Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 27/12/2023

Figurazioni oscene.

Post n°2936 pubblicato il 27 Dicembre 2023 da fedechiara
 

Le oscene figurazioni di quelli di +Europa.
Se proprio si vuole dissacrare è saggio farlo bene e con convinzione e la dissacrazione del presepe fatta dal giornale 'l'Identità' di oggi è un esempio di dissacrazione piena e spaventosa, con quella 'fantolina' al centro, la nipotina di Pannella, che ci ha rifilato per decenni le indigeribili cose dei radicali dalle mille crociate – una via l'altra, e la sola che valesse la pena di un referendum era quella del divorzio.
E i due padri putativi a lato della cuna, oscena a vedersi, a ricordarci che gli incubi, a volte, sono più reali del reale a cui si riferiscono e non c'è verso di cancellarli dalle cronache e rispedirli nell'onirico di provenienza.
Che, poi, tutte le dissacrazioni del presepe che ogni anno vengono riproposte dai globalisti da tre palle un soldo della sinistra allo sgombro (ieri sardine, domani 'sgombrare' e liberare finalmente gli spazi democratici per una opposizione più dignitosa e meno oscena ad udirsi) sono 'vigliacche' perché 'uccidono un mito morto' – che se non fosse per la riproposizione che se ne fa nelle chiese e nei mercatini di Natale: di statuine e pecorelle e magi e comete vaganti – non se lo ricorderebbero in molti quel mito della santa Nascita di Uno destinato al Calvario per il suo rivoluzionario messaggio di Amore universale. Precisare Amore.
E, ieri, raccontavo quel mito di santità pretesa alla mia nipotina di anni quattro – seduta a bocca aperta sul banco antistante un bel presepe 'animato' che riempiva la stanza – e le mostravo il villaggio della Betlemme antica, con le statuine degli attori diversi in movimento meccanico e la notte che annunciava il giorno e perfino la pioggia e un temporale e la cometa che segnava l'Ora Fatale della Nascita quale si mostrava nella Capanna sul margine estremo, appena fuori dal villaggio – e, tra me e me, pensavo che quel mito, se affidato alle indagini di archeologi imparziali e super partes, racconterebbe altre e diverse cose da quelle della dolce tradizione evangelica, ma certo non le stupidaggini di due madri o due padri lgbtqrstz chini sulla cuna, come ci mostra lo sfregio stupido della cartolina in quattro quadri pubblicata da quelli di +Europa.
Che se l'Europa che vogliono quei tali ha di queste figurazioni 'multiculturali' (sic), pollice verso e fuori i leoni nell'arena della contesa elettorale europea del prossimo giugno.
Sbraniamoli, con le fauci aperte delle urne elettorali che li castigheranno e ci consegneranno un'altra Europa meno oscena a vedersi e ad udirsi.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 4 persone e testo
  • Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone, capelli biondi e testo

 
 
 

Il male del mondo.

Post n°2935 pubblicato il 27 Dicembre 2023 da fedechiara
 

Modi diversi di dirsi europei - 27 dicembre 2014

Chissà cosa pensano quelli di 'Nessuno tocchi Caino!' del ritorno della pena di morte in Pakistan che fa seguito all'orrendo massacro di bambini/e e delle loro maestre/i ospiti di una scuola militare.
Regressione medioevale, di certo, a sentire quei puri di cuore che il Male lo assolvono e lo ascrivono alla categoria filosofica di ' Male necessario' connaturato alla nostra sventurata umanità e colla loro militanza, a volte degna di miglior causa, sempre ci ricordano il magnifico Beccaria de 'Dei delitti e delle pene'.
E ci sono anche i nostri radicali che vanno peregrinando di carcere in carcere e praticano la 'satyagraha' per protesta – una 'insistenza sulla verità' dello stato delle nostre carceri che, per la verità, ci ha già rimproverato l'Europa e fatto pagare sanzioni notevolissime per non aver provveduto a migliorare le condizioni dei detenuti.
E si dovrebbe pacatamente notare, invece, che è la pressione della delinquenza quotidiana italica che riempie quelle carceri oltre misura, il nostrano 'troppo che stroppia': che perfino l'accoglienza pietosa che riserviamo ai migranti dei barconi va a incidere pesantemente sul numero di carcerati che ospitiamo 'obtorto collo' nelle patrie prigioni nei mesi a venire - ed è pesante costo aggiuntivo che il nostro bilancio statale non si può permettere e non sappiamo ancora con quali fondi aggiuntivi (o sottrattivi per altri 'capitoli di spesa') finanzieremo i costi della nuova disoccupazione contenuta nel 'job act', - la 'legge sul lavoro', per gli amanti della lingua italiana .
E se è vero che in Scandinavia hanno posti vacanti nelle loro modernissime ed umanissime strutture carcerarie magari potremmo stipulare accordi bilaterali onerosi, invece di pagare le multe europee, e spedirgliene la quantità che abbiamo in eccesso, così che i radicali possano tornare a nutrirsi, poverini, sotto le Feste e si facciano anche una fetta di panettone.
Uno dei possibili modi per 'entrare in Europa' e dirci finalmente europei, mannaggia.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Anniversari di infamia

Post n°2934 pubblicato il 27 Dicembre 2023 da fedechiara
 

I giorni delle feste - 26 dicembre 2015

Sono i giorni migliori, a ben vedere. Nebbia di fuori che 'da l'idea' del freddo – ma troppo freddo non è perché i radiogiornali ci informano che la causa di tanto inquinamento e delle micidiali 'polveri sottili' è 'l'inverno troppo caldo'.
E ne conseguono le severe delibere adottate dai Comuni sul riscaldamento domestico che non deve superare i 18 gradi, ma con la tolleranza del +2 – tu vedi la stupidità degli annunci ad effetto e la nessuna vera efficacia delle norme sull'inquinamento out door se, poi, di controlli e sanzioni non se ne parla.
E c'è pochissima gente per le strade, in effetti, nemmeno i proprietari di cani abbaiosi , perchè Fido 'se la tiene' e nicchia sulla porta di casa a causa di quella nebbia assassina che ti penetra nelle ossa - e te la scodellerà, più tardi, in un canto della cucina, affettando indifferenza e scodinzolando la sua muta richiesta di comprensione.
E se c'è poca gente per strada i terroristi assassini emuli del 13 novembre parigino si rodono perché sprecare una carica esplosiva sotto il giubbotto o sotto il tonacone delle donne velate in nero loro compagne è un vero peccato - e i due miseri morti che passavano di là per caso perché 'di turno' e 'a chiamata' anche a santo Stefano non avrebbero lo stesso effetto esplosivo in cronaca di una quarantina assembrati davanti a un bar con gli spritz in mano o chini davanti ai banchetti delle chincaglierie natalizie dei 'mercatini'. Scenari di una qualche maledetta probabilità e incidenza statistica, come ben sappiamo.
E perfino il papa sconta (50.000 a piazza san Pietro ieri, dicono le fonti vaticane ma erano 5.000 per la Questura e le telecamere amiche si sforzavano inutilmente di nascondere i clamorosi vuoti) il papa sconta, dicevo, il clima moscio del suo famoso Giubileo – che pochi se lo filano, in verità, malgrado l'immenso battage pubblicitario dei nostri giornalisti televisivi e della carta stampata che, 'più realisti del re', si fanno grancassa di questo amatissimo 'capo religioso' e ce lo propinano a pranzo, cena e colazione, pillola omeopatica di tutti i mali del mondo che continuano imperterriti a manifestarsi e impazzare incuranti del suo verbo lamentoso e strascicato che tutto impetra e benedice.
E continueremo, perciò, a 'farci gli auguri' di un anno nuovo diverso e migliore, pur consci dell'esorcismo che, nel presente anno maledetto, fu smentito già nel primi giorni di gennaio con la strage di Charlie Hebdo. Ma è 'più forte di noi' proiettare la speranza e il sogno di un mondo migliore malgrado tutte le evidenze negative e i morti incolpevoli lasciati per le strade poco più di un mese fa, perciò cantiamo in coro 'feliz navidad' e 'prospero anno y felicidad' chiudendo gli occhi e ruotando sul nostro asse come i dervisci.
Magari li riapriremo in un universo parallelo dove il male degli uomini e delle donne è definitivamente scomparso e non c'è più bisogno di misericordia – questa omeopatica panacea di tutti i mali che così poco ci convince.

 
 
 
 
 

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