. Ho lavorato fino alle 16 per rispettare le scadenze di giugno e passare le ultime consegne.

Alla fine ho preso alcuni scatoloni e ci ho ficcato dentro le  mie cose alla rinfusa, tanto per liberare la scrivania, che ora non è più mia. Era da tanto tempo che non ne vedevo il colore di fondo.

Ho lasciato in eredità a Enrico, il collega che mi sostituirà, la mia chiavetta della macchinetta del caffè quale buon auspicio e con questo ho chiuso definitivamente. Ho già iniziato a resettare la mente.

Stasera sono uscita a festeggiare col mio bello;  domani prepariamo le valigie.

Il piccolo è felicissimo: ha preso 26 al primo colpo di Italiano scritto. Su 100 sono passati in 30; non ha esitato un attimo ad accettarlo. Ora l'ultimo esame di letteratura rumena (!) il 3 luglio e poi solo la tesi. Good boy.