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poesie prose e testi di L@ur@

 

UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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« Aida 10Aida : fine »

Aida 11

Post n°1057 pubblicato il 22 Settembre 2015 da lascrivana

 

Lasciò trascorrere ancora una mezz'ora prima d'azzardare a muoversi. Nascosto tra la parete, ed una delle enormi botti di vino, quel nascondiglio era stato anche la sua salvezza.

Dentro una di esse, il cadavere di Marco sarebbe marcito per l'eternità.

Uscendo da quella scomoda posizione si diede un'occhiata intorno, quindi si tolse la polvere dagli abiti. Sperando che i poliziotti se ne fossero andati, salì la rampa di scale e appoggiò un orecchio alla porta. Uno di loro era sceso diverso tempo prima, ne aveva udito chiaramente i passi. Trattenendo il fiato, aveva atteso che se ne andasse, cosa che era avvenuta dopo pochi minuti.

Al di la della porta non si udiva nulla. Decise altresì di attendere ancora un poco prima d'azzardarsi a uscire. Nel frattempo, con le dita, si tastò la ferita alla tempia. Era stato solo un colpo di striscio e, per fortuna, aveva smesso di sanguinare. Ma il dolore persisteva, rammentandogli ciò che era successo in quelle ore.

 

 

Michele aveva ventitré anni e, da qualche mese, intratteneva una relazione tribolata con Giulia. L'amava. L'amava con tutta la forza del suo cuore e un entusiasmo che aumentava ogni giorno trascorso insieme.

Eppure, nonostante lei fosse gentile ed educata, c'era qualcosa che la tratteneva.

-Scusami, Michele. Ti voglio bene, ma non devi avere fretta, siamo ancora così giovani- era solita ripetere quando erano soli.

Ed egli aveva aspettato, sino a quella mattina.

Deciso a risolvere la questione una volte per tutte, di buon ora si era recato presso la sua abitazione.

E li, non appena aveva varcato il cancello che dava sul giardino, aveva capito che c'era qualcosa che non quadrava. La porta d'ingresso, in legno massiccio, era aperta per metà. Avvicinandosi con cautela, aveva messo dentro la testa.

-Giulia?- aveva chiamato. Nessuna risposta.

Dopo cinque minuti di perlustrazione, si era reso conto che la casa era deserta.

E fu proprio mentre stava per andarsene che lo vide.

Il foglietto, sgualcito, giaceva vicino a una gamba del tavolo.

Chinandosi a raccoglierlo, l'aveva spiegato e si era messo a leggere.

 

Ho deciso di ospitare Ovidio nella nostra residenza estiva per la convalescenza. Ha bisogno di cure e di tranquillità, ed io sono in grado di dargliele entrambe. Mi sono accorta troppo tardi d'aver scelto l'uomo sbagliato, ma sono ancora in tempo a rimediare. Ti pregherei di evitare qualsiasi scenata e, sopratutto, di tenerti lontano da noi.

Aida.

Aveva riletto il messaggio ancora un paio di volte, quindi l'aveva appoggiato sul tavolo. E aveva rammentato.

In passato, Giulia gli aveva parlato degli amici dello zio, Aida e Marco. Così come della residenza estiva che, Giulia stessa, frequentava abitualmente.

Che si fosse trovata la? Non era affatto intenzionato ad attendere oltre, e la residenza si trovava a meno di un'ora di strada.

 

 

 

Giulia si trovava seduta sul divano. Di fronte a lei, Marco passeggiava nervosamente avanti e indietro, le mani allacciate dietro la schiena.

-Devi credermi, Marco. Non ne sapevo nulla!- disse accorata. Il braccio le doleva ancora, tanta era stata la foga con cui l'aveva afferrata in casa propria. Avevano viaggiato in silenzio, e lei non aveva osato far domande. Una volta giunti sul posto, avevano però trovato la casa deserta. Nonostante il brutto tempo, probabilmente si trovavano alla spiaggia. Ma non sarebbe andato a cercarli, li avrebbero attesi li, per la resa dei conti.

-Quel maledetto! Avevamo fatto un patto!- proruppe rabbiosamente Marco.

Giulia avrebbe voluto ribattere. Avrebbe voluto ricordargli che anche lui l'aveva infranto, andando a letto con lei. Ma restò in silenzio, non voleva aggravare le cose.

Quando tornò a voltarsi verso di lei, nella sua mano destra era comparsa una pistola. Istintivamente, Giulia si era rannicchiata ancor più sul divano.

-Non temere, non ho intenzione di usarla contro di te. Ma la farò pagare a entrambi. Poi ce ne andremo, lontani da tutto e da tutti-

Il tono aveva fatto rabbrividire Giulia. Quel pazzo aveva intenzione di uccidere lo zio, e lei non poteva farci nulla.

Danio e Laura.

 
 
 
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INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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