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QUESTO È FARE L'INSEGNANTE

Post n°2217 pubblicato il 17 Maggio 2016 da vi_di

di Enrico Galiano - insegnante, scrittore


Questa si ripete più o meno un paio di volte a settimana, o almeno ogni volta che conosco qualcuno di nuovo.
– E tu, che lavoro fai?
– Il prof.
– Ah.
– Già.
– E… com’è?
Di solito rispondo “Eh, figo”. Ma quello che vorrei dire in realtà è questo.
Stare in una stanza con venticinque persone di cui almeno venti non hanno nessuna voglia di essere lì.
Questo, è fare l’insegnante.
Partire da casa con sei matite, dodici penne e ventotto pennarelli, e tornare a casa con in tasca solo una mezza matita mangiucchiata. Che non è neanche tua.
Questo, è fare l’insegnante.
Avere amici che ogni volta che ti vedono, dopo il saluto, ti dicono: “Beato te che non fai un c…”.
Questo, è fare l’insegnante.
Dire una parola, o un’altra, e sapere che ogni volta la scelta potrebbe cambiare la vita di qualcuno. A volte pure la tua.
Questo, è fare l’insegnante.
Ricevere messaggi su whatsapp da gente che non senti da mesi e che ti chiede come si scrive una parola, come se ne dice un’altra, o se si può dire “a me mi”.
Questo, è fare l’insegnante.
Asciugare lacrime, tenere mani, ascoltare silenzi. Spendere parti considerevoli del proprio stipendio in tè caldi offerti a studenti arrabbiati, ragazze doloranti, colleghi vicini a una crisi di nervi.
Questo, è fare l’insegnante.
Trovarsi di fronte a figli incazzati con i genitori, genitori incazzati con i figli, e soprattutto a genitori incazzati con te.
Questo, è fare l’insegnante.
Correggere per cinque ore di fila congiuntivi sbagliati, verbi presi a calci, sintassi torturate. E poi, al primo piccolo “Ma però” detto in velocità, subire la gogna eterna.
Questo, è fare l’insegnante.
Inscenare incazzature con tanto di monologhi shakespeariani degni di una candidatura all’Academy Awards.
Questo, è fare l’insegnante.
Vedere in prima fila storie d’amore strazianti che sbocciano il lunedì e finiscono il venerdì.
Questo, è fare l’insegnante.
Rispondere ogni giorno a tonnellate di domande di ogni genere, dalla riproduzione dei pesci-palla alla possibilità di una invasione aliena sulla Terra, ma soprattutto a una, sempre la stessa, che è: “Posso andare in bagno?”.
Questo, è fare l’insegnante.
Dividere risse, evitare incidenti potenzialmente mortali, rischiare l’infarto dalle due alle trenta volte al giorno.
Questo e poi tipo un milione di altre cose, è fare l’insegnante.
Ed è qualcosa che non farei a cambio con niente al mondo.
(Sì, lo so che non si dice “qualcosa che non farei a cambio”. Ma mi piace così. Almeno qui, lasciatemelo dire)

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Commenti al Post:
massimocoppa
massimocoppa il 17/05/16 alle 12:02 via WEB
la scuola è morta, questa testimonianza ne è la riprova. E so quel che dico, perché un paio di anni fa ho fatto il professore per nove mesi (un parto)...
 
 
vi_di
vi_di il 17/05/16 alle 16:07 via WEB
Guarda che, per un insegnante, la scuola è stata sempre questa. Io non trovo che questa testimonianza dimostri la morte della scuola, ma piuttosto le mille facce di un mestiere sottopagato e misconosciuto, che si può fare solo se ce l'hai dentro, altrimenti è meglio non provarci.
 
LunaRossa550
LunaRossa550 il 17/05/16 alle 16:58 via WEB
Ci sono insegnanti e insegnanti. Ho tra gli amici alcuni che avrei voluto avere io. Ne ho incontrati qualcunp che mi dispiace aver incrociato nella storia scolatica mia e di mia figlia, altri che mi sono piaciuti e che mi hanno dato moltissimo ... bistrattati da molti, ma per fortuna innamorati del loro lavoro che portano avanti con amore e determinazione. A questi un grande grazie!!! Se la scuola non è completamente andata a rotoli lo dobbiamo a loro. Buona serata, Laura :)
 
francy_62
francy_62 il 26/05/16 alle 17:09 via WEB
Impossibile dire cosa sia fare l'insegnante. Chi insegna di solito viene visto solo come qualcuno che lavora mezza giornata e si fa tre mesi di vacanze. Spiegarlo e farlo capire a chi insegnante non è, avrebbe del miracoloso...
 
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