TorineggiandO

L'Italia sta ruotando

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è Ente pubblico nazionale con il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale del Paese...

Questa dovrebbe essere la fonte ufficiale di qualsiasi dichiarazione scientifica in Italia. Da questa fonte lo Stato, la Protezione Civile e chiunque si stia occupando del terremoto in Italia, dovrebbe ricavare le indicazioni da dare alla popolazione attraverso i mezzi di stampa.

Tra le altre cose provate a guardare i giornali: sotto i 5 gradi Richter, ormai la notizia rimane a pagina 7-8 (prima si deve parlare degli Europei di Calcio), se si vuole ritornare in prima pagina bisogna sperare in qualcosa di meglio, un 6, magari un 7.

Oltre tutto, in Italia esiste una scuola storica di sismologi e vulcanologi, "avvantaggiati" dalla generale sismicità del nostro territorio e dalla presenza di vulcani noti e meno noti, nonchè da altre forme di anomalia geologica (bradisismo e soffioni boraciferi). Non è un caso che una delle due scale usate per valutare un sisma sia la scala Mercalli, dal nome di Giuseppe Mercalli, sismologo italiano di inizio novecento: creatore della prima carta sismica del territorio italiano e studioso dei fenomeni di cenestesia, che sono i sintomi che colpiscono gli animali prima dei sismi (nausea e tremori incontrollati.

Quello che mi ha sempre colpito della scala Mercalli è che valuta il sisma in base ai danni e non in base all'intensità geofisica, come la Scala Richter: in pratica un terremoto di valore 10 Richter (devastante dal punto di vista delle scosse) potrebbe essere un 2° grado della scalal Mercalli se l'epicentro è in una zona disabitata.

Questa cosa, legata alla mancanza di strumenti scientifici di misurazione al tempo di mercalli, è comunque il segno di come in Italia le cose si valutino in base ai danni fisici e quindi economici e molto meno in base a criteri scientifici.

Detto tutto questo, cerco di mettermi nei panni di chi vive nelle zone in questi giorni colpite dal sisma, e mi scuso sin d'ora se non riesco nemmeno lontanamente ad immaginare lo stato di tensione fisica e morale che questa situazione può creare, e cerco di immaginare quale può essere la reazione di fronte a notizie diffuse a mezzo stampa in cui persone sedute comodamente a centinaia di km di distanza fanno previsioni da rabdomante, tirano ad indovinare, oppure snocciolano dati incomprensibili per poi dire che sì, ci sarà un'altra scossa di forte magnitudo in Emilia.

In Emilia? Ma se sai dove devi dirlo, porca puzzola. Se non lo sai, stai zitto. Come in occasione dei mondiali, compaiono come lumache dopo la pioggia, decine di sismologi e geologi, ognuno con la verità rivelata, ognuno con la sua dose di frustrazione per il fatto di essere piccoli ricercatori inutili in cerca di gloria.

E si sa sin dai tempi antichi che indovinare un eclissi o una stella cometa o in questo caso l'epicentro d'un sisma può darti fama e notorietà: quindi tanto vale provare come fosse il superenalotto.

Allo stesso modo poco servono le post-cassandre che vaticinano sulla mancata costruzione con criteri antisismici: o questi metodi diventano lo standard in Italia per legge, e di conseguenza il prezzo di costruzione si abbassa drasticamente oppure si continuerà a costruire come con i lego. Muri di cartongesso, quattro piloni portanti, fondamenta instabili e via con l'acqua santa a sperare che la tua zona sia miracolosamente intoccata da qualsiasi evento sismico.

Cosa può fare lo Stato? Cominciare a prevedere una monitorizzazione a livello nazionale, pensare a rendere più sicure per legge le abitazioni, gli edifici pubblici, il patrimonio artistico, studiare nuove forme di intervento veloce attraverso strutture più flessibili stanziali sul territorio, sullo stile della Guardia Nazionale americana.

Ma soprattutto essere presente con le risorse immediatamente spendibili per la messa in sicurezza fisica ed economica dei cittadini: non essere pronto solo ad alzare tasse e non sapere poi dove far affluire gli aiuti.

Come quel paese in provincia di Modena dove tutti i 4000 cittadini sono alloggiati in tende e roulotte da una settimana (encomiabile) ma mancano del tutto i bagni chimici (imbarazzante) e alla richiesta di acqua potabile e materiale per igiene ( inevitabile) sono arrivate decine di coperte e stufe elettriche ( incredibile).

Non parlo degli sciacalli, perchè per persone così, siano essi ladri in mezzo alle case o rivenditori di parmigiani rubati o gente che lucra sull'affitto dei mezzi di sgombero, ci vorrebbe la corte marziale, fucilazione annessa.

Rinnovo il mio invito a dare quello che si può solo ad enti ufficiali, quali Comuni, Caritas, Croce Rossa, Protezione Civile e Centri di raccolta Religiosi e ad evitare qualsiasi donazione telematica via sms, che serve a ingrassare le compagnie telefoniche e che non vi assicura che la Vostra donazione arrivi a destinazione.

E come ho scritto da qualche parte, mi auguro che anche questa volta la gente sappia reagire con orgoglio e nonostante la presenza dello Stato. Perchè dove lo Stato è intervenuto e non c'è stata reazione della gente, vivono ancora in tende e roulotte ad anni di distanza.