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Messaggi del 22/05/2024

Il destino e la Trama.

Post n°3200 pubblicato il 22 Maggio 2024 da fedechiara
 

Il Destino, la Trama e i figli di Murphy. 21 maggio 2023

Ho idee confuse in merito. So che l'entropia dell'universo comprende la teiera di porcellana che va in pezzi perché spinta giù dal tavolo dalla sbadataggine della badante rumena che spolvera col cellulare all'orecchio e, insieme, il volgere senile di magagne e de-funzioni delle nostre vite disgraziate, ma mi sfugge il Disegno, la Trama, il Destino Ultimo - se mai ce n'è stato uno di là delle leggende nostre naives di esseri umani che si pretendono al centro dell'Universo conosciuto.
E il Caos che governa le nostre vite ci mette del suo per depistarmi ed ogni giorno ha la sua pena e la guerra per procura Nato aggiorna il conto delle vittime insieme a quello delle decisioni dementi dei paesi affiliati di sfidare l'azzardo nucleare con sempre nuove iniziative belliche – buona ultima quella di addestrare e fornire all'Eroe folle di Kiev i giocattolini supersonici F16, con la raccomandazione - una aggiunta di demenza al suo diapason – di farne un uso moderato, limitando la gittata dei missili che spareranno e guai a violare i confini della Russia.
I figli scemi di Murphy: 'Se esistono due o più modi di fare una cosa e uno di questi può condurre alla catastrofe, sarà scelto proprio quello.'
Alzate gli occhi al cielo se sentite un gran botto: potrete raccontare ai nipoti davanti al caminetto di aver visto alzarsi da terra il gigantesco fungo nucleare – 100 volte più grande di quello di Hiroshima, dove i malnati si sono dati convegno virtuale.
Ammesso e non concesso che avremo discendenza.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Se c'è un giudice a Berlino.

Post n°3199 pubblicato il 22 Maggio 2024 da fedechiara
 

Quel 'giudice a Berlino' del mugnaio contro l'imperatore.

L'Alta Corte dell'Aia è una aspirazione. Alta quanto si vuole, ma aspirazione e desiderio.
Somiglia un po' a quel tristissimo 'Ma se c'è un giudice a Berlino...' che si invoca quando una vaga, molto vaga, idea di giustizia possibile ci affanna, ma in cuor nostro sappiamo che 'non è cosa' realizzabile sul pianeta Terra, bensì a Berlino – luogo mitico delle umane narrazioni e delusioni.
E la richiesta di arresto dell'Alto Procuratore vista ieri in tivù è un atto politico di grande valenza filosofica, ma resta pura filosofia e come tale destinata agli annali del regno di Utopia.
Non solo perchè Israele, Russia, Stati Uniti e Cina non ne riconoscono la giurisdizione (ed è una bella fetta di mondo dove continuare ad andare e viaggiare ed esercitare le proprie funzioni di governo per quei capi di stato vanamente imputati di 'crimini contro l'umanità' e/o genocidio), ma più perché quei giudici pretendono di entrare nel merito di questioni parecchio complesse quali le decisioni politiche che si è costretti ad assumere in caso di guerra (il gabinetto di guerra) e le correlate degli obiettivi militari sul terreno nemico da invadere e il come e il dove dirigere le bombe e i droni - se sotto alle case e agli ospedali e alle moschee corre il gruviera dei tunnels dei terroristi assassini di Hamas.
Crimini di guerra? Genocidio? O à la guerre comme à la guerre? https://iccivitella.it/a-la-guerre-comme-a-la-guerre/ Si ascoltino gli avvocati e i testimoni, per il verdetto c'è tempo, si vedrà.
E', praticamente, un apodittico 'no alla guerra' quello pronunciato ieri da quei togati, alla pari con i manifestanti nelle piazze 'propal' e dagli studenti davanti alle università.
Con il che si torna a bomba: quei giudici 'fanno politica'. Nel senso più alto e filosoficamente condivisibile, ma quando si scende sul terreno della politica se ne assumono tutte le controversie relative e le accuse di faziosità che ne derivano.
E se è sicuramente interessante seguire il percorso ad ostacoli che incontreranno quei giudici nell'affermare e provarsi a confermare l'arduo assunto - crimini contro l'umanità e genocidio - altra cosa e ben maggiore è la legittimazione politica universalistica che si pretende di ottenere con quei clamorosi 'j'accuse' lanciati contro capi governo e capi militari e l'affermazione del potere di imputazione e di sanzione da parte di una superfetazione internazionale (l'Alta Corte dell'Aia) che assoggetta e umilia le determinazioni diverse dei singoli stati e pretende di affermare un astratto 'diritto internazionale' sopra le laboriose e contrastate decisioni degli stati sovrani.
E qui si dovrebbe invocare il 'primato della politica' ed il popolo sovrano che l'otto e nove giugno si recherà alle urne nutrito delle fragili speranze di tutto cambiare per il meglio.
Alle urne, cittadini! La vostra (reale) sovranità è in discussione, tenetene conto.
"Ci sarà pure un giudice a Berlino", il significato del celebre modo di dire
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"Ci sarà pure un giudice a Berlino", il significato del celebre modo di dire
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