Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

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Indietro nel tempo..

Post n°7248 pubblicato il 15 Ottobre 2015 da nina.monamour

Nel week-end scorso, ho tirato fuori alcuni miei libri di Liceo, tra cui quello di Letteratura italiana e mi sono soffermata a rileggere la celebre poesia di Dante Alighieri, "Tanto gentile e tanto onesta pare", in cui il sommo Poeta canta il suo amore per Beatrice.

E l'amore di Dante per Beatrice mi ha richiamato alla mente quello, alquanto noto, di Petrarca per Laura. Ma chi era costei? I miei Prof. dicevano che era una figura idealizzata, eppure Francesco Petrarca racconta di averla incontrata un Venerdì Santo, esattamente il 3 Aprile del 1327, ad Avignone, nella Chiesa di Santa Chiara, e di essersene subito innamorato.

Allora, per ripercorrere ogni dettaglio di questa vicenda intricata e per alcuni aspetti sorprendente, e per apprezzare nuovamente questa poesia d'amore, facciamo un passo indietro nel tempo portandoci all'inizio del Trecento.

Siamo a Firenze, dove si combattono due fazioni politiche; nel 1302 la contesa si risolve nella condanna all'esilio di alcune famiglie, e tra esse quella di Dante Alighieri e quella di un Notaio, Ser Petracco, il padre di Francesco. Qualche anno dopo la sede del Papato si trasferisce da Roma ad Avignone e Ser Petracco, sperando di ottenere qualche incarico presso la corte papale, migra con la famiglia, dalla Toscana verso la Francia e si stabilisce a Carpentras, vicino ad Avignone.

Quì incontra Laura e se ne innamora, e secondo molti studiosi si tratta di Laura de Noves,

una nobildonna italiana di 17 anni che, due anni prima ha sposato il Marchese De Sade; per questo Laura è una antenata del Marchese, un autore del '700 noto per una serie di classici della letteratura erotica. Infatti il suo nome ha dato origine alla parola "sadismo" e quì si potrebbe dire "un anticipatore di Cinquanta sfumature di grigio".

Credo che quello di Petrarca per Laura è un amore idealizzato ma un pò diverso da quello di Dante per Beatrice, nella sua poesia lui subisce non soltanto il fascino spirituale della donna, ma anche quello fisico, anzi, questo costituisce il suo tormento interiore perchè rappresenta per lui un impedimento al suo piu' grande desiderio, ossia trovare Dio; del resto, pochi anni dopo abbraccia la carriera ecclesiastica, entrando nell'ordine dei Certosini.

Francesco Petrarca

 

Tuttavia, nonostante abbia fatto voto di castità, è molto sensibie al fascino femminile e, mentre continua a comporre versi per celebrare il suo amore per Laura, non trascura i piaceri mondani; da una relazione con una donna nasce il figlio Giovanni e poi da un'altra donna una figlia, Francesca. Nel Maggio del 1348 (mi sembra) riceve la tragica notizia che gli spezzerà il cuore per sempre, la sua amata Laura muore perchè vittima della terribile ondata di peste.

Da allora a lei dedica una delle sue opere piu' celebri, una raccolta di poesie che a scuola ci hanno insegnato a chiamare "Canzoniere". Muore nel 1374 ma il suo amore per Laura non è stato cancellato dal tempo, è rimasto giovane e intatto, come voleva che fosse, grazie agli splendidi versi che il Poeta ha regalato a Lei e a noi.

Come facciamo a sapere che la donna amata si chiamava Laura?

Perchè il Poeta con un artificio nasconde il suo nome tra le parole della sua peesia.."erano i capei d'oro e l'aura sparsi", significa i suoi capelli biondi erano scompigliati a l'aura, cioè al vento, ma l'aura, senza l'apostrofo, è il nome Laura.

Un nome inciso nel cuore di Petrarca che, con i versi meravigliosi, ha scolpito anche nei nostri cuori e nella nostra memoria.

Commenti al Post:
NonnoRenzo0
NonnoRenzo0 il 15/10/15 alle 18:31 via WEB
Mi limito ad un semplice saluto.... con i libri e la letteratura non ho mai avuto un buon rapporto.

Buona serata Nina, ciao Renzo

 
 
nina.monamour
nina.monamour il 17/10/15 alle 14:18 via WEB
Capisco Renzo, un abbraccio e buona giornata.
 
brizolatcarlodri0902
brizolatcarlodri0902 il 15/10/15 alle 19:00 via WEB
Nina, bella, semplice e concisa la tua descrizione, gira e rigira dopo più di settecento anni non è cambiato nulla, uno promette, ma quando arriva l'amore tutti ci cascano...Nina buon fine pomeriggio, C.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 16/10/15 alle 23:05 via WEB
L'amore..l'amore è un sentimento che si prova giornalmente sulla nostra pelle, lo si vive, lo si odia, ma si sbaglia, si continua a sbagliare, ci rode dentro, nonostante tutto, perseveriamo a farci del male se il tutto va in malora, notte Carlo.
 
riccardo20_04
riccardo20_04 il 15/10/15 alle 19:59 via WEB
Ciao Nina, se ricordo bene negli anni Trenta, Petrarca inizia ad avvertire un bisogno di tranquillità e di approfondimento dellla propria vita interiore, e a maturare una sensibilità politica e civile, in particolare critica le lacerazioni politiche che dividono l'Italia e la corruzione che domina nella Curia papale. Per cui, si scaglia contro Avignone, città dove non risiede nessuna pietà e carità, nessuna lealtà! Dove regnano l’orgoglio, l’invidia, la lussuria e l’avarizia con tutte le loro arti; dove gli uomini peggiori sono favoriti e il povero oppresso, dove l'onestà prende il nome di follia e l'astuzia di saggezza. Dove si disprezza Dio, si adora il denaro, si calpestano le leggi e si ridono i buoni. Buona serata, Ric. .
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 16/10/15 alle 22:57 via WEB
Carissimo Riccardo, credo che il Petrarca ha fatto delle sue opere un'unica professione. Questo non accadde, per esempio, con Dante, che dedicò gran parte della sua vita all'attività politica dei Guelfi Bianchi di Firenze. Petrarca non si dedicò mai alla politica di Arezzo (città dov'era nato) poichè non si è mai sentito legato ad un'unica città, causa i suoi numerosi viaggi tra la Francia e l'Italia. Questo Poeta si sente quindi legato alla cultura generale dell'Italia, ed è per questo che viene considerato un cosmopolita, è visto anche come precursore dell'Umanesimo. Aggiungo che al centro delle sue poesie c'è sempre lui e solo lui! Questa scelta però non deriva dal fatto di voler parlare di se stesso, ma di voler ricostruire i frammenti sparsi della propria anima. Lo spirito di Petrarca, infatti, sarà lacerato a causa della sua eterna indecisione tra i beni materiali (Laura) e quelli spirituali (Dio). Buon fine settimana e grazie del commento.
 
nagi51
nagi51 il 15/10/15 alle 21:01 via WEB
Splendido questo tuo modo di raccontare cose accadute secoli a noi molto lontani..dolce sera Nina .*____*
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 16/10/15 alle 23:02 via WEB
Ciao carissima amica, il Petrarca mi ha "perseguitata" negli anni del mio Liceo, anche se io sono una simpatizzante del Leopardi, la cui vena poetica mi ha sempre affascinata, specie il suo amore per la splendida Silvia (ma che in realtà si chiamava Teresa Fattorini, figlia del suo cocchiere) di cui era innamorato follemente e a cui dedicò "A Silvia" la famosa poesia. Buon week-end cara.
 
carlingher
carlingher il 15/10/15 alle 21:28 via WEB
Sempre brava... Dolce serata Nina.. baciuzzo.. Carlo
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 16/10/15 alle 23:05 via WEB
Grazie Carlo, baciuzzo anche a te e buon fine settimana.
 
Afroditemagica
Afroditemagica il 16/10/15 alle 04:09 via WEB
Sempre scorrevole il tuo scrivere di fatti e persone che hanno rinverdito le mie reminiscenze scolastiche. Due scrittori che tanto han dato ispirati dall'amore. Buona e dolce notte Nina!
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 17/10/15 alle 14:46 via WEB
Buon pomeriggio Stella, per entrambi l’incanto dell’incontro amoroso, evento che apparentemente li isola dal mondo oggettivo, li fa scendere negli strati profondi della loro soggettività. Sereno week-end.
 
tanmik
tanmik il 16/10/15 alle 07:05 via WEB
Buon giorno NINA, Un abbraccio e tanto affetto da MIK/^^__^^/**__**/smackkkkk https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcS5W71QBQz3KLo5hI9v95Wxdwl0xeRxuv8L5irAjLEeKExXWgJ2_Q
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 17/10/15 alle 14:20 via WEB
Carinissima l'immagine del buongiorno, sereno Sabato Mik.
 
omerostd
omerostd il 16/10/15 alle 09:51 via WEB
Leggerti è come sfogliare le pagine di un bel libro. Interessante ed istruttivo. Grazie. Buona giornata, Omero.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 17/10/15 alle 14:21 via WEB
Grazie a te Omero, buon fine settimana.
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 16/10/15 alle 10:11 via WEB
Buongiorno Nina...nonostante gli anni trascorsi, il ricordo dei grandi poeti del liceo rimane sempre vivo. L'amore per Laura del Petrarca è definito l'amore "impossibile". Nel fascino terreno l'introspettiva della propria conflittualità sull'amore.Ti auguro un buon fine settimana..:)Patty
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 17/10/15 alle 14:32 via WEB
Ciao Patty, la donna di Petrarca, a differenza di Beatrice, provoca nel poeta una costante agitazione, è fonte della perdizione del poeta, come si legge nella sua opera Rerum vulgarium fragmenta, e la sua morte è una tragica fine di ogni desiderio terreno. L’amore di Petrarca è, perciò, un amore sensuale, terreno e continuamente vissuto come peccato. L’amore di Dante, invece, è percepito come strumento per giungere a Dio, è portatore di salvezza eterna. Concludo affermando che Dante è stato per Petrarca un importante punto di riferimento anche se egli ne parla con distacco e indifferenza. Buon fine settimana anche a te cara.
 
jo23jo
jo23jo il 16/10/15 alle 10:41 via WEB
Altri tempi altri ideali .....buona giornata Nina .....jo
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 17/10/15 alle 14:27 via WEB
Sono d'accordo con te Jo, buon fine settimana.
 
avvbia
avvbia il 16/10/15 alle 11:59 via WEB
Bello bello bello ! l'amore..di altri tempi idealizzato.nn consumato che vive e vivrà per semrpe. grazie nina di questo bel psot. .ciao.. gino
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 17/10/15 alle 14:55 via WEB
Carissimo Gino, amori di un tempo che resteranno indelebili, ti auguro un frizzante fine settimana.
 
ravanar
ravanar il 16/10/15 alle 12:06 via WEB
Le vicende sentimentali di Dante-Beatrice e di Petrarca-Laura, anche se non "boccaccesche" in senso stretto, alimentarono per parecchi anni il gossip nella loro epoca...e grande fortuna ebbe il sonetto "Dite a Laura che l'amo.." che un trovatore girovago chiamato Michele musicò per farlo conoscere in tutta Europa e persino alla corte del Gran Khan...Il Petrarca però fu molto amareggiato quando un menestrello di corte, tale Nek, andò in giro a cantare "Laura non c'è, è andata via..." che il Petrarca, rigirandosi nel sepolcro, è ancora attonito...tratto il mortal respiro...:))) Rudy
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 17/10/15 alle 15:00 via WEB
Ah..ah..solo tu potevi scrivere ciò, se ti sentisse il caro Nek, avrebbe molto da dire, un abbraccio Rudy.
 
fosco6
fosco6 il 16/10/15 alle 14:06 via WEB
Interessante ricostruzione storica, semplice e coinvolgente...Brava.
Ciao....CARLO.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 17/10/15 alle 14:56 via WEB
Grazie Carlo, gentilissimo, buon pomeriggio.
 
dolcesettembre.1
dolcesettembre.1 il 16/10/15 alle 15:35 via WEB
In terza media ho fatto gli esami con la Divina Commedia di Dante Alighieri. Buon pomeriggio Nina, un abbraccio. :-) Dolce
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 17/10/15 alle 14:57 via WEB
Buon pomeriggio anche a te Dolce.
 
cuoresolitario_2000
cuoresolitario_2000 il 16/10/15 alle 18:01 via WEB
Ciao Nina buona sera,, e buon fine settimana,un sorriso da Gigi ;) ciaoo
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 17/10/15 alle 14:57 via WEB
Buon fine settimana anche a te Luigi.
 
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