Creato da barracudaebambolina il 30/09/2009

IN MY SHOES

Date a una donna le scarpe giuste, e conquisterà il mondo. Marilyn Monroe

 

 

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e' un nastro che gira su un mondo che gira di pił...

Post n°247 pubblicato il 18 Aprile 2011 da barracudaebambolina

Ogni giorno passo di qui, leggo i blog.
E li leggo con attenzione, con interesse, con calma. Leggo di storie d’amore che nascono, che si evolvono, di sentimenti che crescono, leggo di storie quotidiane, di lavoro, della vita che scorre veloce e che cambia le cose, le persone, le idee.

E mi sembra di aver poco da scrivere, quasi niente da raccontare.

Non ci sono persone interessanti, cose nuove, niente che vada davvero bene, niente che vada poi così male. Né si né no, né triste né felice. Niente che manchi davvero, ma niente che mi completi. 
Tutto immobile.

La mia vita in questo periodo è lenta e sospesa come una domenica d’agosto in città, quando c’è poca gente in giro, e la giornata ti sembra una lunghissima attesa. E aspetti che passi finalmente l’afa per uscire un po’, aspetti che tornino gli amici dalle ferie per organizzare una cena, aspetti che sia settembre per ricominciare la routine.

Aprile è appena cominciato e sta già lasciando il passo a maggio. A ricordarmelo, solo un calendario che ho comprato per le belle foto che spero di trasformare in quadretti.

Le settimane si rincorrono tutte uguali, lavoro e poi casa, qualche aperitivo, qualche libro, e poi fine settimana di amici, qualche cena, qualche mostra, qualche passeggiata al primo sole tiepido.

La vita è strana. A volte ti fa correre a perdifiato, altre ti lascia il tempo di riprendere le forze. E il bello è che, in nessuno dei due casi, siamo mai contenti veramente.
Certi giorni è poca, certi giorni sembra troppa...

Se mi penso tra un anno non so se mi vedo qui o altrove, non so se mi voglio così o diversa, non so con chi, non so nemmeno come.

Mi sento ferma, mi sento in attesa. Come se la vita mi stesse scorrendo davanti agli occhi.

Mi sento come quando sei in piedi davanti al nastro trasportatore dell’aeroporto, e aspetti la tua valigia. Con la paura che non arrivi, con l'ansia che arrivi presto.
Non ricordi nemmeno quale hai portato, stavolta, ma sei sicuro che riuscirai a riconoscerla, non appena la vedrai davanti a te.

...vorresti star giù un giro o vuoi girar di più?

 

 
 
 
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