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poesie prose e testi di L@ur@

 

UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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« Aida 2Aida 4 »

Aida 3

Post n°1049 pubblicato il 04 Settembre 2015 da lascrivana

 

La risposta al mio invito non tardò ad arrivare. Ero intenta a sbrigare alcune faccende quando, nel primo pomeriggio, Maria mi annunciò una visita.

La bella e procace domestica dovette accorgersi del mio stupore. Raramente avevamo ospiti, e quei pochi avevano sempre fissato un appuntamento.

-Di chi si tratta?- chiesi dopo qualche istante.

Solo in seguito capii il motivo del sorriso che affiorò sulle sue labbra.

-Non lo conosco, signora. Ma si è presentato come Ovidio Strani, e ha detto d'essere un suo vecchio amico-

A quelle parole, il mio cuore accelerò di un battito.

-Va bene, Maria. Fallo accomodare nel salone principale e offrigli da bere. Sarò pronta in una decina di minuti- dissi tutto d'un fiato.

In realtà, impiegai molto più tempo cercando di rendermi presentabile. Inutile dire che non mi ero aspettata quella visita repentina, l'idea di rivederlo mi eccitava e spaventava al tempo stesso.

Quando finalmente scesi nel salone, non potei fare a meno di provare un moto di stizza. Maria, ritta in mezzo alla stanza, sembrava mangiare con gli occhi l'uomo comodamente seduto sul divano. Nonostante il fastidio, mi sorpresi a sbirciare il suo abbigliamento. La giacca di lana rasata con l'abbottonatura a doppio petto, s'abbinava benissimo ai pantaloni in tessuto scozzese che ne mettevano in risalto le lunghe gambe. Non appena notò la mia presenza, Ovidio si alzò e mi venne incontro.

-Carissima...- esclamò prendendomi la mano -...che piacere rivederti dopo tutti questi mesi!-

Sorrisi. Ma si trattò di una smorfia più che altro, la presenza di Maria m'innervosiva.

-La tua domestica è veramente molto gentile- proseguì Ovidio come se mi avesse letto nel pensiero.

-Puoi andare, Maria- dissi infine in tono seccato. Mentre la ragazza lasciava la sala, non potei fare a meno di notare lo sguardo di apprezzamento che Ovidio, senza nasconderlo, rivolse alle sue terga generose.

Rimasti soli, riuscii finalmente a riportare l'attenzione su di lui.

-Che piacere rivederti, Ovidio- dissi quasi timidamente.

Lui sfoderò un gran sorriso ed io, inevitabilmente, mi sentii sciogliere.

-Il piacere è tutto mio, Aida. Devo dire che il tempo ha un effetto benefico su di te, diventi ogni giorno più bella!-

Per uscire da quel imbarazzo lo invitai nuovamente a sedersi, quindi lo imitai anche se mi mantenni a una certa distanza. Che colmò in un baleno.

-Aida, preferisco accorciare le distanze il più possibile da te, questi mesi sono stati i più lunghi della mia vita!-

A quelle parole, fui percorsa mio malgrado da un brivido di piacere. Poi, d'improvviso, mi venne in mente la rivelazione sulla presunta malattia di Ovidio fattami da sua nipote.

-Come stai mio caro Ovidio? Tua nipote mi ha confidato che sei stato costretto a vendere la villa, per venire in città a curarti-

Ridiventando serio, mi guardò in maniera strana, quindi scosse la testa.

-Oh, una sciocchezza mia cara. Sto bene, solo un piccolo problema che conto di risolvere al più presto-

In effetti, a guardarlo bene, il suo colorito non tradiva alcun malessere, e poi era in splendida forma come sempre. Mi soffermai un po’ troppo a lungo sulle sue spalle larghe, provando un gran desiderio di appoggiarvi la testa. Ero felice di sapere che si trattava di poca cosa, eppure qualcosa mi diceva che non si trattava della verità. Quando Giulia mi aveva parlato della malattia, avevo subito pensato alla sifilide o alla gonorrea, considerando il suo stato libertino.

-E dimmi cara Aida, cos’è che ti ha detto mia nipote in merito alla mia malattia?-

Ancora una volta, la sensazione che mi leggesse nel pensiero mi colpì allo stomaco.

Imbarazzata, mi ritrovai a farfugliare come una scolaretta. Non ero solita affrontare questo genere di argomenti con un uomo. A dire il vero nemmeno con le donne.

-Nulla di specifico, è stata molto vaga in verità- risposi abbassando gli occhi verso il suo inguine.

Ovidio proruppe in una fragorosa risata.

-Oddio, che idiota a non averci pensato prima! Di certo, ti ha raccontato quello che io volevo che sapesse. Continua a farmi domande e, per togliermela di torno, le ho raccontato un sacco di bugie. Ma non è tutto falso, Aida. In realtà, qualche problemino c'è, ed è colpa tua-

Io lo fissai sgranando gli occhi.

-Si, Aida. Da quando ti ho vista nuda, non sono più riuscito ad avere nessun rapporto con altre donne. E' questa la mia malattia-

Fu come se una scossa elettrica attraversasse tutto il mio corpo, lasciandomi tremante e senza fiato.

Al contrario, lui sembrava soddisfatto del turbamento che avevano provocato in me quelle parole.

Incapace di controllare l'emozione, mi alzai di scatto.

-Scusami, vado a dire a Maria di preparare del the- balbettai incerta.

Alzandosi a sua volta, mi cinse la vita e mi attirò a se.

-Non m'importa del the. Ero solo venuto per confermare l'invito di domani, e volevo farlo di persona. Ed ora, è meglio che vada- sembrava a disagio.

Non appena rimasi sola, mi lasciai andare pesantemente sul divano. Che cosa mi stava succedendo?

Perché mi sentivo ancora attratta da lui in modo così sconvolgente?

Mio marito, da molto tempo ormai, sembrava non vedermi più come donna, e questo poteva avere il suo peso.

Ancor prima di valutarne le conseguenze, presi la mia decisione.

Avrei accettato la corte di Ovidio.

Quell'uomo mi trovava ancora attraente, e non avrei più sopportato le scappatelle di mio marito rifugiandomi nel pianto e nel compatimento.

Mi ritrovai a desiderare che, quel pomeriggio, trascorresse in fretta e fosse già domani.

Laura e Danio

 
 
 
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INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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