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Camgirl

Post n°815 pubblicato il 10 Agosto 2010 da redazione_blog
 

Una inchiesta di Vanity Fair del 26 agosto 2009

 

D

i giorno mamme o studentesse, di notte camgirl che si esibiscono per 1 euro e mezzo al minuto su un sito di incontri intimi.
E' il fenomeno delle camgirl!
Qualsiasi donna dai 18 anni in su può iscriversi al sito e mettere a disposizione degli utenti le proprie foto e filmini con esibizioni intime personali. E' sufficiente un computer con webcam. Se non si vuole mostrare il volto, basta puntare lo schermo del computer sul petto o su altre parti del corpo, cosa che fanno in molte, o più semplicemente usare delle maschere, e l'anonimato è sicuro.

Gli utenti sono uomini che possono iscriversi gratuitamente e scorazzare per il sito finchè trovano una ragazza di loro gusto. Se vogliono trascorrere del tempo video a video con lei, comprano dei gettoni (un gettone costa 10 centesimi), la contattano e si appartano per fare i fatti loro, cioè due chiacchiere, ma soprattutti guardare spogliarelli, e carezze più o meno intime.
La particolarità della cosa sta in due aspetti. Il primo: si tratta di esibizioni intime solo da vedere e non toccare. Il secondo: le donne sono tutte signore o ragazze della porta accanto che hanno una vita e un mestiere normale.

L'inchiesta con molta evidenza rileva come il "mestiere" della camgirl venga intrapreso per necessità di danaro (casalinghe per pagare bollette ed affitto; studentesse per mantenersi all'università); ed inoltre tutte non nascondo una forte dose di esibizionismo, cioè la necessità non viene vista come una forzatura poichè c'è il piacere di mostrarsi.
Ed infatti una ragazza dice:"Per guadagnare facendo qualcosa che mi piace! Mi piace esibirmi!".
Da parte loro i clienti sono attirati proprio dalla normalità di queste donne, che vengono definite anche gentili nell'approcciare, disponibili anche e solo per chiacchierare.
Ed un'altra dice:"Credo sia proprio questo ad attirare i clienti del sito, questa normalità da ragazza acqua e sapone, questa semplicità dei gesti. Gli uomini cercano donne normali e le pagano perchè dedichino solo a loro alcuni minuti anonimi ma carichi di sensualità domestica".

E quando la giornalista chiede ad un cliente se non fosse mai andato con delle prostitute, lui risponde:"No! Avrei ribrezzo di me stesso!".

 

Leggendo l'articolo ho pensato a quanta solitudine ci sia in entrambe le parti, quella che si mostra e quella che guarda.
C'è una sorta di affermazione di se stesse nella voglia di esibizione; c'è il rifiuto della solitudine nel cliente che cerca l'esibizione.
Ma allo stesso tempo vedo svilire qualcosa che ho sempre ritenuto come un atto sublime tra due esseri umani: il sesso.
Il sesso è un gioco di complicità, di attrazione, di eccitazione, un gioco tra due esseri umani che coinvolge anche e soprattutto la sfera dei sensi e della mente.
Cosa diventa tra una che lo offre e uno che lo compra?
Non è forse un normale e quanto volgare baratto? Ed è quindi lo sminuire quanto di bello esiste nello scambio reciproco di un atto sessuale?

 

scritto da blanche_revenant in prendiappunti


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