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« Storie della mia terra :...Qui pro quo »

Storie della mia terra: tra santi e ladri

Post n°2023 pubblicato il 02 Febbraio 2015 da vi_di

Per farmi perdonare della replica sui 'femminielli', vi racconto un'altra storia delle mie parti. Ne avevo una vaga memoria, per averla letta sul sito :'Terre del lupo', una vera miniera di storie irpine, e mi è tornata prepotentemente in mente a seguito dell'incazzatura per il ritorno politico della DC alla guida del Paese (ovviamente pensavo ad un Ciriaco differente dal Santo, un Ciriaco decisamente terreno, da Nusco e tanto amico di Mattarella e Renzi. Ma questa è un'altra storia).

SAN CIRIACO E I LADRI

La leggenda narra che alcuni uomini di Pietradefusi, paese irpino, per le solite inimicizie campanilistiche tipiche dei piccoli paesi, avessero deciso di rubare la statua di San Ciriaco dalla chiesa di Torre le Nocelle di cui il Santo è patrono.
Col favore delle tenebre, questi ladruncoli si intrufolarono in chiesa, rubarono la statua e, caricatala su una pedana processionale, se la issarono in spalla e  presero a scappare lungo le vie di campagna.
Man mano che la strada conduceva più vicino a Pietradefusi, quindi più lontano da Torre le Nocelle, la statua sembrava però pesare sempre di più.
Ad un tratto, sopraffatto dalla fatica, uno dei ladruncoli esclamò:
- San Ciriàco mio e quanto pisi!(pesi).
Immediata risuonò nell'aria cupa della notte la risposta del Santo:
- Io peso e tu puosi (deponi, metti giù).
I ladri, spaventati, abbandonarono la statua nelle campagne e fuggirono.
In quel momento si alzò un forte vento che fece risuonare le campane della chiesa di Torre le Nocelle.
A quello scampanìo i paesani, usciti di corsa dalle case, si accorsero del furto e si diedero subito alla ricerca, fino a che la statua non fu ritrovata nelle campagne e riportata solennemente al suo posto; si racconta che chi la trasportò in spalla la sentisse lèggia lèggia (leggera leggera).


 
 
 
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