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Creato da: TomcatUSA il 15/08/2006
Fatti e situazioni di un Italiano in Cina

 

 
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Si fa presto a dire...

Post n°166 pubblicato il 16 Ottobre 2009 da TomcatUSA
Foto di TomcatUSA

Si fa presto a dire: «Eh… i cinesi non capiscono… i cinesi ragionano in maniera differente… i cinesi rendono tutto complicato…». Ma mettiamoci per un momento nei loro panni… perché vedi, caro lettore, Il fatto è che molto spesso non ci rendiamo conto che i cinesi si trovano ad affrontare giornalmente un grosso handicap dato dalla lingua e dalla scrittura che noi non abbiamo e che quindi non teniamo nella giusta considerazione…  Questa sembrerebbe la solita facile ironia del solito insopportabile e spocchioso LaoWai che a tutti i costi si vuole prendere gioco dei cinesi ma in realtà proprio recentemente mi sono reso conto di quanto una lingua basata sui toni e una scrittura a caratteri possa complicare qualcosa che per noi occidentali sembrerebbe estremamente semplice…

Mi trovavo a Pechino seduto sul sedile posteriore di una macchina  che mi stava riportando in aeroporto. Seduta vicino a me c’era una tale Jessicah (con l’H), ragazza neo assunta che  continuava ad asserire di essere un application engineer e con la quale discutevo amabilmente di vari argomenti principalmente per cercare di capire quali fossero in concreto le sue mansioni e compiti… cose che entrambe, a dire il vero, a tutt’oggi non mi sono del tutto chiare… Alla guida dell’autovettura un orgogliosissimo neo-patentato after sales che era riuscito finalmente a coronare il sogno di comprarsi una prestigiosissima BYD, auto che, come mi ha ripetuto più volte, era secondo lui l’equivalente cinese della BMW…
Ad un certo punto suona il telefono e il proprietario della macchina risponde attivando giustamente il viva voce per mantenere le mani sullo sterzo. Io nel frattempo continuo a chiacchierare con la sedicente application engineer fintanto che le nostre voci non sono completamente sovrastate dall’after sales al telefono che incomincia ad assumere un tono di voce sempre più alto seguito a ruota dal suo interlocutore dall’altra parte… La cosa trascende fino a diventare estremamente ridicola perché sembrerebbe che entrambi stiano ripetendo sempre le stesse cose solo con un tono di voce ogni volta più alto. Incuriosito chiedo lumi a Jessicah (con l’H) che dopo qualche secondo mi spiega l’oggetto del contendere. Si tratta in realtà di una cosa piuttosto semplice… l’autore della telefonata è uno dei nostri tecnici che si sta recando da un cliente per fare della manutenzione. Il motivo della telefonata è semplicemente sapere il nome della persona presso il cliente a cui deve fare riferimento per farsi spiegare quale sia il problema e soprattutto dove visto che il cliente ha diverse installazioni. Purtroppo però, nonostante i numerosi sforzi da entrambi le parti, il nome della persona da contattare non viene compreso correttamente dal tecnico innescando un estenuante botta e risposta più o meno di questo tipo:

-«Di chi devo chiedere??»
-«Long… devi chiedere del signor Long…»
-«Ho capito… Dong… lo faccio chiamare subito…»
-«No… non Dong… Long… Long…»
-«Dong… ho capito… Dong… adesso lo chiamo…»
-«No… non hai capito… Long come… Long…»
-«Lon??»
-«Quasi… Long… LONG LONG!!!!»
-«DONG… TI HO DETTO CHE HO CAPITO!!! COSA URLI A FARE!!!»
-«NON E’ VERO… NON HAI CAPITO NIENTE… LONG!!!! LONG!!!! E SEI TU CHE URLI!!!»
-«APPUNTO!!!! DONG!!!! GIUSTO????»
-«NO!!!! LONG!!!!! LONG!!!!!»

La cosa è durata per diversi minuti durante i quali l’unica soluzione all’evidente qui pro quo era urlare sempre più a squarciagola in modo alternato “Long” e “Dong”… Per completezza dell’informazione “Long” vuol dire “dragone” mentre “Dong” vuole dire “palazzo” come ci ha tenuto a puntualizzare Jessicah (con l’H) durante la frenetica traduzione del dialogo tra i due tecnici…
Un problema del genere è ovviamente possibile anche tra due persone che parlano al telefono in Italiano… l’unica differenza è che il problema è facilmente risolvibile usando il nostro alfabeto letterale…
-«Chi devo chiamare??»
-«Il signor Rossi…»
-«Chi?? Bossi??»
-«No… Rossi  ERRE O ESSE ESSE I» oppure «No Rossi… Roma Orvieto Sassari Sassari Ivrea» oppure per chi ha fatto il militare «No Rossi… Romeo Oscar Sierra Sierra India»
-«Ah.. Ok… Rossi… grazie, lo chiamo subito»
in cinese purtroppo fare lo spelling non funziona… come fai a fare lo spelling del carattere?? Piuttosto complicato… soprattutto se non hai adeguate basi di geometria e trigonometria…
-«Devi chiamare il signor Long (“Dragone”)… Tracciare un segmento di lunghezza L leggermente inclinato sulla sinistra che formi un angolo di circa 10 gradi rispetto all’asse verticale del foglio; Partendo dalla parte superiore del segmento, a circa un quinto della lunghezza totale del segmento precedente, tracciare una linea orizzontale di lunghezza approssimatamente uguale alla metà del segmento stesso; Sul quadrante superiore destro che si è formato intersecando i due segmenti descritti in precedenza tracciare un segmento piccolo a piacere che formi un angolo di 45 gradi con il segmento orizontale (estremo di destra più in basso dell’estremo a sinistra). Nel quadrante inferiore destro tracciare una parabola con lembo sinistro troncato e intersecarla con un'iperbole di funzione y=1/x… Long…»
E’ evidente che la cosa non è praticabile… è per questo che molto spesso i cinesi, quando parlano tra loro, si aiutano scrivendo idealmente sul palmo della mano il carattere della parola che stanno dicendo e che magari l’interlocutore potrebbe fraintendere. Questa pratica è estremamente utile finchè ci si trova faccia a faccia… è invece assolutamente poco efficace se ci si trova al telefono… ed infatti, il povero aftersales, nonostante si fosse ormai consumato il dito a forza di scrivere il carattere “Long”sul cruscotto della macchina, non riusciva in nessun modo a  far capire alla persona con cui stava parlando la differenza tra “Long” e “Dong”. E fin lì poco male… o meglio male ma bisogna farsene una ragione… Quello che invece mi ha sconcertato è stato l’epilogo della conversazione…

-«Va bene… chiedo al signor Dong allora…»
-«Sarebbe Long ma… Ok… va bene… chiedi al signor Dong…»
-«Grazie… ci sentiamo quando ho finito…»
-«Ok… ZaiJian…»

Come puoi capire, caro lettore, un epilogo del genere può avere conseguenze drammatiche… In altre parole nel caso specifico ci si è affidati alla possibilità che ci sia effettivamente un signor “Dong” che sia a conoscenza del problema e che possa essere d’aiuto alla risoluzione dello stesso… Cosa per altro non del tutto impossibile visto che a quanto so l’85% dei cinesi (una migliardata) usa solo un centinaio di cognomi… per cui la possibilità che ci sia effettivamente un signor “Dong” dove c’è un signor “Long” è effettivamente abbastanza alta… Il rischio è che il signor “Dong” venga effettivamente rintracciato ma che ahimè non sappia niente del problema di cui si vuole parlare ma allo stesso tempo, per non perdere la faccia (cosa gravissima e inammissibile in Cina), si sforzi di interpretare malamente le domande che gli si pongono e si metta magari anche a rispondere in maniera vagamente sensata. A quel punto è facile che si inneschi un circolo vizioso i cui risultati non sono nemmeno immaginabili… Nel caso dei miei uomini il peggio che può succedere è che il mio tecnico venga mandato dal signor Dong a cambiare una caldaia del suo appartamento invece che mettere a posto il sistema di condizionamento di un centro di calcolo… ma proviamo ad immaginare che il signor “Long” sia un invece un ingegnere strutturista specializzato in calcoli per il cemento armato e il signor “Dong” il guardiano del cantiere dove il signor “Long” lavora… Io vado dal signor “Long” per farmi fare un calcolo di un pilastro e mi trovo a discutere della cosa con il signor “Dong” il quale ha a disposizione solamente i numeri della soluzione del sudoko che ha appena completato… Che pilastro mi verrà fuori con i numeri del sudoko?? Mah…

Per cui, caro lettore, come dicevo all’inizio, si fa presto a dire “eh… i cinesi…”. Vorrei vedervi a voi al loro posto…

 
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