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Kevin Morby - Harlem River

Post n°334 pubblicato il 10 Febbraio 2014 da syd_curtis
 


Pollice su: Per scrivere canzoni come 'If you leave and if you marry' o come l'eccellente 'Slow Train', in duetto con Cate Le Bon, non sono necessarie manipolazioni di nastri o effetti pseudo-psichedelici. Anche nei nove minuti della title-track si passeggia senza meta, ma organicamente, una sorta di viaggio meditativo e non un pigro sperimentalismo. Harlem River è un'esperienza che vale la pena intraprendere e l'eccellente debutto di un songwriter emergente. (da All Music)

Pollice giù? C'è nessuno col pollice giù?

Opinioni di cui si può far senza: Ci sono dischi pop che si distinguono se non per originalità, quantomeno per freschezza. Harlem River è uno di questi.
L'album rimanda ovviamente al fiume che separa Manhattan dal Bronx e più in generale a NYC, città in cui Morby, venticinquenne nativo di Kansas City, Missouri, ha vissuto per cinque anni prima di spostarsi sulla costa ovest, a Los Angeles.
Uscito verso la fine del 2013, è un buon album, debutto da solista, a cavallo tra americana, pop e folk-rock. Evidenti e conclamati echi dei soliti padri putativi, Dylan, Reed (una curiosa Wild Side, all'interno), i Velvet; una lunga e sinuosa title track, un blues di circa nove minuti e un gioiellino ferroviario, Slow Train, in duetto con Cate Le Bon, forse l'apice del disco. Si aggiunga anche una produzione/missaggio volutamente retrò, e il gioco è fatto. Retromania? Che importa, quando la qualità delle canzoni è alta?

 
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