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« L'Ecclesiaste riletto d...Pagliuzze e travi »

Memorie

Post n°525 pubblicato il 21 Giugno 2018 da fedechiara
 

 

Ieri accadeva  20 giugno 2015

E, ogni volta che ci passo davanti e osservo quello spazio vuoto che oggi è sede di mostre e brilla di luci aliene e di una storia nuova – vecchi magazzini e muri scrostati quali luoghi deputati a contenere un futuro di idee e progetti e faticano a crederti se gli dici che, per venticinque anni è stata la bottega di frutta e verdura di tuo padre. Una bottega per veri abitanti residenti storici, popolo e radici di avi nostri, e invano gli descrivi come ti appariva da ragazzo quel mondo di aromi e di colori e gente ben descritto dai versi di Neruda: '...metri, litri, essenza / acuta della vita /pesci affastellati, / Trama di tetti dove si smarrivano / freddi raggi di sole, / delirante e fino avorio delle patate, / pomodori ripetuti fino al mare.'

'E una mattina tutto prese fuoco...' continua Neruda, ma per me furono le molte mattine di un precoce 'congedo dai genitori' e l'inizio salvifico di un'altra vita tutta e solo mia perché quella precedente era nata morta e andava seppellito quel tristo dopoguerra della mia nascita fitto di miserie e abbandoni. E tuttavia quegli sprazzi di memoria e visi e colori sono in qualche modo i miei e quella bottega dove il mio avo visse per anni è parte di una delle storie possibili degli universi multi-mondi che ha lasciato traccia nel passato ed è giocoforza recuperarla. 
Perché non siamo solo ciò che vogliamo e possiamo ma anche uno strano prodotto alchemico di quello che ci hanno scolpito dentro gli avi, nel bene e nel male, e lo chiamiamo 'memoria'.

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