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poesie prose e testi di L@ur@

 

UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Aida 2

Post n°1048 pubblicato il 02 Settembre 2015 da lascrivana

 

L'estate finì e, come previsto, io e Marco tornammo in città. Il commiato da Ovidio fu a dir poco glaciale, almeno da parte mia. Prendendomi la mano, se l'avvicinò alle labbra sfiorandomi la pelle con un leggero bacio.

-Arrivederci, mia cara. Spero di rivederti presto- mi sussurrò fissandomi con i suoi occhi magnetici.

Io non risposi, ma lo sguardo che gli rivolsi sembrò sconcertarlo. Mi voltai e me ne andai, lasciandolo solo nel bel mezzo della sala. In treno, mio marito attese un bel po prima di rivolgermi la parola.

-Non sei stata molto cortese con Ovidio, è rimasto molto male dal tuo comportamento- disse in un sibilo.

Non mi presi nemmeno la briga di rispondere, ma bastò l'occhiata che gli lanciai a farlo desistere dal proseguire.

Una volta a casa, la nostra vita riprese il suo solito ritmo. Socio e fondatore del più rinomato studio legale della città, Marco si fiondò nel lavoro come mai aveva fatto. Usciva di casa molto presto al mattino e la sera, spesso, non rientrava nemmeno per la cena.

La grande casa stava diventando sempre più piccola per me. Per fortuna, la pittura e il mio impegno nel volontariato mi distraevano dalla solitudine e dal grigiore di tutti i giorni.

E fu proprio in una gelida mattina di gennaio che, mentre mi stavo recando al vicino orfanotrofio di San Girolamo, feci un incontro inaspettato quanto sconvolgente.

Ero ormai giunta nei pressi dell'edificio quando, dall'altra parte della strada, sentii pronunciare il mio nome.

Sul momento non riconobbi la voce ma, quando mi voltai, fu come se una lama di ghiaccio mi perforasse cuore e polmoni.

Giulia, la bella e sfacciata nipote di Ovidio, mi stava salutando con la mano. Sorridente, attraversò velocemente e mi affiancò. Vestita come sempre in modo provocante, mi mise una mano sul braccio e squittì felice.

-Aida! Ma che piacere rivederti, come sta zio Marco?-

D'istinto mi ritrassi, mentre il contatto mi provocò una certa repulsione.

Aprii la bocca per dire qualcosa di sensato, ma l'unico suono che ne uscì fu un colpo di tosse esagerato.

-Ci siamo trasferiti, non lo sapevi? Zio Ovidio ha finalmente deciso di lasciare quella specie di convento che si ostinava a chiamare villa. Così l'ha venduta e ha comprato un bellissimo alloggio, proprio nel centro della città!- disse Giulia, accompagnando le parole con un poco elegante battito di mani.

Rimasi perplessa oltre che stupita. A parte il fatto che ignoravo vivessero insieme, avevo sempre sentito Ovidio affermare che mai, salvo passare sul proprio cadavere, avrebbe abbandonato la splendida dimora che possedeva in aperta campagna.

Come se avessi riacquistato la voce in quel momento, cercai di mostrare almeno la parvenza di un sorriso.

-Che sorpresa...- esclamai con poca convinzione - ...e come...come sta tuo zio?-

Ridiventando improvvisamente seria, Giulia abbassò gli occhi.

-Credo che la decisione di trasferirsi sia dipesa dal suo stato di salute- disse in un sussurro.

Mi allarmai. Per quanto ne sapevo, Ovidio non aveva mai avuto problemi in quel senso. Nonostante gli anni, l'avevo lasciato ancora in splendida forma. Avevo timore a chiedere i particolari, ma la curiosità ebbe la meglio.

-Di cosa si tratta? Spero non sia nulla di grave-

Conobbi la risposta ancor prima che Giulia aprisse la bocca.

-Non so con esattezza, ma sembra che riguardi le...le parti basse, cose da uomini. Ha detto che i medici migliori sono in città, e che potrebbe dover fare molte visite-

Nonostante la tensione, mi ritrovai a sorridere osservando il rossore affiorare sul suo volto.

A parte questo era stata troppo generica e così, ancor prima che potessi pentirmene, lanciai l'invito.

-Mi piacerebbe che pranzassimo tutti insieme, che ne dici per domani? E' domenica e Marco, se Dio vuole, per un giorno si allontana da scartoffie e tribunali-

Illuminandosi, Giulia saltellò come una bambina che avesse ricevuto in regalo la bambola tanto desiderata.

-Zio Ovidio ne sarà felice, corro subito a casa a informarlo-

Senza aggiungere altro, mi diede la schiena e si allontanò quasi di corsa.

Mentre l'osservavo procedere lungo la strada, mi chiesi per quale motivo avevo fatto una cosa del genere. Come avrei reagito rivedendolo?

Danio e Laura

 
 
 
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INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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