Creato da wait.andstay il 05/10/2008

singolare femminile

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SCUSA MA TI CHIAMO AMò

Su 100 uomini tra i 35 e i 50 anni residenti nella capitale, 50 non credono più nell’ammore . Su 100 ragazze fra i 17 e i 25 anni che masticano la gomma a bocca aperta, tutte hanno voglia di innamorarsi . 30 uomini su 100 sperano di vivere una nuova avventura . 50 ragazze su 100 hanno paura . Solo un uomo crede ancora nell’ammore . Solo una ragazza ha veramente il coraggio di innamorarsi . Girato nelle borgate di una Roma ad alta densità di polveri sottili, polacchi ai semafori e motorini truccati, questo sarà il film più romantico di tutto il vostro 2009. “Ho deciso…scusa ma ti chiamo amò… Va bene amò?” “Ke hai fatto?? Si ce provi te parkeggio e mani in faccia sa! Ma anvedi sta squinzia!!”

AMMMORE A PRIMA VISTA

Nella Palemmo degli anni 50, la donna piu bella della città (wait) e un maturo picciotto (Don Tri_vella) vivono la loro travolgente storia d'ammore. Quest'ultimo però, soffocato dalla Gelosia, non le permetteva mai di girare per strada senza la sua presenza e quella del suo fido scagnozzo (Il carabbbiniere) !

" Femmina sveggognata, copriti la caviglia e sguaddo basso aah! E voi che avete da guaddare? Mia je !!"

Con le musiche del grande poeta dell'ammmore Julio Picciotto Iglesias , un'autentica storia d'altri tempi che vi terrà con la coppola sulla testa..ehm..con il fiato sul collo...fiato di cassata !!!

TRI_VENTURA

Sconvolto per non essere riuscito a salvare un procione dal transessualismo nonostante il regalo del singolo “Luca era gay” di Povia , l’acchiappa animali Tri_Ventura si ritira a vita meditativa sui monti tibetani . Il suo però è l’unico cellulare che anche a 7000 metri di altezza riesce ad attaccarsi al ripetitore della Wind ed essere sempre raggiungibile , e così, una bella mattina, una di quelle che non hanno nulla di più, nulla di meno delle altre mattine (oh , ‘sta frase devo dire che fa sempre il suo porco effetto…oink !) la suoneria dei Tre porcellini gli consegna la chiamata per una nuova missione : fermare il traffico clandestino di organi delle giraffe messo su dalla spietata banda dei licaoni in uno sperduto villaggio africano. Il nostro beniamino questa volta avrà un bel da fare , considerando soprattutto che le montagne sono molto più facili da scalare piuttosto che da ridiscendere !!!

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Post n°560 pubblicato il 08 Settembre 2009 da wait.andstay

Tag: Mike Bongiorno, morte, scrittura libera

***

Ognuno di noi forse crede chi sta là dentro sia immortale. Ognuno di noi forse crede che chi sta dentro la televisione sia una sorta di arredamento del tubo catodico, destinato a rimanere per sempre con lui. Ognuno di noi poi capisce che non è così quando un pomeriggio di settembre ti arriva la notizia che un mobiletto dell'arredo non c'è più.

La notizia la sapete ormai tutti, non c'è bisogno che la ripeta, anche perchè non è mia intenzione parlare di Mike, che certo ho sempre guardato con rispetto ma non con eccessiva simpatia, come dire, era lì, faceva girare ruote, assegnava milioni ai fortunati di turno, cercava di venderci elettrodomestici e ogni tanto ci dispensava il suo motto d'allegria, ma per me niente di più quanto alla sua persona. Alla persona.

Ma non al personaggio. Eh sì, perchè Mike Bongiorno c'era il giorno della mia laurea triennale. No, non siamo parenti alla lontana, ma portai alla discussione una tesi sul miracolo economico italiano e sulla televisione, e siccome Mike era la televisione per antonomasia, con me quel giorno c'era anche lui.
Quel mio lavoro dalla copertina blu e le scritte argento fino a ieri era ancora il presente, anche se raccontava di mezzo secolo addietro, oggi, invece, è già il passato.

Pertanto, alla luce delle occasioni di ricerca che quella tesi mi diede, mi sento semplicemente di salutare la pietra miliare della televisione italiana, una televisione che era bella da vedere, con tutti i suoi mobiletti. Non come quella di oggi.

Ricordo anche che oggi è l'anniversario dell'armistizio e forse, lui che la guerra l'aveva fatta, non poteva scegliere giorno migliore per andarsene...
Grazie Mike, perchè forse tu non lo sai, ma io ho scritto anche di te...

Allegriaaaaaa!

***

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WAIT...

Ho imparato l’attesa come lo sciamano la pioggia nel deserto, il cacciatore di bisonti, la foglia tremolante il primo sole; ho vissuto l’attesa senza fissare il tempo su lancette o calendari, fermo come un binario le vibrazioni di un treno lontano ho atteso, atteso
agli angoli della vita, all’ombra della speranza con pochi spiccioli di sogni in tasca;
ho imparato l’attesa come s’impara il dolore nel silenzio della mia anima nello sguardo sulla solitudine del mio universo