San Francesco di Assisi

fratello Sole e Sorella Luna

Altissimu, onnipotente bon Signore, Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione. Ad Te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ène dignu te mentovare. Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature, spetialmente messor lo frate Sole, lo qual è iorno, et allumeni noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significatione. Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle: in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle. Laudato si', mi' Signore, per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento. Laudato si', mi' Signore, per sor Aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. Laudato si', mi Signore, per frate Focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte. Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba. Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore et sostengono infirmitate et tribulatione. Beati quelli ke 'l sosterranno in pace, ka da Te, Altissimo, sirano incoronati. Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente po' skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male. Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate. (Cantico delle creature di San Francesco d'Assisi)

 

SINDONE

 

La figura di Goffredo de Charny, signore di Lirey, in Champagne, sembra uscire direttamente da un racconto cavalleresco. È tra le mani di questo eroico cavaliere che la Sacra Sindone fa ufficialmente la sua apparizione in Francia. Dopo una vita di avventure improntate ai più alti ideali della cavalleria medievale (ed intorno alle quali il nostro scriverà un libro di buon successo, sorta di manuale del perfetto Chevalier), nel 1355 viene incaricato dal re di portare il suo stendardo di battaglia.
È un grande riconoscimento, e il cavaliere non lo disonora: l'anno successivo muore eroicamente nella battaglia di Poitiers, nella strenua difesa dell'Orifiamma, la lingua di tessuto rosso fiammante simbolo del potere supremo e dell'onore di Francia. Come sia giunta, la Sacra Sindone, all'eroico vessillifero di Francia, rimane un mistero. Vediamo le ipotesi che sono state fatte in proposito. La Sacra Sindone potrebbe essere stato un bene di famiglia pervenuto a Goffredo tramite matrimonio o amicizia. Stretti legami collegano Goffredo ai discendenti di Otto de la Roche, feudatario francese e primo duca di Atene, ai tempi in cui proprio ad Atene della Sacra Sindone abbiamo avuto l’ultima segnalazione. La Sacra Sindone avrebbe potuto fare parte dei tesori di famiglia; Goffredo di Charny sposò una diretta discendente di Otto, che avrebbe potuto portargli la reliquia in dote,e fu grande amico di Gautier IV de Brienne, conestabile di Francia e fedele compagno d’armi, anche lui caduto a Poitiers. Se anche non fosse stata materialmente in loro possesso, Gautier IV de Brienne o la stessa consorte potrebbero aver rivelato all'indomito cavaliere il nascondiglio della Sacra Sindone in Oriente: questo spiegherebbe il rapido viaggio di Goffredo oltremare, fino a Smirne nel 1345, ufficialmente compiuto al seguito del Delfino. Ecco il possibile anello mancante della catena che, da Atene, porta il sudario direttamente nelle mani di un cavaliere francese del Trecento. La "pista templare" sostiene che la Sacra Sindone fosse stata affidata a Goffredo durante un periodo di prigionia in Inghilterra, nel castello di Goodrich. Qui essa sarebbe stata portata da quei Cavalieri Templari che scamparono ai roghi e alle carceri di Francia. In contrasto con i fitti misteri dei secoli precedenti, la storia "europea" del Sacro Tessuto, dopo la riapparizione in mano ai de Charny, è sufficientemente documentata: nel 1453 la reliquia viene ceduta da Margherita, ultima erede degli Charny, al duca Ludovico di Savoia. Le travagliate vicende del ducato dei Savoia porteranno in seguito la Sacra Sindone, a più riprese, da Chambéry, in Piemonte, in altre città della Francia e dell'Alta Italia, fino alla traslazione definitiva nella città di Torino nel 1578. La Sacra Sindone, di proprietà di Casa Savoia per oltre mezzo secolo, è stata assegnata, in un lascito testamentario del capo della Casata ed ultimo Re d'Italia S.A.R. Umberto II di Savoia, al Sommo Pontefice. Il re in esilio è morto a Ginevra nel 1983, anno dal quale la Sacra Sindone è divenuta, dunque, di proprietà pontificia.

 

IN FEDE

 

ANTICA SEDE

 

Nel  1102, il Re di Gerusalemme Baldovino II, concesse hai cavalieri di Cristo la custodia del Tempio di Salomone e la residenza nel  monastero fortificato di Nostra Signora di Sion situato a finaco al Tempio, con il passare degli anni il numero dei cavalieri aumentò, cosicchè dovettero trasferirsi a pochi metri, andando ad occupare tutta l'area di quella che era la spianata del Tempio di Salomone, ossia l'area fra la Moschea della Roccia e la Moschea di Al-Aqsaa. A questo punto il loro nome fu cambiato in "Ordine dei Cavalieri di Cristo a Cavalieri del Tempio di Gerusalemme". 

 

 

GOFFREDO DI BUGLIONE

BALDOVINO I

 

templari in Terrasanta

 

 

  


 

 

 

Il Krak dei cavalieri , così chiamato, imponente ancor oggi nonostante i millenni, sorge su un colle di 750 metri , conquistato nel 1109 da Tancredi di Antiochia; fu ceduto in seguito all’ordini cavallereschi. È un castello quasi senza fine, robusto; solo lo spessore della prima cerchia di mura è di 24 metri, la seconda cerchia domina la prima ed infine vi è un robusto mastio che controlla tutte e due; in pratica compongono il krak tre castelli costruiti uno sull’altro ed indipendenti tra loro. Il Krak era considerato il castello più grande tra le tante fortezze -forse il più bello del mondo-, nella valle della Becaa. Il suo nome in arabo significa dunque fortezza, “Karak”, cardine della difesa del porto di Tripoli e della valle d Becaa, inserito come un anello in una collana tra le cui maglie splendevano i castelli della Santa Milizia Templare.
 La fortezza KARAK come la chiamavano gli arabi-. KARAK è un palindromo, cioè una parola che si legge uguale sia da Occidente, sinistra a destra, che da Oriente, destra a sinistra. In sumero significa ‘anima (KA) Sole (sia RA che AR)’. KAR è la ‘forza dell’anima’ [Il nome Carlo ß KAR LU ‘soggetto forza’ comprova].

 

templari lungo la via Francigena

 
La presenza dei Templari in Italia riguardava tanto le regioni settentrionali (ad esempio lungo la via Francigena, una delle arterie principali lungo le quali i pellegrini dalla Francia giungevano a Roma), quanto nelle regioni meridionali e, tra queste, un sicuro ruolo di preminenza fu svolto dalla Puglia per la posizione strategica occupata da questa regione da sempre crocevia tra Occidente ed Oriente. La causa dell'espansione dei Templari in Italia è da ricondurre a due motivazioni principali: la viabilità terrestre e la possibilità di adoperare i porti, in modo speciale quelli della costa pugliese (Manfredonia, Barletta, Trani, Molfetta, Bari, Brindisi), per l'imbarco verso la Terra Santa dei pellegrini e dei Crociati ed il loro rientro, nonché per la spedizione di vettovagliamento e derrate alimentari alle guarnigioni templari in Outremer. L'espansione dell'Ordine (tra la seconda metà del XII secolo sino alla fine del XIII secolo) avveniva secondo una logica ben precisa tendente a privilegiare in primo luogo le località costiere per poi procedere verso l'entroterra. Secondo una stima approssimata per difetto, in Italia erano presenti almeno 150 insediamenti appartenenti all'Ordine del Tempio, di questi meno di un terzo si trovavano nella parte meridionale della penisola.
La maggiore concentrazione di domus templari, molto probabilmente, era nella terra di Puglia ove, tra l'altro, avevano diverse sedi. Gli insediamenti dei Templari erano chiamati in Italia "precettorie" o "mansioni" a seconda della loro importanza, mentre in Francia prendevano il nome di "Commanderies". Anche in Puglia l'espansione sul territorio delle case templari seguì la dinamica sopra esposta: dagli avamposti sul mar Adriatico i Templari cominciarono a penetrare all'interno del territorio pugliese e, in particolare, nelle fertili pianure della Capitanata nell'entroterra garganico e della Murgia in Terra di Bari.I Cavalieri Templari sovente alloggiavano in chiese minori, oratori, cappelle dipendenti da episcopi o cattedrali o in monasteri cui spesso erano annessi ospizi per l'accoglienza dei pellegrini. Grazie all'intervento dei pontefici il Tempio riusciva ad ottenere in concessione perpetua o temporanea immobili appartenenti ad Enti ecclesiastici dietro pagamento di un censo annuo. A volte erano gli stessi Templari a costruire delle chiese, anche se in Italia tale attività sembra essere alquanto ridotta. Ma è soprattutto alle donazioni e ai lasciti dei benefattori che il patrimonio templare vide una rapida crescita sia nelle città che nelle campagne. Le domus templari italiane raramente erano isolate e sovente facevano parte di ecclesiae, con le quali finivano per confondersi. Le domus erano anche costituite nell'ambito delle mansiones, composte nella forma più elementare da un ricovero per i viaggiatori ed una stalla per i cavalli. Le domus-mansiones erano collocate nei centri di transito o confluenza delle principali correnti di traffici e pellegrinaggi che percorrevano l'Italia. La funzione assistenziale era altresì svolta con le domus con annessi degli hospitales.

 

Templari in Puglia

Castel del Monte

All'interno del cortile c'era una vasca ottagonale monolitica che serviva per contenere l'acqua; sotto il cortile vi era una cisterna grandissima. Su cinque delle otto torri c'erano cinque cisterne pensili collocate proprio su quelle torri dove c’erano i servizi igienici. Le cisterne raccoglievano l’acqua e quando erano troppo piene c’era un troppo pieno che scaricava fuori. Il terrazzo del castello è fatto a dorso d’asino: l’acqua che scorreva verso l’esterno riempiva queste cisterne, l’acqua che scorreva verso l’interno riempiva la cisterna situata sotto. Ciò dimostrerebbe che Castel del Monte non è un castello di difesa ma un edificio costruito come un Tempio.Fedeico II, Ordina la costruzione del castello nel gennaio del 1240 e muore nel 1250: c'erano dieci anni di tempo per terminare la costruzione del castello. Alla costruzione del castello hanno lavorato maestranze altamente qualificate come dimostrato dalla costruzione architettonica che è un gioiello di matematica. Le pareti del piano superiore erano tutte rivestite di marmi preziosi che sono stati rubati assieme a sculture e bassorilievi. In quel momento storico particolare in Puglia vi era una presenza molto massiccia dei Cavalieri Templari, i monaci guerrieri i quali erano padroni di tutta la Puglia come dimostrano le numerose testimonianze dal Foggiano al Leccese. La Puglia era una delle dieci province dei Cavalieri Templari disseminate dal centro Europa fino al medio Oriente e in più la Puglia a quel tempo era la cerniera tra oriente e occidente.

 

RE RUGGERO II

Jolly Roger". La tradizione vuole che questo vessillo venisse utilizzato anche a bordo delle navi dei "Poveri Soldati di Cristo e del Tempio di Salomone", come i Templari erano conosciuti originariamente. I Templari combattevano le loro battaglie anche in mare, abbordando ed affondando le navi nemiche: di qui l'analogia coi Pirati e l'adozione della bandiera col teschio e le ossa, la bandiera usata da  re Ruggero II di Sicilia (1095-1154). Ruggero era un famoso Templare e di una flotta di seguaci dell'Ordine si separò in quattro unità indipendenti, quindi era una eredità, e le sue ossa incrociate rappresentavano un chiaro riferimento al logo templare della croce rossa con le estremità ingrossate.sempre legata ai Cavalieri Templari. La notte del 13 Ottobre 1307, prima dell'arresto di massa, in gran segreto, 18 galee templari navigarono lungo la Senna e presero il mare, dirette a La Rochelle, dov'era pronta una flotta templare. I Templari, segretamente avvertiti del tranello teso nei loro confronti dal Re Filippo il bello di Francia, avevano portato in salvo il loro Tesoro e le reliquie più preziose. Le loro vele erano state annerite con del catrame per non essere visti nella notte. Durante il viaggio in mare, i Templari superstiti si riunirono in consiglio per decidere sotto quale segno avrebbero navigato, non potendo più utilizzare la classica croce rossa in quanto ormai bandita. Al termine, fu decisa l'adozione dell'antico simbolo di pericolo, il teschio con le tibie incrociate, con il fondo mutato in nero in riferimento al colore delle vele.

 

 

Portogallo tomar

ORDINE SUPREMO del CRISTO

 E’ il più prestigioso fra gli Ordini Equestri Pontifici, riservato solo ai Sovrani ed ai Capi di Stato, di fede cattolica, che si siano resi particolarmente benemeriti verso la Santa Sede. L’ Ordine venne creato da Dionigi I re del Portogallo ( 1279 - 1325) e dedicato a Cristo, riunendo in tale Ordine tutti i cavalieri del Tempio ( templari ) . Alla nuova istituzione rimase la stessa regola dei Templari, quella Cistercense, come parimenti identici restarono il mantello e la croce patente di rosso, con la sola aggiunta di una piccola croce latina di bianco, caricata sulla prima, in cuore. L’Ordine ebbe l’approvazione del Sommo Pontefice Giovanni XXII il 14 marzo 1319, riservando lo stesso Papa anche alla Santa Sede, oltre che ai Sovrani portoghesi, la facoltà di conferire tale ambitissima distinzione cavalleresca. L’Ordine, con la destinazione di tutti i beni dei cavalieri del Tempio presenti in Portogallo e con lo scopo di difendere il Regno d’Algarve contro gl’infedeli scrisse, nella penisola iberica stupende pagine di eroismo e di gloria, nella dura e sanguinosa lotta contro i Mori. La sede originaria dell’istituzione cavalleresca era situata a Castro Marino, nell’Algarvia ed in seguito venne invece spostata a Tomar, nel vecchio convento dei templari, ribattezzato Monastero del Cristo, per meglio respingere gli assalti dei Mori. Il Sommo Pontefice Eugenio IV ( 1431 - 1455 )

 
Creato da: knighttemplar il 18/05/2008
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COME FURONO CREATE STORICAMENTE LE "BARONIE de BRAY in Francia"

Post n°154 pubblicato il 17 Maggio 2012 da knighttemplar

Nella creazione  del paese Bassée-Montois che aveva lo scopo di colmare il tessuto socio-economico e promuovere lo sviluppo delle comunità rurali, che erano sparse tra cinque città: Sens, Montereau-Fault-Yonne, Nangis, Provins e Nogent-sur-Seine.


In realtà, questa rete non era nuova nelle sue origini, Terra Baronia di Bray-sur-Seine.


Questa entità corrispondeva  ad un territorio feudale di un terzo a favore del dipartimento di Yonne. Questa divisione aveva  causato danni a Bray-sur-Seine per essere relegata al suo Arcivescovo che era  amministrativa sovrana di Sens Inoltre, l'antica capitale del polo (che dipendeva la metropoli di Parigi fino al XIII secolo) che ne soffrì, anche la stessa sorte  vicino dipartimento di Yonne.


Se si considera l'evoluzione del centralismo parigino  iniziato questo fenomeno centocinquanta anni prima della Rivoluzione urbanistica della  cittadina era stata caratterizzata dalla sua ricchezza di torri e timpani sulla strada, mentre rispetto alle aree rurali, le case erano state costruite a terra con gesso a scacchi. Fin dall'inizio dei tempi moderni, la città non riesce perchè pochi costruzioni architettonici dell'età classica, e il suo uso di una nuova nobiltà, in un periodo dell'era industriale andrà a sostituire il mattone con il legno in un'interessante evoluzione stilistica.

La polarizzazione attorno Bray cui pretese di essere sempre vicino ad Yonne presentò il Barrault  fino al XVI secolo.

Barbey e Misy

Vinneuf, Courlon, Bachy

Serbonnes e Michery

Sergines e Compigny

San Giovanni e Pailly

Hollard e Chapolin

Cappella e San Martino

Blowin gay e compagni ricchi

Piacevole e si estenderà

Tutti coloro che vanno

A Bray! A Bray

Danza in fiera a Bray

Queste stesse persone continuano a frequentare i grandi momenti della nostra città il buon vecchio, il suo corso giusto, ma semplicemente i suoi negozi, servizi, mercato, feste ...

Lo scopo è confermato per la maggior parte del paese recente.


La baronia si formò in tutto il paese di una rete a Bassa Valle   durante la bassa marea, che, dopo molte peregrinazioni, rappresenta una vasta area paludosa che è stato chiamato Bray celtica. Questa spina dorsale è rivestita con terrazze calcaree chiamato High-Field. Le High Country designati vassoi foderato con la Valle Yonne Oreuse.


Il feudo di Mons (Mons dei cinque comuni) fù attaccata  da vincoli di vassallaggio.

Tra ciascuna delle cinque città, la Baronia di Bray fù una vera sfida che si estende lungo le principali vie di comunicazione: la Senna occupato ha dato una vita ricca di cambio, la Via Agrippa (Roma, Boulogne-sur-Mer ) ha aperto al resto del mondo, la sua presenza sul fiume Yonne un nesso tra la Champagne e la Val de Loire, una strada da Bordes lo attirava verso la capitale inevitabile dei re di Francia .

La storia politica di questo territorio ci porta a più di mille anni in qua-le fondamenta della nostra civiltà, perché è da questi tempi antichi che il nostro ambiente di vita ha stabilito: il paesaggio della Senna Degg e pascoli,  i villaggi iscritti in una delle cornici delle tracce, i monumenti dalle zolle di dungeon alle chiese, ai nostri habitat pittoreschi.

Quale migliore testimonianza del terzo millennio, da rivedere qualsiasi modello storico: in tutto il nostro Paese, è l'Europa ieri zampillante di domani.

Tutti sanno, a Bray, la silhouette discreta, elegante e degno di Mr. Scherer, il nostro storico.

Diploma e medaglia di bronzo-Arts-Science Letters 9 Maggio 1954, Cavaliere del Civico Star, ha fondato nel 1950, Circle archeologico Township Bray-sur-Seine, ha presieduto dal 1957 con molti meriti . L'abbondanza e la qualità della ricerca nella sabbia contrappone consentito l'installazione dei primi due archeologi provinciali, direttamente dalla Circle.

MM. Sgorbia,  intorno a loro una squadra di venti persone a tempo pieno lavorano in questa zona perchè da migliaia di anni e ricco di vita lungo la Senna, e ora noto in tutto il mondo.


M r Scherer, ex curatore del Museo di Bray-sur-Seine è il catalizzatore del tesoro prima archeologico del nostro paese. E 'un peccato che molti risultati sono stati fatti nelle Bazoches base archeologici les-Bray, o sono fuori della nostra valle per il Museo di Ile de France in Nemours. Ma le tendenze culturali del nostro settore ci danno speranza migliore diffusione delle conoscenze locali.



Mr Scherer, in questo molto dinamico, anche fondato il Gruppo Archeologico di Seine-et-Marne, 11 dicembre 1958 a Parigi, a casa del professor Piganiol. Questo gruppo gestisce ora il felice equilibrio nella tradizione di una archeologia ad una associazione professionale richiesto: entrambi lavorano per il bene superiore.

District Soprintendente nel 1974 per l'innovativa pre-inventario del patrimonio di Seine-et-Marne, il signor Scherer ha lavorato a lungo sulle opere finanziari e dei capitali. Esso si applica alla vetrina come vice-presidente del Syndicat d'Initiative di visite regolari della Collegiata Notre Dame e la scoperta del centro della città.

E 'autore di diverse pubblicazioni tra le quali comprendono i seguenti argomenti: Origine dei nomi delle strade di Bray, le fortificazioni di Bray e il suo complesso idraulico, la Guerra dei Trent'Anni, Storia delle società locali ...

Mr. Scherer ha stanziato nel corso della sua lunga vita, ormai da molti fonti documentarie che permette di editare questo primo libro. Seguire  riguardanti la Chiesa nel nostro baronia, le sue origini pre-romane, personaggi ed eventi importanti.

cinquanta anni dopo la morte di Carlo Magno, l'impero è diventato una guerriglia per L'orgoglio e l'avidità sono stati i signori i primi ladri veri. Per loro, la vita stessa non ha avuto valore, solo e su quello religioso mantiene i principi che non interferiscono. I vescovi e monaci rimangono i garanti di un'epoca passata e la speranza di un futuro re-umanizzare. La fine del IX secolo vede queste lotte fratricide, perché tutti, o quasi, sono i discendenti diretti, più o meno legittimo il grande imperatore, in un clima di reati, congiure, ribellioni, di inganni incessanti.

A questo punto della storia, dobbiamo guardare indietro per catturare gli eventi che si svolgevano.

Ritorno all'inizio del regno di Carlo III. Abbiamo visto che, figlio postumo di Luigi II e Adelaide, aveva solo cinque anni quando ereditò il trono di Francia nel 884.

La reggenza fu eseguita da Carlo il Grosso, figlio di Ludovico il Germanico fino al 887, poi da Eudes Conte di Parigi che fu incoronato re a Compiègne. Ma Folco, arcivescovo di Reims, dovette sostenere le pretese dei signori carolingi settentrionali ci fù una discussione per la sovranità di Eudes, e nel 893, consacrò Carlo III re di Francia,  prese pieni poteri nel 898 dopo la morte di Eudes. Poi a diciannove anni Adelaide, sua madre pensò di sposarlo.

Non siamo stati in grado di rilevare l'origine di Adelaide, ma il matrimonio poteva dimostrare un alto lignaggio. Esso appariva come una persona saggia, e l'atmosfera della corte e il tempo potrebbe essere incline a cercare una moglie per suo figlio alle interferenze straniere nel suo entourage. Non bisogna dimenticare che la Germania e la Francia furono le terre dei discendenti di Carlo Magno. Ecco Perché pensarono altrove... In Inghilterra. Un principe inglese era venuto a cercare una principessa francese. Perché non restituire il favore o di continuare la tradizione?

Nei primi anni del decimo secolo Edoardo I il Vecchio, re d'Inghilterra, Edoardo I salì  al trono nel 899 o 901, e regnò fino alla sua morte nel 925. Aveva tre figli:

- Athelstan: King of 925-940

- Edmund: Re di 940-946

- Edred: King of 946-955

Egli inoltre aveva tre figlie: Edith, che anno sposato Ottone il Grande, imperatore di Germania

Odgive, che sposò il re Carlo III di Francia

Infine, un terzo dei quali la storia ha dimenticato il nome, che sposò Alveric.

Questi ultimi due personaggi sono rivelate da un documento scritto nel 958 presso la reggia di Laon, che fù la capitale della Francia.

Se il nome della moglie non è menzionato, vi è fortunatamente uno dei Alveric che divenne uno dei più interessanti, se non la figura più misteriosa della nostra storia.

Chi era Alveric? Era anche un discendente di Carlo Magno e, pertanto, un cugino di Carlo III? Le Ducis parola, genetif di dux, possono portare  guida, capo, generale dell'esercito, egli può avere a volte il significato del principe. Presumibilmente qu'Alveric potrebbe essere il capo dell'esercito di Carlo III, quando il titolo di principe, forse, se fosse effettivamente era discendente di Carlo Magno. Al suo soggetto non può fare assunzioni ... il mistero rimane.

Alveric da questo matrimonio sembrava essere il figlio del re d'Inghilterra e fratello dei tre futuri re d'Inghilterra e il re Carlo III di Francia. Ha avuto due figli.

Theobald, che ha sposò la figlia di Bernardo, conte di Senlis, che era davvero un vero discendente di Carlo Magno, da Pipino re d'Italia. Dopo  matrimonio gli permise di diventare se stesso conte di Senlis.


 Burkhard (Bouchard), che sposò Ildegarda, figlia di Thibaut, conte di Chartres e di Blois. Noi ora vediamo Bouchard da vicino, perché diventerà una delle figure più importanti di quel tempo.

Sempre lo stesso documento citato, sappiamo che il re Edred era suo zio materno. Pertanto abbiamo stabilito una genealogia che collega la famiglia reale d'Inghilterra alla famiglia reale di Francia.

Così, il piccolo-Bouchard era il figlio di re Edoardo il Vecchio, nipote dei re d'Inghilterra futuri Athelstan, Edmund e Edred, re di Francia e Carlo III, inoltre, cugino del re Luigi IV di Francia, e cugino di Lotario re di Francia.

Infine, sempre nello stesso documento, sappiamo che Bouchard era un membro, ma di grado non specificato, e vediamo anche che era animato da profondi sentimenti religiosi.

Sembra che egli ha mantenuto abbastanza vicino con la sua famiglia attraverso la Manica, e servito il re di Francia, Luigi IV con dedizione E 'probabilmente in riconoscimento dei suoi servizi divenne signore di Montlhéry, e infine, probabilmente a causa di una reciproca amicizia, che Luigi IV creò per lui la Baronia di Bray.

In epoca romana, la zona di Bray, Senon territorio, era stata incorporata nella diocesi di Sens Successivamente, anche se il territorio ecclesiastico non è mai stato riformato in quanto tali. Così la diocesi del nord continuò a far parte dei regni più o meno effimera come Neustria, Borgogna, il Regno di Parigi, probabilmente nel Orleans Uniti, in Austrasia, ecc ... fino all'unificazione dell'impero di Carlo Magno.

Al momento della rottura dell'Impero d'Occidente, della battaglia che ebbe luogo in Jaulnes tra fratelli nemici, dove la nobiltà di Champagne subito tante perdite, fù deciso  "anche la nobildonna potrebbe non avendo discendenti forlignait trasmesso il proprio nome a suo figlio ... ".

 Braïacum. Questo nome è dovuto al fatto che egli era circondato da paludi.

Dopo queste lotte fratricide e discussi  delle clausole del trattato di Verdun, l'intera regione fù costituita nel territorio  Francese.

In precedenza abbiamo visto che Luigi IV fu chiamato a regnare nel 936, aveva solo quindici anni, e Bouchard stesso fù certamente un grande aiuto. E 'probabilmente intorno al 946 Bouchard che in Inghilterra trovò corpo di San Pavace, con alcuni monaci benedettini di Persora, donandolo a suo zio, il Re Edred, con l'intenzione di fondare un monastero su questa campagna di terra chiamato Bray Villam quae dicitur Brayacus . Questo sembra dimostrare che la terra di Bray già apparteneva a Bouchard. In questo periodo, Louis IV dal suo palazzo in cima a Laon, la sua capitale, vide il vasto bacino della Senna, e ha indovinato al suo centro il vero capitale della Francia. Ma prima di lasciare Laon, esso doveva assicurare Parigi. E 'per questo scopo che Bouchard aveva Montmorency, poi Montlhéry, e circa 940 Terra Bray  Vorrei aggiungere a Chevreuse, Crecy, Ecouen, e suo fratello non l'ha ancora Senlis delle Fortificazioni che circondavano la città per tagliare l'invasore potenziale

.



Ma è anche per onorare l'alto valore militare, Louis Bouchard IV crea la Baronia di Bray , uno dei più grandi in Europa, con più di ottanta feudi, fù uno stato vero e proprio piccolo. Bouchard non si può dire che il re non era suo cugino. Discernere la portata di questo territorio il cui confine meridionale si trova a dieci chilometri da Sens cui nord-sud per una trentina di quattro chilometri fino al confine del Brie, e anche 34 chilometri dalla confluenza della Senna e Yonne, al confine della contea di Champagne. Tenendo conto di tutti i suoi feudi mostra che Bouchard fù un gran signore, senza aver ottenuto il titolo di conte o duca.

Indubbiamente, una carta di Luigi IV fù stabilito a giustificazione dei suoi beni, ma non si  trovarono tracce Ma quando Luigi IV fù re non ci furono problemi per i riconoscimenti. Ma Louis IV morì nel 954 e Lotario suo figlio , gli succedesse sul trono di Francia.

Inizialmente, pur rimanendo fedele e devoto al nuovo re, Lotario Bouchard osservò con sospetto, come nel 958, e decise di confermare i suoi possedimenti, fù  fatto dalla carta del 10 dicembre 958, scritta a Palazzo Reale di Laon.

Questa carta si riferisce a quasi tutto quello che di cui, compresa la fondazione del monastero di Saint-Sauveur, e il consenso del Hilderamus, Arcivescovo di Sens al re. Questo dettaglio, molto importante, ci ricorda una carta di 815, attribuito a Carlo Magno e Luigi il Bonario, relativa al Principato di Andorra sotto la sovranità congiunta del re di Francia e vescovo di Seo de Urgel. Sarà lo stesso, il re di Francia e l'arcivescovo di Sens.

CONTINUA 


http://gallot.jean.fre e.fr/ind ex.htm

 
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BRAY

 

 

Sceau (SIGILLO) de la baronnie de Bray

La baronnie de Bray s'étend le long d'axes stratégiques comme la Seine, la voie romaine de Sens à Meaux qui permet de passer le pont en marquant le c'ur de la châtellenie de la vallée de l'Oreuse, la limite du comté de Champagne et l'Yonne. Ses barons Henri le Libéral, comte de Champagne, puis Jacques, duc de Savoie, gèrent les territoires autour de dix places principales : Passy, Montigny, Bazoches, Les Ormes, Dontilly, la Villeneuve-du-Comte, Égligny, Vin-neuf, Courlon et Bray-sur-Seine.

 

 

CENNI STORICI SUL MIO CASATO BRAY

 Il casato BRAY-BRAI, cognome sembra essere derivante dal francese (e prima da quello, Celtico). Il nome proviene da diversi periodi storici nei paesi d'Europa. Contea Wicklow, l'Irlanda, vicino a Brayhead. Nelle annotazioni antiche il nome era Bree, preso dal vecchio bri o brigh irlandese, una collina. Questa parola è simile nelle vecchie lingue gaeliche e celtiche; In Inghilterra il nome è trovato applicato alle parrocchie in contee Devon e Berks. Molti città e distretti in Francia impiegano il Bray o certa forma del nome, come: Bray-sur-Somme, Bray-sur-Seine, Bre-Cotes-du-Nord, Bray-La-Campagne, Bray-Calvados e paga de Bray. Ci sono parecchi posti chiamati BRAY in Europa, la città Bray in Inghilterra è in Berkshire sul fiume di Tamigi vicino a Windsor, Bray in Irlanda è sul sud del litorale appena di Dublino in contea Wicklow e ci è un distretto chiamato paga de Bray vicino a Rouen e ad un villaggio Bray vicino a Parigi in Francia in Lilla."La gente normanna„ dal Re", condizioni il nome deriva da un posto denominato Bray vicino ad Evreux, Normandia; Milo de Brai 1064 era signore di Montlhéry a partire dal 1095 sua moglie era Lithuise figlia di Stephes conte di Blois e di Adela della Normandia, figlia di William il conquistatore ed il suo figlio dello stesso nome Milo II de Brai 1118 signore di Montlhéry e di Braye, visconte di Troyes 1096,  il figlio maggiore Trousseau de Brai, signore di Monthléry  sua figlia Elizabeth di Montlhéry nel 1103 sposò Philip, Conte di Mantes, figlio di Philip I della Francia e di Bertrada de Momtfort, parteciparono alla 1^ crociata nel 1096. Nel  1066, sir Guillaume de Brai, successivamente in inglese William de Bray e sir Thomas de Bray, parteciparono alla conquista dell'Inghilterra a fianco del Duca di Normandia William. Sul rotolo nell'abbazia i nomi di coloro che hanno partecipato alla battaglia di  hastings. Al Servizio dei Re d'Inghlilterra dal (1066 - 1485): In un villaggio vicino Berkshire Bray vi è una chiesa del XII secolo costruita da Bray, in cornovaglia. sir Richard Bray cavaliere della giarrettiera e Consigliere al servio di Henry VI e della sua moglie Joan Troughton. Nel Concistoro del 22 maggio 1262 fù nominato Cardinale Guillaume de Bray da Papa Urbano IV . Il casato si stabilì in Puglia in Gravina e nel salento. Nominis reliquiae supersunt planissime, Bibracte Galliae etiam nunc in Bray contrahitur, et non procul hinc Caesar Tamisim cum suis transmisit ...",

 

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Papa Benedictus XVI

Joseph Ratzinger


Il Santo Padre con il Vescovo di Ugento (LE) Mons. VITO DE GRISANTIS in occasione della visita a Santa Maria di Leuca (LE) "de finibus terrae"14 Giugno 2008


 

SIGILLUM MILITUM

 

A Troyes Francia nel 1127, i Cavalieri Templari adottarono il motto: "Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam", ossia "Non a noi, Signore, non a noi, ma al Tuo nome da gloria". E’ facile immaginare come un simile motto potesse accendere gli animi.
San Bernardo da Chiaravalle inoltre trasmise ai cavalieri la devozione a Maria e il grande rispetto per la donna, la Regola infatti cita: "Maria presiedette al principio del nostro Ordine

 

INVESTITURE

 

Nel medioevo il cavaliere veniva istruito nell’uso delle armi; egli era sottoposto a studi che ingentilivano gli animi e di ordine morale. Altre caratteristiche della cavalleria erano: cortesia, difesa della giustizia, appoggio alla debolezza, omaggio alla bellezza, idealizzazione dell’amore come mezzo di elevazione morale. L’incontro con il soprannaturale, secondo le credenze d’epoca, avrebbe completato l’iniziazione del cavaliere.

Iniziazione cavalleresca
La vestizione - com’era chiamata l’iniziazione cavalleresca - era considerata già alla fine del XI -XII secolo con la fondazione degli Ordini un "ottavo sacramento". Il candidato vi si preparava con una notte di veglia in armi nella cappella di famiglia, inginocchiato davanti all’altare. Veniva poi purificato con un bagno rituale, confessato e comunicato. Seguiva una messa solenne, al termine della quale avveniva la vestizione vera e propria, che consisteva nella consegna da parte del sacerdote della spada consacrata, degli speroni, dello scudo, della lancia e delle varie parti dell’armatura, che appunto il giovane indossava.
La cerimonia si concludeva infine con l’accollata o palmata, cioè con un colpo inferto col palmo della mano dal padrino sulla nuca del neofita, o anche di piatto con la spada sulla spalla. Era consuetudine che il colpo fosse di una certa forza, tanto da far vacillare il ricevente.
 
Bisognava alimentare tra i cavalieri rapporti di solidarietà, lealtà, fratellanza, oltre che naturalmente di fedeltà incondizionata. Non importava che la compagnia fosse numerosa; importava che fossero saldi i legami al suo interno e che ne facessero parte, soprattutto, quei pochi vassalli davvero in grado - per valore, potere, prestigio personale - di controllare tutti gli altri.

 

 

RE CRISTIANI

 

 

CATTEDRALI GOTICHE

 

I Cavalieri Templari, si ritiene avessero rinvenuto documenti relativi alle "LEGGI DIVINE DEI NUMERI,DEI PESI E DELLE MISURE" sotto le rovine del Tempio di Salomone a Gerusalemme e li avrebbero forniti ai costruttori di cattedrali.

Le cattedrali gotiche sono dei veri e propri libri di pietra, per tramandare straordinarie conoscenze che solo poche persone iniziate a simboli ed a codici particolari, avrebbero potuto comprendere. Infatti la grandiosità, l'imponenza e tutta una serie di misteri non risolti hanno fatto diffondere attorno alle cattedrali gotiche numerose leggende legate a figure ed oggetti leggendari della storia del Cristianesimo, dai Cavalieri Templari al Santo Graal.

Furono costruite improvvisamente in Europa, intorno al 1128 (cattedrale di Sens), proprio dopo il ritorno dei Cavalieri Templari dalla Terrasanta, con una maestria costruttiva tecnica e architettonica completamente diversa dalle precedenti chiese romaniche. Una dopo l'altra, sorsero le cattedrali di Evreux, di Rouen, di Reims, di Amiens, di Bayeux, di Parigi, fino ad arrivare al trionfo della cattedrale di Chartres. I piani di costruzione e tutti progetti originali di esecuzione di queste cattedrali non sono mai stati trovati. Le opere murarie erano fatte con una maestria eccezionale. Per i tecnici, come gli architetti, ad esempio, possiamo vedere come i contrafforti esterni esercitano una spinta sulle pareti laterali della navata, e così facendo il peso, anziché gravare verso il basso, viene come spinto verso l'alto, e tutta la struttura appare proiettata verso il cielo. Le Cattedrali inoltre sono tutte poste allo stesso modo: con l’abside rivolto verso est (cioè verso la luce), sono tutte dedicate a Notre Dame, cioè alla Vergine Maria e se unite insieme formano esattamente la costellazione della Vergine.

Inoltre vennero costruite su luoghi già considerati sacri al culto della "Grande Madre", ritenuto il culto unitario più diffuso prima del Cristianesimo; molti di questi luoghi inoltre sono dei veri e propri nodi di correnti terrestri, ovvero punti in cui l'energia terrestre è molto forte (grandi allineamenti di megaliti). Hanno pianta a croce latina: la croce "é il geroglifico alchemico del crogiuolo" (Fulcanelli), ed è nel crogiuolo che la materia prima necessaria per la Grande Opera alchemica muore, per poi rinascere trasformata in un qualcosa di più elevato.

Sono adornate da un gran numero di statue o bassorilievi raffiguranti figure altamente simboliche e simboli magici ed esoterici, che poco hanno a che vedere con la loro funzione di chiese cristiane ed hanno un particolare orientamento in modo che il fedele, entrando nell'edificio sacro, cammini verso l'Oriente, ovvero verso la Palestina, luogo di nascita del Cristianesimo.

Ciascuna cattedrale è dotata di una cripta in cui secondo alcune tradizioni sarebbero nascosti degli oggetti sacri molto importanti (ad esempio si dice che in una delle cripte della Cattedrale di Chartres sia custodita l'Arca dell'Alleanza, e che quando questa cripta sarà scoperta la cattedrale crollerà al suolo). Ma le cripte sono legate ad un altro elemento molto misterioso: le "Vergini Nere", statue o bassorilievi, che raffigurano appunto la vergine Maria, con la particolarità della carnagione scura.

 

Francia Parigi

 

 

Notre Dame

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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