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Joe

Post n°20 pubblicato il 22 Dicembre 2010 da syd_curtis
 


Sul palco si spengono improvvise le luci e resta solo un faro bianco, accecante, puntato verso la folla. Tutti si mettono una mano davanti al viso, mentre da dietro le quinte entra Joe-chitarra-al-collo, saltellante. Non dice una parola, alza solo un braccio, mentre la batteria comincia a picchiare duro, incalzante. S'avvicina al microfono e attacca con la voce di carta vetrata


He's in love with rock'n'roll woaahh,
he's in love with getting' stoned woaahh,
he's in love with Janie Jones woaahh,
but he don't like his boring job, no...


Muove la mano e brucia con un riff la chitarra. Il teatro è fatto a fette dall'energia della voce, dalla musica della band, dal ritmo di Janie Jones.

An' he knows when the evening comes,
When his job is done
he'll be over in his car for youuuuu


grida Joe nel microfono, mentre lo muove a destra e sinistra e il soffitto sembra sul punto di crollare. Buzz comincia ad avere un caldo d’inferno, pure nella tuta termoregolata, e fa come per tirarsi il colletto della camicia (che non ha). Joe è bellissimo, con la sigaretta al labbro e la band tutt’attorno, e riparte durissimo, a
seguire, I'm so bored with the usa e White Riot, e tutti saltano e piangono per lui.

Joe Joe, grida Obril come disperata, attaccandosi al collo di Buzz. Tutti i posti si rimescolano, alcuni scavalcano le file e si tuffano a pesce sulla testa delle persone che hanno davanti. Joe ha poco più di vent'anni, i capelli ancora lunghi e la maglietta rossa con la stella bianca a cinque punte, la scritta RAF e Brigade Rosse, proprio con la d. Quando suona Garage Land, sottolinea più volte le parole

I don't wanna hear about
what the rich are doing


che una volta Obril teneva stampate sulla maglietta.

Questa apertura è perfetta, grida Obril nell'orecchio di Buzz, quando la band attacca Coma Girl, non dovrebbe finire mai, la chitarra singhiozzante, senti, prima che parta la batteria. Ma Buzz è travolto dal calore della folla e coglie solo finire mai e non fa né sì, né no, ma la guarda stranito. Che succede che succede, si domanda.

Joe poi si ferma un attimo, beve un sorso di Tennents, si liscia un po' i capelli, si siede per terra e guarda verso Obril, o più o meno in quella direzione.

Cazzo, dice, le cose sono andate male, ragazzi, in tutti questi anni. Di male in peggio. Sono scivolato piedi avanti nella brughiera. Era appena il crepuscolo. Giravo col mio cane, nemmeno fossi un Lord, e sono caduto piedi avanti.

Fa una pausa, beve ancora un po' di Tennents e poi raccoglie la chitarra acustica, accenna un accordo e riprende.

Ragazzi, vi prego di restare attaccati a quel poco che non crolla, vi prego, attaccatevi a quel poco che resta al suo posto, e cantate con me questa canzone, aiutatemi a cantare questa canzone di libertà, e comincia a cantare la canzone di libertà.

Won't you help to sing,
these songs of freedom,
cause all I ever have,
redemption song,
these songs of freedom...


Obril si stringe a Buzz e con lui si dondola nel buio, mentre sul palco si fa tutto sbiadito e la canzone potrebbe essere anche un'altra, infinite altre canzoni di libertà. Tutto rotea, tutto rotea attorno a loro, e tutto è di nuovo trasparente. Poi le nuvole si addensano e la storia preme al vetro della finestra, non le si può sfuggire.


Joe Strummer, 22/12/2002

 
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