San Francesco di Assisi

fratello Sole e Sorella Luna

Altissimu, onnipotente bon Signore, Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione. Ad Te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ène dignu te mentovare. Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature, spetialmente messor lo frate Sole, lo qual è iorno, et allumeni noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significatione. Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle: in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle. Laudato si', mi' Signore, per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento. Laudato si', mi' Signore, per sor Aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. Laudato si', mi Signore, per frate Focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte. Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba. Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore et sostengono infirmitate et tribulatione. Beati quelli ke 'l sosterranno in pace, ka da Te, Altissimo, sirano incoronati. Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente po' skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male. Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate. (Cantico delle creature di San Francesco d'Assisi)

 

SINDONE

 

La figura di Goffredo de Charny, signore di Lirey, in Champagne, sembra uscire direttamente da un racconto cavalleresco. È tra le mani di questo eroico cavaliere che la Sacra Sindone fa ufficialmente la sua apparizione in Francia. Dopo una vita di avventure improntate ai più alti ideali della cavalleria medievale (ed intorno alle quali il nostro scriverà un libro di buon successo, sorta di manuale del perfetto Chevalier), nel 1355 viene incaricato dal re di portare il suo stendardo di battaglia.
È un grande riconoscimento, e il cavaliere non lo disonora: l'anno successivo muore eroicamente nella battaglia di Poitiers, nella strenua difesa dell'Orifiamma, la lingua di tessuto rosso fiammante simbolo del potere supremo e dell'onore di Francia. Come sia giunta, la Sacra Sindone, all'eroico vessillifero di Francia, rimane un mistero. Vediamo le ipotesi che sono state fatte in proposito. La Sacra Sindone potrebbe essere stato un bene di famiglia pervenuto a Goffredo tramite matrimonio o amicizia. Stretti legami collegano Goffredo ai discendenti di Otto de la Roche, feudatario francese e primo duca di Atene, ai tempi in cui proprio ad Atene della Sacra Sindone abbiamo avuto l’ultima segnalazione. La Sacra Sindone avrebbe potuto fare parte dei tesori di famiglia; Goffredo di Charny sposò una diretta discendente di Otto, che avrebbe potuto portargli la reliquia in dote,e fu grande amico di Gautier IV de Brienne, conestabile di Francia e fedele compagno d’armi, anche lui caduto a Poitiers. Se anche non fosse stata materialmente in loro possesso, Gautier IV de Brienne o la stessa consorte potrebbero aver rivelato all'indomito cavaliere il nascondiglio della Sacra Sindone in Oriente: questo spiegherebbe il rapido viaggio di Goffredo oltremare, fino a Smirne nel 1345, ufficialmente compiuto al seguito del Delfino. Ecco il possibile anello mancante della catena che, da Atene, porta il sudario direttamente nelle mani di un cavaliere francese del Trecento. La "pista templare" sostiene che la Sacra Sindone fosse stata affidata a Goffredo durante un periodo di prigionia in Inghilterra, nel castello di Goodrich. Qui essa sarebbe stata portata da quei Cavalieri Templari che scamparono ai roghi e alle carceri di Francia. In contrasto con i fitti misteri dei secoli precedenti, la storia "europea" del Sacro Tessuto, dopo la riapparizione in mano ai de Charny, è sufficientemente documentata: nel 1453 la reliquia viene ceduta da Margherita, ultima erede degli Charny, al duca Ludovico di Savoia. Le travagliate vicende del ducato dei Savoia porteranno in seguito la Sacra Sindone, a più riprese, da Chambéry, in Piemonte, in altre città della Francia e dell'Alta Italia, fino alla traslazione definitiva nella città di Torino nel 1578. La Sacra Sindone, di proprietà di Casa Savoia per oltre mezzo secolo, è stata assegnata, in un lascito testamentario del capo della Casata ed ultimo Re d'Italia S.A.R. Umberto II di Savoia, al Sommo Pontefice. Il re in esilio è morto a Ginevra nel 1983, anno dal quale la Sacra Sindone è divenuta, dunque, di proprietà pontificia.

 

IN FEDE

 

ANTICA SEDE

 

Nel  1102, il Re di Gerusalemme Baldovino II, concesse hai cavalieri di Cristo la custodia del Tempio di Salomone e la residenza nel  monastero fortificato di Nostra Signora di Sion situato a finaco al Tempio, con il passare degli anni il numero dei cavalieri aumentò, cosicchè dovettero trasferirsi a pochi metri, andando ad occupare tutta l'area di quella che era la spianata del Tempio di Salomone, ossia l'area fra la Moschea della Roccia e la Moschea di Al-Aqsaa. A questo punto il loro nome fu cambiato in "Ordine dei Cavalieri di Cristo a Cavalieri del Tempio di Gerusalemme". 

 

 

GOFFREDO DI BUGLIONE

BALDOVINO I

 

templari in Terrasanta

 

 

  


 

 

 

Il Krak dei cavalieri , così chiamato, imponente ancor oggi nonostante i millenni, sorge su un colle di 750 metri , conquistato nel 1109 da Tancredi di Antiochia; fu ceduto in seguito all’ordini cavallereschi. È un castello quasi senza fine, robusto; solo lo spessore della prima cerchia di mura è di 24 metri, la seconda cerchia domina la prima ed infine vi è un robusto mastio che controlla tutte e due; in pratica compongono il krak tre castelli costruiti uno sull’altro ed indipendenti tra loro. Il Krak era considerato il castello più grande tra le tante fortezze -forse il più bello del mondo-, nella valle della Becaa. Il suo nome in arabo significa dunque fortezza, “Karak”, cardine della difesa del porto di Tripoli e della valle d Becaa, inserito come un anello in una collana tra le cui maglie splendevano i castelli della Santa Milizia Templare.
 La fortezza KARAK come la chiamavano gli arabi-. KARAK è un palindromo, cioè una parola che si legge uguale sia da Occidente, sinistra a destra, che da Oriente, destra a sinistra. In sumero significa ‘anima (KA) Sole (sia RA che AR)’. KAR è la ‘forza dell’anima’ [Il nome Carlo ß KAR LU ‘soggetto forza’ comprova].

 

templari lungo la via Francigena

 
La presenza dei Templari in Italia riguardava tanto le regioni settentrionali (ad esempio lungo la via Francigena, una delle arterie principali lungo le quali i pellegrini dalla Francia giungevano a Roma), quanto nelle regioni meridionali e, tra queste, un sicuro ruolo di preminenza fu svolto dalla Puglia per la posizione strategica occupata da questa regione da sempre crocevia tra Occidente ed Oriente. La causa dell'espansione dei Templari in Italia è da ricondurre a due motivazioni principali: la viabilità terrestre e la possibilità di adoperare i porti, in modo speciale quelli della costa pugliese (Manfredonia, Barletta, Trani, Molfetta, Bari, Brindisi), per l'imbarco verso la Terra Santa dei pellegrini e dei Crociati ed il loro rientro, nonché per la spedizione di vettovagliamento e derrate alimentari alle guarnigioni templari in Outremer. L'espansione dell'Ordine (tra la seconda metà del XII secolo sino alla fine del XIII secolo) avveniva secondo una logica ben precisa tendente a privilegiare in primo luogo le località costiere per poi procedere verso l'entroterra. Secondo una stima approssimata per difetto, in Italia erano presenti almeno 150 insediamenti appartenenti all'Ordine del Tempio, di questi meno di un terzo si trovavano nella parte meridionale della penisola.
La maggiore concentrazione di domus templari, molto probabilmente, era nella terra di Puglia ove, tra l'altro, avevano diverse sedi. Gli insediamenti dei Templari erano chiamati in Italia "precettorie" o "mansioni" a seconda della loro importanza, mentre in Francia prendevano il nome di "Commanderies". Anche in Puglia l'espansione sul territorio delle case templari seguì la dinamica sopra esposta: dagli avamposti sul mar Adriatico i Templari cominciarono a penetrare all'interno del territorio pugliese e, in particolare, nelle fertili pianure della Capitanata nell'entroterra garganico e della Murgia in Terra di Bari.I Cavalieri Templari sovente alloggiavano in chiese minori, oratori, cappelle dipendenti da episcopi o cattedrali o in monasteri cui spesso erano annessi ospizi per l'accoglienza dei pellegrini. Grazie all'intervento dei pontefici il Tempio riusciva ad ottenere in concessione perpetua o temporanea immobili appartenenti ad Enti ecclesiastici dietro pagamento di un censo annuo. A volte erano gli stessi Templari a costruire delle chiese, anche se in Italia tale attività sembra essere alquanto ridotta. Ma è soprattutto alle donazioni e ai lasciti dei benefattori che il patrimonio templare vide una rapida crescita sia nelle città che nelle campagne. Le domus templari italiane raramente erano isolate e sovente facevano parte di ecclesiae, con le quali finivano per confondersi. Le domus erano anche costituite nell'ambito delle mansiones, composte nella forma più elementare da un ricovero per i viaggiatori ed una stalla per i cavalli. Le domus-mansiones erano collocate nei centri di transito o confluenza delle principali correnti di traffici e pellegrinaggi che percorrevano l'Italia. La funzione assistenziale era altresì svolta con le domus con annessi degli hospitales.

 

Templari in Puglia

Castel del Monte

All'interno del cortile c'era una vasca ottagonale monolitica che serviva per contenere l'acqua; sotto il cortile vi era una cisterna grandissima. Su cinque delle otto torri c'erano cinque cisterne pensili collocate proprio su quelle torri dove c’erano i servizi igienici. Le cisterne raccoglievano l’acqua e quando erano troppo piene c’era un troppo pieno che scaricava fuori. Il terrazzo del castello è fatto a dorso d’asino: l’acqua che scorreva verso l’esterno riempiva queste cisterne, l’acqua che scorreva verso l’interno riempiva la cisterna situata sotto. Ciò dimostrerebbe che Castel del Monte non è un castello di difesa ma un edificio costruito come un Tempio.Fedeico II, Ordina la costruzione del castello nel gennaio del 1240 e muore nel 1250: c'erano dieci anni di tempo per terminare la costruzione del castello. Alla costruzione del castello hanno lavorato maestranze altamente qualificate come dimostrato dalla costruzione architettonica che è un gioiello di matematica. Le pareti del piano superiore erano tutte rivestite di marmi preziosi che sono stati rubati assieme a sculture e bassorilievi. In quel momento storico particolare in Puglia vi era una presenza molto massiccia dei Cavalieri Templari, i monaci guerrieri i quali erano padroni di tutta la Puglia come dimostrano le numerose testimonianze dal Foggiano al Leccese. La Puglia era una delle dieci province dei Cavalieri Templari disseminate dal centro Europa fino al medio Oriente e in più la Puglia a quel tempo era la cerniera tra oriente e occidente.

 

RE RUGGERO II

Jolly Roger". La tradizione vuole che questo vessillo venisse utilizzato anche a bordo delle navi dei "Poveri Soldati di Cristo e del Tempio di Salomone", come i Templari erano conosciuti originariamente. I Templari combattevano le loro battaglie anche in mare, abbordando ed affondando le navi nemiche: di qui l'analogia coi Pirati e l'adozione della bandiera col teschio e le ossa, la bandiera usata da  re Ruggero II di Sicilia (1095-1154). Ruggero era un famoso Templare e di una flotta di seguaci dell'Ordine si separò in quattro unità indipendenti, quindi era una eredità, e le sue ossa incrociate rappresentavano un chiaro riferimento al logo templare della croce rossa con le estremità ingrossate.sempre legata ai Cavalieri Templari. La notte del 13 Ottobre 1307, prima dell'arresto di massa, in gran segreto, 18 galee templari navigarono lungo la Senna e presero il mare, dirette a La Rochelle, dov'era pronta una flotta templare. I Templari, segretamente avvertiti del tranello teso nei loro confronti dal Re Filippo il bello di Francia, avevano portato in salvo il loro Tesoro e le reliquie più preziose. Le loro vele erano state annerite con del catrame per non essere visti nella notte. Durante il viaggio in mare, i Templari superstiti si riunirono in consiglio per decidere sotto quale segno avrebbero navigato, non potendo più utilizzare la classica croce rossa in quanto ormai bandita. Al termine, fu decisa l'adozione dell'antico simbolo di pericolo, il teschio con le tibie incrociate, con il fondo mutato in nero in riferimento al colore delle vele.

 

 

Portogallo tomar

ORDINE SUPREMO del CRISTO

 E’ il più prestigioso fra gli Ordini Equestri Pontifici, riservato solo ai Sovrani ed ai Capi di Stato, di fede cattolica, che si siano resi particolarmente benemeriti verso la Santa Sede. L’ Ordine venne creato da Dionigi I re del Portogallo ( 1279 - 1325) e dedicato a Cristo, riunendo in tale Ordine tutti i cavalieri del Tempio ( templari ) . Alla nuova istituzione rimase la stessa regola dei Templari, quella Cistercense, come parimenti identici restarono il mantello e la croce patente di rosso, con la sola aggiunta di una piccola croce latina di bianco, caricata sulla prima, in cuore. L’Ordine ebbe l’approvazione del Sommo Pontefice Giovanni XXII il 14 marzo 1319, riservando lo stesso Papa anche alla Santa Sede, oltre che ai Sovrani portoghesi, la facoltà di conferire tale ambitissima distinzione cavalleresca. L’Ordine, con la destinazione di tutti i beni dei cavalieri del Tempio presenti in Portogallo e con lo scopo di difendere il Regno d’Algarve contro gl’infedeli scrisse, nella penisola iberica stupende pagine di eroismo e di gloria, nella dura e sanguinosa lotta contro i Mori. La sede originaria dell’istituzione cavalleresca era situata a Castro Marino, nell’Algarvia ed in seguito venne invece spostata a Tomar, nel vecchio convento dei templari, ribattezzato Monastero del Cristo, per meglio respingere gli assalti dei Mori. Il Sommo Pontefice Eugenio IV ( 1431 - 1455 )

 
Creato da: knighttemplar il 18/05/2008
RICERCHE STORICHE

 

 

MISTERI NELLA BASILICA DI SAN NICOLA DI BARI

Post n°156 pubblicato il 26 Novembre 2012 da knighttemplar

NELLA BASILICA DI SAN NICOLA DI BARI, monumentale reliquiario del corpo di San Nicola, è stata costruita nell’XI secolo subito dopo la spedizione di Myra. L’avvenimento storico, sul quale abbiamo deciso di far finalmente luce, è stato oggetto di alcuni retroscena fino ad oggi non del tutto chiariti. Abbiamo esaminato attentamente la documentazione disponibile dalla quale sono infatti emersi nuovi punti chiave che hanno contribuito non poco alla formulazione di una diversa verità. Abbiamo frugato tra enormi fascicoli ed antichi documenti alla ricerca non solo delle prove ma anche delle motivazioni che hanno spinto i "62 marinai" ad un’impresa che, preparata nell’ombra, è da considerarsi uno tra gli eventi più decisivi per la Storia dell’Occidente. I primi risultati della nostra ricerca, accolti con "cinico" scetticismo, hanno dimostrato invece che della vicenda mancavano alcuni pezzi importanti, appositamente ignorati dai cronisti e dagli storici. Dai dossier analizzati è emerso un fatto nuovo: non si conoscevano tutti i nomi dei carismatici ispiratori della spedizione in terra turca. E’ stato facile dedurre che "qualcuno" avesse voluto opportunamente coprire l’identità di alcuni personaggi influenti che facevano parte del gruppo prescelto per tentare il blitz a Myra. Le nostre conclusioni finali non sono state sgretolate da quanto pubblicato da altri studiosi perché non riguardavano la parte storica, bensì le sensazionali scoperte fatte nel Borgo Antico di Bari. Grazie a ciò è stato possibile ricostruire il complesso intreccio di legami che, per mezzo di una strategia politica pianificata, hanno comprovato l’esistenza di un autorevole Ordine, responsabile di aver tenuto le fila di un piano ben congegnato che ha dato vita, cronologicamente, alla spedizione di Myra ed alla Prima Crociata. In questo misterioso contesto si inserisce l’affascinante figura di San Nicola, vescovo di Myra, per lungo tempo confuso con un monaco che portava lo stesso nome. Ma cerchiamo di districare la ingarbugliata matassa. Secondo le cronache del tempo il manipolo da inviare in terra turca era formato da 62 uomini, 35 marinai e 27 cavalieri italiani e stranieri. E qui inizia il mistero sulla vera identità di questi nobili. Infatti risulterebbe che a bordo di una delle navi scelte per la spedizione fossero presenti due "pellegrini", un francese ed un greco, giunti da poco da Gerusalemme e fatti salire ad Antiochia con l’incarico di ispezionare tutto il territorio, prima di effettuare lo sbarco a Myra. Hanno preso parte alla ricognizione anche due "benedettini". Lupo e Grimoaldo e due cavalieri, Giovannoccaro e Petrarca Rossimano, tutti e quattro al corrente di scottanti segreti. Il colpo di mano si è svolto senza apparente spargimento di sangue anche se i monaci che presidiavano la tomba del Santo sono stati minacciati di morte da parte di alcuni uomini del drappello. Le reliquie, racchiuse in una cassa di legno, sono state imbarcate con alcune kontos (pergamene) sulla nave di un certo Matteo. Senza dubbio le pergamene rappresentavano le inconfutabili "prove" per gli "ideatori" della spedizione in quanto avrebbero consentito, una volta giunti a Bari, la "interpretazione" di alcuni testi particolari redatti anche da San Nicola che con le "tre sfere" (saggezza, bellezza e forza) simboleggiava l’unione tra la religione celtica e quella cristiana. Finalmente dopo circa 20 giorni le navi sono giunte nel porto di San Giorgio, poco distante da Bari. Era il 9 maggio del 1087. Elia, ottenuta dal Duca Ruggero l’assegnazione dell’area della corte del Catapano dove far sorgere il Tempio, ha iniziato subito i lavori facendo abbattere alcune chiese circostanti, fatta eccezione per quella di San Gregorio. L’8 luglio del 1087 era ormai pronta la superficie dove far sorgere la nuova Basilica. Elia, per la costruzione, si è avvalso della collaborazione di 21 non meglio identificati "muratori", sulla cui identità non "esistono documenti". Tutto ciò non vi sembra strano ? Nel frattempo Oddo di Lagery, salito al soglio pontificio con il nome di Urbano II, ha eletto come Arcivescovo di Bari lo stesso Abate Elia, presenziando nel 1089 alla consacrazione della cripta della Basilica. Ma la città di Bari doveva essere ancora una volta al centro di un importante avvenimento storico: la Prima Crociata. Con la Prima Crociata è incominciata una specie di caccia al tesoro condotta da personaggi che facevano già parte di Ordini occulti e che, in seguito, sarebbero diventati i custodi del Sapere Universale. All’appello di Pietro l’Eremita hanno risposto alcuni nobili cavalieri che con circa 60.000 uomini ben addestrati hanno conquistato, dopo numerosi e cruenti scontri, la città di Gerusalemme. L’esercito "regolare" è stato guidato da Goffredo di Buglione e da suo fratello Baldovino, dai conti di Blois e di Vermandois, dal duca Roberto di Normandia, da Raimondo di Saint-Gilles, da Tancredi e Boemondo d’Altavilla. Costoro hanno letteralmente sbaragliato le truppe musulmane non dimenticandosi del motivo per il qualeerano partiti per la Terra Santa. Una volta raggiunto lo scopo sono passati alla faseorganizzativa. Goffredo di Buglione, diretto discendente dei Merovingi da parte dei bisnonni Hugues deLong Nez (pronipote di Sigebert VI duca del Rezes) ed Agnés laBelle, subito dopo la conquista di Gerusalemme avvenuta nel 1099, ha fondato l’Ordine dei"Cavalieri di Nostra Signora di Sion" in stretto collegamento con un primo nucleo di Templari. Infatti in una lettera del 2 maggio 1125, oltre al nome del Priore Arnaldus compare anche quello di Hugues de Payns, Primo Gran Maestro dell’Ordine del Tempio, il quale, in incognito, avrebbe partecipato alla Prima Crociata. Ma ancora oggi è incerta la suavera identità infatti due storici, F. Campanile e M. Camera, hanno ipotizzato che il suo vero nome fosse Ugo dei Pagani, nativo di Forenza in Basilicata. Questa potrebbe essere una delle prove che attesterebbe l’esistenza dell’Ordine del Tempio prima del 1118 e quindi già operativo in Puglia intorno al 1080. La tradizione vuole che Pietro l’Eremita, istitutore di Goffredo, molto probabilmente non sia giunto da Amiens così come si è sempre creduto ma che abbia fatto parte del gruppo di Orval quale longa manu della stirpe merovingia e che la spedizione in Terra Santa sia stata "abilmente pianificata" senza dare nell’occhio secondo una "strategia politica" ratificata inavvertitamente, come abbiamo già avuto modo di constatare, anche dall’ignara Chiesa. Quindi anche la costruzione della Basilica di San Nicola è rientrata nella logica segreta di questo Ordine occulto che non poteva ancora uscire allo scoperto. Un ulteriore conferma alle nostre tesi viene fornita da René Grousset, uno dei più grandi esperti delle Crociate. Egli ha avuto la possibilità di consultare alcuni "scottanti" documenti che hanno fatto parte degli archivi segreti del Priorato di Sion.  Dalla loro analisi è emerso che esisteva unas tretta collaborazione fra l’Abate Elia ed il misterioso gruppo dei monaci calabresi di Orval, il che spiegherebbe la distruzione di tutta la documentazione riguardante la costruzione della Basilica di San Nicola. Elia, morto il 23 maggio del 1105, è stato sepolto all’interno della Chiesa e sul sarcofago che custodisce le sue spoglie è scolpito un bassorilievo che lo raffigura come un"Maestro" (cattedra dell'Abate) che sta insegnando ai suoi "discepoli". La cosa più strana è che compaia, sulla sommità del lastrone, una "croce templare". Inoltre la traduzione dell’epigrafe latina incisa sul sarcofago ci riserva qualche sorpresa:

 “Molto onore del mondo è qui sepolto in pace. I re sono stati privati di un padre, le leggi di un giudice. O Bari, è venuta a mancare la tua cosa più preziosa. Sei stata vigorosa quando il vescovo Elia era in vita. Ora, quell’inclito padre, che ti ha ben governato e portata alle stelle, è chiuso in questo bel sepolcro. Fu buon patrono nei confronti di tutti, verso le persone note e le ignote, i vicini e i lontani. Lodevole per la bontà, fu pari a Salomone come architetto, Pio nei costumi, era paragonabile al profeta Elia. Costruì questo tempio, facendolo risplendere d’oro. Qui si è addormentato, mentre lo spirito saliva al cielo”.

Abbiamo appositamente sottolineato in nero tutte quelle parti che possono contribuire a spiegarci quali siano state le reali motivazioni che hanno spinto Elia a costruire la Basilica secondo un ben congegnato piano. Il riferimento a Salomone non è casuale perché questo Re è stato l’artefice dell’applicazione della geometria sacra alla costruzione del Tempio nonché l’unificatore delle nuove comunità dei "Maestri costruttori". L’architettura sacra, considerata "l’Eterna Sapienza", non poteva infatti prescindere dalla dimensione invisibile ed infinita che unisce Dio all’uomo. Elia ha, quindi, portato a termine "l’opera" con l’aiuto l’appoggio di numerosi ed occulti personaggi giunti anche da lontano. Il "cubito barese" è stata l’unità di misura adottata per sviluppare l’intero progetto. Se rapportiamo la pianta della Basilica al cubito e, dopo aver misurato la larghezza e la lunghezza del coro, la lunghezza della navata, la lunghezza dei transetti e l’altezza della volta, tracciamo dei segmenti di congiunzione all’interno delle navate stesse, otteniamo la rappresentazione grafica del "Sigillo di Salomone" e "dell’uomo che tende a Dio". Inoltre tracciando al suolo i punti coincidenti con la metà di ogni triangolo equilatero del sigillo salomonico, ricaviamo il cosiddetto "triangolo divino di Platone" dal quale sono state tratte le medie armoniche ed il "tono", con intervallo di seconda, basata sulla nota Re. E’ pertanto facile dedurre che la pianta della Basilica, una volta individuato il "Genius Loci", è stata disegnata in base ad una scala armonica ed alla proiezione a terra dell’esagono stellato secondo lo stesso metodo diffusosi in seguito in Francia ed in altre nazioni per la costruzione delle cattedraligotiche. Ma forse il vero segreto è celato nell’enigmatico"criptogramma"dell’altare d’argento. Nel 1684 il Priore Alessandro Pallavicini ha dato ordine a Domenico Marinelli, uno dei maggiori argentieri del tempo, di realizzare un nuovo altare con l’argento ricavato dalla fusione di quello donato nel 1319alla Basilica da Uros II, re di Serbia. Ma "misteriosamente" è sparito proprio il fascicolo deidocumenti (agosto 1682 – dicembre 1691) che indicavano il committente dell’opera, la sua esecuzione ed le diverse fasi di fusione dell’altare d’argento. Sospettiamo che la documentazione, in questione, sia stata "sottratta" per non compromettere qualche personaggio o qualche ecclesiastico in contatto con un Ordine del quale forse faceva parte lo stesso Marinelli. Non è un caso, infatti, che l’artista abbia inserito nell’altare delle rappresentazioni iconografiche che si prestano ad una doppia interpretazione. Un esempio chiarificatore ci è fornito dalla portella centrale sulla quale è raffigurato un pellicano mentre nutre i suoi cuccioli. Il pellicano è infatti un noto simbolo esoterico adottato sia dai Templari che dall’Ordine dei Rosa-Croce e può rappresentare sia il compimento della trasformazione alchemica che l’amore universale. Ma quando è stata aggiunta la lastra con la misteriosa scritta ? E perché su di essa non vi è alcuna traccia del"punzone" del Marinelli ? Era infatti consuetudine che il maestro argentiere, una volta terminata l’Opera, lasciasse impressa nell’argento una specie di firma per attestarne l’autenticità. Inoltre risulta che le lettere del criptogramma, insieme al postergale dell’altare, siano state realizzate da una mano diversa da quella del Marinelli. Per risolvere il "giallo" dell’enigmatica scritta nel 1987 i padri domenicani, con la collaborazione della Banca Nazionale del Lavoro, hanno indetto unconcorso nazionale mettendo in palio un premio di 5.000.000 di vecchie lire, da assegnarsi a chi ne avrebbe fornito la soluzione, ma sembrerebbe che nessuno prima di noi sia riuscito nell’impresa. L’enigmatico messaggio, formato da 624 lettere, è inciso su di una lamina rettangolare, cesellata con volute di foglie e fiori. Delle lettere, 561 sono disposte nei lati lunghi di tre righi ciascuno ed intervallati dalla "puntatura ermetica" mentre sui lati minori sono disposte su due colonne di 72 lettere ciascuna in righi di quattro lettere. La nostra ricerca sul criptogramma è iniziata qualche anno prima del summenzionato "concorso". In una prima fase di studio abbiamo applicato un sistema di decifrazione alfanumerico, basato su "stringhe elettroniche" predefinite secondo uno schema di "ottali". Si è così ottenuto una parziale ed incompleta soluzione perché il sistema da noi inizialmente applicato era rapportato a metodologie "moderne" che non seguivano certamente la stessa "logica " che aveva invece spinto il misterioso incisore a realizzare la singolare scritta. La nostra intuizione ha avuto successo perché applicando il "codice aureo" e la Geometria ebraica è stato possibile risalire ai corrispondenti valori numerici che hanno dato luogo ai "significanti guida" ed alla parola "Chalice". Sappiamo bene che qualcuno non condividerà la "soluzione" da noi ottenuta definendola "fervida fantasia" ma ben sappiamo che tutto ciò fa parte del gioco. E ‘risaputo, infatti, che certe prese di posizione originano esclusivamente dalla "inconsapevole ignoranza" di non conoscere purtroppo altre scienze oltre la propria. Quanto segue è, comunque, il risultato della decodifica del criptogramma dell’altare d’argento (non più visibile perché opportunamente "coperto" da un drappo rosso):

ARCA TESTA TECTA ACRIPTA INMIRA ETGRADALEA SACEL(LO) IN (IHS)GALVA(NI) SEPULCR(O) cioè la cassa ed il vaso provenienti dalla cripta di Mira ed il Gradale proveniente dal sacello dell’eremo di Galvano (Galgano) sono qui nascosti

 Alla luce di questo straordinario risultato la nostra indagine si è spostata su altri obiettivi e non ultimo la cosiddetta “Porta dei Leoni". Essa è posizionata sul lato sinistro dell’ingresso principale della Basilica, per chi guarda e sull’archivolto è rappresentata una scena di battaglia fra Crociati e Saraceni. Nella parte superiore è scolpito un drago al quale seguono specularmene alcuni bassorilievi che si riferiscono ai culti assiro, egiziano e celtico . Il drago simboleggia il "guardiano" posto alla custodia dello scrigno mentre nella lunetta centrale, intenzionalmente distrutta, vi era probabilmente la riproduzione della "pietra fiammeggiante" e vedremo perché. Una lastra di reimpiego è stata appositamente posta sul lato sinistro della "Porta dei Leoni". Tale manufatto è stato smontato da una precedente struttura, forse un recinto presbiteriale, e collocato deliberatamente in quella posizione per indicare un luogo segreto all’interno della Basilica. Infatti in corrispondenza alla "Porta dei Leoni" esiste disegnata sul pavimento una porta speculare a quella esterna. La cosa strana è che lungo il suo perimetro ritroviamo la stessa "breccia corallina" rinvenuta in Castel del Monte. Anche in questo caso si tratta della chiara "indicazione" dell’esistenza di una "cripta secondaria" non scoperta fino ad oggi e la "breccia" sottolineerebbe che per l’appunto nel sottosuolo, ancora inesplorato, potrebbe esserci custodito una "reliquia", ritenuta sacra dalle tre grandi religioni. Infatti se sulla pianta della cripta tracciamo delle proiezioni che uniscono i punti compresi fra la tomba del Santo e le colonne prospicienti ad essa, otteniamo, in sequenza, la stella giudaica, la mezzaluna musulmana e la croce cristiana. Il glifo inciso all’interno di un arco cieco posto a sinistra della "Porta dei Leoni" sembra confermare l’esistenza di cavità nascoste. La sua decodifica "IN Tectae Cryptae" (nelle segretecripte) ci porta a supporre che effettivamente nel sottosuolo della Basilica potrebbero esserci almeno "due cripte", una nota e l’altra ancora sconosciuta. E la decifrazione del critogramma dell’altare d’argento sembra voler sottolineare questa "strana e misteriosa coincidenza" suffragata dalla presenza, nell’abside minore all’interno della Basilica, di una lastra tombale di un "ignoto personaggio" al quale è stato deturpato il volto a martellate per cancellarne l’identità ed eliminati i piedi forse perché alcuni fregi scolpiti all’altezza dei calzari avrebbero potuto far risalire al suo "nobile casato". Ancor più sorprendente è la presenza di un paio di "guanti bianchi", posti quasi all’estremità della tunica come a voler ricordare la sua appartenenza all’Ordine del Tempio. Ma basta alzare lo sguardo in direzione delle arcate trasversali per accorgersi che alcuni "enigmatici volti" sono stati inseriti tra altre sculture. Non sono altro che i "nobili cavalieri" che hanno partecipato alla spedizione di Myra ed alla Prima Crociata. Stando alle fonti documentali le arcate sono state aggiunte nel secolo XIV per porre rimedio a cedimenti strutturali. Ebbene che bisogno c’era di abbellirli con tante facce? Qualcuno ha voluto affidare nuovamente alla pietra i messaggi criptici per tramandare scomode verità? E proprio in un rettangolo sottostante la prima arcata troviamo ancora una volta la raffigurazione di uno strano oggetto indicato come la "pupilla di Ra" su alcuni antichi papiri egiziani, sui graffiti di Chinon e su una parete interna della Domus Templare di Sovereto……la pietra "Fiammeggiante”. Che sia questa la miracolosa reliquia, dai sorprendenti poteri, trafugata dai Templari dalla TerraSanta nel corso della Prima Crociata e poi passata nelle mani di Federico II di Svevia.

 
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COME FURONO CREATE STORICAMENTE LE "BARONIE de BRAY in Francia"

Post n°154 pubblicato il 17 Maggio 2012 da knighttemplar

Nella creazione  del paese Bassée-Montois che aveva lo scopo di colmare il tessuto socio-economico e promuovere lo sviluppo delle comunità rurali, che erano sparse tra cinque città: Sens, Montereau-Fault-Yonne, Nangis, Provins e Nogent-sur-Seine.


In realtà, questa rete non era nuova nelle sue origini, Terra Baronia di Bray-sur-Seine.


Questa entità corrispondeva  ad un territorio feudale di un terzo a favore del dipartimento di Yonne. Questa divisione aveva  causato danni a Bray-sur-Seine per essere relegata al suo Arcivescovo che era  amministrativa sovrana di Sens Inoltre, l'antica capitale del polo (che dipendeva la metropoli di Parigi fino al XIII secolo) che ne soffrì, anche la stessa sorte  vicino dipartimento di Yonne.


Se si considera l'evoluzione del centralismo parigino  iniziato questo fenomeno centocinquanta anni prima della Rivoluzione urbanistica della  cittadina era stata caratterizzata dalla sua ricchezza di torri e timpani sulla strada, mentre rispetto alle aree rurali, le case erano state costruite a terra con gesso a scacchi. Fin dall'inizio dei tempi moderni, la città non riesce perchè pochi costruzioni architettonici dell'età classica, e il suo uso di una nuova nobiltà, in un periodo dell'era industriale andrà a sostituire il mattone con il legno in un'interessante evoluzione stilistica.

La polarizzazione attorno Bray cui pretese di essere sempre vicino ad Yonne presentò il Barrault  fino al XVI secolo.

Barbey e Misy

Vinneuf, Courlon, Bachy

Serbonnes e Michery

Sergines e Compigny

San Giovanni e Pailly

Hollard e Chapolin

Cappella e San Martino

Blowin gay e compagni ricchi

Piacevole e si estenderà

Tutti coloro che vanno

A Bray! A Bray

Danza in fiera a Bray

Queste stesse persone continuano a frequentare i grandi momenti della nostra città il buon vecchio, il suo corso giusto, ma semplicemente i suoi negozi, servizi, mercato, feste ...

Lo scopo è confermato per la maggior parte del paese recente.


La baronia si formò in tutto il paese di una rete a Bassa Valle   durante la bassa marea, che, dopo molte peregrinazioni, rappresenta una vasta area paludosa che è stato chiamato Bray celtica. Questa spina dorsale è rivestita con terrazze calcaree chiamato High-Field. Le High Country designati vassoi foderato con la Valle Yonne Oreuse.


Il feudo di Mons (Mons dei cinque comuni) fù attaccata  da vincoli di vassallaggio.

Tra ciascuna delle cinque città, la Baronia di Bray fù una vera sfida che si estende lungo le principali vie di comunicazione: la Senna occupato ha dato una vita ricca di cambio, la Via Agrippa (Roma, Boulogne-sur-Mer ) ha aperto al resto del mondo, la sua presenza sul fiume Yonne un nesso tra la Champagne e la Val de Loire, una strada da Bordes lo attirava verso la capitale inevitabile dei re di Francia .

La storia politica di questo territorio ci porta a più di mille anni in qua-le fondamenta della nostra civiltà, perché è da questi tempi antichi che il nostro ambiente di vita ha stabilito: il paesaggio della Senna Degg e pascoli,  i villaggi iscritti in una delle cornici delle tracce, i monumenti dalle zolle di dungeon alle chiese, ai nostri habitat pittoreschi.

Quale migliore testimonianza del terzo millennio, da rivedere qualsiasi modello storico: in tutto il nostro Paese, è l'Europa ieri zampillante di domani.

Tutti sanno, a Bray, la silhouette discreta, elegante e degno di Mr. Scherer, il nostro storico.

Diploma e medaglia di bronzo-Arts-Science Letters 9 Maggio 1954, Cavaliere del Civico Star, ha fondato nel 1950, Circle archeologico Township Bray-sur-Seine, ha presieduto dal 1957 con molti meriti . L'abbondanza e la qualità della ricerca nella sabbia contrappone consentito l'installazione dei primi due archeologi provinciali, direttamente dalla Circle.

MM. Sgorbia,  intorno a loro una squadra di venti persone a tempo pieno lavorano in questa zona perchè da migliaia di anni e ricco di vita lungo la Senna, e ora noto in tutto il mondo.


M r Scherer, ex curatore del Museo di Bray-sur-Seine è il catalizzatore del tesoro prima archeologico del nostro paese. E 'un peccato che molti risultati sono stati fatti nelle Bazoches base archeologici les-Bray, o sono fuori della nostra valle per il Museo di Ile de France in Nemours. Ma le tendenze culturali del nostro settore ci danno speranza migliore diffusione delle conoscenze locali.



Mr Scherer, in questo molto dinamico, anche fondato il Gruppo Archeologico di Seine-et-Marne, 11 dicembre 1958 a Parigi, a casa del professor Piganiol. Questo gruppo gestisce ora il felice equilibrio nella tradizione di una archeologia ad una associazione professionale richiesto: entrambi lavorano per il bene superiore.

District Soprintendente nel 1974 per l'innovativa pre-inventario del patrimonio di Seine-et-Marne, il signor Scherer ha lavorato a lungo sulle opere finanziari e dei capitali. Esso si applica alla vetrina come vice-presidente del Syndicat d'Initiative di visite regolari della Collegiata Notre Dame e la scoperta del centro della città.

E 'autore di diverse pubblicazioni tra le quali comprendono i seguenti argomenti: Origine dei nomi delle strade di Bray, le fortificazioni di Bray e il suo complesso idraulico, la Guerra dei Trent'Anni, Storia delle società locali ...

Mr. Scherer ha stanziato nel corso della sua lunga vita, ormai da molti fonti documentarie che permette di editare questo primo libro. Seguire  riguardanti la Chiesa nel nostro baronia, le sue origini pre-romane, personaggi ed eventi importanti.

cinquanta anni dopo la morte di Carlo Magno, l'impero è diventato una guerriglia per L'orgoglio e l'avidità sono stati i signori i primi ladri veri. Per loro, la vita stessa non ha avuto valore, solo e su quello religioso mantiene i principi che non interferiscono. I vescovi e monaci rimangono i garanti di un'epoca passata e la speranza di un futuro re-umanizzare. La fine del IX secolo vede queste lotte fratricide, perché tutti, o quasi, sono i discendenti diretti, più o meno legittimo il grande imperatore, in un clima di reati, congiure, ribellioni, di inganni incessanti.

A questo punto della storia, dobbiamo guardare indietro per catturare gli eventi che si svolgevano.

Ritorno all'inizio del regno di Carlo III. Abbiamo visto che, figlio postumo di Luigi II e Adelaide, aveva solo cinque anni quando ereditò il trono di Francia nel 884.

La reggenza fu eseguita da Carlo il Grosso, figlio di Ludovico il Germanico fino al 887, poi da Eudes Conte di Parigi che fu incoronato re a Compiègne. Ma Folco, arcivescovo di Reims, dovette sostenere le pretese dei signori carolingi settentrionali ci fù una discussione per la sovranità di Eudes, e nel 893, consacrò Carlo III re di Francia,  prese pieni poteri nel 898 dopo la morte di Eudes. Poi a diciannove anni Adelaide, sua madre pensò di sposarlo.

Non siamo stati in grado di rilevare l'origine di Adelaide, ma il matrimonio poteva dimostrare un alto lignaggio. Esso appariva come una persona saggia, e l'atmosfera della corte e il tempo potrebbe essere incline a cercare una moglie per suo figlio alle interferenze straniere nel suo entourage. Non bisogna dimenticare che la Germania e la Francia furono le terre dei discendenti di Carlo Magno. Ecco Perché pensarono altrove... In Inghilterra. Un principe inglese era venuto a cercare una principessa francese. Perché non restituire il favore o di continuare la tradizione?

Nei primi anni del decimo secolo Edoardo I il Vecchio, re d'Inghilterra, Edoardo I salì  al trono nel 899 o 901, e regnò fino alla sua morte nel 925. Aveva tre figli:

- Athelstan: King of 925-940

- Edmund: Re di 940-946

- Edred: King of 946-955

Egli inoltre aveva tre figlie: Edith, che anno sposato Ottone il Grande, imperatore di Germania

Odgive, che sposò il re Carlo III di Francia

Infine, un terzo dei quali la storia ha dimenticato il nome, che sposò Alveric.

Questi ultimi due personaggi sono rivelate da un documento scritto nel 958 presso la reggia di Laon, che fù la capitale della Francia.

Se il nome della moglie non è menzionato, vi è fortunatamente uno dei Alveric che divenne uno dei più interessanti, se non la figura più misteriosa della nostra storia.

Chi era Alveric? Era anche un discendente di Carlo Magno e, pertanto, un cugino di Carlo III? Le Ducis parola, genetif di dux, possono portare  guida, capo, generale dell'esercito, egli può avere a volte il significato del principe. Presumibilmente qu'Alveric potrebbe essere il capo dell'esercito di Carlo III, quando il titolo di principe, forse, se fosse effettivamente era discendente di Carlo Magno. Al suo soggetto non può fare assunzioni ... il mistero rimane.

Alveric da questo matrimonio sembrava essere il figlio del re d'Inghilterra e fratello dei tre futuri re d'Inghilterra e il re Carlo III di Francia. Ha avuto due figli.

Theobald, che ha sposò la figlia di Bernardo, conte di Senlis, che era davvero un vero discendente di Carlo Magno, da Pipino re d'Italia. Dopo  matrimonio gli permise di diventare se stesso conte di Senlis.


 Burkhard (Bouchard), che sposò Ildegarda, figlia di Thibaut, conte di Chartres e di Blois. Noi ora vediamo Bouchard da vicino, perché diventerà una delle figure più importanti di quel tempo.

Sempre lo stesso documento citato, sappiamo che il re Edred era suo zio materno. Pertanto abbiamo stabilito una genealogia che collega la famiglia reale d'Inghilterra alla famiglia reale di Francia.

Così, il piccolo-Bouchard era il figlio di re Edoardo il Vecchio, nipote dei re d'Inghilterra futuri Athelstan, Edmund e Edred, re di Francia e Carlo III, inoltre, cugino del re Luigi IV di Francia, e cugino di Lotario re di Francia.

Infine, sempre nello stesso documento, sappiamo che Bouchard era un membro, ma di grado non specificato, e vediamo anche che era animato da profondi sentimenti religiosi.

Sembra che egli ha mantenuto abbastanza vicino con la sua famiglia attraverso la Manica, e servito il re di Francia, Luigi IV con dedizione E 'probabilmente in riconoscimento dei suoi servizi divenne signore di Montlhéry, e infine, probabilmente a causa di una reciproca amicizia, che Luigi IV creò per lui la Baronia di Bray.

In epoca romana, la zona di Bray, Senon territorio, era stata incorporata nella diocesi di Sens Successivamente, anche se il territorio ecclesiastico non è mai stato riformato in quanto tali. Così la diocesi del nord continuò a far parte dei regni più o meno effimera come Neustria, Borgogna, il Regno di Parigi, probabilmente nel Orleans Uniti, in Austrasia, ecc ... fino all'unificazione dell'impero di Carlo Magno.

Al momento della rottura dell'Impero d'Occidente, della battaglia che ebbe luogo in Jaulnes tra fratelli nemici, dove la nobiltà di Champagne subito tante perdite, fù deciso  "anche la nobildonna potrebbe non avendo discendenti forlignait trasmesso il proprio nome a suo figlio ... ".

 Braïacum. Questo nome è dovuto al fatto che egli era circondato da paludi.

Dopo queste lotte fratricide e discussi  delle clausole del trattato di Verdun, l'intera regione fù costituita nel territorio  Francese.

In precedenza abbiamo visto che Luigi IV fu chiamato a regnare nel 936, aveva solo quindici anni, e Bouchard stesso fù certamente un grande aiuto. E 'probabilmente intorno al 946 Bouchard che in Inghilterra trovò corpo di San Pavace, con alcuni monaci benedettini di Persora, donandolo a suo zio, il Re Edred, con l'intenzione di fondare un monastero su questa campagna di terra chiamato Bray Villam quae dicitur Brayacus . Questo sembra dimostrare che la terra di Bray già apparteneva a Bouchard. In questo periodo, Louis IV dal suo palazzo in cima a Laon, la sua capitale, vide il vasto bacino della Senna, e ha indovinato al suo centro il vero capitale della Francia. Ma prima di lasciare Laon, esso doveva assicurare Parigi. E 'per questo scopo che Bouchard aveva Montmorency, poi Montlhéry, e circa 940 Terra Bray  Vorrei aggiungere a Chevreuse, Crecy, Ecouen, e suo fratello non l'ha ancora Senlis delle Fortificazioni che circondavano la città per tagliare l'invasore potenziale

.



Ma è anche per onorare l'alto valore militare, Louis Bouchard IV crea la Baronia di Bray , uno dei più grandi in Europa, con più di ottanta feudi, fù uno stato vero e proprio piccolo. Bouchard non si può dire che il re non era suo cugino. Discernere la portata di questo territorio il cui confine meridionale si trova a dieci chilometri da Sens cui nord-sud per una trentina di quattro chilometri fino al confine del Brie, e anche 34 chilometri dalla confluenza della Senna e Yonne, al confine della contea di Champagne. Tenendo conto di tutti i suoi feudi mostra che Bouchard fù un gran signore, senza aver ottenuto il titolo di conte o duca.

Indubbiamente, una carta di Luigi IV fù stabilito a giustificazione dei suoi beni, ma non si  trovarono tracce Ma quando Luigi IV fù re non ci furono problemi per i riconoscimenti. Ma Louis IV morì nel 954 e Lotario suo figlio , gli succedesse sul trono di Francia.

Inizialmente, pur rimanendo fedele e devoto al nuovo re, Lotario Bouchard osservò con sospetto, come nel 958, e decise di confermare i suoi possedimenti, fù  fatto dalla carta del 10 dicembre 958, scritta a Palazzo Reale di Laon.

Questa carta si riferisce a quasi tutto quello che di cui, compresa la fondazione del monastero di Saint-Sauveur, e il consenso del Hilderamus, Arcivescovo di Sens al re. Questo dettaglio, molto importante, ci ricorda una carta di 815, attribuito a Carlo Magno e Luigi il Bonario, relativa al Principato di Andorra sotto la sovranità congiunta del re di Francia e vescovo di Seo de Urgel. Sarà lo stesso, il re di Francia e l'arcivescovo di Sens.

CONTINUA 


http://gallot.jean.fre e.fr/ind ex.htm

 
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Post n°148 pubblicato il 26 Ottobre 2011 da knighttemplar
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Questa cronaca racconta i viaggi e le avventure della famiglia Bray Montlhéry in Terra Santa per un periodo di 100 anni tuttavia dalla prima crociata (1096) fino alla fine del XII secolo. Di questa famiglia ci sono stati dai re di Gerusalemme e baroni, una "questione di parentela". La prima crociata iniziò nel 1096, quando baroni e cavalieri europei decisero di liberare la Terra Santa. Quattro armate composte: la Lorrains ordinati Godefroi de Bouillon , Southern guidati dal conte Raimondo IV di Tolosa, i Normanni di Sicilia, fu guidata da Boemondo di Taranto e francesi tra cui Robert Courteheuse e contare Baldovino delle Fiandre. Tra i signori del cugino di alto lignaggio, Baudouin là delle Bourg , di Goffredo di Buglione, suo "consanguineus ", tra cui MontlhéryMilon è lo zio materno. Milon , de Bray Signore di Montlhéry , grande o il vecchio "senioris  Monteletherico ", è considerato come il Patriarca. All'età di 56 anni, portando con sé il suo primogenito Troussel II Gui . Affidò la sua tenuta seigneurial alla moglie Lithuise , viscontessa di Troyes e sua cadetti, Milon e figlio Renaud . Inoltre nipoti Rethel , si trova anche tra i suoi parenti:
• fratello, la
Gui di Siniscalco rosso, Signore di Rochefort ,
• il nipote
Hugues de Crécy , figlio di Gui ed Elisabeth de Crécy ,
• nipoti di le
Puiset : Evrard III, Galeran , Ugo II e Gildrin , il figlio di sua sorella Alix , sposato con HuguesBlavons ,.
• dalla fascia di alleanza di
Beaumont -sur -Oise , marito della sorella Humberge di Puiset  Evrard III, nipote.
• e molti altri che scopriremo in tutta questa colonna, senza dimenticare le donne e le ragazze dei crociati. L'enorme esercito dei crociati si riunì a
Costantinopoli a dicembre 1096 si scontrarono con il basileusAlexis I Comneno dopo la vittoriosa battaglia gli venne richiesto il giuramento di fedeltà e la restituzione della terra prelevata dai turchi. I crociati ripresero la loro strada procedendo lentamente arrivando il 20 ottobre 1097 ad Antiochia. Quartier generale. Un'epidemia imperversa in Antiochia durante l'estate 1098, devastando il campo dei crociati. Peter l'eremita, le comte Etienne-Henri de Blois e Gui  Troussel , il figlio del Signore di Montlhéry   Assedio di Antiochia (1098) e la presa di Gerusalemme (15 luglio 1099). Tutti i libri di storia raccontano la presa di Gerusalemme il 15 luglio 1099 con un orribile massacro che ne seguì. Gli Stati d'Oriente quindi includeva il Regno di Gerusalemme, la Contea di Tripoli, il Principato di Antiochia e la Contea Gerusalemme-Rethel
E 'il ramo dei re di Gerusalemme (lat. Reiteste, Reistetum). La maggior parte dei nipoti e Gui Hodierne da Melisenda Montlhéry, prima moglie di Hugues de Rethel († 28 Dicembre 1118 secondo il necrologio di Saint-Remi di Reims), ha lasciato la Terra Santa:
• Manasse, che morì poco dopo il 1115,
• Gervais, arcivescovo di Reims e poi successe al padre come Conte di Rethel († 1124),
• Baudouin (‡), Signore di Bourcq († 1131) e Re di Gerusalemme, che segue,
• Matilde, contessa di Rethel († 1152), sposato con Henri de Grandpré, poi Eudes de Vitry,
• Hodierne (‡) di Gerusalemme, che segue,
• Cecilia e Beatrice (‡) nel 1102, sposato con Leon primo principe d'Armenia.
In questo ramo, ci sono i nomi prima donna in uso tra i Montlhéry: Hodierne, Alix e Mélisande.
Baldwin Bourcq arrivò in Palestina con i suoi cugini Eustachio III di Boulogne, Baldovino di Boulogne e Goffredo di Buglione "duo fratres, dux Godefridus e Balduinus commestibile" si era unito in Sicilia. Le sue sorelle lo raggiunse più tardi. Secondo figlio di Melisenda e Hughes, che aveva il maniero di Bourcq prima Crociata, da cui deriva il suo nome "Balduinus cognominatus de Burgo, domini Hugonis comitati Retest filius". Compagno del primo Baldwin a Edessa, ha vinto la contea nel 1100, quando Baldovino succede al fratello Goffredo sul trono di Gerusalemme. Alla morte di suo cugino nel 1118, fu eletto re di Gerusalemme sotto il nome di Baldovino II. Come la maggior parte dei crociati, Baldovino II forme alleanze con i signori di armeni Marash, sposando Melitene e morfina, la figlia del principe Gabriel di Malatya (Melitene). Da questa unione nacquero quattro figlie che prendono il nome dal loro nonna e prozia:
• Melisenda di Gerusalemme (1101-1161), incoronata regina 14 settembre 1131,
• Alix di Gerusalemme, sposato con Bohémont II di Antiochia
• Hodierne II di Tripoli
• Yvette, badessa del Convento di San Lazzaro di Betania.

Dal 1120, la famiglia-
Rethel  Montlhéry Baldovino II fu un uomo capace. Guglielmo di Tiro,  "E 'stato uno degli uomini che sacrificò la maggior parte del suo tempo. Aveva la faccia simpatica,  i capelli, sottili e mescolate con la barba bianca chiaro, tuttavia, fino al petto, colori brillanti e tirando la rosa .... Guillaume de Tyr, vissuto nella seconda metà del XII secolo, scrisse che la funzione fondamentale dei Templari era quella di presidiare le strade percorse dai pellegrini, proteggendoli, se necessario, anche con l’uso delle armi sulle strade poco sicure che andavano dai porti di attracco a Gerusalemme e al Giordano. Per adempire a tale compito, sicuramente il nucleo iniziale di nove uomini dovette cresce arruolando nuove reclute. In realtà l'Ordine ben presto sarà costretto a partecipare ai combattimenti per difendere gli Stati Latini formatisi dopo il 1099 (Edessa, Antiochia, Tripoli ed il Regno di Gerusalemme). "La vita di Baldwin fu un susseguirsi di battaglie e di prigionia. Una volta fu prigioniero con i suoi cugini Courtenay nella Battaglia di Harran (1104). Rilasciato dopo tre anni di prigionia, riconquistò  Edessa e poi a combattere Richard di Sicilia. Dopo il disastro del Campo di sangue "Ager  Sanguinis " dove perse la vita suo fratello Roger di Salerno, reggente di Antiochia. Imprigionato di nuovo nel 1123, fu liberato il 29 agosto 1124 contro un riscatto. Morì a Gerusalemme 21 ago 1131.

 

FONTI:  http://racineshistoire.free.fr/LGN/PDF/Montmorency.pdf

 

- http://vieux-marcoussis.pagesperso-orange.fr/Chroniques/croisade.htm

- http://vieux-marcoussis.pagesperso-orange.fr/Chroniques/troussel.htm

http://vieux-marcoussis.pagesperso-orange.fr/Chroniques/hugues.htm

Note

(1) Pour plus de détails, on peut consulter les ouvrages de l'académicien René Grousset, Histoire des Croisades et du Royaume Franc de Jérusalem , et L'Empire du levant : Histoire de la Question d'Orient (1949). « L'Art de Vérifier des Dates des Faits Historiques » (tome V, édition de 1818) est accessible sur le site http://books.google.fr/books. Enfin les livres « Mélisende de Jérusalem » et «Hodierne de Jérusalem » par Elyane Gorsira (chez Manuscrit.com ; Paris) sont des sources intéressantes.

(2) La croisade fut l'occasion de mutations importantes. Certains s'y sont ruinés. Pour réunir les fonds nécessaires à leur départ pour le Saint-Sépulcre, les Croisés vendirent leurs seigneuries. Godefroy de Bouillon vend son duché à Otbert, prince-évêque de Liège. Robert Courteheuse engage le duché de Normandie pour 10.000 marcs d'argent à son frère. D'autres firent des emprunts à des clercs, à des commerçants et même à des usuriers.

(3) La parenté entre Baudouin 1er, frère de Godefroy de Bouillon, second roi de Jérusalem et son successeur Baudouin II de Rethel, dit du Bourcq, est controversée. Guillaume de Tyr donne Judith, femme de Manassès de Rethel et sœur d'Eustache de Boulogne, père de Godefroy et Baudouin 1er. Une autre hypothèse inverse la proposition en passant par Ide de Verdun la mère de Godefroy et Baudouin. Enfin une dernière hypothèse donne les deux Baudouin comme cousins issus de germain.

(4) Pendant ce temps, Baudouin de Boulogne, frère de Godefroy de Bouillon, fonde le comté d'Edesse (9 mars 1098) qui sera attribué en 1100 à son cousin Baudouin du Bourcq.

(5) Etienne-Henri de Blois partit en compagnie de son beau-frère, le duc de Normandie Robert Courteheuse, et de son cousin le comte de Flandre Robert II. Ils arrivent en octobre 1097devant Antioche assiégée. Etienne-Henri décide de rentrer le 2 juin 1098, deux jours avant la chute de la ville. Considéré comme un lâche, il reprend la route de la Terre Sainte en 1100 à la tête d'un petit contingent composé des évêques de Laon et de Soissons, des comtes de Bourgogne, de Toulouse et de Mâcon et de quelques seigneurs champenois.

(6) Les aventures de Gui Troussel et sa défection lors du siège d'Antioche ont été décrites maintes fois (voir par exemple, « L'Art de Vérifier des Dates des Faits Historiques », tome XI ou André Jouanen, Montlhéry, douze siècles d'histoire , Ed. Soleil Natal, 1988).

(7) Milon II de Montlhéry, seigneur de Bray-sur-Seine, fils cadet de Milon 1er a été fiancé à Lithuise de Blois en 1112. Le contrat de mariage fut cassé l'année suivante par l'intervention de l'évêque Ives de Chartres (cf. Chronique "Mariages et Divorces à Montlhéry").

(8) Guillaume de Tyr écrivit « primogenitus », mais depuis il a été montré que l'ordre de succession détermine le contraire.

(9) Le comté d'Edesse comprenait quatre fiefs principaux : seigneurie de Turbessel, la seigneurie de Bira, la seigneurie de Marach et la seigneurie de Malatya (Mélitène).

(10) L'état latin du Levant était théocratique avec une monarchie à la fois élective et héréditaire. Quand une femme héritait de la couronne, son mari était normalement élu roi, mais détenait son autorité des droits de sa femme. Ce fut le cas de Foulque V d'Anjou marié à Mélisende de Jérusalem, héritière de Baudouin II. Pour cette raison le choix du prince consort était une affaire hautement politique et sujette à des manœuvres considérables.

(11) Isabelle de Jérusalem fait un mariage d'amour avec Onfroy IV de Toron que les barons jugèrent indigne de régner. Elle épousa en secondes noces en 1190 Conrad de Montferrat. Veuve en 1192, elle se marie avec Henri II de Champagne, puis veuve à nouveau en 1197 avec Amaury II de Lusignan, roi de Chypre. D'après René Grousset [ L'Empire du Levant : Histoire de la Question d'Orient , 1949] , elle meurt en 1206, laissant 7 enfants de ses trois derniers époux.

(12) Récit donné par Guillaume de Tyr, clerc né vers 1128 à Jérusalem. Il était archevêque de Tyr en 1175 et chancelier du royaume de Jérusalem où il meurt en 1184. Historien des Croisades comprenant l'arabe, il a écrit l'une des plus grandes œuvres du XIIe siècle " Historia rerum in partibus transmarinis gestarum " ou " Histoire d'Outremer ".

 

CONTINUA

 
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Post n°147 pubblicato il 26 Ottobre 2011 da knighttemplar

Hodierne Gerusalemme, sorella del re Baldovino II di Gerusalemme,  sposò  Ardenne croce Héribrand Hierges II (‡), Signore di Hierges (maniero vicino Givet nelle Ardenne), figlio del primo Héribrand de Saussure e Edvige di ORCHIMONT. Rimasta vedova nel 1117, sposa RogerHodierne di Salerno (‡), principe reggente di Antiochia. E 'stata una donna coraggiosa e autoritaria. Egli riconosce la Montlhéry . Ha contribuì a salvare Edessa e Antiochia, nel 1104 alla cattura di suo fratello Baldovino, e il secondo nel 1119, dopo la battaglia del Campo di sangue "Ager Sanguinis" e la morte di Ruggero di Salerno rifiutando di arrendersi fino a quando suo fratello re Baldovino II, di Gerusalemme, Dal suo primo matrimonio, un figlio Manasse Hodierne, nato circa 1110, fu conestabile del regno di Gerusalemme e capo dell'esercito alla fine del 1145. Fu costretto a tornare in Francia,  lasciando la Terra Santa  prese cura di portare con sé una preziosa reliquia, un pezzo della vera croce.
Melisenda di Gerusalemme, pronipote di Gui e Hodierne, è la figlia maggiore di Baldovino II e Morfina di Melitene, nato nel 1101. Mélisande è designato erede del regno di Gerusalemme nel 1129 con Folco V e sposa d'Angiò (figlio di Folco IV Rechin e Bertrade de Montfort) l'anno successivo (10). Da questa unione nacquero due figlio che sarà re di Gerusalemme:
• Baldovino III (1131-1162). Re il giorno di Natale 1144. La reggenza del regno è assicurata dalla madre durante la sua minoranza. Nella sua maggioranza (1153),  nella signoria di Nablus.
• Amaury prima (1136-1174), qui di seguito.
Divenne regina di Gerusalemme,  nel 1132 quando Mélisande è il cugino Hugues II Puiset, dividendo il regno in due parti. Quando il marito morì di una caduta da cavallo ad Acri 10 Nov 1143, supervisiona il figlio due minori.L'Angers Necrologue dice "Id IV Novembre Fulco prius Andegavorum commestibili postea Hierusalem rex". Melisenda, fondò l'abbazia di Betania, dove sua sorella Cecilia fu una suora.Strettamente legato alle sorelle Alice e HodierneMelisenda li ha aiutati a rimanere a capo della loro signorie, le contee di Antiochia e di Tripoli.

Alix di Gerusalemme (Haali), figlia di Baldovino II, nato nel 1110, sorella della regina Melisenda.Sposa nel 1126 con Boemondo II, principe di Antiochia aveva una figlia di Costanza (1131-1163). La morte del marito (febbraio 1130), principessa di Antiochia ha agito come reggente di Antiochia per la figlia minore, ma è spodestato da suo padre, dopo un patto che aveva programmato con Zengi, il atabeg di Aleppo . Sconfitto da suo fratello, il re Folco d'Angiò, Alix e si ritirò a Laodicea.
Hodierne Tripoli, figlia di Baldovino II, che sposò Raimondo II, conte di Tripoli. Da questa unione eredi furono  Raimondo III, conte di Tripoli, Melisenda. La sua bellezza fu resa celebre.soggetto del canto poetico "amor lonh" guascone trovatore Geoffrey Rudel ha lasciato per la seconda crociata e si innamorò della bella principessa senza saperlo. "A 20 anni, la sorella minore della regina Melisenda era  bella,  una bellezza orientale di sua madre, l'ottusità della sua pelle avrebbe aggiunto lustro gli occhi azzurri e lunghi capelli castani incorniciatiarmoniosamente puro ovale del suo viso. "
In primo luogo Amaury di Gerusalemme (1136-1174), grande-nipote di Gui e Hodierne, è il figlio di Folco V d'Angiò e di Melisenda di Gerusalemme, il nipote di Melisenda Montlhéry. Nel 1158, sposò la sua prima cugina Agnese di Courtenay, figlia di Josselin II de Courtenay, conte di Edessa. Quando successe il fratello Baldovino III nel 1162, i baroni di Agnes Courtenay giudicati indegni di indossare la corona di Gerusalemme. Lo accusarono di essere troppo leggero e troppo avido e Amaury costretto a parte con esso. Re Amaury e Agnese ebbe due figli:
• Baldovino IV detto il lebbroso, un soprannome che deriva dalla malattia ha contratto in gioventù, nel 1161. Successe al padre sul trono di Gerusalemme nel 1174.  con il suo fratello Guy di Lusignano, ha nominato il successore nella persona del nipote Baldovino V, che gli succedette nella primavera del 1185. Malato, Baldovino V morì nell'agosto del 1186 in San Giovanni d'Acri.
• Sibilla, nato 1159, ha sposato la sua prima moglie di Guglielmo Lunga Spada, conte di Monferrato, che aveva il Re Baldovino V. Proclamata Regina di Gerusalemme da suo cugino Josselin de Courtenay III, Sibylle successe il figlio, incoronato dal Patriarca Eraclio. Con il suo matrimonio nel 1180 con Guido di Lusignano, diventa re. Durante il suo regno Gerusalemme fu catturato da Saladino (2 ottobre 1187). Coinvolto in intrighi numerosi, Gui lasciò la Palestina per diventare re di Cipro.
Dopo la disastrosa spedizione in Egitto (ottobre 1168), Amaury prima era l'alleanza con Costantinopoli e sposò Maria Comnena,nipote dell'imperatore Manuele Comneno per primo.Avevano una figlia che è diventata la regina Isabella di Gerusalemme (1192-1206) e, secondo Rene Grousset, ha avuto sette figli con tre mariti successivi (11).
Il Courtenay-Edessa

La filiale di Courtenay, dopo Isabelle Montlhéry (o per alcuni Elisabetta autori), realizzò in un ceppo di Stati cristiani d'Oriente: Contea di Edessa in Mesopotamia si trova nella regione superiore del Eufrate.
Josselin de Courtenay è il primo nipote e figlio di Gui Hodierne, figliodi Josselin "Ioscelinus Corten," Signore di Courtenay e di Elisabetta (o Isabella) Montlhéry. Arrivò in Terra Santa nel 1101 con un contingente del conte Guglielmo II di Nevers chiamato l '"emergenza" Crociata  si  unì al suo cugino Baldovino di Bourcq contea di Edessa. Nato intorno al 1065, morì nel 1131 e fu successivamente signore Turbessel (1101-1113), principe di Galilea e Tiberiade (1113-1118) ed infine Conte di Edessa (1.118-1.131), quando Baldovino divenne re di Gerusalemme. Guglielmo di Tiro nomi lui "nobilis vir Joscelinus di Cortenay de Francia della Regione diciturGastineis" come cugino di Baldovino "consobrinus Balduinus cognominatus de Burgo". Josselin è morì lo stesso anno di suo cugino Baldwin (1131).
Durante l'estate del 1103, Josselin prende parte al raid contro il territorio di Aleppo detenuta dal primo principe di Antiochia Boemondo prigioniero Muslimiye. Nel 1104, fu fatto prigioniero con Baldovino II di Edessa da parte Soqman nella Battaglia di Harran e rilasciato nel 1107. Sospettato di voler sostituire il cugino a Edessa, che lo imprigiona per alcuni mesi nel 1112 e dà la contea subito dopo  al regno di Gerusalemme nel 1118. Ancora una volta catturato da Balak a Saruj nel 1123, fuggì l'anno successivo la fortezza di KhartpertJosselin sposò la sua prima moglie, Beatrice d'Armenia, la prima figlia di Costantino, poi, nel 1121, sposò Maria Salerno sorella di Ruggero principe di Antiochia.

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Post n°146 pubblicato il 26 Ottobre 2011 da knighttemplar

 Courtenay il matrimonio del conte Josselin primo con Maria di Antiochia. Divenne badessa del convento di Santa Maria Maggiore nei pressi del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Si chiamava "jam grandævam naturale" quando si e dimostrata la consanguineità tra Amaury primo re di Gerusalemme, e sua nipote fu l'annullato il  loro matrimonio nel 1162.
Josselin de Courtenay II "... Ioscelinus Corten ..." è il gran-nipote di Gui e Hodierne, primo figlio di Josselin e Beatrice d'Armenia. La storia tiene Josselin II come un uomo privo di portata, un raider che ha distrutto il lavoro di suo padre. Guglielmo di Tiro lo descrisse come "virtuale supinus, una patria honestate Degener, sordibus effluens, libidine dissolutus". La perdita della Contea di Edessa  dopo la presa della città da Nur ad-Din 27 Ottobre 1146 con il massacro della popolazione armena e l'abbandono di Turbessel nel 1149. fu catturato dall'esercito turco nel mese di aprile 1150, imprigionato in Aleppo dove morì nel 1151.Sua moglie Beatrice descrive "mulier pudica, sobria e Timen Deum", fu:
• Josselin III, Signore Jocelin, una roccaforte di San Giovanni d'Acri,
• Agnese di Courtenay seguenti,
• Isabelle de Courtenay che sposò Thoros II d'Armenia nel 1159.
Guglielmo di Tiro fu descritto come un uomo  "supinus virtuale, una patria honestate Degener, sordibus effluens, libidine dissolutus".
Joscelin III di Courtenay, figlio di Joscelin III. Avere più terreno nella contea di Edessa, visse nel regno di Gerusalemme e la Signoria di Amministrazione Josselin a Saint-Jean d'Acre. Fatto prigioniero da Nur ad-Din nel 1164, Divenne, con Renaud de Chatillon, un leader tra i nuovi arrivati progressiva dei Crociati e Cavalieri Templari. Suo nipote, Re Baldovino IV nominato Siniscalco di Gerusalemme nel 1176. Si sposò Agnes de Milly, figlia di Henry "Bubalus" de Milly, che gli diede due figlie: la maggiore Beatrice (1176-1245) e Agnese sorella minore.
Agnese di Courtenay, nato nel 1133, è la figlia del conte Josselin II di Edessa, il principe di Galilea e Beatrice. La cronaca riferisce che era una donna libera e golosi. Si sposò quattro volte. Primo marito, si sposò con Renaud de Marash che perirono con Raimondo di Poitiers a Fons Mures 29 giugno, 1149. Rimasta vedova, sposa nel 1158 con il primo re Amalrico di Gerusalemme. Avevano due figli: Sybille (1159-1191 e il lebbroso Baldovino IV (1161-1185) Dopo l'ascesa al trono, il Patriarca di Gerusalemme ha rifiuòo di riconoscere il matrimonio a causa del grado di parentela Il matrimonio fu  annullato.. 1162 a causa di consanguineità di quarto grado, ma i bambini furono riconosciuti . Nella sua terza moglie, Agnese sposò Ugo di Ibelin, Signore di Rama. divenne di nuovo vedova nel 1170, sposò Renaud Garnier, signore di Sidone (feudo del Regno di Gerusalemme)  aveva due figli. Una donna di carattere, Agnes svolse un ruolo importante nella corte di Gerusalemme, ottenendo, nel 1176, l'ufficio di Siniscalco Joscelin III per suo fratello aveva influenza su  i suoi figli Baldovino IV e Sibilla di Gerusalemme. Agnes morì nel settembre 1184 o febbraio 1185. Ancora una volta la Montlhéry Montlhéry-Courtenay-Rethel e presero il potere in Terra Santa attraverso alleanze più o meno legali.

Il Puiset-Jaffa

Questo ramo venne da Alix Montlhéry "Adelidis" signora Villepreux († dopo il 1097), seconda figlia di Gui e Hodierne, sposata prima a Hugh Blavons, signore di Puiset (1067) e Visconte de Chartres (1073) " Hugonis di seguire ejusdem Puteolo Patris Nepoti ... ". La coppia aveva nove Montlhéry Puiset-tre bambini il cui figlio partì  in Palestina, dove finirono la loro vita "Adelidis uxor vicecomitis, filii eorum, Ebrardus, Hugo, e Guiddo Filia Unberga".
Evrard Puiset III, figlio di Alice Montlhéry. Sappiamo che Evrard era iniziata nel 1096 con un contingente di Roberto conte di Fiandra. partecipò alla presa di Gerusalemme e morì 21 ago 1099, a seguito di un grave infortunio  durante la battaglia di Ascalona.
Waleran di Puiset, nipote di Gui e Hodierne era il fratello minore di Ugo prima di Jaffa. Si evidenzia  in una carta del 1095 "... Hugo frater ipsius Ebrard, Gilduinus quoque e Gualerannus fratres ipsorum ..." (Cartæ Prioratuum Dunensium, CXLIX, p. 137). Galeran incrocia nel 1107 con il fratello-in Odeline marito Lèves Joscelin è. Galeran ricevette la signoria di Bira, una roccaforte della contea di Edessa nel 1116 e sposa la figlia di Abulgharib. Ha diretto la città di Edessa, quando suo cugino Baldovino fu eletto re di Gerusalemme. Fatto prigioniero dai Turchi nel 1122, morì in prigionia prima del 1126.
Galon Beaumont-sur-Oise "Galo de Monte Calvo" è stato il nipote dal matrimonio di Milo de Bray di Montlhéry. Sua moglie è la Puiset Humberg, la figlia di Alix. Partì con lo zio, nell'estate del 1096, morì poco dopo il suo arrivo in Palestina.
Hughes primo Puiset-Jaffa "Hugo Puteacio" sua madre Alix Montlhéry, cugino di Baldovino di figlio Bourcq di Melisenda, e Josselin prima di Edessa, figlio di Elisabetta. Dopo aver somministrato la signoria di Puiset come custode del nipote Hugues III, sposò nel 1106 e andò in Terra Santa con la moglie di Roucy Mabille. Al suo arrivo ha ricevette la Contea di Giaffa. Jaffa è il secondo porto più importante del regno per l'arrivo dei pellegrini in Terra Santa. Il monastero della valle di Giosafat in Palestina apparteneva alla famiglia dei Puiset stabilito nella signoria di Jaffa. Questo monastero fu affidato a Gelduinus, un monaco di Cluny che divenne l'abate. Hughes morì in Palestina nel 1118.
Hugues II Puiset-Jaffa, conte di Jaffa. Hughes è il figlio dei primi ad Apuleio nel 1106 durante il viaggio dai suoi genitori in Terra Santa. Emma sposato con la nipote del Patriarca Arnolfo e la vedova del primo Eustache Roeux de Grenier, Signore di Cesarea cui Gautier era il primo figlio. Hughes era cugino della regina Melisenda di Gerusalemme, la moglie di Folco d'Angiò. Hugues II morì in Medio Oriente al 1134.
Possiamo dire che le famiglie Bray di  " Montlhéry" e le altre famiglie apparantate e i   loro discendenti di Gui e Hodierne, hanno vissuto in Terra Santa stati latini del Levante per oltre un secolo.

 

 
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BRAY

 

 

Sceau (SIGILLO) de la baronnie de Bray

La baronnie de Bray s'étend le long d'axes stratégiques comme la Seine, la voie romaine de Sens à Meaux qui permet de passer le pont en marquant le c'ur de la châtellenie de la vallée de l'Oreuse, la limite du comté de Champagne et l'Yonne. Ses barons Henri le Libéral, comte de Champagne, puis Jacques, duc de Savoie, gèrent les territoires autour de dix places principales : Passy, Montigny, Bazoches, Les Ormes, Dontilly, la Villeneuve-du-Comte, Égligny, Vin-neuf, Courlon et Bray-sur-Seine.

 

 

CENNI STORICI SUL MIO CASATO BRAY

 Il casato BRAY-BRAI, cognome sembra essere derivante dal francese (e prima da quello, Celtico). Il nome proviene da diversi periodi storici nei paesi d'Europa. Contea Wicklow, l'Irlanda, vicino a Brayhead. Nelle annotazioni antiche il nome era Bree, preso dal vecchio bri o brigh irlandese, una collina. Questa parola è simile nelle vecchie lingue gaeliche e celtiche; In Inghilterra il nome è trovato applicato alle parrocchie in contee Devon e Berks. Molti città e distretti in Francia impiegano il Bray o certa forma del nome, come: Bray-sur-Somme, Bray-sur-Seine, Bre-Cotes-du-Nord, Bray-La-Campagne, Bray-Calvados e paga de Bray. Ci sono parecchi posti chiamati BRAY in Europa, la città Bray in Inghilterra è in Berkshire sul fiume di Tamigi vicino a Windsor, Bray in Irlanda è sul sud del litorale appena di Dublino in contea Wicklow e ci è un distretto chiamato paga de Bray vicino a Rouen e ad un villaggio Bray vicino a Parigi in Francia in Lilla."La gente normanna„ dal Re", condizioni il nome deriva da un posto denominato Bray vicino ad Evreux, Normandia; Milo de Brai 1064 era signore di Montlhéry a partire dal 1095 sua moglie era Lithuise figlia di Stephes conte di Blois e di Adela della Normandia, figlia di William il conquistatore ed il suo figlio dello stesso nome Milo II de Brai 1118 signore di Montlhéry e di Braye, visconte di Troyes 1096,  il figlio maggiore Trousseau de Brai, signore di Monthléry  sua figlia Elizabeth di Montlhéry nel 1103 sposò Philip, Conte di Mantes, figlio di Philip I della Francia e di Bertrada de Momtfort, parteciparono alla 1^ crociata nel 1096. Nel  1066, sir Guillaume de Brai, successivamente in inglese William de Bray e sir Thomas de Bray, parteciparono alla conquista dell'Inghilterra a fianco del Duca di Normandia William. Sul rotolo nell'abbazia i nomi di coloro che hanno partecipato alla battaglia di  hastings. Al Servizio dei Re d'Inghlilterra dal (1066 - 1485): In un villaggio vicino Berkshire Bray vi è una chiesa del XII secolo costruita da Bray, in cornovaglia. sir Richard Bray cavaliere della giarrettiera e Consigliere al servio di Henry VI e della sua moglie Joan Troughton. Nel Concistoro del 22 maggio 1262 fù nominato Cardinale Guillaume de Bray da Papa Urbano IV . Il casato si stabilì in Puglia in Gravina e nel salento. Nominis reliquiae supersunt planissime, Bibracte Galliae etiam nunc in Bray contrahitur, et non procul hinc Caesar Tamisim cum suis transmisit ...",

 

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Papa Benedictus XVI

Joseph Ratzinger


Il Santo Padre con il Vescovo di Ugento (LE) Mons. VITO DE GRISANTIS in occasione della visita a Santa Maria di Leuca (LE) "de finibus terrae"14 Giugno 2008


 

SIGILLUM MILITUM

 

A Troyes Francia nel 1127, i Cavalieri Templari adottarono il motto: "Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam", ossia "Non a noi, Signore, non a noi, ma al Tuo nome da gloria". E’ facile immaginare come un simile motto potesse accendere gli animi.
San Bernardo da Chiaravalle inoltre trasmise ai cavalieri la devozione a Maria e il grande rispetto per la donna, la Regola infatti cita: "Maria presiedette al principio del nostro Ordine

 

INVESTITURE

 

Nel medioevo il cavaliere veniva istruito nell’uso delle armi; egli era sottoposto a studi che ingentilivano gli animi e di ordine morale. Altre caratteristiche della cavalleria erano: cortesia, difesa della giustizia, appoggio alla debolezza, omaggio alla bellezza, idealizzazione dell’amore come mezzo di elevazione morale. L’incontro con il soprannaturale, secondo le credenze d’epoca, avrebbe completato l’iniziazione del cavaliere.

Iniziazione cavalleresca
La vestizione - com’era chiamata l’iniziazione cavalleresca - era considerata già alla fine del XI -XII secolo con la fondazione degli Ordini un "ottavo sacramento". Il candidato vi si preparava con una notte di veglia in armi nella cappella di famiglia, inginocchiato davanti all’altare. Veniva poi purificato con un bagno rituale, confessato e comunicato. Seguiva una messa solenne, al termine della quale avveniva la vestizione vera e propria, che consisteva nella consegna da parte del sacerdote della spada consacrata, degli speroni, dello scudo, della lancia e delle varie parti dell’armatura, che appunto il giovane indossava.
La cerimonia si concludeva infine con l’accollata o palmata, cioè con un colpo inferto col palmo della mano dal padrino sulla nuca del neofita, o anche di piatto con la spada sulla spalla. Era consuetudine che il colpo fosse di una certa forza, tanto da far vacillare il ricevente.
 
Bisognava alimentare tra i cavalieri rapporti di solidarietà, lealtà, fratellanza, oltre che naturalmente di fedeltà incondizionata. Non importava che la compagnia fosse numerosa; importava che fossero saldi i legami al suo interno e che ne facessero parte, soprattutto, quei pochi vassalli davvero in grado - per valore, potere, prestigio personale - di controllare tutti gli altri.

 

 

RE CRISTIANI

 

 

CATTEDRALI GOTICHE

 

I Cavalieri Templari, si ritiene avessero rinvenuto documenti relativi alle "LEGGI DIVINE DEI NUMERI,DEI PESI E DELLE MISURE" sotto le rovine del Tempio di Salomone a Gerusalemme e li avrebbero forniti ai costruttori di cattedrali.

Le cattedrali gotiche sono dei veri e propri libri di pietra, per tramandare straordinarie conoscenze che solo poche persone iniziate a simboli ed a codici particolari, avrebbero potuto comprendere. Infatti la grandiosità, l'imponenza e tutta una serie di misteri non risolti hanno fatto diffondere attorno alle cattedrali gotiche numerose leggende legate a figure ed oggetti leggendari della storia del Cristianesimo, dai Cavalieri Templari al Santo Graal.

Furono costruite improvvisamente in Europa, intorno al 1128 (cattedrale di Sens), proprio dopo il ritorno dei Cavalieri Templari dalla Terrasanta, con una maestria costruttiva tecnica e architettonica completamente diversa dalle precedenti chiese romaniche. Una dopo l'altra, sorsero le cattedrali di Evreux, di Rouen, di Reims, di Amiens, di Bayeux, di Parigi, fino ad arrivare al trionfo della cattedrale di Chartres. I piani di costruzione e tutti progetti originali di esecuzione di queste cattedrali non sono mai stati trovati. Le opere murarie erano fatte con una maestria eccezionale. Per i tecnici, come gli architetti, ad esempio, possiamo vedere come i contrafforti esterni esercitano una spinta sulle pareti laterali della navata, e così facendo il peso, anziché gravare verso il basso, viene come spinto verso l'alto, e tutta la struttura appare proiettata verso il cielo. Le Cattedrali inoltre sono tutte poste allo stesso modo: con l’abside rivolto verso est (cioè verso la luce), sono tutte dedicate a Notre Dame, cioè alla Vergine Maria e se unite insieme formano esattamente la costellazione della Vergine.

Inoltre vennero costruite su luoghi già considerati sacri al culto della "Grande Madre", ritenuto il culto unitario più diffuso prima del Cristianesimo; molti di questi luoghi inoltre sono dei veri e propri nodi di correnti terrestri, ovvero punti in cui l'energia terrestre è molto forte (grandi allineamenti di megaliti). Hanno pianta a croce latina: la croce "é il geroglifico alchemico del crogiuolo" (Fulcanelli), ed è nel crogiuolo che la materia prima necessaria per la Grande Opera alchemica muore, per poi rinascere trasformata in un qualcosa di più elevato.

Sono adornate da un gran numero di statue o bassorilievi raffiguranti figure altamente simboliche e simboli magici ed esoterici, che poco hanno a che vedere con la loro funzione di chiese cristiane ed hanno un particolare orientamento in modo che il fedele, entrando nell'edificio sacro, cammini verso l'Oriente, ovvero verso la Palestina, luogo di nascita del Cristianesimo.

Ciascuna cattedrale è dotata di una cripta in cui secondo alcune tradizioni sarebbero nascosti degli oggetti sacri molto importanti (ad esempio si dice che in una delle cripte della Cattedrale di Chartres sia custodita l'Arca dell'Alleanza, e che quando questa cripta sarà scoperta la cattedrale crollerà al suolo). Ma le cripte sono legate ad un altro elemento molto misterioso: le "Vergini Nere", statue o bassorilievi, che raffigurano appunto la vergine Maria, con la particolarità della carnagione scura.

 

Francia Parigi

 

 

Notre Dame

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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