MARMOTTA

A voi la palla, e in bocca al lupo a tutti!

Babbo Marmotto ha un vizio particolarmente odioso: qualunque cosa succeda NON È MAI COLPA SUA!

Gli scivola un bicchiere di mano e si schianta in mille pezzi sul pavimento? Il bicchiere SI È ROTTO, non l'ha rotto lui.
Compare una vistosa macchiONA sulla camicia nuova e pulita? Non si è sbrodolato lui: è la camicia che SI È MACCHIATA, in completa autonomia. Che è colpa sua se c'ha la camicia autarchica.
Il decoder si è desintonizzato? Lui non ha premuto tasti a caso, è il decoder che È POSSEDUTO DAGLI SPIRITI!
Il sugo di cozze è stranamente diventato un lago di olio? Non ha mica aggiunto lui condimento nella pentola! Come vi viene da pensarlo? (solo sotto tortura potrà vagamente rammentare di aver stillato "una lacrima" dalla bottiglia del Carapelli)
Non funziona più l'avvolgibile della tapparella perché a furia di tirarlo si è spezzato? Lui c'entra, è che non ci sono più le corde di una volta.
Compra yogurt scaduti o di gusti che non piacciono a nessuno? L'HANNO FREGATO quelli del supermercato!
Scivola dalle scale rischiando la pelle? È DIO CHE SI ACCANISCE contro di lui, non il fatto che cerca di scendere le scale nella più completa oscurità.
Dimentica di assumere il farmaco che gli impedisce di crepare anzitempo? Non è che lui si è dimenticato È COLPA MIA (o di Mamma Marmotta, a seconda di chi gli sta vicino) che non gli ho ricordato in tempo di prenderlo.

Ieri ha tirato fuori la storia del COMPLOTTO INTERNAZIONALE DEI PRODUTTORI DI STAMPANTI. Perché quando cerca di usarla lui, questa si rifiuta. A me invece stranamente non succede mai. Eppure a lui piacerebbe tanto poter usare la fotocopiatrice. Non è che si scoccia. O che ha paura. No, no.

Qualche sera fa, mentre come al solito ero infognata di lavoro, Collega Mocio mi ha chiesto consiglio per un libro da regalare a un'amica. Un romanzo che dovesse rispettare le seguenti caratteristiche:

Tralasciando il fatto che certe domande non so proprio come facciano a venire in mente alla Collega Mocio quando siamo talmente oberate di lavoro che l'unica cosa che vorrei fare è buttarmi dal terrazzino dell'ufficio del Capo , ma vi prego di rendervi conto dell'apparente impossibilità di trovare un romanzo che soddisfi i criteri elencati. Pensate soltanto alle più grandi storie d'amore:

Il primo titolo che mi ho tentato di proporre è stato Orgoglio e Pregiudizio  di Jane Austen, ma la Collega Mocio l'ha cassato con la frase "no, ho visto il film e c'è troppo dialogo, non le piacerebbe".
Dopo questo commento, la faccenda è diventata una questione di principio e fino alla fine del turno si è scatenata una guerra all'ultimo titolo per riuscire a trovarne almeno UNO che le garbasse. La lista di seguito quindi va considerata La Risposta al Grande Dilemma Esistenziale

- Il Cavaliere d'Inverno, di Paulina Simmons: il cui lato più positivo secondo me è che Lei alla fine riesce a rubare il fidanzato alla sorella cessa e rompiballe.
- Jane Eyre, di Charlotte Brontë: sottotitolo "La rivincita delle sfigate racchie che si trombano il datore di lavoro in barba alla moglie isterica". Un must.
- La Marchesa di O, di Heinrich von Kleist: in cui la protagonista è la vittima di una Immacolata Concezione che l'ha colpita mentre era svenuta. In realtà il padre del nascituro era un necrofilo di passaggio che ha capito solo troppo tardi che Lei non era morta...
- Camera con vista , di E. M. Forster: ovvero il più grande Tira_e_molla della storia della letteratura mondiale, con tanto di zie impiccione, cugine sceme e mega fuga finale con epica limonata sull'Arno.
- L'uomo del treno , di Hitori Nakano: storia di un ragazzo che conosce una Tipa in metropolitana e invece di corteggiarla normalmente chiede prima consiglio su un forum in Internet e alla fine combinano pure! Credo che mi ci iscriverò anch'io...

Quindi non solo devo scusarmi con te perché non avevo capito quanto dolore ti causasse l'essere afflitto da una malattia così atroce, ma sento che devo anche fare qualcosa per alleviare le tue pene. Senti cosa ti propongo: domani mattina ti verrò a prendere a calci in quel culo secco che ti ritrovi e ti sospingerò a suon di pedate fino al penitenziario più vicino, perché da che mondo e mondo gli scansafatiche come te prima o poi finiscono in galera, e io conto di accelerare i tempi!

2 OTTOBRE - SALERNO: La Marmotta si reca in Cilento per andare in visita presso la casa di una nota blogger per saggiarne le capacità di Casalinga Disperata nonché cuoca di specialità etniche. Prima e dopo il pasto la Marmotta passeggerà per il Corso Vittorio Emanuele permettendo così ai negozianti che hanno un'attività commerciale lungo il percorso di farle omaggio della loro mercanzia. Da vera trend setter la Marmotta accetterà solo prodotti firmati da grande marche, tipo la Pozzi Ginori.

6 OTTOBRE - CAMALDOLI: In occasione dell'ennesimo ricovero in day hospital di Babbo Marmotto, Fayaway approfitterà della mezza giornata in ospedale per intrattenere i degenti con saggi della sua dirompente comicità. Sono previste barzellette sui chirurghi, mini-concerto di padelle e pappagalli (percussioni e fiati) e numeri di giocoleria coi bisturi, il tutto in abbigliamento da infermiera del reparto di proctologia. (vedi foto)

13 OTTOBRE - PORTICI: Ospitata a sorpresa a casa dell'amica R. per festeggiare il suo compleanno. Nel momento clou della serata Fayaway sbucherà da una enorme torta senza glutine porgendo alla festeggiata il suo prezioso regalo: una tesi di laurea sulle psicopatologie che affliggono i concorrenti dei reality prima, durante e dopo lo show, dal titolo "L'insorgenza della schizofrenia nel tamarro televisivo del XXI° secolo". 110 e lode assicurato!

23 OTTOBRE - VOMERO: La Marmotta sarà la guest star d'eccezione del centro estetico Bellezza Incognita per l'inaugurazione della nuovissima ceretta antifollicolite al napalm che promette una pelle di seta per 6 mesi senza più peli sottopelle. È prevista la presenza del notaio incaricato di misurare i decibel che raggiungeranno le urla della Marmotta per poter aggiornare il Libro dei Guinness 2011 Seguirà conferenza stampa.

1° NOVEMBRE - NAPOLI: Per rallegrare la giornata di tutti i clienti che disgraziatamente saranno gli unici fessi di tutti i vari stabilimenti per i quali fornisce supporto a lavorare in quel giorno sfanculandosi così il ponte dei morti, la Marmotta si immolerà per ben 8 ore sul luogo di lavoro deliziando gli utenti con ciò che le riesce meglio: umiliandoli per la loro ignoranza in campo informatico.

6 NOVEMBRE - ROMA: Al Complesso del Vittoriano, la Marmotta si improvviserà appassionata di arte offrendosi come guida alla mostra su Van Gogh per soli 4 euro a persona. In questo modo con gli introiti ottenuti potrà non solo ammortizzare il costo del biglietto del treno, ma anche finalmente pagarsi quelle sedute di psicanalisi per curare le sue manie di grandezza che la portano a scrivere certi post megalomani e insensati.

Naturalmente, se qualcuno di voi si trovasse a passare in questi luoghi nei giorni indicati potrà chiedere alla Marmotta un autografo facendosi riconoscere urlando la parola d'ordine "Raccoon Alert Ahead!" Se chiamano la neuro e la Polizia, avrete sbagliato persona.

Per la 5° volta questo blog celebra il raggiungimento della centinaia di post organizzando un GRANDE CONCORSO che questa volta metterà in palio nuovi ricchi premi per tutti i partecipanti. Esatto, perché mentre gli anni scorsi il premio era un box personalizzato di questo blog da poter utilizzare a piacimento per pubblicare link, risorse o gadget, incluso uno spot permanente al proprio blog, da quest'anno il regolamento cambia e in meglio.

Pare infatti che il box personalizzato portasse una IELLA TERRIBILE ai suoi usufruitori che ogni volta in capo a pochissimo tempo hanno abbandonato il proprio spazio personale per non tornare mai più nè su Libero nè altrove . Pertanto, non essendo mio desiderio spopolare la Community, questa volta il tema del concorso sarà MARMOTTA ON DEMAND. Ovvero, il vincitore del quiz avrà diritto di proporre in qualunque momento voglia un argomento di cui la Marmotta dovrà obbligatoriamente occuparsi.

Volete che parli dell'Isola dei Famosi? Desiderate che scriva un post sulla fusione nucleare? Bramate di leggere un mio scritto che evisceri la tecnica sopraffina con la quale mi spinzetto le sopracciglia? E allora l'imperativo è PARTECIPATE! Poiché da quest'anno ad usufruire del premio non sarà solo il vincitore, ma anche ogni partecipante che, in virtù del suo contributo al concorso, guadagnerà il diritto di proporre un tema che sarà senza alcun dubbio trattato!
Sì, avete capito bene: ogni partecipante acquisirà già il diritto di proporre un argomento a piacere per un post.
DUE sole regole:
1) il premio termina con la pubblicazione del post n° 594
2) potete chiedermi di COSA parlare, ma non di COME parlarne

PREMI PER TUTTI

Partecipa al concorso! Per vincere basta rispondere alle 10 domande del quiz che verrà proposto nel post n°500 di questo blog e azzeccare più risposte degli altri concorrenti. Le risposte vanno inviate tramite commento al post col quiz, e si avrà tempo per sottometterle fino a quando non apparirà il post n° 505, che darà le risposte esatte e che decreterà il vincitore.

Gli argomenti dei post da parte del vincitore e dei vari partecipanti dovranno essere sottoposti pubblicamente a mezzo commento all'interno del post n° 505, che verrà linkato all'interno di un box laterale nel quale progressivamente verranno elencati tutti i post scaturiti dalle richieste dei lettori.

Le domande sono semplici e riguardano tutte la Marmotta! È davvero più facile vincere che partecipare. Guarda i concorsi degli anni passati: 1°, 2°, 3° e 4° e preparati anche tu a vincere!

In più di 5 anni che frequento i blog, in mezzo al marasma di schifezze e banalità, ne ho incontrati alcuni davvero interessanti e meritevoli di lettura. Ben pochi di quelli ai quali mi ero appassionata agli inizi sono ancora attivi, visto che la maggior parte è stata chiusa o addirittura cancellata. Ma ve ne sono alcuni che ricordo con molto piacere.

- Le Arabe Felici : Mamma mia quanto mi facevano ridere le Arabe!  Quatro tizi scoppiati uno più dell'altro che perculavano tutto e tutti: i politici, il Vaticano, i VIP (o presunti tali), le mode stupide, i costumi italiani, gli utenti di Libero e soprattutto loro stessi. Ogni tanto quando sono giù invece di darmi alla tossicodipendenza leggo uno dei loro vecchi post e decido di procrastinare il mio ingresso nel mondo delle droghe pesanti.
Perché hanno smesso? Perché qualcuno non capisce il significato delle parole ironia e scherzo e giustamente dopo un po' loro si sono rotti di accuse ingiustificate e se ne sono andati.
- Sychokid: La quintessenza del "vero uomo italico" , un mix di machismo e bamboccionismo condito in salsa vintage e sugo di pomodoro, come quello che gli macchiava perennemente la canottiera dall'ascella pezzata. I suoi esilaranti fumetti (enormi file immagine difficilissimi da caricare) furono il motivo che mi spinsero a far mettere l'ADSL a Casa Marmotta.
Perché ha smesso? Perché si è scocciato ed è passato a Facebook.
- Kidgloves: Non solo uno scrittore ironico e pungente, ma che scriveva anche bene! Disincantato e sognatore allo stesso tempo, il sogno di tutti noi era riuscire a scrivere un commento così interessante da meritarsi una sua risposta.
Perché ha smesso? Perché doveva laurearsi. E perché trovandosi la ragazza ha pensato bene di occupare il suo tempo in altre attività
- Quaderno a righe: Per più di 2 anni Isabeau deliziò la Community di racconti di ogni genere (teneri, malinconici, gialli, surreali, romantici, divertenti...) trasmettendo emozioni con la sola forza delle sue parole. Mi piacevano talmente tanto i suoi racconti che quando accennò una prossima cancellazione del blog mi copiai su un file Word tutti i miei preferiti. Ancora li conservo.
Perché ha smesso? Vattelapesca.
- Medeathena : Come lascia intuire il suo nick, lei era un miscuglio di qualità contrastanti tra loro, ma che riuscivano ad armonizzarsi in una delle ragazze più simpatiche che abbia mai conosciuto. La sua chicca migliore fu l'invenzione de Il Gioco dell'Oca Ubriaca , che sono sicura un giorno o l'altro verrà commercializzato dalla Mattel per la sua genialità!
Perché ha smesso? Perché la giornata alla fine è composta da sole 24 ore e lei faceva talmente tante cose insieme che era inevitabile lasciarne indietro qualcuna.
- Impossibile : Il single più single che io abbia mai visto. Un uomo che non riusciva a trovare una ragazza manco a implorare in turcomanno, e i cui appuntamenti finivano sempre con quadretti tragicomici o addirittura disastrosti. Il gentil sesso pareva essere per lui fonte esclusivamente di imbarazzo, disperazione e seccature, tanto che ormai si era rassegnato a invecchiare serenamente in solitudine.
Perché ha smesso? Perché alla fine ha trovato quella giusta.

Poi ci sono blog che da un giorno all'altro sono stati cancellati. Senza motivo apparente, senza preavviso - PUFF! - svaniti dalla rete e dalle cache di Google, come se non fossero mai esistiti.  Tra questi i miei preferiti erano:
- VIVOCOMEUNAGATTA: che era davvero felina, in un'alternanza di comicità travolgente e sorniosità degna di un gatto autentico. Chissà se mi legge ancora?
- MOLLAQUELTANGHERO: blog di un appassionato di enologia juventino che era perennemente braccato dalle richieste di matrimonio della sua fidanzata, la quale non lo coinvolgeva più di tanto ma che tuttavia non voleva lasciare. Nell'ultimo post che scrisse annunciò che lei aveva scoperto la sua tresca con un'altra e che avrebbe perciò chiuso i battenti
- un blog di cui non ricordo il nome , nemmeno dell'autrice, ma che conteneva dei racconti favolosi scritti di suo pugno. Non raggiunse nemmeno molte pagine, ma lì mi imbattei in due dei racconti più belli che abbia mai letto. Uno era su una coppia di fidanzati morti per overdose, l'altro si intitolava "Io sarò" ed era un racconto sull'infanzia di Napoleone. Struggente.

E infine ci sono blog che non vengono più aggiornati perché i loro proprietari... non sono più tra noi.  E di questo mi dispiace. Soprattutto perché alcuni di loro erano talmente espansivi nel raccontare la loro quotidianetà che ti sembra di perdere una persona cara quando sai che non ci sono più.
Di loro mi domando una cosa. Chissà se i loro cari sapevano dei loro blog? Forse no. E se un giorno navigando in rete ritrovassero i post che la loro nonna/madre/sorella/moglie avevano scritto? Saprebbero riconoscerli?
Con questo interrogativo, concludo il mio tuffo nei ricordi.

Unaware but underlined I figured out this story
It wasn't good
But in the corner of my mind I celebrated glory
But that was not to be
In the twist of separation you excelled at being free
Can't you find a little room inside for me

Whatever I said, whatever I did I didn't mean it
I just want you back for good
Whenever I'm wrong just tell me the song and I'll sing it
You'll be right and understood
And we'll be together, this time is forever
We'll be fighting and forever we will be
So complete in our love We will never be uncovered again 

È colpa mia. È senz'altro tutta colpa mia. Perché in questa cupa domenica settembrina potevo fare almeno una dozzina di altre cose per tenere impegnate le mani e il cervello. Potevo:

- studiare il manuale per la certificazione Windows XPper il quale ho l'esame tra un mese
- depilarmi le gambe dal ginocchio in su (dal ginocchio in giù ho già fatto venerdì sera perché ieri sono andata a comprare un paio di stivali nuovi e non mi andava di esternare il mio status di marmotta villosa a tutto il negozio)
- fare due esercizi di aerobica per contrastare l'effetto che la forza di gravità non smette mai di applicare sul mio flaccido corpo da mustelide
- terminare di leggere il romanzo che ho ricevuto in regalo per il mio compleanno e che non riesco mai a finire causa fiumi di lacrime che mi zampillano mio malgrado
- spazzolare la folta pelliccia di Kine, che da quando abbiamo zappato nell'orto è tutta piena di terra, spighette appiccicose e palline uncinate
- curarmi le ferite e i tagli provocatemi dagli affilati artigli di Kine dopo la sessione di grooming
- terminare gli ultimi due ricami del Round Robin che ho iniziato due anni fa!
- scrivere una mail alla mia amica di Osaka chiedendole se mi manda un altro po' di manju e di madleine farcite di patate dolci di Satsuma
- cercare su internet dei voli low cost per andare a trovare mio cugino a Londra e organizzarmi un tour nei nail bar più fichi della City
- inviare curriculum in giro per vedere se adesso che ho un impiego e quindi esperienza mi calcolano di più o di meno di prima
- scrivere un post molto migliore di questo, magari sparlottando un po' delle mie colleghe ossessionate dalla linea o dei nostri furbissimi clienti che ogniqualvolta che gli chiediamo di verificare un serial number o ci dicono che non si vede, oppure che devono scendere nel parcheggio perché hanno cambiato auto da poco e non se lo ricordano a memoria ()
- inalare colla dal tubetto giallo e nero della UHU fino a quando non vengo colta dal delirium tremens
- sbattere fortissimo la testa sul termosifone di ghisa che ho in camera per spurgarne le tubature
- dormire!  Che dagli ultimi turni serali che ho fatto non ho dormito per più di tre ore a notte e altro che quintali di melatonina ci vorranno per ristabilire il ritmo sonno-veglia...

e invece come ho impiegato il pomeriggio appena trascorso? Per ottenere un po' di materiale fresco per un post della serie "Dimentichiamoli!" (bugia, in realtà è perché ci recita Willwoosh ) ho cercato di vedere il film "Una canzone per te", che vanta nel suo cast la dotatissima Michela Quattrociocche. Dotata nella Nobile Arte della Fellatio, intendo, perché per riuscire a farsi scritturare nel ruolo della protagonista per ben tre film di seguito con le sue inesistenti doti recitative vuol dire che in qualcos'altro deve padroneggiare una tecnica a dir poco invidiabile.

E dopo aver perso ore a cercarlo per torrenti e ruscelletti, dopo aver scaricato ben 8 file compressi e averli assemblati con pazienza, cosa è uscito? Nientemeno che il Kolossal storico "Goodbye Emmanuelle". Nulla da dire, me lo sono meritato.

Oltre che riordinare i database di posta elettronica devastati dalla dabbenaggine e dalla sprovvedutezza degli utenti, la richiesta solita che mi fanno i clienti circa 200 volte al giorno è "Mi resetterebbe la password/Mi sblocca l'account?" Non siate timidi e ammettetelo, pure a voi qualche volta è capitato di non ricordare più la password della posta elettronica, il pin del cellulare o la combinazione della cassaforte. Niente paura, è normale, soprattutto se avete salvato la password nel browser o se avete il cellulare perennemente acceso.
Non altrettanto normali sono le seguenti situazioni.

Utente1: Signora, sono appena tornato dalle ferie, non mi ricordo più cosa devo inserire nel quadratino con accanto scritto UTENZA.
Fayaway: (maledetto, morirai di una morte atroce solo per avermi dato della signora!!! ) Beh, la sua utenza, no?
U1: E cos'è l'utenza, il numero di telefono?
F: Ma no, il suo username!
U1: Eh? E cos'è lo iùzerneim?
F: il nome utente, lo userID... la cosa che mette per accedere!
U1: Ah, la password!
F: No, quello che mette prima della password
U1: E qual è la mia utenza?
F: Sarebbe il suo cognome... (Ma dove è stato in vacanza questo? in un nosocomio dove l'hanno lobotomizzato?)
U1: Ah... ma il mio cognome qual... no, aspetti, forse questo me lo ricordo.

Utente2: Signorina, mi resetta la password?
F: Certamente! Ecco fatto, la sua nuova password è internet, scritto tutto in minuscolo (password VOLUTAMENTE semplicissima perché il QI medio degli utenti è pari al numero di capelli rimasti al mio ex prof di storia dell'arte delle superiori )
U2: io la digito ma non va, qua si è bloccato tutto!
F: ha verificato che sia tutta in caratteri minuscoli?
U2: sì, tutta in minuscolo tranne la prima lettera
F: (ma se le ho detto "tutto in minuscolo" perché ha scritto la prima lettera maiuscola? ) Va bene, allora le risblocco l'account e le metto un'altra password: digiti Abcd1234, prima lettera maiuscola
U2: eh, ma non va lo stesso!
F: (sono le prime 4 lettere dell'alfabeto latino e i primi 4 numeri naturali, che di solito impari in prima elementare, come cavolo fai a sbagliarli? ) Mi scusi, mi ripete cosa digita?
U2: Abcd12345
F: No, la password è Abcd1234, solo fino al 4!
U2: Eh, ma così è troppo corta, la password deve essere di 8 caratteri
F: (... )
U2: No, guardi, secondo me il computer è rotto, mi manda un tecnico?
F: Perché? Che messaggio di errore le restituisce il sistema?
U2: Benvenuto in Windows
F:

Ma la migliore di tutte è lei, Suor Malgorzata, una utente di origini polacche che lavora presso un ospedale e, pur parlando pochissimo l'italiano, pur essendo blesa, e pur non capendo un tubero di informatica, si ostina a voler essere sempre lei a telefonare!
E volete sapere come fa lo spelling?
A di Amen
B di Battesimo
C di Crocifisso
D di Deuteronomio
...
O come la terza lettera di Dio!

Ed è per colpa di Suor Malgorzata dunque che, quando ci chiamano degli utenti stranieri, poi mettiamo loro delle password tipo Mammeta1, 61cogli1, f1g4kul0, Wgenzo83, e soprattutto $at4n666.

Quando per la prima volta vidi passare in televisione la pubblicità del Grand Soleil ricordo che pensai la stessa cosa che pensai la prima volta che ascoltai "50 special" dei Lunapop: oh, che cosa carina, sfiziosa assai, ma non durerà visto che sotto sotto è scadente e facilmente replicabile...
Purtroppo, sapete bene che dopo la canzone della Vespa Cesare Cremonini ci ha ammorbato con molte altre hit (però almeno si è tolto quella cafonissima permanente bionda), e altrettanto bene siete a conoscenza del florilegio di gusti del quale si è arricchita la gamma del Grand Soleil: limone, arancia, vaniglia, mandarino, pesca e maracuja, caffè, cappuccino, cioccolato... ci manca solo il Grand Soleil cachi e pinoli e quello al gusto wurstel e poi abbiamo fatto l'en-plein.

Ora, tralasciando il gusto personale, io posso capire che una rampante donna in carriera che vive nelle grandi città, luoghi dove normalmente è difficile trovare limoni freschi, acqua pulita e tempo libero per fare alcunché, per mangiarsi una granita si riduca a comprare il Grand Soleil.
Oppure che il manager ultraimpegnatissimo che viaggia con al seguito 7 cellulari satellitari perennemente accesi e l'agendina di 4 chili non riesca ad organizzarsi pure una spremutina di limoni, ergo si accatta il Grand Soleil.


Perché 'sto tanto osannato nettare degli Dei è un po' di succo di mezzo limone, due cucchiai di zucchero e acqua! ACQUA! Che se apri il rubinetto ne esce quanta ne vuoi!

Nonna Marmotta - buonanima - prendeva un limone, lo tagliava a metà e, con l'ausilio di una forchetta e della presa d'acciaio delle sue mani forgiate da decenni senza lavatrice , ne premeva il succo direttamente nel barattolo ermetico allungandolo a casaccio con acqua della fontana. Poi ci rovesciava una cascatella di zucchero a caso dal sacchetto, mai una volta che mettesse la stessa dose. Agitava un pochino e sbatteva tutto in freezer. Dopo due ore mangiavamo la granita migliore del mondo!
Io capisco la mancanza di tempo, capisco la sbattimento del reperire gli ingredienti (in questo caso il mezzo limone, visto che l'acqua volendo esce pure dal bidet e lo zucchero bene o male c'è in tutte le case), capisco il non saper cucinare, ma cazzarola, alla fin fine la granita è un po' di acqua e zucchero! Non vi fate ingannare dallo sguardo al botox della Clerici e da quello scroccone pulciaro di Montesano: il Grand Soleil è una Grand Sola!

I GATTI: con il loro pelo morbido, le zampine cicciotte, i nasini umidi, le orecchie a punta, le pancine tigrate, i musini paffuti, gli occhi sornioni, e soprattutto le loro fusa! Quando Kine si mette a ronronare come un trattore e nel frattempo rotola, rotola, rotola... è il massimo della felicità  Anche se so che per lei sono solo un dispenser di cibo e un cuscino umano non mi importa, lo scambio mi sembra equo.

I DOLCI: le sfogliatelle, la cassata, la carrot cake, i baklava strapieni di pistacchi macinati, la meringata al limone, i daifuku farciti mangiati assieme al the d'orzo, la crostata di fragole e rabarbaro accompagnata da una fraccata di panna montata e soprattutto alla chocolate fudge cake rivestita di ganache! E i muffin, la millefogli, la rollata di Nutella che fa Collega Cekata, i pancake, la cheese cake sbrodolante di caramello... i dolci grazie al loro apporto di zucchero e colesterolo che rende soddisfatti e felici sono insostituibili nella vita di una Marmotta.

SILVIO BERLUSCONI: non posso perdermi il giorno in cui finalmente lo vedrò in galera  O almeno morto stecchito. E non dite che nessuna delle due cose è probabile!

IL CINEMA: escludendo la robaccia dei fratelli Muccino, l'incanto che lascia nelle retine e nel cuore un buon film è insostituibile, e il bello è che ci sono così tanti film che voglio vedere che alla fine ne rimane sempre fuori qualcuno "per la prossima volta". Per dire, non ho mai visto Dirty Dancing, nè molti dei film di Chaplin (ad esclusione di Monsieur Verdoux su Fuori Orario quando ero in terza media, ma del palinsesto notturno del sabato di RaiTre parlerò in uno dei prossimi "Dimentichiamoli") e la mia cultura sui film di mazzate anni 90 e su quelli strappalacrime può sempre essere arricchita da nuovi titoli.

IMPARARE A BALLARE: anche se mi muovo come un barile di uva passa arrotolato in un materasso a due piazze, desidero fortemente imparare a ballare e prima o poi seguirò un corso, così la pianterò di defilarmi alle feste ogni volta che cominciano a mettere su le bachate.

I FINALI DI "DETECTIVE CONAN" E DE "LA MASCHERA DI VETRO": io lo so che prima o poi quella debosciata di Suzue Miuchi e quel demone cambiafaccia di Gosho Aoyama scriveranno il finale dei loro lunghissimi manga, e io sarò lì ad attenderli, mortacci loro!  Per inciso, non me ne frega nulla di chi impersonerà La Dea Scarlatta o se mai quel portasfiga di Shin'ichi riuscirà mai a tornare adulto, ma ormai DEVO sapere chi è il Boss dell'Organizzazione! E soprattutto, dopo oltre 44 numeri di non sufficientemente ben motivata castità, bramo dal vedere una torbida scena di sesso tra Masumi Hayami e Maya! Più sarà torbida e meglio è!!!

I VIAGGI: ho ancora migliaia di posti da vedere, chilometri da percorrere, persone da incontrare, cibi sconosciuti da assaggiare, areoporti nei quali perdermi, autobus da prendere al volo trascinandomi dietro zaino e trolley, passeggeri coi quali fare amicizia, cartine da consultare, vesciche da cerottare, souvenir da portare, odori da annusare, albe e tramonti da scoprire e lingue da imparare... o forse da non imparare mai. E tutto questo mi rende incredibilmente felice e curiosa ed eccitata. Anzi, tutte le cose descritte finora, anche solo il loro pensiero, riescono a rendermi ottimista e carica. Anche se da oggi in poi dovrò farle da sola, e il piacere che mi potranno dare sarà dimezzato.

Smile though your heart is aching
Smile even though it's breaking.
When there are clouds in the sky
you'll get by.
If you smile through your pain and sorrow
Smile and maybe tomorrow
You'll see the sun shining through
For you.

Light up your face with gladness,
Hide every trace of sadness.
Although a tear may be ever so near
That's the time you must keep on trying
Smile, what's the use of crying?
You'll find that life is still worthwhile-
If you just smile.

Scegliere le chiavi(che) di ricerca più rappresentative per il periodo dicembre-maggio non è stato facile visto che, nonostante la mia assenza dalla blogosfera l'idiozia degli utilizzatori di Google non ha subito cali o arresti degni di nota. La cosa che mi sorprende maggiormente è l'interesse suscitato per alcuni argomenti: non lo sapevo mica di essere un'icona gay, la sostituta ideale di un'intera ASL e pure una grande intenditrice di musica! Quasi quasi mando il mio curriculum in Rai e mi candido per condurre la prossima edizione di X-Factor.

 MUSICA

DOCTOR MARMOTT M.D. (Marmotta Dottoressa)

CATEGORIA "ESTICAZZI" (ma 'sta gente che vuole da Google? )

Quando ero piccola, la mia fiaba preferita non era né la Bella Addormentata (anche se un po' la invidiavo... dormire per oltre 100 anni senza che nessuno ti disturbi WOW! ) né Cenerentola (una tizia che per solitudine parlava coi topi... ) né Biancaneve. Con buona pace di Perrault e dei fratelli Grimm, la favola che non mi sarei mai stancata di leggere o di ascoltare era invece La Cicala e la Formica.

C'era innanzitutto questa Formica proletaria che per tutta la primavera e l'estate si era fatta un megamazzo a tarallo a lavorare per mettere da parte provviste in previsione dei tempi duri. E poi c'era una Cicala di merda, che già di per se mi fa schifo in quanto coleottero, che invece di fare qualcosa di utile perdeva tempo a grattarsi e a cantare.  Un bel giorno l'estate finisce (yeah!) e la cicala si rende conto che non ha manco un tozzo di pane da parte. Allora va a implorare la carità all'uscio della Formica, la quale però la congeda dicendo "Visto che d'estate ti è piaciuto tanto cantare, adesso balla sulla neve", e le sbatte la porta in faccia. Inutile che vi dica che la Formica è il mio IDOLO assoluto e che quella in cui fanculizza a Cicala è la mia scena preferita. Perché Esopo sì che era un grande, mica come quei mangiapane a tradimento degli sceneggiatori della Disney, che se trasformassero questa favola in un lungometraggio animato come minimo farebbero in modo tale che la Cicala vincesse al Win for Life mentre la Forminca riceve in casa l'ispezione della Guardia di Finanza.

Tutt'oggi, le persone spendaccione non mi piacciono per niente. O meglio, finché dilapidano i LORO soldi, mi astengo dall'avere un parere. Se vogliono cambiare il cellulare una volta ogni 3 mesi, fare colazione sempre al bar, fumare un pacchetto di sigarette al giorno, strafarsi di coca, comprare un paio di scarpe a settimana o qualunque altra minchiata che ispiri loro sono liberissimi di farlo. Il problema si pone quando bussano alla MIA porta chiedendo un prestito dei MIEI soldi faticosamente guadagnati e ancor più faticosamente risparmiati. Li vedi lì, nella neve, con le loro scarpe nuove e il cellulare ultima generazione che ti chiedono un prestito perché non hanno risparmiato manco una lira ed è arrivato il conguaglio dell'ENEL e non sanno come pagarlo. Ed è allora che la Formica che è in me si affaccia prepotentemente e sbraita loro contro "Col cazzo!"
Che è anche ciò che mi sarebbe naturale rispondere al Figliuol Prodigo quando torna a casa fresco fresco dopo che per tutta la parabola se ne è andato a spendere in giro i soldi del padre, ma questa è un'altra storia...

In maniera del tutto autonoma, la vostra Fayaway si è imposta una serie di divieti per quanto riguarda l'abbigliamento sul luogo di lavoro. Nello specifico è vietato mostrare le seguenti parti del corpo:
- gambe dal ginocchio in su
- panza
- chiappe
- zinne
- ascelle
- inguine
- schiena
- pianta dei piedi
Tutto ciò non perché sia una marmotta bigotta ma perché in qualche modo si augura che le colleghe e i colleghi facciano altrettanto astenendosi dallo spettacolarizzare le loro pudenda che non sempre sono piacevoli da guardare.
Secondo voi questa speranza si è concretizzata? Ecco, NO! Quindi quasi ogni giorno, senza tregua o distinzione tra l'estate e l'inverno, vado a lavorare circondata da culi a vista. Che sicuramente sarà il sogno di qualcuno che legge, ma non il mio!

Nonostante Studio Aperto sostenga con calore e con abbondanza di servizi che il perizoma non va più di moda, io ne vedo parecchi. Anzi, c'è anche chi, non riuscendo evidentemente più a trovare codesti articoli demodè sugli scaffali delle mercerie, si arrangia come può e infila una mutanda normale tra le pacche. Il risultato è che si forma un solco di stoffa e chiappa non indifferente che ogni volta che cade una matita ESPLODE in tutto il suo orrore.

Altro indumento di cui sfortunatamente si è frainteso il significato è il pantacollant, o fuseaux, o leggings come adesso va di moda dire. Che anche se ha la forma di un paio di calzoncini NON HA la stessa funzione e valenza dei pantaloni. I pantaloni sono spessi, opachi, e per quanto aderenti non potranno mai restituire un effetto nude look come i fuseaux invece regalano, soprattutto se chi li indossa non è proprio una silfide. Se di mestiere non fai l'istruttrice di acquagym, o se non ti chiami Naomi Campbell, i pantacollant possono andar bene sotto un vestitino corto, sotto un caftano che arriva come minimo a mezza coscia, al limite sotto a una luuunga casacca... NON sotto ai top girovita! A quel punto hai solo due scelte: o ti condanni a fare sfoggio dei tuoi slip, oppure fai come la Collega Facciaapadella e non indossi biancheria. Serve che specifichi che la Collega Facciaapadella NON FA l'istruttrice di acquagym e che è quanto di più distante esista sulla faccia della Terra da Naomi Campbell? Ecco, no, bravi.

E di disquisizioni su ciò che va di moda nel luogo dove lavoro potrei farne altre. Potrei descrivere l'agghiacciante collezione di infradito-stivali di Collega Spiagge&Lune, celebrare le vistose collane a catena strapiene di ciondoli di Collega Ionospikinglìsc (che la fanno tragicamente assomigliare a un incrocio tra il Fantasma di Canterville e Marley, l'ex socio di Ebeneezer Scrooge), oppure elogiare i perenni risvolti dei jeans di Collega Acetobalsamico... ma per adesso mi fermo qui.


CANZONE DEL GIORNO: Lady Gaga - Fashion 

Ritorno dopo un lungo silenzio sulle pagine del blog per denunciare una incresciosa violazione dei diritti umani e uno scandaloso caso di inquinamento ambientale. Sono ormai certa che nella zona urbana dove vivo vengano smaltiti abusivamente dei rifiuti radioattivi che provocano nella fauna locale delle aberranti mutazioni genetiche. Le prove sono facilmente reperibili ovunque intorno a me in una serie di fenomeni che altrimenti non troverebbero spiegazione.

Tanto per cominciare, Kine è diventata talmente grossa e lunga da non riuscire più a stare su una sedia normale.  Adesso per farle fare i suoi riposini post prandiali Babbo Marmotto è costretto a lasciarle una piazza libera sul lettone, e guai se si alza troppo bruscamente: il rinculo del materasso è in grado di disarcionare un uomo adulto!
So che state pensando che sia solo grasso, ma sbagliate; ad essere diventata gigante non è solo la panza di Kine, ma tutto il corpo, pure le orecchie e la testa!

Poi c'è il problema degli uccellini che hanno fatto il nido nel nostro giardino e nella campagna circostante. La loro dimensione non è mutata, ma non fanno più quelle discrete cacchine che un tempo si seccavano e venivano portate via dolcemente dal vento. Adesso cagano una specie di poltiglia radioattiva che riesce a corrodere la carrozzeria della 600 scavando delle cavità, e per di più non si smuove nemmeno con acqua, spugna e sgrassatore!  Per non parlare della quantità: tutti passeri con la colite mi dovevano capitare!

E con sommo rammarico devo constatare che anch'io sono rimasta vittima del fall-out nucleare.  E in una maniera quantomai atroce e beffarda gli isotopi impazziti hanno colpito proprio i miei peli superflui. Io li strappo. E il giorno dopo... SONO DI NUOVO LÀ! E non corti e appena accennati, ma belli lunghi, scuri e dritti. Una ricrescita miracolosa e velocissima dapertutto. Baffi, sopracciglia, gambe... grazie a me il mese prossimo la mia estetista salda in anticipo di 7 anni il mutuo decennale che aveva acceso per ristrutturarsi casa. Roba che se non mi spinzetto di continuo assomiglio a un incrocio tra Lucio Dalla ed Elio.

Gigantismo, irsutismo, scagazzamenti corrosivi: ma una non volta non c'era stato un referendum che aveva abolito il nucleare?!